Nella mitologia greca il Noce così come il frutto che produce (la Noce) riveste un ruolo piuttosto importante. È legato, infatti, al dio Dioniso e al suo amore per la principessa Caria. Dioniso, ospite presso Dione, re della Laconia, si innamorò di Caria, una delle giovani figlie di Dione. Orfe e Lico, sorelle maggiori di Caria, invidiose delle attenzioni che Dioniso riservava alla sorella, andarono ad informare il padre del loro amore. Dioniso preso dalla collera le fece impazzire per poi trasformale in rocce. Poco dopo, la disperazione causata dalla sorte riservata alle due amate sorelle fece morire Caria. Dioniso, spinto dall’amore che provava per lei la trasformò in un albero di Noce dandole la possibilità di produrre frutti fecondi.
La morte di Caria fu annunciata da Artemide ai Laconi, i quali ordinarono la costruzione di un tempio il cui ingresso presentava delle statue scolpite proprio in legno di Noce. Queste statue raffiguravano delle figure femminili che vennero poi chiamate “Cariatidi”.
Da allora il legame tra noce e divinità femminili divenne pressoché imprescindibile e ancora nel medioevo si riteneva che le streghe si radunassero sotto un noce per i loro sabba demoniaci. L'albero del noce ha così mantenuto nel tempo un ruolo sinistro e tenebroso: non andava piantato vicino alle case perché la sua ombra era portatrice di disgrazie. Unico punto a favore del noce è rappresentato secondo un'antica credenza, tutta da verificare, dalla sua capacità di respingere i fulmini grazie ad una sostanza ignifuga contenuta nelle foglie.
Mitologia greca
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