Viviana Vivarelli
"Il mondo è una danza
in cui 'io' danzo
e
'il cristallo'
e
ambedue danziamo insieme".
Usando la metafora dell'energia, possiamo
dire che tutto è ‘Energheia’, ovvero attività, mutamento,
movimento, onda e vibrazione.
Il mondo è un oceano vibrazionale in cui ogni
cosa danza con le altre.
Questo danzare insieme è sincronico, cioè
guidato da una intenzione intelligente che lega ogni cosa alle altre.
Il mondo è una immensa danza sincronica, dove
l'atto è il senso e il senso è l'atto.
Usando la metafora dei campi di forze,
potremmo dire che ogni cosa è una complessità di campi elettro-magnetici, o
forse dovremmo semplicemente dire ‘vitali’, una stella come una pianta, un
sistema planetario come una cellula.
Lo stesso atomo è un insieme di campi di
forze, una totalità di vibrazioni rotanti, da cui possiamo astrarre il teorico e
statico concetto di materia. Ma nulla al mondo è realmente materia oppure, come
dicono in India, tutto lo è allo stesso modo dello spirito, in quanto è azione,
in quanto tutto, materia e spirito, è vibrazione.
La materia è il riflesso definito di una
prospettiva sensoriale, ma l'essere in quanto vibrazione va al di là
dell'apparenza fenomenica di qualcosa in quanto materiale o
immateriale.
Coi termini di campo possiamo cogliere la
vita pulsante nel suo eterno fluire.
Così ogni esistente è un campo radiante, in
quanto le vibrazioni non sono chiuse in esso e imprigionate, ma comunicano,
irradiando energia, con altri campi di forze.
Se impongo una mano su una pianta, la mia
energia interferisce con la sua e io posso aumentare il suo vigore e la sua
bellezza, aiutando la sua crescita sana, ristabilendo il suo
equilibrio; e se è una rosa, il mio campo radiante allontanerà i suoi nemici,
gli afidi. Se il mio campo è ancora più forte, e sono una sensitiva,
l'imposizione della mano su una parte umana malata può arrestare o far regredire
la malattia, ristabilire l’equilibrio. Io, sensitivo, sono in grado di estendere
il mio equilibrio attorno a me, ristabilendo nuovi equilibri.
Anche senza essere sensitivi, tutti abbiamo
la possibilità di lavorare con l'energia, usando oggetti semplici e spesso poco
costosi, i cui campi di forza sono straordinari: i
cristalli.
I cristalli sono oggetti
meravigliosi che non finiscono mai di stupire e che cominciano ad essere
studiati ora anche dagli scienziati occidentali.
La prima cosa che ci colpisce in un cristallo
o in una pietra è il colore.
Il raggio di luce bianca contiene in realtà
tutti i colori, lo spettro della luce ci dà il dispiegarsi di infinite onde
cromatiche, ognuna di lunghezza e frequenza diversa. Ogni onda luminosa viene
ricevuta dagli organi sensori dell'occhio come una sfumatura diversa di colore.
Se un rubino ci sembra rosso, è perché quando
il raggio di luce cade su di esso, la pietra assorbe tutte le radiazioni meno
quella rossa, l'onda rossa rimbalza, il rubino irradia luce rossa, un'onda bassa
e lenta, che inferisce col nostro campo elettromagnetico. Una zaffiro blu
irradia luce blu, una radiazione stretta e frequente. Uno smeraldo verde ci
manda un'onda di tipo intermedio.
Ogni Chakra è la porta di alimentazione di un
piano di forze, di una configurazione dell’energia, che vibra a suo modo, ognuno
di noi è la risultante di un insieme di campi vibranti. Ogni campo è in
risonanza con una certa lunghezza d'onda, i miei sensi possono percepirla come
suono, colore, calore, emozione, volizione... La relazione tra campi può aversi
anche senza percezione sensoriale, senza la traduzione dei sensi.
I 7 Chakra principali
corrispondono a 7 colori principali, per ognuno di essi ci saranno dei cristalli
corrispondenti.
Per individuare i cristalli di cui possiamo
avere bisogno occorre rivolgersi a un esperto, ma possiamo anche seguire il
nostro intuito e scegliere quello che più ci piace.
Andate in un negozio di minerali, guardate le
pietre, sentite se qualcuna vi attira particolarmente, prendetela in mano,
ascoltate la vostra sensazione, scegliete la pietra che più vi piace. Quella è
la vostra gemma, il vostro amico.
Il primo motivo per cui scegliamo un
cristallo o una pietra o per cui essi agiscono su di noi è il colore,
la radiazione non assorbita dall'oggetto ma rifratta
. Scegliendo un colore ci sintonizziamo su una vibrazione. Un berillo
rosso rimanderà radiazione rossa. Un diamante bianco rimanderà
tutte le vibrazioni della luce. Venire a contatto con una gemma significa
innanzitutto interagire con le sue radiazioni.
Il colore è un'onda di energia. Tenere in
mano o sulla pelle, per esempio, un topazio giallo significa ricevere onde di
energia luminosa gialla, cioè onde che hanno una precisa frequenza e che
riguardano un preciso sistema funzionale, in questo caso quello del 3° chakra
o "solare" (ombelico) giallo come il sole. Il topazio irradierà
onde con una certa frequenza e lunghezza che entreranno in risonanza con un
preciso campo di forze della mia struttura aurica. Il topazio attiverà la mia
volontà, la mia azione, mi renderà intraprendente scioglierà le mie paure e
inibizioni.
Seguendo il libro "La danza dei maestri Wu
Li", di Gary Zukav, che ha vinto il l’American Book Award for Science,
abbiamo definito ogni
esistente "una trama organica di energia", uno schema vivente. Questo non vale
solo per piante o animali ma ogni cosa, anche per i cristalli e le pietre che
sembrano materiali inerti. I microscopi nucleari ci mostrano un cristallo come
un'architettura mirabile, una simmetria precisa e raffinata, in cui elettroni si
muovono continuamente partendo dalle interne strutture atomiche, via via che il
cristallo riceve informazioni dall'esterno sotto forma di calore o di movimento;
egli è pertanto capace di accoglierle in una propria memoria, in una propria
struttura informativa, e di rispondere ad altri schemi di energia organica con
grande sensibilità e prontezza. Onde che parlano ad onde.
Nella teoria corpuscolare tutto è formato da
atomi, e un atomo è un piccolo sistema in movimento, in cui abbiamo un nucleo
formato da protoni e neutroni attorno a cui girano elettroni così piccoli e
lontani che sono come moscerini in una cattedrale, ma queste particelle
non sono che "cariche elettriche", prive di massa, e una carica elettrica è come
un piccolo fulmine, un guizzo di energia rotante. Nella teoria ondulatoria
l'energia è vista come flusso di onde, movimento. La materia scompare come
fenomeno illusorio.
Un cristallo è una danza molto programmata di
cariche elettriche, un sistema dinamico che tende a creare configurazioni
programmate.
Le proprietà elettriche delle pietre sono
incredibili.
Quando qualcosa conduce elettricità, cioè fa
correre gli elettroni, si dice che è "un buon conduttore", come il rame; quando
ostacola il passaggio di elettricità si dice che è un "cattivo conduttore", come
la porcellana. Ma un cristallo fa entrambe le cose, può trattenere energia e
rilasciarla con grande esattezza, in modo ciclico, è un ricetrasmettitore di
energia. Questa doppia capacità si chiama piezoelettrica (piezo in
greco vuol dire pressione, piezein=premere, stringere). Basta tenere in mano un
cristallo, un quarzo per es., ed esso trattiene o rilascia cariche elettriche,
cioè elettroni, pulsando come un cuore, vibrando in maniera
ritmica.
Questa proprietà è stata sfruttata per es.
per fare orologi (al quarzo, con rubini...) o computer che usano il silicio o i
cristalli liquidi.
C’è un centro americano dove si progettano e
costruiscono i computer dell'IBM, è Silicon Valley.
I primi computer elaboravano informazioni
secondo un codice binario elettrico (acceso, spento), basato su diodi o valvole;
ora la stessa cosa può essere fatta con cristalli. I computer diventano sempre
più piccoli, la velocità di operazione e la memoria sempre più grandi. Silicon
Valley ha preso questo nome perché la straordinaria sostanza che viene studiata
qui è il silicio. Il silicio è carbonio, anche il quarzo è silicio,
biossido di silicio, e anche il diamante lo è e persino il nostro
corpo è per un 20% carbonio.
Grazie al silicio, il computer è in grado di
immagazzinare informazioni in tempi rapidissimi con hardwars sempre più ridotti.
Ovunque la tecnologia moderna utilizza le caratteristiche dei
cristalli.
Il silicio è la cosa più banale che
conosciamo: la sabbia, un elemento chimico del gruppo del carbonio, che, dopo
l'ossigeno, è la cosa che abbonda di più sulla crosta terrestre. Certe foglie taglienti contengono silicio
come il guscio di certi insetti, persino il nostro corpo ha alcune cellule
silicee. In natura il silicio non è puro, ma nei laboratori si riesce ad
ottenere del silicio purissimo in cristalli, che vengono usati per i transistor,
le batterie solari ecc. Col silicio si fanno i siliconi presenti nell'industria
edilizia un po' dappertutto, vernici, pavimenti, colle, rivestimenti, tessuti,
mobili ecc. Con sabbie silicee si fa il vetro, il cristallo...
Nei cristalli l'energia appare come uno
schema spaziale esattissimo e simmetrico di atomi, legato in un equilibrio
armonico, all'interno del quale si muovono le particelle
subatomiche come entro minuscoli sistemi planetari. Col microscopio nucleare
vediamo le architetture dei cristalli, in cui si ripetono forme fisse,
pieni e vuoti.
Se il mandala era una simmetria di forma e il
mantra una simmetria di suono, il cristallo è una simmetria di struttura. Questa
simmetria di struttura fa del cristallo un potenziale elettrico multiplo, per
cui esso, in ogni sua unità base, agisce come un centro ricevente e trasmittente
di energia. Questa viene in parte ceduta quando il cristallo è stimolato, per
es. col calore, e le sue unità coreografiche cambiano la loro danza.
Quando scaldo un quarzo nella mano, il calore
della mia pelle allenta i legami molecolari del centro del cristallo che libera
elettroni, il cristallo cioè mi rilascia cariche elettriche che entrano nei miei
campi elettromagnetici modificandoli. In tal modo si esercita la sua capacità
irradiante. Così il cristallo interagisce con me, mi comunica informazioni. Fa
questo modificando gli allineamenti dei suoi atomi e delle sue particelle
subatomiche, cioè modificando le sue strutture, per esempio il nucleo o cuore
cambia stato, passa dallo stato gassoso a quello liquido, cedendo elettroni, o
all'inverso ne acquista, modificando quindi il suo potenziale elettrico. Questa
capacità di cedere e acquistare elettroni cioè cariche elettriche è la
proprietà piezoelettrica di cui abbiamo parlato. In questo modo il
cristallo vive, comunica, interagisce.
Negli ultimi 30 anni gli scienziati si sono
accorti delle incredibili proprietà di comunicazione dei cristalli e hanno
prodotto un numero strabiliante di scoperte e invenzioni legate ad
essi.
Citiamo tra tutti MARCEL VOGEL , che
ha lavorato per 27 anni all'IBM, studiando i cristalli liquidi e le loro
radiazioni, e in particolare il silicio che costituisce la memoria dei
chip (componenti elettronici integrati), arrivando a 100 brevetti. Ricordiamo
che il quarzo è biossido di silicio. Il quarzo ha una forte capacità
piezoelettrica, cioè basta toccarlo o esercitare una pressione, perché rilasci
elettricità.
Tenere in mano UN QUARZO IALINO è
un'esperienza molto strana, si sente a poco a poco la sua energia
che interagisce con la nostra, il cristallo all'inizio è freddo, poi il calore
della mano lo scalda finché diventa caldissimo e, a poco a poco, il suo nucleo
si scioglie e comincia a vibrare, a pulsare come un cuore vivente. Quando questo
fenomeno avviene, il quarzo cede alla mano alcuni dei suoi elettroni ed essi
rigenerano la nostra energia, come se noi fossimo pile scariche che vengono
ricaricate da una batteria più potente. Gli elettroni fluiscono sempre dal polo
carico verso quello scarico.
Per ovviare al fatto che il cristallo si
impoverisce di cariche basta metterlo al sole oppure tenerlo per un minuto sotto
acqua corrente, esso si rigenera e torna di nuovo in grado di donare energia. Se
una pranoterapeuta tiene al collo un laser di quarzo, si opera un
ricambio tra l’energia del cristallo e la sua, rigenerando ciò che il
pranoterapeuta perde con la cura, e la cessione di elettroni può essere così
rapida che il cristallo non riesce più a rigenerarsi e comincia a forarsi nel
suo interno, finché non diventa cavo e vuoto come un bossolo e a quel punto va
sostituito.
IL QUARZO IALINO è comunemente detto CRISTALLO DI ROCCA.
Per quanto sia potente, non costa molto, perché è frequente in
natura, eppure i popoli più antichi conoscevano i suoi poteri. Nelle grotte
segrete della magia australiana, gli aborigeni trasformavano l’energia degli
iniziati sciamani attraverso il potere del quarzo, in Africa si favoleggia di
intere grotte di quarzo dove gli uomini medicina apprendevano l’arte
dell’energia. Una leggenda dice che i sacerdoti di Atlantide usavano grotte
naturali di quarzo come stanze di guarigione e per potenziare i loro
poteri.
Dovremmo avere tutti un quarzo bianco, che
rifrange tutte le frequenze, alimentando tutte le energie, tutti i nostri piani
funzionali. Il quarzo copre l’intero spettro cromatico, così è
buono per tutti i chakra, li sblocca e riequilibra tutte le
energie. Viene usato da tempi antichissimi per la meditazione, per amplificare
l'energia degli sciamani, per guarire i malati, per eliminare le tossine, per
purificare corpo e mente.
Marcel Vogel ha studiato il quarzo per l’IBM
per 27 anni, poi ha costituito una società di ricerche a San Josè, per proprio
conto, per continuare a studiare i cristalli, in particolare il quarzo, su un
ambito allargato oltre i computer.
Il cristallo comunica mandando o ricevendo
impulsi elettrici.
E' un piccolo generatore di
energia. Vogel applica al cristallo degli elettrodi di rame, come fosse un
cervello, e misura l'elettricità che esso irradia con un Voltometro. Il
cristallo è sensibilissimo; come egli avvicina la mano al cristallo questi
risponde e la lancetta del Voltometro sale, se tocca il cristallo sale
rapidissima, ma persino se egli è vicino al cristallo e lo pensa il cristallo
risponde, come se il cristallo reagisse all’attività elettrica del cervello. La
nostra onda mentale arriva al cristallo e produce un'onda di risposta. Le
ricerche di Vogel hanno dimostrato che il cristallo entra in risonanza con
l'energia dell'uomo, con i suoi campi elettromagnetici, può accumulare
informazioni, come se gli raccontassimo i casi nostri con linguaggio energetico,
ha una memoria, può amplificare le nostre energie o allinearle se
sono disarmoniche, come un buon amico che se siamo alterati ci rassicura e
calma.
Quello che le antiche teorie metafisiche
indiane, l'antica Ayurveda, hanno detto da sempre trova qui la sua conferma.
Vogel è uno scienziato creativo. L'unità
cristallina è come una centralina di energia, più unità aumentano il potenziale,
ma è importante anche la direzione o orientamento dell'unità, così come
l'orientamento di una sonda o di un radar. Vogel sfaccetta i cristalli secondo
particolari orientamenti, in genere più alto è il numero delle facce e più
energia può essere immagazzinata o rilasciata dal cristallo.
Pensiamo a un diamante e al lavoro che il
gioielliere di Amsterdam deve fare sulle pietre grezze per togliere le scorie e
aumentare l'indice di rifrazione. L'arte di sfaccettare la gemma la potenzia non
solo in luce e in bellezza ma anche in energia. Il numero delle facce non è
casuale, come non è casuale la forma o l'orientamento di una antenna parabolica.
La sfaccettatura di un cristallo determina l'orientamento e la potenza delle sue
onde di emissione.
Vogel usa quarzi a 8 o 13 facce perché questi
numeri lo attraggono, l’8 riporta all'ottava musicale o cromatica.
I 7 colori dell'iride formano un'ottava
cromatica, come le sette note formano un'ottava musicale, che va dal do
inferiore al do superiore.
Abbiamo una circolarità tra l'ultima e la prima, o meglio si passa da un DO
inferiore a un DO superiore che ripete la scala di un'ottava più alta, il primo
DO è il 1° gradino della 1° scala, il 2° DO è il 1° gradino della seconda scala,
abbiamo così una crescita a spirale. 13 è numero alchemico. Queste sono le
polarizzazioni migliori per un quarzo.
Vogel prende un cristallo a 13 facce e dirige
la punta verso il palmo di una mano, se lo muove in senso antiorario (come è il
giro della Terra) la mano riceve calore e si sprigiona un forte odore, e la mano
prende a vibrare, come se avesse ricevuto una leggera scarica elettrica di cui
si sente l'odore di ozono. Questa scarica elettrica per quanto debolissima è
terapeutica, riarmonizza le onde squilibrate e riporta la salute.
In civiltà antichissime i guaritori hanno da
sempre usato i cristalli come antenne o amplificatori per diagnosticare, curare
e guarire, dirigere l'energia benefica del prana, aumentarne la portata. Il
cristallo crea dei campi elettromagnetici che possono essere diretti verso il
corpo per riequilibrare le energie turbate che producono la malattia. Non solo
la riarmonizzazione può avvenire a livello fisico, ma accadono fatti
sensazionali anche a livello affettivo-emozionale. Per esempio usando uno
smeraldo a livello cardiaco (verde) o un topazio giallo a livello del plesso
solare, o un quarzo ialino, con adeguato stato di rilassamento e respirazione
lenta e profonda, si possono evocare i ricordi negativi e traumatici che hanno
prodotto le tensioni e scioglierli, liberando al contempo la parte fisica dai
suoi disturbi.
Vogel ha scoperto che il cristallo accelera
la maturazione del vino: attorcigliando una vite attorno a un grosso cristallo,
si ottiene uva che dà subito vino vecchio senza aspettare 3 o 5 anni. Il
cristallo realizza prima le potenzialità di un organismo vivente, accelera il
suo processo evolutivo, agisce sul suo tempo di attuazione. Un giorno forse
anche l'uomo riuscirà a diventare come un cristallo, a prendere cioè e a
rilasciare energia, così da autoguarirsi.
Nel massaggio SHA TZU o nell'imposizione
delle mani il guaritore attua una diversa distribuzione dell'energia,
convogliandola da una parte dove è in eccesso a una dove è in difetto. Il
dolore, la malattia sono il risultato nella nostra sensibilità di questo
squilibrio. Spesso il guaritore è uno che ha energia in eccesso e la scarica
nella terapia curando anche se stesso.
Nei laboratori di San Josè, Vogel è riuscito
a caricare un cristallo e a far oscillare le cariche nel suo nucleo,
introducendo in esso un programma preciso. Avvicinando un cristallo di quarzo a
una cultura di cellule si constata che il loro metabolismo cambia, perché anche
nei centrioli cellulari sono presenti atomi di silicio che entrano in risonanza
con il silicio dei cristalli di quarzo. Ma anche nel corpo umano ci sono cellule
esagonali di silicio. E' come se avessimo dei chip che comunicano tra loro, una
specie di Internet cosmica naturale. Per esempio un quarzo abbastanza grande
riesce a depurare un ambiente per un raggio di 10 m.
Persino una comune bacinella di acqua e sale
(cristalli di cloruro di sodio), posta in una stanza, interagisce con l'aria di
quella stanza purificandola e può addirittura ribollire e cambiare colore quando
avrà assorbito abbastanza impurità.
Se la cultura cellulare esposta al quarzo è
disarmonica, l'inferenza coi campi magnetici del quarzo la guarisce, il
cristallo migliora la vibrazione elettrica delle cellule, le risana.
La terapia avviene secondo il fenomeno della "risonanza".
I campi elettromagnetici del quarzo
funzionano come un direttore d'orchestra che sintonizza i suonatori. E' lo
stesso fenomeno per cui, se faccio vibrare un diapason, anche un secondo
diapason inerte vibra secondo la frequenza del primo o, se in una stanza suono
un pianoforte, anche la tastiera di un secondo pianoforte comincia a
vibrare.
Un cristallo è una struttura di
molecole sospese nello spazio, quello schema pluridimensionale è la sua
identità, il suo DNA, il suo codice. E' un'architettura di luci, una
danza vivente, una sinfonia sospesa mirabilmente nell'aria, la sua armonia è una
polifonia di suoni, una disposizione interattiva di frequenze, una simmetria di
vita.
Quando una coscienza del byos, ovvero
qualunque schema organico, contatta quella unità, si crea un effetto di
risonanza, e la coscienza si imbeve della stessa simmetria. Abbiamo la
sincronia del vivente.
La proprietà di interagire con quell'energia
condensata che noi chiamiamo cristalli è nota in Oriente da migliaia di anni.
La medicina più antica che esista è quella indiana e si chiama AYURVEDA,
(ayur vuol dire "vita", Veda scienza, dunque "scienza della vita").
L'AYURVEDA cura l'uomo integralmente, in tutti i suoi livelli e non solo nel
livello organico materiale, ma in quelli più sottili e strutturanti, ovvero nel
programma del vivente. Essa usa nelle sue terapie anche le gemme.
Noi consideriamo un cristallo una struttura
interessante ma non pensiamo che interagisca con noi. Ma nella visione
dell'universo che abbiamo via via delineato, anche il cristallo non è che
energia in movimento che comunica con noi che siamo a nostra volta energia in
movimento.
Anche nella visione atomica corpuscolare, il
cristallo appare come un insieme di rapidissimi movimenti di elettroni attorno a
un nucleo, che possono reagire alla luce, al calore,
alla pressione, alla presenza fisica e mentale. Questo dinamismo può
costituire coreografie diverse, per cui diciamo che secondo l'organizzazione,
l'energia può assumere uno stato gassoso, liquido, solido, elettromagnetico o
radiante, plasmico (plasmica è l'energia del sole o delle radiazioni
termonucleari)...
Ogni unità organica è energia, configurazione
che comunica con l'energia di altre unità e con l'energia esterna. L'unità che
chiamiamo uomo è, secondo gli Orientali, l'unione di almeno 7 tipi di
organizzazione energetica (=AURA) e la loro alimentazione avviene
attraverso quelle porte che sono i Chakra. Possiamo considerare l'uomo una
continua radiotrasmittente che riceve e trasmette onde, i Chakra sono gli
alimentatori e i convertitori di queste onde. Essi sono in numero enorme, come
infiniti turbini o vortici e alimentano particolarmente i sistemi nervosi in
corrispondenza della colonna vertebrale.
Mentre l'Occidente distingue MATERIA e NON
MATERIA, in Oriente tutto è una sola cosa, il cui nome è indifferente, un flusso
continuo che si struttura nelle infinite variegazioni del reale e che noi
chiamiamo ENERGIA, attività.
In questa non c'è differenza sostanziale tra
corpo, pensiero, affetto, spirito, forza. La salute dell'intero dipende
dall'equilibrio tra energia emessa e ricevuta, e dall'armonia del
movimento. Nessun uomo può separare i suoi movimenti di energia dalle onde
dell'universo, ma tutto è comunicante. Noi siamo sistemi dinamici aperti e
interconnessi non solo a ciò che ci circonda da vicino ma anche a ciò che è
lontano come i corpi celesti. C’è un preciso
rapporto tra corpi celesti e pietre, la gemma o il cristallo rappresentano in
piccolo il tot di energia che un pianeta rappresenta in grande, per questo
astrologia e medicina sono connesse. L'AYURVEDA considera determinante
l'influenza dei pianeti, del sole e della luna, da cui arrivano raggi cosmici,
cioè onde particolari che interferiscono con noi. Ogni corpo celeste è il centro
di propulsione di onde elettromagnetiche che possono perturbare variamente le
nostre. Come ogni cristallo ha il proprio codice vibrazionale, così anche ogni
corpo celeste è fonte di una precisa qualità di energia che si irradia in onde
di una certa qualità, che arrivano sulla terra e interagiscono coi nostri campi
e ciò è in misura maggiore quanto più quel corpo celeste è in certe posizioni o
la sua energia si somma a quella di altri. Di qui l'enorme interesse in India,
in Cina e soprattutto in Tibet per l'astrologia connessa alla medicina,
l'astrologia è una vera e propria fisica vibrazionale del cosmo, in veste
metaforica e simbolica con risvolti pratici.
Questi fenomeni hanno un fondo molto più
serio di quello che si crede. Basta pensare agli influssi dei cicli lunari o ai
fenomeni che si determinano sulla Terra in concomitanza con l'accrescersi delle
macchie solari che provocano vere tempeste magnetiche, con varianze climatiche e
movimenti tellurici.
Queste interferenze di radiazioni cosmiche
con la nostra energia costituiscono quello schema simbolico e analogico che è
l'astrologia. Per questo il medico indiano è anche astrologo e
prescriverà le sue medicine solo dopo avere cercato il quadro astrale completo
del paziente, perché lo considera non solo una unità globale, ma anche il centro
di interferenze a livello planetario, in un ecosistema interattivo
che comprende l'intero sistema. I corpi celesti sono anch’essi pietre che
irradiano frequenze. Corpi celesti e gemme si corrispondono.
Quando un uomo nasce, la sua energia si
costituisce all'interno di un flusso vibrazionale cosmico che crea una
tipizzazione di campo, cioè struttura la danza personale
dell'energia.
Per es. un Ariete sarà un danzatore focoso,
un Toro cercherà di radicarsi sulla terra. L'astrologia individua 12 fasce
vibrazionali tipiche, o qualità d'onda, su 4 note fondamentali: Acqua, Terra,
Aria, Fuoco. Ad esse gli Indiani aggiungono l'Etere, e i Cinesi il Metallo o
Legno.
Tra le medicine indiane ci sono le gemme, che
possono essere usate per contatto sulla pelle o ingerite triturate o sciolte in
liquidi. E le gemme saranno consigliate anche in accordo all'oroscopo, perché
ogni segno zodiacale ha la sua pietra o il suo metallo e ogni pietra esercita
una precisa influenza su certe perturbazioni del corpo o della mente.
I cristalli sono concentrazioni di energia
che producono precisi colori e precise forme, secondo la particolare
vibrazione.
In terapia parleremo indifferentemente
di pietre, cristalli e metalli.
Nel sistema indiano ci sono 5 componenti
fondamentali di tutte le cose: ARIA, ETERE, TERRA, FUOCO, ACQUA, che si
compongono variamente dando luogo a difetti o eccessi, questi squilibri di
energia si dicono DOKSA (doscia).
Il medico ayurvedico considera 3 difetti
energetici fondamentali dell'uomo: vento, fuoco e acqua, tre DOKSA: VATA, PITTA,
KAPHA (cafa).
Ogni individuo è unico per la combinazione di
diverse Doksa. Avere Vata significa avere carenza di una precisa energia simile
al vento, il farmaco compensa l'energia mancante che causa debolezza prima e poi
malattia. Le tre forze difettose o Doksa sono a loro volta costituite da terra,
acqua, aria, fuoco ed etere (es. VATA=etere+aria; PITTA=fuoco+acqua;
KAPHA=acqua+terra). Su un piano mentale esse sono: movimento, luce e
inerzia. Il medico ayurvedico sente lo squilibrio delle tre forze
palpando i due polsi secondo tre livelli di profondità e ottenendo 350 risposte
diverse, che gli permettono la diagnosi. La teoria del Tridoksa regola tutta la
medicina indiana.
Come già vedemmo la medicina cinese, anche
quella indiana è analogica,
cioè legge tutto l'universo secondo analoghi schemi strutturali; la medicina
occidentale invece è analitica, cioè isola sintomo o causa o
farmaco come separato dal tutto. La medicina orientale è fondamentalmente
olistica, globale, ha una lettura integrale dell'universo e vede ogni sua parte
come cellula del tutto. La scienza occidentale ha invece frammentato ogni entità
vivente in parti sempre più piccole perdendo di vista l'insieme.
Da migliaia di anni i medici indiani usano
gemme e metalli con fini terapeutici, sia sotto forma di ceneri lavorate a caldo,
sia come polveri pestate e freddo. Anche per loro il ferro per esempio è buono
per l'obesità, l'anemia, le malattie epatiche, il cuore e l'asma
bronchiale.
I cristalli sono considerati energia
planetaria condensata. Ogni
uomo, nascendo, viene influenzato da una precisa vibrazione cosmica, che
costituisce la sua nota predominante.
Chi, per esempio è un Ariete, ha energia di
una particolare vibrazione corrispondente al rosso, al ferro, a Marte
ecc.
In un test dei colori il primo colore che gli
verrà in mente sarà il rosso, e amerà il ferro, però se in lui c’è troppo rosso,
troppa aggressività, non sopporterà troppo rosso nell'arredamento o
nell'abbigliamento e, per compensazione, amerà dormire in camere dalle pareti
verde chiaro. E se ha troppa PITTA=Fuoco, odierà l'acqua e soffrirà malattie di
acqua (artrosi, ritenzione idrica), perché l’acqua spegne il fuoco, per lo
stesso motivo non andrà d’accordo con i segni d’acqua, invece amerà il vento che
si sposa bene col fuoco e il movimento.
Curare con una gemma, come curare con un
colore o una nota musicale, costituisce un modo di riarmonizzare l'energia
compromessa.
Negli ultimi anni l'Occidente ha scoperto
molte importanti funzioni dei cristalli, le loro pulsazioni ritmiche scandiscono
il tempo dell'energia, e vengono usate negli orologi che utilizzano il quarzo o
i rubini, come negli strumenti di precisione, come nei computer che funzionano
con cristalli liquidi. All'interno del cristallo del rubino gli elettroni
possono rimbalzare come in un cannone, creando un movimento continuo in cui la
luce crea un raggio potentissimo, detto LASER, con cui possiamo compiere
operazioni chirurgiche delicatissime, tagliare tessuti o
incollarli.
Cos'è un cristallo? La parola cristallo vuol dire ghiaccio, dal
greco krystallos=acqua gelata, kryos=gelo, acqua in cristalli, il fiocco
di neve è già ghiaccio e pensate alla sua unicissima forma. Il
cristallo è un blocco solido naturale in forma poliedrica, cioè ripete una
struttura fissa in ogni sua parte, per esempio un prisma o una
piramide..
Dal punto di vista corpuscolare il cristallo
è un'architettura regolare di atomi nello spazio. Il quarzo per esempio è un insieme di atomi
di silicio, ossigeno e idrogeno disposti a traliccio. Questi atomi
hanno tra loro un legame molto debole, per cui, agitando un quarzo o scaldandolo
nella mano, esso lascia andare degli elettroni. In posizione di
riposo ne acquista dei nuovi. L'elettrone è una carica elettrica, che è il
correlato, in una teoria corpuscolare, di un'onda di energia, dunque i cristalli
ricevono e rilasciano continuamente energia. Essi possono agire come
armonizzatori o amplificatori dell'energia umana. Disponendo per esempio tre
cristalli prescelti attorno al corpo umano sdraiato e rilassato si può creare un
campo energetico particolare.
Ogni cristallo è più potente se non è
tagliato, lavorato, ma se è "terminato", cioè mostra la sua formazione
cristallina naturale e non ha inclusioni o impurità.
Fino a 31° e mezzo il cuore del cristallo è
gassoso, scaldandolo diventa liquido. Quando lo si mette sulla
pelle, si scalda e passa da uno stato all'altro, cedendo particelle di
energia.
Le pietre vengono portate da tempo
immemorabile a contatto della pelle, per esempio incastrate nell'ombelico nelle
odalische, o attaccate al naso con anelli come India, o appese alle orecchie o
sul petto, lasciate a ciondolo sulla fronte o sul petto, o portate al dito. Non
c'è solo un motivo estetico ornamentale, ma un preciso valore terapeutico.
Per esempio le donne indiane mettono un
anello d'argento sul dito centrale del piede perché la sua energia regoli il
flusso mestruale.
I cristalli possono essere anche usati come
fanno i Nativi d’America inseriti in un sacchettino di stoffa bianca (seta) al
collo o in tasca. Le pratiche sciamaniche e religiose più antiche usano le
pietre da tempo immemorabile e rigenerano i cristalli mettendoli sotto il getto
di una sorgente o di una cascata almeno per un minuto o esponendoli al sole. I
cristalli possono essere purificati anche lasciandoli a bagno una volta la
settimana in acqua e sale. Anche il sale, cloruro di sodio, è una
sostanza cristallina, che può smagnetizzare. Fare un bagno in
acqua e sale (sale grosso messo in un sacchetto di cotone) fa molto bene,
purifica e rigenera, ma fare il bagno con un rubino è anche meglio. E poi, per
dormire bene e ricordare i sogni, basta mettere della fluorite sotto il
cuscino.
I cristalli o le gemme si ripongono in una
scatola di legno (scrigno).
In genere tra i cristalli e i chakra c'è una
corrispondenza che può essere vista anche nella vibrazione del
colore. I cristalli rosa o
rossi curano la sessualità, le pietre verdi o rosa, l'affettività,
quelle azzurre la mente.
Per esempio: 1°chakra=ematite, 2°=corniola;
3°=topazio arancione; 4°=smeraldo; 5°=lapislazzulo; 6°=zaffiro blu= 7° =quarzi
erkimer.
Il QUARZO IALINO o cristallo di
rocca è l'amplificatore
energetico per eccellenza e può riequilibrare ogni chakra, è un governatore
dell'energia. Essendo bianco, riflette tutte le onde luminose. Basta porlo sopra
un chakra e restare in stato di rilassamento. Ovviamente il cristallo da solo
può fare poco, la sua influenza è molto leggera, ma cresce col rilassamento e la
meditazione, quando apriamo i nostri centri di ricezione. Qualsiasi terapia
vogliamo fare, la quiete e la meditazione aumenteranno i suoi effetti.
I cristalli ovviamente hanno un effetto
relativo, per avere effetti potenti bisognerebbe infilare la testa in un enorme
quarzo, il che è impossibile.
Ci sono molte varietà di quarzo, una per
chakra: 1°=quarzo con tormalina nera,
2° quarzo fumé;
3° citrino (o giallo);
4° rosa; 5°=ialino;
6°=ospitante
7°=quarzo ametista o rutilato.
Si appoggia la gemma sul vortice energetico
della stessa frequenza e si respira con calma, lentamente, visualizzando come
luce colorata l’effetto della gemma; per ogni chakra si visualizza una spirale
in senso orario, solo nel chakra della gola il movimento deve essere pensato
antiorario. In tal modo si riarmonizzerà il campo energetico globale,
l'aura, sciogliendo i blocchi energetici che causano le
malattie.
L'essere umano ha una corrispondenza
incredibile con i cristalli e con i metalli perché i minerali esistono anche
all'interno del nostro corpo, noi siamo composti per il 70% di acqua
(dunque idrogeno e ossigeno), per un 20% di carbonio, e per il resto di
minerali, ferro, calcio, potassio, magnesio..... I cristalli non ci sono
estranei, fanno parte di noi.
Nel nostro corpo ci sono cellule esagonali di
silicio, e se siamo depressi possiamo ristabilirci con magnesio (Mag2), se
vogliamo migliorare il nostro sistema immunitario contro cancro o leucemia
possiamo prendere compresse di magnesio e potassio, che sono ricostituenti della
cellula, nella ghiandola pineale abbiamo magnetite, se siamo anemici facciamo
una cura di ferro. Quando siamo carenti di un minerale, abbiamo patologie da
carenza.
La magnetite è un ossido di ferro con
capacità magnetiche, la calamita naturale per es. è un magnete permanente, cioè
produce un campo magnetico. Il magnetismo è una particolare forza. Un ago di
acciaio messo a contatto con un magnete naturale ne assume le proprietà e se
viene messo un piano si gira puntando alla stella polare o Nord. Se metto un ago
magnetizzato vicino a un corso d'acqua esso è sensibile al campo di forze emesso
dall'acqua, al suo campo di induzione magnetica.
Ma anche l'elettrone è come una piccola
calamita naturale a causa di due movimenti, il movimento attorno a se stesso o
spin, e quello lungo la sua orbita.
Se applichiamo vicino a un corpo un campo
magnetico, turbiamo il suo campo di forze.
Lo vediamo chiaramente quando mettiamo un
oggettino di ferro vicino a una calamita, ma il fenomeno è sempre presente.
Elettronica e elettrotecnica nascono proprio dagli studi fatti su queste
perturbazioni.
Per i primi tre chakra usiamo cristalli dai
colori caldi dal rosso al giallo, le nostre nonne usavano per esempio IL GRANATO
di color rosso cupo, che non mancava mai sul vestito della sposa, e anche le
donne indiane credono ai suoi poteri di cicatrizzazione (ristabilimento dei
tessuti) e di cura della sessualità. (La Lucia dei Promessi sposi
quando si veste per le nozze si mette al collo una collana di granati alternati
a bottoni d’oro).
Dalla Birmania e dalla Tanzania viene il
RUBINO, rosso o rosa, costoso perché raro in natura, una pietra molto
forte, che porta vittoria, talismano per chi vuole raggiungere mete importanti,
pietra di chi è nato sotto il segno dell'Ariete ed è ambizioso e audace, fiamma
eterna, fuoco. Sta al margine inferiore dello spettro cromatico, pietra del
primo chakra, chakra sacrale o radice, perché riguarda la base della vita, la
vitalità, la sopravvivenza, il radicamento. Il rubino è come una goccia di
sangue, e per questo attiene alla vitalità. Il rubino è rosso perché contiene
cromo, se facciamo il bagno mettendo nell'acqua un rubino migliorerà il nostro
vigore e ne beneficerà il sistema circolatorio. Il voltaggio del rubino è
altissimo, e nel 1960 si è scoperto che all'interno di un rubino purissimo i
fotoni (particelle di luce) rimbalzano come palline di ping pong avanti e
indietro, ognuna con la sua onda, amplificandole con specchi le varie onde
entrano in fase, amplificandosi e ciò produce una energia potentissima, un
raggio di luce continua, IL LASER, non più luce a pacchetti ma continua
con applicazioni straordinarie.
Il laser è entrato ormai nella nuova
medicina, è uno strumento nuovo che tocca la fisica quantistica, mentre la
vecchia medicina è legata alla chimica o alla meccanica (chirurgia) e si usa
anche nell'arte della bellezza. Col laser per es. si fa il lifting, cioè il
ringiovanimento dei tessuti con l'abrasione degli strati più vecchi della cute e
ora si comincia a sperimentare anche la liposuzione.
Il RUBINO riguarda il chakra del cuore ma più
propriamente la KUNDALINI, l'energia massima. Rosse sono anche le CORNIOLE e
i GRANATI. La CORNIOLA è una varietà do calcedonio, buona per gli organi
riproduttivi e va portata all'anulare della mano sinistra (dito femminile,
perché la generazione è collegata con la nostra parte materna).
Per la fascia gialla abbiamo L'AMBRA
che non è proprio una pietra o un cristallo, ma un fossile, resina di alberi
di migliaia di anni fa, diventata dura e trasparente e che presenta a volte per
inclusione fili d'erba o piccoli insetti. Essa è stata usata in tempi
antichissimi per propiziare la sessualità, ma è buona anche per cistifellea,
milza, pancreas, intestino tenue, cioè il sistema alimentato dal terzo chakra.
Essendo organica, interagisce molto
rapidamente con l'organismo umano.
Giallo è anche IL QUARZO CITRINO
(cioè giallo limone), molto potente per il fegato e le sue patologie
(calcoli ecc.), che aiuta a disintossicarsi nel corpo e nella mente e fa venire
la pelle bella, aiuta dunque sia nel caso di fegato infiammato sia per la
depressione, perché fegato e umore sono collegati, o IL TOPAZIO GIALLO
che si trova solo in Brasile e cura i disturbi circolatori, l'insonnia, le
paure, le tensioni emotive, le idee fisse, la mancanza di iniziativa. Il topazio
giallo si mette al collo montato su oro, rende saggi e distaccati verso il
passato. Rigenera i tessuti ed è detto perciò la pietra della
giovinezza.
Per il 4° chakra (cardiaco) possiamo usare
LO SMERALDO, che è berillo, e sappiamo che la luce verde è la
parte dello spettro solare più interessante, quella legata al processo di vita
delle piante. Lo smeraldo è la pietra della primavera, della vita che nasce,
dell'amore, del benessere. Nel nostro sistema dei chakra, essa corrisponde alla
frequenza della vibrazione cardiaca, unica nel suo genere e mediatrice tra la
fascia dei rossi e quella degli azzurri. Lo smeraldo è dunque adatto ai
turbamenti affettivi come alle patologie cardiache, stimola l'attività
linfatica, rafforza la memoria e la purifica, in modo che sappia superare i
cattivi ricordi, si dice che arresti la caduta dei capelli. Disintossica reni e
cistifellea. Aiuta il sistema immunitario. Porta gentilezza e
tranquillità. Si amplifica se posto sopra un piattino di rame. In
meditazione sviluppa la chiaroveggenza.
Belli gli smeraldi dello Zimbawe, dal
Madagascar vengono invece cristalli troppo forti quasi blu. Dovremmo avere un
"green brain", una mente verde, come c'è una Green Peace, il movimento
ambientalista, i cui eroi sono detti, non a caso "i guerrieri
dell'arcobaleno".
Per il cuore vanno bene anche le pietre rosa
come LA TORMALINA ROSA (le tormaline sono di vario colore), che tonifica
il cuore e lo addolcisce, favorisce il sonno, libera da comportamenti impulsivi,
dona capacità di tenerezza.
Buono anche IL QUARZO ROSA, che
purifica l'ambiente, aumenta l'autofiducia, rilascia sensi di colpa.
Interessante è LA MALACHITE, sempre
verde, che costa assai meno dello smeraldo, e equilibra i due emisferi
cerebrali, protegge dalle radiazioni e espelle plutonio. Regolarizza il ciclo
femminile e rigenera i tessuti. Va usata sulle mani, funziona di più abbinata a
un turchese, invece diventa tossica con un diamante.
Come si vede più pietre messe insieme
producono onde che possono essere in sintonia e dunque amplificarsi oppure
annullarsi o produrre risultati nocivi.
Passando alla fascia alta, della testa,
useremo pietre azzurre.
Per il 5° chakra (gola) va bene LO
ZAFFIRO, pietra bellissima di gran pregio, che è un corindone come il
rubino ma di colore blu. Anch'esso, cambiando temperatura, modifica la tenuta
degli elettroni e nel suo cuore passa dallo stato solido a quello liquido, in
questo passaggio comincia a pulsare e a emettere onde di energia. Queste onde
allineano le frequenze del quinto chakra (gola), il luogo dove
permettiamo ai contenuti interni (affettivi e intuitivi) di emergere e diventare
comunicabili. Essi non possono uscire in forma aggressiva o depressiva ma devono
purificarsi e sublimarsi. Lo zaffiro dunque purifica gli affetti, migliora la
comunicazione, permette una espressione armonica, affina l'intuizione. L'ideale
sarebbe portare un pendaglio di zaffiro al collo, a contatto con la pelle,
lavando spesso la pietra o esponendola al sole, perché la pietra assorbe le
nostre negatività e perde via via potere. Lo zaffiro aiuta anche a curare i
disturbi articolari, le sciatiche, i reumi e il nervosismo, che manifestano
tutti la nostra affettività tradita, e la vista. Aiuta la
meditazione. E' considerato un forte antidepressivo e combatte
l'insonnia.
Buona per la gola e la parola è anche
L'ACQUAMARINA, per chi non sa esprimere parole e sentimenti, sblocca la
timidezza, aiuta coloro che si muovono male socialmente, con fobie e timori. Ed
è indicata per tutti i problemi respiratori come asma e riniti.
(Non usate invece il TOPAZIO BLU, che viene
reso blu con bombardamenti di elettroni, per cui è un po' negativo e
contaminato).
Per la fascia degli occhi (6° chakra) va bene
L'OPALE, pietra metamorfica, opalescente, che prende diversi colori con
iridescenze cangianti. L'opale arlecchino ha come base l'azzurro e il bianco,
quello nero cangia in verde e rosso, per questa sua qualità
l'opale comunica con molti chakra contemporaneamente, aiuta la vista, tanto che
basta passarsi un opale davanti agli occhi per rendere lo sguardo vivace e
bello. Cura le articolazioni, stimola il cuore, attiva le funzioni vitali.
Purifica l'aura e permette di abbandonare le negatività, come l'invidia,
l'avidità, la paura. Nei tempi antichi l'opale era una delle pietre più
preziose, oggi ha perso un po' la sua attrazione.
Infine per il 7° chakra è buona
L'AMETISTA, pietra violetta, che aiuta la meditazione ed è considerata il
dottore di tutte le pietre. L'ametista è un quarzo molto bello, è chiamata ‘la
pietra dell'anima’ e ha poteri incredibili. E' la "pietra dei maghi", maghi e
sciamani nei tempi antichi si vestivano spesso di viola. Va usata nella giusta
misura, ed esalta l'emisfero destro o intuitivo, il sistema endocrino,
l'ipofisi. Ci insegna la spiritualità, la saggezza, la meditazione, la
liberazione dall'orgoglio e dall'egoismo. Aiuta anche a liberarci dagli eccessi
di ciò che introduciamo nel corpo come cibo, alcool, droga, fumo, prevenendo le
intossicazioni. Ce n'è una gran quantità in Sudamerica, nello Zambia ha una
tonalità viola vivo.
IL QUARZO AMETISTA è violetto perché accoglie ferro, il
violetto è l'ultimo colore dello spettro, la sua onda è quella che ha la
frequenza più alta e noi sappiamo che a ciò corrisponde un'altissima energia,
quella delle onde mentali che sono mosse dal 7° chakra, un vortice che sale
dalla sommità della nostra testa (area coronale) e che alimenta il sistema
limbico. Le sue vibrazioni raggiungono la nostra parte mentale e attivano tutti
e due gli emisferi cerebrali. E' chiamato "pietra triste", e il viola anche nei
paramenti cristiani è segno di penitenza. Questo colore esprime l'esame di
coscienza, quello che aiuta a vedersi per come si è, l'autocritica col
riconoscimento dei propri difetti. La chiesa usa il viola come segno di
penitenza, anche nei paramenti sacri. Ma l'AMETISTA aiuta anche a moderare gli
eccessi come l'alcool. AMETISTA era una ninfa di Bacco, nella mitologia nulla è
casuale. L'alcool come le varie droghe, sono vie di fuga, nascondimenti che
impediscono di vedere la propria realtà per ciò che è, creando realtà virtuali,
fittizie. Creano false visioni di noi stessi e emozioni amplificate ma non
buone. L'AMETISTA montata su argento amplifica i suoi poteri. Ma ricordiamo che
le ametiste orientali in realtà sono rubini.
Anche l'AGATA BLU ha poteri
simili.
Di un viola chiaro è LA FLUORITE (ma
c'è anche di altri colori) che fa bene alle ossa, alle artriti, e viene usata
nell'acqua del bagno. Questo grazioso cristallo concilia anche il sonno, messo
in direzione del nord dove allineeremo anche il nostro capo ci darà buoni sogni
e ce li farà ricordare.
Anche IL LAPISLAZZULO (=pietra blu)
cura la gola, l'asma, l’ansia e la tiroide. Un lapislazzulo a piramide messo in
frigo lo depura.
Una delle pietre più forti è IL
DIAMANTE, che è un quarzo più potente. Il diamante può essere di varie
sfumature ma il diamante bianco è il più forte perché contiene tutti i colori,
esso entra dunque in relazione con tutti i chakra e in particolare col 7°, la
mente superiore, per questo un diamante è il regalo più bello che si possa fare
a una innamorata. E' il purificatore per eccellenza, il cristallo che elimina
ogni impurità.
Il diamante è un ottaedro formato da due
piramidi sovrapposte, di carbonio purissimo. Il diamante è carbone, dunque
legno, di antichissimi alberi rimasto sotto terra e sottoposto a una pressione
enorme, che lo ha portato ad altissime temperature purificandolo. Più il
diamante è puro, cioè privo di inclusioni e chiaro, più ha valore. Il diamante
può essere bianco, rosa, verdolino, giallo, azzurrino. Ma spesso contiene gas
come azoto o boro o inclusioni, cioè macchie nere sempre a forma piramidale
doppia, perché un cristallo ha una forma fissa che si ripete nel suo interno,
nelle sue parti e persino nelle sue cavità. Le inclusioni sono vuoti, cavità non
cristallizzate, spazi bui. La cellule base di un diamante ha sempre forma di
ottaedro (una piramide sopra, una piramide sotto, dunque otto spigoli). Come in
un ologramma la parte ripete il tutto. L'ologramma è una immagine
tridimensionale in cui la più piccola parte contiene le informazioni globali
dell'intero, il microcosmo ripete il macrocosmo.
Il diamante vibra nell'area coronale, 7°
chakra, sopra la testa (come il quarzo bianco, che ne è un surrogato meno
costoso), e influenza il sistema nervoso globale. Il bianco, colore della
purezza, rappresenta il chakra più alto, che può essere visto sia
come violetto che come bianco, colore che contiene tutti i colori, per questo
viene chiamato "il loto dai mille petali" o loto bianco, infatti il prisma
scompone il raggio di luce in tutti i colori. E' la pietra del "vedere lontano",
della saggezza. Esalta la mente e allontana le negatività, le idee nere, dà
calma, purezza e fedeltà.
Il diamante nasce dal sonno del carbone, è
dunque simbolo del risveglio totale, dalla nerezza alla luce. Nella scala delle
pietre è la prima per durezza.
Per la buona salute va bene anche una pietra
nera come LA TORMALINA NERA, pietra elettromagnetica che toglie le
radiazioni negative, per esempio aiuta chi lavora troppo al computer. Buona se
messa sull'osso sacro.
Per quanto le piccole pietre e i piccoli
cristalli di cui possiamo disporre non abbiano che una incidenza piccola sul
nostro essere, non ci si può riempire di pietre, così come non si può riempire
di medicine. Le pietre interagiscono tra loro a volte bene e a volte male. E
interagiscono anche con i metalli su cui sono montate. Ci sono molti libri che
consigliano il giusto uso delle pietre e la loro simbologia. In linea di massima
possiamo portare una pietra per volta e sceglierla secondo la nostra attrazione,
senza abbinamenti zodiacali, secondo il colore che ci piace di
più. Tocchiamo la pietra o il cristallo e sentiamo se ci fa piacere tenerlo in
mano. Il nostro intuito sarà meglio di molti libri.
Oppure facciamo un test muscolare: con
una mano teniamo la pietra in mezzo al petto, e teniamo l'altro braccio teso. Un
amico cercherà di abbassare il braccio, se lo fa con facilità, la pietra non
aumenta la nostra energia.
Imparate dunque ad amare i cristalli e a
comunicare con essi. Ci sono pietre che costano moltissimo come il diamante, ma
altre le portiamo a casa con pochi euro e sono sempre belle da guardare. Se ci
rilassiamo anche davanti a un televisore, teniamo in mano o sulla pelle una
pietra con cui siamo in rispondenza, è una terapia facile e piacevole e dai
sicuri risultati. Curiamo le nostre pietre come curiamo le nostre piante, con
acqua e sole, e ristabiliamo anche attraverso le loro strutture di luce la
comunicazione con l'universo.
..
Aggiungo come curiosità una nota sui famosi
teschi di cristallo, riprendendola da un Masada sullo
sciamanesimo.
Ritroviamo il motivo dei
cristalli di rocca in tutto il mondo, Sudamerica, Malacca ecc. E c’e’ una
simbologia di potere collegata a 13 teschi di quarzo, a mandibola fissa o
mobile, ritrovati in Amazzonia, che venivano probabilmente usati a scopo
divinatorio.
Il primo fu trovato nel 1927
nelle rovine maia del Guatemala, pesa 5 kg ed e’ lungo 18 cm. Fu scolpito lungo
l’asse principale del cristallo con una tecnica estremamente avanzata che
sfrutta l’asse di simmetria su cui si sistemano gli atomi e che abbassa
notevolmente la possibilità di frantumare il pezzo. Sulla superficie del teschio
non c’era la più minima e microscopica graffiatura.
La leggenda parla di 13 teschi
e dice che quando saranno riuniti in un solo luogo finirà il mondo, oppure
(e’l’altra versione della leggenda Maya) essi trasmetteranno all’uomo tutta la
loro conoscenza e avremo un mondo nuovo con uomini nuovi.
Uno di questi teschi di
cristallo e’ posseduto da Anna Mitchell-Hedges ed è antico di 3600 anni. Un
altro è al British Museum. Un terzo al Musée de l’Homme di Parigi, un 4° a
Washington, un 5° è della famiglia Parks, sempre scoperto in Guatemala e che si
chiama di ametista perché e’ di quarzo viola, ma ce ne sono altri. Sono detti
anche ‘teschi del destino’ e gli indigeni li collegano alla malattia e alla
morte, come se il loro potere fosse tanto benefico quanto malefico.
Il mistero su come siano
effettivamente create queste fedeli riproduzioni anatomiche non è mai stato
risolto.
Com’e’ stato possibile creare
simili oggetti? E qual e’ il loro scopo? Gli esperti non hanno saputo dare una
spiegazione chiara e plausibile a nessun interrogativo.
Certo è che il quarzo è
un minerale curioso che è in grado di risuonare, trasmettere, amplificare,
immagazzinare, mettere a fuoco e strutturare l'energia. Ed è capace di entrare
in contatto telepatico con la mente umana. Questi teschi potrebbero, dunque,
ipoteticamente, contenere realmente delle informazioni, allo stesso modo dei
cristalli liquidi dei nostri pc.
..
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