lunedì 25 febbraio 2013

La misteriosa fine del gatto milionario


LA CURIOSITÀ


Tommasino era stato nominato unico erede da un'anziana


È morto Tommasino, il gatto milionario. Così, almeno, si dice. Perché la sua fine è avvolta nel mistero. Aveva appena cinque anni e a stroncarlo pare sia stata una gastroenterite: un po' troppo giovane, per la vita media di un micio. Era diventato una star nel dicembre del 2011, alla morte dell'anziana signora Maria Assunta, che l'aveva strappato ad una vita da randagio togliendolo dalla strada quando era ancora cucciolo.
La donna, originaria di Potenza ma residente nella Capitale da molti anni, animalista convinta, nel suo testamento olografo l'aveva infatti nominato suo erede universale. A disporre dei beni, che ammontavano a 10 milioni di euro - una villa all'Olgiata, vari appartamenti tra Roma e Milano, terreni in Calabria-, in nome e per conto del micio, era e sarà ora l'infermiera, Stefania Cecconi, che aveva accudito a lungo l'anziana donna. Così aveva stabilito il testamento olografo del quale erano stati nominati esecutori testamentari gli avvocati Marco Angelozzi, Anna Orecchioni e Giacinto Canzona.
L'agenzia Funeral planner conferma l'avvenuta tempestiva cremazione (a 1.200 gradi come prescrive la legge) del micio e la tumulazione delle sue ceneri in una minuscola cappella a misura di gatto che l'infermiera 50enne ha fatto costruire nel giardino di casa. Mille euro in tutto la spesa, briciole per un micio milionario, prematuramente scomparso. 

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