Ma il partito si spacca: i sì sono 120, i no 20, 11 gli astenuti. Non riesce dunque a convincere laminoranza democrat la mediazione che, senza "cedere a compromessi", Matteo Renzi la mette sul dialogo.
Il premier non solo concede il reintegro per motivi disciplinari, oltre che discriminatori.
Ma riapre anche la sala verde di Palazzo Chigi ai sindacati.
Bene il confronto, replicano le sigle confederali, ma resta la minaccia dello sciopero generale se verranno toccati i diritti di chi gode dell'articolo 18.
Mentre la minoranza del Pd, per nulla tenera con il segretario in direzione, sposta il confronto nelle Aule parlamentari.
E intanto si divide. I "dialoganti" di Area riformista si astengono sul documento che cristallizza la relazione del segretario. Un fronte trasversale di venti che includeBersani e D'Alema, ma anche Fassina, Boccia, D'Attorre, Cuperlo, Damiano e Civati, vota no.
In Parlamento, avverte però Renzi, tutti dovranno adeguarsi.
http://www.articolotre.com/2014/09/renzi-apre-ai-sindacati-e-la-sinistra-pd-si-spacca/
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