martedì 30 settembre 2014

Vuole 200mila euro, picchia i genitori


carabinieri

Disoccupato 42enne arrestato dai carabinieri: gli servivano i soldi per cambiare casa e vita
La gestione di quel figlio da sempre era un problema. Anni fa aveva sofferto di disturbi psichiatrici, ma la situazione non è mai veramente rientrata.
Il lavoro che non c’è era un disagio, di conseguenza la convivenza forzata con i genitori una miccia sempre pronta ad esplodere. Così come i soldi. Lui, a 42 anni, li doveva chiedere a mamma e papà, sessantenni, ambulanti. E ne voleva sempre di più, non gli bastavano mai. Fino all’epilogo, l’altra sera.
G.D. (pubblichiamo solo le iniziali a tutela delle vittime, in questo caso i genitori) si era messo in testa che voleva cambiare aria, voleva andare a vivere in città. Aveva pensato di comprarsi un appartamento tutto per sé. Ma con quali soldi? Naturalmente con quelli dei genitori. Proprio sulla ennesima discussione per il denaro è scoppiata la lite, furibonda, finita con le botte, i calci, i pugni e l’arresto del figlio per tentata estorsione e maltrattamenti in famiglia.
Torniamo all’altra sera. La cena è finita da un pezzo, il 42enne forse rientra a casa dopo un giro in paese. Con i genitori abita in centro a Castel Goffredo. Gente del posto, mamma e papà ambulanti che si spezzano la schiena ogni giorno tra la sveglia all’alba, i mercati, le ore in piedi a servire i clienti.
G.D. vuole dei soldi, ne pretende tanti, almeno duecentomila euro per comprarsi un appartamento in città. Probabilmente sono i risparmi di una vita, mamma e papà non sono disposti a darglieli.
Scoppia la lite, che in pochi minuti diventa furibonda. Offese, insulti, ma non solo. Il 42enne alza le mani sui suoi genitori che, nonostante siano in due, non hanno la forza di reagire. G. prende la mamma a calci e pugni, lo stesso trattamento lo riserva al papà. C’è una lotta, mobili che volano, suppellettili che si schiantano a terra e finiscono in mille pezzi. Ci sono urla, paura, disperazione. Finché uno dei due genitori riesce a chiamare i carabinieri. Una pattuglia di Castel Goffredo arriva subito sul posto: il giovane è ancora lì, a casa, e viene bloccato. Scattano le manette e viene portato in caserma. I reati sono chiari e confermati dai genitori: c’è una tentata estorsione e ci sono i maltrattamenti in famiglia. Il referto medico prodotto dal pronto soccorso, relativamente ai lividi riportati dalla mamma, lo conferma. La donna, per fortuna non è grave, ha sette giorni di prognosi (il marito rifiuta di farsi vedere dai medici), ma la pelle lacerata o contusa non è niente a confronto dell’anima spezzata dalle angherie subite da un figlio.
Fonte: Gazzetta di Mantova – Daniela Marchi
lc

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