«A Højlund e Kjær dico una cosa: siete venuti a San Marino pensando di fare una scampagnata. Dopo il secondo gol, Højlund si è messo il dito al naso per dirci di stare zitti. La maggior parte dei ragazzi che lo marcavano lavora 8 ore al giorno in azienda.
Pensavano di passeggiare, invece hanno trovato una squadra attrezzata che li ha messi in difficoltà, rischiando di pareggiare.
Io ho fatto un intervento duro per farmi sentire perché qualcuno stava facendo un po’ lo stupido. Ho visto giocatori di Tottenham e Man United impauriti da San Marino.
Ma cosa pensavano, che ci scansassimo per far vincere a Højlund il premio di capocannoniere delle qualificazioni? Abbiamo accolto i danesi con un village dedicato e iniziative per i loro 400 tifosi.
Io ho 40 anni e Højlund ne ha 20 in meno di me. È giovane e lo capisco, segnare solo un gol contro di noi a quell’età può bruciare. Ma gli auguro il meglio, davvero.
Se come dice Kjær, qualcuno ha minacciato di far male in campo ai danesi, chiedo scusa a nome dei miei compagni perché è quanto di più distante dalla nostra mentalità».
Dopo la partita tra San Marino e Danimarca, sono arrivate le accuse di Højlund («Mi sono sentito puntato dai giocatori di San Marino. Capisco l’italiano e ho sentito chiaramente dire che volevano farmi male») e Kjær («Era un chiaro cartellino rosso perché è stato fatto intenzionalmente, Højlund ha rischiato di rompersi la schiena! È pericoloso») che hanno accusato i padroni di casa di mirare a far male agli avversari.
Roberto Di Maio, difensore della Nazionale sammarinese, ha risposto ai microfoni di ‘Cronache di spogliatoio’ alle accuse.
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