Note sulla natura dell'Astrologia
di
Juan Antonio Revilla
Raccolta di posts
[NdT - I titoli dei paragrafi sono stati aggiunti durante la traduzione,
per comodità di consultazione,
ma non fanno parte del testo originale in Inglese]
Prefazione - di Bill Sheeran
L'Astrologia si basa su un'astrazione di un sistema fisico, e funziona allo stesso modo in cui funziona una carta geografica, che altro non è che un'astrazione grafica della realtà di un determinato paesaggio. Anche l'Astronomia fa uso di simili astrazioni, ma gli Astrologi usano le loro carte del cielo in modo molto diverso dal modo in cui vengono usate dagli astronomi: le carte del cielo ad uso astrologico rivestono un proprio ruolo autonomo (grazie all'interpretazione dell'Astrologo) il che finisce per vivere di vita propria, rompendo i legami con quel che dà loro origine (il sistema solare in senso fisico).
Il che va bene così: l'Astrologia è quel che è, e gli Astrologi fanno quel che fanno.
Ma se si tenta di razionalizzare i principi fondamentali dell'Astrologia, tentando di stabilire legami più o meno concreti tra quel che viene segnato in una carta del cielo ed il proprio territorio, si finisce per perdersi. Non c'è possibilità di chiarimento materiale, sempre che la carta del cielo faccia riferimento ai principi astrologici.
In queste note, Juan elenca ripetutamente esempi di quanto appena detto.
Un tema astronomico ha una relazione molto stretta con il proprio territorio, cioè con quello che intende rappresentare. Ma in Astrologia un tema si svolge al cento per cento al di fuori del territorio che rappresenta: il tema si traccia sulla base della sfera celeste ma il territorio non è altro che un contesto terreno.
Il fatto che gli Astrologi trovino utili le proprie carte del cielo in relazione a contesti terreni non significa però che siano autorizzati a postulare una qualsiasi estrapolazione dalle loro mappe - la sfera celeste - e che proclamino connessioni dirette tra il sistema solare fisico ed il contesto terreno: tale atteggiamento non può che portare confusione, anche se è vero che esistono connessioni fisiche tra cielo e terra - ad esempio quando la posizione tra Terra e Sole corrisponde al caldo estivo, etc.
Tuttavia è fonte di discussione il fatto che tali connessioni fisiche possano definirsi a buona ragione astrologiche, per quanto molti Astrologi sarebbero felici di vedere una volta per tutte dei collegamenti letterali o meccanicistici tra terra e cielo.
Qui si manifesta il principale problema relativo al substrato su cui poggia l'Astrologia nel senso più ampio del suo estendersi, frutto di una mescolanza tra elementi fisici ed elementi simbolici che si trovano parimenti associati in tale substrato.
Ad un estremo si colloca l'astronomia del sistema solare - sul piano puramente fisico, frutto di rapporti causa-effetto, che si affianca ad un'Astrologia causale (l'estate è più calda, etc.) - ed all'altro estremo una modalità totalmente soggettiva e simbolica di lettura degli astri. Tutto il resto - le interpretazioni del tema natale, il tema di Oraria, la previsione astrologica del tempo atmosferico, l'Astrologia finanziaria, etc. - ha un proprio posto specifico in questo strano paesaggio simbolico: l'Astrologia è un genere a parte, che contiene in sé molte specie.
Se si decide di essere non semplici fruitori ma costruttori dell'Astrologia, si deve prima di tutto decidere da quale livello si intende partire e poi scegliere il metodo di ricerca più appropriato a tale livello.
Si deve anche acquistare la consapevolezza del fatto che qualsiasi cosa emerga con una determinata metodologia, non necessariamente si rivelerà appropriato ad una qualsiasi altra metodologia. Ogni metodologia è una specie a parte, e vi sono grandi differenze tra elefanti e delfini, per quanto appartengano tutti e due alla categoria dei mammiferi e quindi abbiano ovviamente qualcosa in comune.
Quel che Juan dice non rappresenta una minaccia per nessuno, e non ha alcuna importanza il modo in cui ciascuno cucina i propri ingredienti astrologici. L'Astrologia è quel che è, e gli Astrologi fanno quel che fanno.
Tuttavia gli Astrologi hanno il vizio di fraintendere, e questo si traduce pari pari nel modo in cui si comportano al momento di fornire interpretazioni. Juan non intende proporre che venga cambiato un bel niente, ad eccezione di questa inclinazione al fraintendimento. Ma ciò non ha nulla a che fare con l'applicazione pratica dell'Astrologia.
Il vizio di fraintendere cozza contro ogni sforzo teso a comprendere la natura dell'Astrologia, e causa un'infinità di problemi, tra i quali quello di cercare di razionalizzare l'Astrologia usando gli elementi fisici del sistema solare e delle costellazioni, cioè quel che io definisco approccio naturalistico. In realtà ciò crea problemi a tutti coloro che tentano di costruire l'Astrologia, ma in particolare a coloro che tentano di farlo in modo meccanicistico, attraverso legami di causa-effetto.
A mia opinione - sul piano della definizione della specie a cui appartiene l'Astrologia - le riflessioni di Juan si rivelano particolarmente significative, ed io gli sono molto grato dell'averle esposte tanto chiaramente. Personalmente penso che quanto segue possa costituire un'eccellente punto di partenza dal quale iniziare a comprendere il modo in cui l'Astrologia costruisce i propri modelli.
Di fatto, le pietre angolari sono già state poste, ed attendono che si inizi la costruzione.
Bill Sheeran - agosto 2000
Il sito di Bill Sheeran
Nota - Quel che segue è un sommario dettagliato delle mie recenti discussioni sulla natura dell'Astrologia. Ho conservato solo una parte del materiale eliminando quel che è stato scritto da altri, ma spero che questo non renda oscura l'esposizione delle idee. È necessario aggiungere molte altre cose, e verrà in seguito fatta una classificazione dei paragrafi secondo lo specifico argomento astrologico in discussione.
Un Astrologo non fa affatto quel che crede di fare
Data del post: 19 apr 2000
So bene che quel che sto per dire è argomento di controversia e spero di non offendere o irritare nessuno. So che molti di voi penseranno che queste siano solo sciocchezze, così io apprezzerei che mi si dicesse dove sto sbagliando.
L'argomento verte su quel che fa un Astrologo, in contrasto con quel che crede di fare. È fuori discussione che possiamo credere a tutto quel che ci pare, ma quel che credono gli Astrologi è spesso in contraddizione con quello che fanno.
Sostanzialmente gli Astrologi lavorano con temi fatti di coordinate e di divisioni e classificazioni arbitrarie (segni, case), completamente assorti in un sistema denso di significati che sono il risultato della tradizione e della cultura (personale e sociale).
Quando fanno un'interpretazione, gli Astrologi usano questa struttura simbolica per creare delle associazioni, e la loro mente crea riferimenti tra coordinate astratte (longitudine, declinazione, ascensione retta) ed "eventi" (aspetti) che accadono a queste specifiche coordinate astratte.
Inoltre il tema si può riferire ad un evento fisico del passato (la nascita) a cui è applicata un'elaborazione numerica basata su rapporti analogici fra unità di tempo (progressioni, direzioni) che sono derivazioni di questo stesso tema, che sono soltanto un'imitazione delle regole delle meccaniche celesti e che lavorano all'interno di un modello artificiale (1 giorno =1 anno, 4 minuti = 1 anno eccetera).
Anche quando lavorano con i transiti, gli Astrologi mettono in relazione punti di coordinate ed eventi che accadono a questi punti di coordinate (calcolati con una tavola o con un computer), che riconducono ad un riferimento convenzionale astratto di un evento trascorso da tempo.
In nessuna tappa di questo processo l'Astrologo si occupa di quel che sta accadendo in cielo, e tanto meno del rapporto che il soggetto può avere con il cielo. L'Astrologo non presta mai alcuna attenzione alla possibile influenza di un astro su un essere umano: per fare questo dovrebbe uscire all'aria aperta ed effettuare alcune osservazioni e misure in situ ed in tempo reale, sia di eventi celesti che di processi organici, come ogni serio e sensato scienziato farebbe.
No: l'Astrologo guarda semplicemente una mappa ed immagina di essere in armonia con l'universo, senza mai lasciare il suo studio o persino la sedia.
In altre parole, quel che l'Astrologo fa è utilizzare una tecnologia o uno strumento. L'Astrologia oggi è uno strumento per la misurazione e l'analisi di cose, di "qualità" e di tempo.
Questa non è una caratteristica secondaria dell'Astrologia: è la sua natura fondamentale. L'Astrologia non richiede affatto una particolare veggenza metafisica: la filosofia basilare dell'Astrologia - come accade con ogni tecnologia o strumento - è soltanto questione di preferenze personali.
Tutti siamo abituati a vedere le rettifiche fatte da Astrologi diversi, che giungono a risultati molto diversi tra di loro. Credo che questa - più che l'eccezione - sia la regola della rettifica: il tema che l'Astrologo calcola con la rettificazione è un tema che "funziona". Ognuno dei risultati relativi alla correzione dell'"ora di nascita" - spesso molto diversi - produce un tema che "definisce" il soggetto o la nazione, anche se il tempo può non corrispondere affatto a quello che è stato registrato all'anagrafe.
Sono io che esagero o questa è la descrizione di quel che si fa nella pratica astrologica (al contrario di quel che si dice di fare)?
Ora: alcuni Astrologi hanno espresso qui l'idea che - dal momento che una vita o un carattere corrispondono sempre con estrema aderenza ad un tema - ciò implica che non esista il libero arbitrio. Ma una cosa non implica l'altra in alcun modo: questa è una logica falsa.
Perché questa affermazione sia vera, si deve prima di tutto dimostrare che un tema sbagliato non funziona; ma la realtà pratica della rettifica sembra indicare che questo non è vero: i temi "sbagliati" funzionano spesso molto bene, come funzionano i temi con i pianeti inesistenti (per esempio gli Ipotetici Uraniani) ed i punti immaginari matematicamente errati (per esempio "la Luna Nera media").
Tutti questi elementi funzionano molto bene.
L'Astrologia è un modello culturale
Io credo che - per quel che riguarda l'Astrologia - noi abbiamo nel nostro modo di pensare una forte deformazione pseudoscientifica, che ci impedisce di renderci conto del fatto che l'Astrologia è un prodotto culturale e storico, un riflesso delle categorie analitiche e delle strutture simboliche della mente, una struttura che si riferisce solamente in modo molto superficiale alle " cose esterne" che realmente accadono in cielo.
Data del post: 20 apr 2000
Anch'io credo che l'universo sia progettato in un modo ordinato in cui tutto è collegato, ma nel mio precedente post stavo spiegando perché l'Astrologia non si occupa degli eventi nel cielo, dal momento che quel che l'Astrologo fa contraddice questa idea. Vorrei anche sapere in che modo, che cosa di quel che ho detto è sbagliato.
Come ho detto, quel che gli Astrologi fanno contraddice quel che la maggior parte di loro crede di fare, cioè "riferirsi al cielo" per esaminare "l'influenza delle stelle".
Gli Astrologi non lavorano mai in situ o in tempo reale: lavorano con specifiche coordinate astratte interpretate alla luce di un sistema completamente convenzionale di significati stabiliti dalla tradizione, cioè lavorano esclusivamente con modelli, mai con la realtà di quel che accade nel cielo.
L'uso dei transiti fa credere ad un sacco di gente che stanno misurando il rapporto che intercorre tra il soggetto e quel che accade nel cielo ad un dato momento, ma la normale pratica astrologica mostra che anche questa opinione è un errore, perché
Il tema non è il soggetto. è soltanto una rappresentazione del soggetto basata su una serie di convenzioni.
Anche l'Astrologia Oraria suggerisce l'idea del tempo reale. La verità, tuttavia, è che l'Astrologo in questo caso - oltre a non lavorare con le posizioni reali nel cielo ma con coordinate specifiche - usa un sistema complesso di significatori, di significati e di governatori delle case, di derivazioni di significato, di elaborazioni simboliche del tempo, di considerazioni pregiudiziali ecc., che dimostra praticamente quanto lontana sia questa pratica dal "rapportarsi al cielo". Non sono le posizioni planetarie nel cielo quel che l'Astrologo usa, ma modelli interpretativi convenzionali, sviluppati per mezzo di analogie e collegati soltanto superficialmente alle meccaniche celesti; a questi modelli si aggiunge la proiezione su carta della struttura della mente.
L'esistenza di ogni entità è un sistema molto complesso di rapporti in costante movimento nel tempo, e l'Astrologia ci fornisce un modello interpretativo per tale sistema, semplificando e selezionando la realtà in modo da poterla organizzare e gestire.
Ogni modello interpretativo è una rappresentazione simbolica selettiva e limitata della realtà, non una copia della realtà, ed un tema astrologico non rappresenta "il nostro ambiente cosmico", ma l'esistenza dell'entità a tutti i livelli: cosmico, biologico, sociale, psicologico ecc.
In altre parole, un tema di nascita non è una vera e propria mappa del cielo, ma una mappa del soggetto e del suo ambiente. Non rappresenta il rapporto che abbiamo con gli astri o la loro presunta influenza deterministica su di noi, o la concordanza sincronicistica tra astri e soggetto, o tra astri e vita: rappresenta noi!
L'Astrologo non lavora mai con "i punti di luce" che si trovano nel cielo: lavora con classificazioni culturali e sistemi semantici, con l'organizzazione e la categorizzazione della realtà e della storia, che sono come un orologio o un calendario che si usano per misurare ed organizzare le qualità del tempo o del futuro.
Data del post: 21 apr 2000
Come ho detto, l'Astrologia lavora con specifiche coordinate, non con le vere posizioni degli astri nel cielo, e queste coordinate si riferiscono ad un radix, non ad una persona vivente.
Questo non ha niente a che fare con "essere in relazione con il cielo". Usare il telescopio è qualcosa di completamente indipendente dall'essere un Astrologo, non fa parte della pratica dell'Astrologia e non cambia la sua natura. La corrispondenza tra Astrologia e stagioni si spezza completamente ai tropici e si inverte nell'emisfero australe.
Quando usiamo i segni tropicali - dell'ampiezza di 30 gradi esatti - che esistono soltanto come astrazione nella mente umana - e specialmente quando, per esempio, colleghiamo l'Ariete al simbolismo della "primavera", stiamo usando un sistema culturale, non l'osservazione del cielo e dei fenomeni naturali.
Tutta l'Astrologia è così. Quel che sto spiegando - e ne ho spiegato i motivi - è: che rapporto ha la "pratica" dell'Astrologia - cioè quel che gli Astrologi fanno quando praticano la loro professione - è tutt'altra cosa da quel che credono o dicono di fare (cioè osservare del cielo e fare riferimento ai fenomeni celesti).
[...]
In ogni osservazione scientifica, per stabilire delle misure si usano punti convenzionalmente fissi nello spazio o nel tempo, che servono da punti di riferimento. Ma l'Astrologia usa punti di riferimento necessariamente arbitrari, e lavora esclusivamente con quelli, mai con una persona reale o con una reale entità. E quel che si dice che sia rappresentato nel radix non è un organismo fisico conforme alle leggi fisiche, ma un organismo totalmente simbolico: una personalità, o un'attività commerciale, o una domanda, o un rapporto affettivo.
Questo non ha nulla a che fare con il rapporto che qualcosa o qualcuno può avere con quel che avviene nel cielo in tempo reale.
[...]
Il calendario, come l'Astrologia, misura i cicli nella natura. E così fa l'orologio. Questo non li rende misteriosi e nessuno parla delle loro energie. L'Astrologia è proprio come l'orologio ed il calendario: una costruzione teorica culturale, un modello interpretativo.
Oggigiorno la gente non dice che il calendario o l'orologio sono il tempo! L'Astrologia - come il calendario o l'orologio - è uno strumento che modella al tempo.
[...]
Il nocciolo della questione sta nelle parole usate: "modellare" e "misurare". L'Astrologia è uno strumento di misura e di interpretazione: misura il tempo simbolico e soggettivo, ed interpreta queste misure grazie ad una struttura culturale di riferimento composta di categorie, qualità e classificazioni.
Data del post: 22 apr 2000
L'Astrologia non misura i fenomeni celesti o il nostro rapporto con il cielo (cioè l'ambiente cosmico) in modo oggettivo; piuttosto usa le misure celesti in modo molto simbolico/analogico per misurare qualcos'altro.
Questo è quel che fa un qualsiasi modello interpretativo: un modello interpretativo è uno strumento.
Ora: la domanda è: che cosa misura l'Astrologia? (poiché dire che misura il modo in cui i fenomeni celesti si riferiscono a noi sarebbe come dire che misura le sue stesse misure).
[...]
Io non vedo il tempo come misura, o come "mezzo", ma come cambiamento in sé, come flusso, come un divenire, come un fiume infinito...
[...]
Ho detto che l'Astrologia "misura il tempo simbolico e soggettivo". Cioè misura il "divenire soggettivo" e la realtà simbolica, cioè la realtà della consapevolezza e della mente. Questo accade perché l'Astrologia qualifica o interpreta le misure attraverso un denso schema culturale di classificazioni, qualità e categorie (i segni, le case, gli elementi, le reggenze planetarie ed i significati). Questo schema non è nient'altro che una proiezione totalmente simbolica della mente umana.
Ecco perché ho usato la parola "soggettivo". L'Astrologia non misura il mondo oggettivo: offre uno "schermo" sul quale si può veder proiettata la struttura interna della mente, un "sistema del mondo", la struttura o la comprensibilità del mondo, quel che abbiamo chiamato "ordine" e "pulsione". Le meccaniche celesti sono ridotte ad un sistema totalmente simbolico/analogico che usiamo per misurare il cambiamento del tempo - il "divenire" - all'interno di questa complessa matrice.
Poiché per esteriorizzare questa matrice usiamo le meccaniche celesti, il risultato è uno strumento oggettivo o "oggettivizzante". Questa oggettivazione è quel che dà all'Astrologia il suo enorme valore. L'Astrologia diventa uno schermo su cui si proietta la realtà della vita soggettiva, cioè uno schermo su cui si proietta "una persona", un rapporto affettivo, una nazione, un progetto di affari, una domanda (Astrologia Oraria), "una vita" ecc. Queste sono tutte realtà simboliche e non naturali. L'Astrologia si occupa soltanto di organismi simbolici.
I transiti: l'azione degli astri in tempo reale?
Data del post: 24 apr 2000
Immaginiamo che qualcuno cammini o stia in piedi all'aria aperta (da qualsiasi parte), con il cielo sopra di lui e la terra sotto di lui. È notte e potete vedere il cielo stellato ed qualche pianeta che transita. È naturale e ragionevole pensare che l'Astrologia metta a fuoco in qualche modo il rapporto che questa persona ha con le stelle e con i pianeti nel firmamento in quel momento, ma in pratica - contrariamente a quel che si crede in teoria - in Astrologia questo non accade affatto.
Ma prima di continuare permettetemi di ricordarvi che qui stiamo parlando esclusivamente dei transiti, e che i transiti sono soltanto una tra molte tecniche (progressioni, direzioni, rivoluzioni...). Soltanto i transiti, oltre all'Astrologia di coppia ed a quella Oraria, danno questa illusione di rapportare direttamente il soggetto a quel accade nel cielo durante la sua vita (in tempo reale). Il resto dell'Astrologia non si occupa mai degli eventi in tempo reale nel cielo.
Ora vediamo come procede l'Astrologia nel caso dei transiti:
Inoltre le specifiche coordinate astratte - cioè quel che usa l'Astrologo - non sono la stessa cosa dell'astro reale nel cielo.
Ad esclusiva eccezione del momento in cui il radix viene calcolato, l'Astrologia non crea mai una relazione tra quel che realmente accade nel cielo e la persona in carne ed ossa. Al contrario, si occupa del comportamento delle coordinate in una mappa, non direttamente del comportamento degli astri nel cielo (in una mappa ci sono molti componenti che non compaiono mai nel cielo o nel mondo fisico). Queste coordinate sono numericamente rielaborate in modo simbolico all'interno di un modello (il tema) che è considerato come se fosse un'entità in carne ed ossa o un'attività commerciale, una domanda, un lavoro, un rapporto, una persona...
Ma i soggetti per cui l'Astrologo calcola il radix sono tutti organismi simbolici, non organismi in carne ed ossa. Alla loro esistenza è data interpretazione per mezzo di significati attribuiti ad una mappa convenzionale: l'Astrologia - in quel che concerne il suo meccanismo - lavora esclusivamente con queste entità simboliche, mai con organismi reali o con persone in carne ed ossa.
Data del post: 25 apr 2000
È vero che l'Astrologia mondiale funziona spesso senza un radix, ma è la stessa cosa: non si riferisce a quel che accade nel cielo o a quel che si vede tramite un telescopio, ma solo a quel che accade ad alcune specifiche coordinate in uno spazio matematico astratto.
Per chiarire quanto detto sono sufficienti due esempi:
È ovvio che gli esseri umani reali sono intrinseci al significato dell'Astrologia, poiché l'Astrologia è un prodotto della cultura umana ed è usata dagli esseri umani e per gli esseri umani. I "pianeti reali" sono usati per disegnare i temi, ma dire che essi sono "qualità intrinseca al significato dell'Astrologia" è soltanto un modo di pensare contraddetto dalla pratica, come penso di aver spiegato; e non sto a ricordare che l'Astrologia può esprimere molto anche per mezzo di pianeti irreali come gli Uraniani o la Luna Nera, e con temi calcolati per l'ora sbagliata, come è ripetutamente dimostrato anche dai risultati della pratica corrente della rettificazione.
Data del post: 27 apr 2000
Ho detto che l'esempio della congiunzione Plutone-Chirone del 1999 non è un esempio estremo (6.8 gradi). Ogni giorno si verificano differenze maggiori fra i pianeti normali.
Per esempio, se la latitudine della Luna è di 5 gradi e quella di Mercurio è 7 gradi, questo produce una differenza due volte maggiore della distanza dell'esempio fatto tra Chirone e Plutone. Fra la Luna e Venere la differenza può raggiungere 8 o 9 gradi (la distanza apparente di 17 Lune piene nel cielo).
Ma gli Astrologi interpreteranno tranquillamente i due astri come se fossero in congiunzione.
[Ndt - perchè le specifiche coordinate ad uso astrologico, che non tengono conto della latitudine, li indicheranno in esatta congiunzione]
Esempio: la scorsa Luna piena, il 18 aprile 2000, alle ore 17:42 UT.
Questo è quel che ci dicono le effemeridi e questo dato è quello con cui lavora l'Astrologo. Nel cielo, in quel momento, il Sole e la Luna erano separati da 175.0 gradi: la distanza tra 175° e 180° potrebbe essere occupata da dieci Lune piene. E questa è soltanto la metà di quel che accade normalmente fra la Luna e Mercurio.
Inoltre la posizione reale della Luna nel cielo come la vediamo dalla Terra è topocentrica, non geocentrica. Ciò produce differenze che possono giungere fino ad 1 grado, che - nelle direzioni primarie - equivale ad 1 anno.
Tuttavia gli Astrologi che sostengono l'esattezza predittiva delle direzioni primarie usano invariabilmente la Luna geocentrica.
Questa situazione non cambia quando si usano coordinate equatoriali, e si ingrandisce notevolmente alle alte latitudini. La Luna o Mercurio possono essere segnati sotto l'orizzonte in un tema, mentre nella realtà sono sopra l'orizzonte.
L'unica tecnica che ora mi viene in mente che usi i pianeti reali o stelle nel cielo è la tecnica dei paranatellonta - cioè l'astrocartografia - che è usata soltanto da una minoranza di Astrologi che lavorano con i temi natali. Più crediamo di occuparci del cielo reale, più ci allontaniamo dalla pratica astrologica corrente o tradizionale.
Ecco perché dico che la convinzione che l'Astrologia abbia a che fare con "quel che accade in cielo" - oltre ad essere superficiale - è soprattutto un errore; ed è un doppio errore quando si dice che l'Astrologia si occupa di come il soggetto è influenzato dagli eventi nel cielo "da una prospettiva reale" o fisica, poiché "il soggetto" non è la persona in carne ed ossa ma uno schema di un evento avvenuto nel passato (la nascita), o addirittura lo schema di un evento simbolico completamente soggettivo (per esempio una domanda).
In altre parole, l'Astrologia non riguarda "il nostro rapporto con il cielo all'esterno di noi".
L'Astrologia usa le meccaniche celesti per calcolare modelli che si riferiscono non soltanto al cielo o ai processi organici ("il nostro ambiente cosmico"), ma alla totalità della vita come è sperimentata dalla gente.
L'Astrologia è totalmente antropocentrica.
Un esempio di un componente della struttura simbolica: i segni zodiacali.
Non c'è alcun dubbio sulla realtà astronomica dello zodiaco e del punto vernale, ma io vedo i segni uguali dello zodiaco come cellule in un sistema componenziale o di classificazione. Possiamo chiamarli "il sistema del mondo".
Per me è molto difficile immaginare come la terra possa produrre settori esatti, netti e complementari di spazio con qualità e "colori" antitetici: 30 gradi di fuoco (cardinale) vicino a 30 gradi di terra (fisso) vicino a 30 gradi di aria (mobile) vicino a 30 gradi di acqua (cardinale).
Non capisco come si possa immaginare che questo si trovi in qualche luogo nel cielo.
Io posso immaginare uno zodiaco naturale suddiviso in dodici parti, ed effettivamente questo esiste, ma non esistono questi settori separati con tanto di caratteristiche contrapposizioni di colori e significati.
In natura e nella vita reale, tutti gli elementi e le qualità dello zodiaco si trovano mescolate, nel cielo come in terra (fisicamente parlando), non separate in settori di ampiezza uguale di 30 gradi ciascuno in una fascia che circonda la terra. Per me i segni assomigliano ad un dizionario delle caratteristiche socio-collettive o degli orientamenti con cui identifichiamo e differenziamo una persona o un'entità da un'altra.
[Ndt - questo argomento è approfondito in Epoche culturali ed Astronomia
L'influsso degli astri e la magia dell'Astrologia
Siamo noi che rendiamo influenti i pianeti in relazione al modo in cui li usiamo. Proprio perché sono "random", non saranno mai pilotati dalla mente umana e possono servire da sistema oggettivo di classificazione e da schermo.
L'ordine trascendentale che sembra scaturirne è quel che scopriamo sulla vita e sull'universo tramite questo schermo, non appartiene ai segni o all'Astrologia. I segni non emanano influssi di per se stessi.
Io credo che si faccia un'inutile mistificazione dell'Astrologia; come ho già detto molte volte, non c'è niente di misterioso nel modo in cui funzionano l'orologio o il calendario, ed il principio che si trova dietro l'Astrologia è lo stesso.
Non mi aspetto che altri interpretino i fatti nello stesso modo in cui lo faccio io, ma possiamo almeno ammettere alcuni dei fatti che sono normalmente ignorati, quindi "la teoria contro la pratica".
Capisco che il modo in cui interpreto questi fatti va contro quel che un sacco di gente crede che sia verità indiscutibile. Più che imporre la mia interpretazione, a me interessa apprendere in quali altri modi i fatti sopra menzionati - le coordinate e la natura non-organica del soggetto astrologico (che è un'entità simbolica, cioè un radix, una domanda ecc) - possano essere interpretati.
Questo è il mio punto di vista:
Per costruire i nostri modelli, noi partiamo dai pianeti reali e dalle meccaniche celesti; ma una volta che i modelli sono stati costruiti, ci immergiamo in un universo simbolico che non è collegato con quel che accade in tempo reale nel cielo (tutte le direzioni, le progressioni, i transiti al radix - specialmente i transiti inversi).
Questo è il modo in cui lavora l'Astrologia. Infatti nell'universo e nella vita c'è un ordine; ed il modo migliore che esista e che esisterà sempre per dare forma all'intero sistema del mondo consiste nelle meccaniche celesti. Noi usiamo questo modello per accedere all'ordine inesorabile dell'esistenza, in modo da poterci orientare ed avere un migliore controllo sulle nostre vite. In questo processo usiamo i pianeti non perché desideriamo che ci parlino di se stessi o del modo in cui ci riguardano, ma - attraverso una elaborazione simbolica umana adattata alle circostanze - per trasformare l'apparato celeste in uno strumento o in un dispositivo tecnologico (nel tema e nelle sue tecniche) che possa guidare la nostra mente e la nostra intuizione in modo da farci capire l'ordine ed il significato delle cose.
Questo significato non è dato dall'Astrologia in se stessa; non è "implicito" in un tema, in quando lo produce colui che interpreta la carta.
L'Astrologia è soltanto uno strumento, ed è stato realizzato non per lo strumento in sé, ma perché lo strumento produca un significato.
Un professionista abile ed esperto può realizzare quello scopo con mezzi insospettati - mezzi che altri possono considerare assurdità - e sarà ancora Astrologia pura.
L'unica cosa sacra e misteriosa è l'oggetto a cui stiamo tentando di applicare questo strumento, cioè la Vita, l'Esistenza, in tutte le sue fenomenali manifestazioni.
Più caldo e più freddo sono qualità collegate esclusivamente alla posizione solare, non ai pianeti; e non sono direttamente in funzione della distanza dagli equinozi e dai solstizi. Sono in funzione della distanza del Sole dallo zenith, che varia con la latitudine e la declinazione solare.
Il fatto che i settori zodiacali acquistino un simbolismo relativo al Sole che passa attraverso di loro (cosa che produce la simbologia stagionale), questo non è altro che un significato generalizzato di quanto appena detto, ma non si applica a nient'altro che attraversi quel segno, in quella stagione o in qualsiasi altra stagione.
Ciò significa che stiamo usando un riferimento simbolico, non un riferimento reale.
Il calendario ha questa potente e "misteriosa" capacità di predizione anticipata di qualunque momento in modo da rivelarci che fra (diciamo) trent'anni - o trent'anni fa - il tal giorno è martedì; e non ha soltanto questo magico potere: ci può dire se sarà estate o inverno e ci darà una valutazione molto esatta delle temperature grazie ad un modello del tempo a lungo raggio, che permette la previsione meteorologica di quel giorno e molte altre cose ancora. Impressionante! Ché mistero!
L'Astrologia è la stessa cosa: può dirvi quali sono le combinazioni planetarie convenzionalmente calcolate per un qualsiasi momento di tempo, e dire quale significato simbolico abbina ad esse.
Io personalmente non riesco a vedere mistero o magia in questo. Per me è pura e semplice tecnologia.
[...]
L'elettromagnetismo non può essere usato per spiegare - per esempio - l'azione potente di Plutone, un astro molto piccolo e molto distante. Ora come ora la fisica lo contraddice. A tale riguardo la lampada sulla vostra scrivania o nella sala-parto dove siete nati è incommensurabilmente più potente.
A me sembra chiaro che quel che alcuni chiamano elettromagnetismo è in realtà un modello, una "tendenza di energia", cioè un determinato ordine che noi - con la nostra mente e per mezzo dell'analogia - misuriamo ed al quale diamo interpretazione servendoci di un qualcosa che è ordinato di per se: l'apparato celeste.
Allora non stiamo parlando di enti fisici celesti ma di tempo, cioè di una corrente nel corpo eterico della terra e dell'uomo. Io credo che l'Astrologia abbia a che fare con il tempo, non con gli enti fisici celesti.
Di tutto quel che si può trovare, il tempo è la cosa più vicina alle proiezioni unidimensionali delle coordinate usate in un tema astrologico.
[...]
Inoltre non si usano "pianeti" (cioè oggetti), ma "piani dell'orbita", cioè movimenti lungo il piano dell'orbita, che è un "gesto" (come lo è il ballare, il suonare o il cantare) nel tempo.
I numeri dell'Astrologia: le coordinate eclittiche, la data del tema
Data del post: 28 apr 2000
Mi piace usare le coordinate eclittiche, che spesso considero complementari ai paran. Non ho nulla contro l'uso delle coordinate eclittiche, né penso che ci sia qualcosa di sbagliato in esse. Questo non mi disturba. Quel che mi disturba è quel che dice la gente. La maggior parte dell'Astrologia è "eclittica" e la stragrande maggioranza di Astrologi usa solamente coordinate eclittiche.
Usare coordinate equatoriali non cambia il senso di quanto detto sopra: spesso "l'evento" non è nulla che possa essere visto; l'esperienza che possiamo avere del cielo non corrisponde quasi mai a quel che si vede in un tema astrologico, e gli Astrologi nella loro pratica non si riferiscono mai a quel che accade nel cielo ma solo a quel che accade in un tema o in una tavola di punti coordinati.
Dal non riconoscere questo fatto viene - per come la vedo io - l'errore di pensare che gli Astrologi lavorino con gli eventi "nel cielo", mentre l'unica cosa che io vedo è il fatto che gli Astrologi si riferiscono agli eventi che accadono alle coordinate astratte in un tema, eventi che nella maggior parte dei casi non accadono affatto nel cielo. Non ci occupiamo praticamente mai degli oggetti astronomici reali in tempo reale, ma solo di punti astratti (i "pianeti" astrologici) e di tempo simbolico (progressioni, direzioni, transiti inversi, temi radix).
La dimensione astratta delle coordinate (equatoriali o eclittiche) in cui in Astrologia avvengono le cose non è la stessa dimensione del cielo locale/mondiale/osservabile: è soltanto una rappresentazione, una mappa. Dire che la mappa si riferisce al cielo è casomai vero soltanto nel caso del tema di transito-su-transito e non cambia il fatto che l'Astrologo lavora solamente con una mappa ed in generale identifica la mappa con la realtà.
La mia preoccupazione è che non riconoscere questi fatti abbia come risultato una percezione errata della natura dell'Astrologia, e la ripetizione di un errore antichissimo. Un sacco di Astrologi dice di occuparsi del cielo, mentre in realtà sta interpretando eventi che accadono soltanto su punti astratti in un piano (transiti), riferendosi solitamente ad un grafico di un segmento di tempo che è accaduto molti anni fa (il radix), eventi che non si riferiscono a qualcosa che accade nel cielo in tempo reale (progressioni, direzioni).
A questo si aggiunge il fatto che "il punto" usato è (nella maggior parte dei casi) geocentrico, una differenza che diventa molto importante nel caso della Luna, se riflettiamo sul fatto che 1 grado è l'equivalente dello spazio occupato da due dischi della Luna piena nel cielo.
Fare questo e poi dire che l'Astrologia si riferisce a come gli astri "ci influenzano" o sono collegati con noi, a me sembra un errore.
Lo so bene che usiamo gli astri per sviluppare il nostro modello basato sulle coordinate, ma da quel momento in poi lavoriamo esclusivamente con un modello fatto di punti unidimensionali in uno spazio ed in un tempo astratti o "artificiali" (il radix), che modifichiamo in molti modi a seconda delle circostanze. Ecco perché vedo l'Astrologia più come uno strumento tecnologico per mezzo del quale possiamo chiarirci l'ordine che regola il mondo, o piuttosto la coscienza.
Per quanto riguarda lo spazio locale, io presuppongo (può essere sbagliato) che tu [NdT - uno degli iscritti della List] ti riferisca alle coordinate orizzontali. Intuitivamente ritengo che le coordinate orizzontali siano significative ed importanti, anche se ai tropici in cui vivo tendono a produrre un sacco di "distorsione" (soltanto la linea della proiezione azimutale del mio Mercurio lascia le regioni tropicali, per esempio, ed attraversa la zona centrale degli USA). Non le ho ancora esaminate.
Ritengo che usando lo zodiaco - che è universale e non-locale - probabilmente ci riferiamo alle cose in modo comune a chiunque in tutto il mondo, ed ecco perché sembra il sistema più naturale di riferimento per l'analisi psicologica, mentre il sistema equatoriale - più dinamico e basato sulla rotazione - sembra adatto per l'Astrologia "degli eventi".
Il sistema orizzontale di riferimento allora sarebbe il più "verticale", il più vicino alla nostra reale individualità (isolata?), come Dane Rudhyar ha suggerito una volta.
Il ciclo stagionale è un ciclo di tempo che si riferisce esclusivamente al Sole. Quando convertiamo il ciclo in sezioni simultanee di spazio nel cielo, ciascuna con differenti "qualità stagionali", stiamo trasponendo l'esperienza reale del tempo e le caratteristiche fisiche del ciclo stagionale in una simbolica matrice nello spazio, con la quale attribuiamo qualità ai pianeti, che non hanno niente a che fare con le stagioni.
Le diverse caratteristiche stagionali, parlando fisicamente, si applicano esclusivamente al Sole: qualsiasi altro uso è simbolico e viene da una trasposizione del tempo nello spazio, cosa che si può fare fatto soltanto con l'astrazione e in modo simbolico, esattamente come accade nel calendario, dove le distinte unità di tempo si trasformano in distanze temporali - o "cellule" spaziali - e questo riflette un cambiamento della coscienza: dall'esperienza reale di quel che c'è realmente si passa all'astrazione ed alla matematica pura.
Le misurazioni del tempo sono suggerite dai movimenti planetari. Per me qui la chiave è la parola "movimenti", che non indica la stessa cosa indicata dalla parola "astri".
I movimenti planetari - astrologicamente parlando - sono "traiettorie" (le "orbite") cioè sono il tempo considerato astrattamente come distanza nello spazio.
Questo è quel che io penso che le coordinate di un tema astrologico misurino: le distanze unidimensionali in un spazio appiattito, appiattimento che permette alle traiettorie di intersecarsi, misurandone così i cicli.
Data del post: 29 apr 2000
Dopo aver riletto il post che avevo appena spedito, ho capito che è necessario un ulteriore chiarimento prima di poter continuare, dal momento che nulla di quel che è stato commentato da voi ha a che fare con quel che sto dicendo io.
Come ho già detto, io non contesto né mi infastidisce nessun elemento della pratica astrologica e delle tecniche tradizionali: mi trovo molto bene con la maggior parte di queste.
Io contesto e mi sento molto infastidito dal fatto che la spiegazione che gli Astrologi danno di quel che fanno - cioè l'interpretare quel che accade fisicamente nel cielo in relazione ad un soggetto - sia contraddetto dalla pratica.
Data del post: 06 ago 2000
Le formule dell'Astrologia Uraniana [NdT - ma questo vale praticamente per tutta l'Astrologia] - escludono completamente la latitudine celeste. Dire che questo tipo di formule "definisce" l'Astrologia equivale ad affermare che l'Astrologia non ha a che fare con i veri astri, ma solamente con astrazioni.
In altre parole: se in un tema la Luna è sorgente in 1^ casa nello zodiaco, questo è astrologico. Se nel mondo reale la vera Luna è ben oltre il vero orizzonte nella 12^ casa, e qualcuno sperimenta una tecnica che ha a che fare con questa realtà, questo non sarebbe astrologico.
Ma l'Astrologia Uraniana è comunque molto non-fisica, dal momento che lavora moltissimo su un livello di astrazione ancora superiore a quello a cui si riferisce il precedente esempio, cioè lavora con otto pianeti ipotetici che sfidano le leggi della fisica e si muovono su un piano virtuale, in modo circolare e con orbite senza perturbazioni intorno al Sole. Questo esiste solamente nella mente: è impossibile in Natura.
Ciò non ostante l'Astrologia Uraniana "funziona" molto bene, anche se
L'astronomo o il programmatore di software o colui che calcola le effemeridi lavorano coi pianeti reali per dedurre le loro coordinate eclittiche.
Ma questo processo non è Astrologia. L'Astrologia comincia quando l'Astrologo utilizza l'interpretazione simbolica di questi punti eclittici escludendo - secondo le formule Uraniane - tutto il resto.
Un punto di una coordinata è una proiezione astratta (la longitudine) su un piano geometrico (eclittica) in un grafico piatto: non è la stessa cosa che prendere il pianeta reale . Tutte le operazioni della "formula" si servono di questi punti astratti su un piano di latitudine zero, non delle vere posizioni dei pianeti nel cielo.
Le reali distanze angolari tra punti reali della sfera celeste non trovano espressione nel sistema astrologico di coordinate, e non sono mai usate in Astrologia. Tutte le armoniche sono misurate a partire da questi punti astratti di coordinate, non sono mai misurate a partire dai pianeti attuali.
Se si considera che Venere - per esempio - giunge a latitudini di 8 gradi (per non parlare di Plutone), è evidente che quel che è stato misurato, quel che è analizzato dai significati della teoria armonica, è una serie di distanze fra astrazioni convenzionali (e convenienti), ma non fra i pianeti nel reale mondo fisico.
[NdT - il seguente post è stato scritto in risposta a qualcuno che accusava Revilla di contestare i principi dell'Astrologia Uraniana e la qualità delle sue formule di calcolo matematico, ma - come detto sopra - in linea di massima si applica anche all'Astrologia in generale].
Io penso che non sia valida l'asserzione "se quel che si dice quando si fa Astrologia non è conforme ad una formula matematica, allora non è Astrologia".
La formula matematica in questione, infatti, si applica solamente a coordinate proiettate su un piano. Io non intendo fare questioni sulla loro validità, ma ho voluto sottolineare il fatto che l'Astrologia non si riferisce direttamente alle posizioni dei pianeti nel cielo.
Io penso che la confusione che gli Astrologi fanno tra un punto di una coordinata ed un vero oggetto fisico nel cielo sia estremamente diffusa e dia luogo a false teorie sulla natura dell'Astrologia.
Questa distinzione non è "retorica" - come ha detto qualcuno. È fondamentale.
Mi piace la connotazione algebrica Uraniana: penso che sia un'espressione della natura fondamentale dell'Astrologia.
Quel che non posso accettare senza problemi sono i pianeti ipotetici Uraniani, come molti fanno; mi sento obbligato ad escluderli. Ma questo non ha niente a che fare con il fatto che questi pianeti funzionino. La tendenza generale è quella di liquidarli come "un'anomalia" del pensiero e della pratica astrologica, sulla base di un pregiudizio veramente fasullo che sostiene che la natura dell'Astrologia sia "fisica" [NdT - cioè si basi sulla relazione tra pianeti reali e soggetti in carne ed ossa].
Le relazioni angolari tra punti di longitudine eclittica sono inoltre spesso diverse dalle relazioni di astri reali nel mondo reale. La Luna può apparire in congiunzione esatta a Venere sul piano dell'eclittica e può invece essere molto distante da Venere nel mondo reale (fino a 12 gradi, cioè lo spazio di molte migliaia di diametri della Venere visibile nel cielo).
Ci sono molti sistemi alternativi di misurazione in Astrologia, ma io non lo considero un problema, a meno che le misure di diversi sistemi vengano mescolate senza fare distinzioni di livello tra i sistemi stessi. Non si devono mescolare le mele con le arance.
Per esempio: se voglio usare un particolare sistema di direzioni primarie (ce ne sono molti), devo adattarmi ad esso, e non mescolare le sue misure a quelle di altre direzioni, per esempio quelle per arco solare. Ho accennato a questo parlando del rasoio di Occam.
[...]
Per esempio: si potrebbe fare una differenza - ed una gradazione - tra le congiunzioni nelle quali i due pianeti hanno anche la stessa latitudine (cioè appaiono molto vicini anche in cielo) e le congiunzioni che si verificano quando nel mondo reale gli astri sono molto lontani l'uno dall'altro a causa delle rispettive latitudini. Questa potrebbe essere una distinzione qualitativa tra due diversi tipi di congiunzioni.
Ma non tutte le tecniche astrologiche si riferiscono allo stesso sistema di coordinate.
Per esempio, i paran e l'astrocartografia. Questo vuol dire che non sono astrologici?
Insomma, io non ho problemi con le formule algebriche dell'Uraniana, ed anzi mi piacciono, a patto ché:
Data del post: 07 ago 2000
Vi sono posizioni teoriche che vengono chiaramente contraddette da quel che si fa in pratica, perché un punto di coordinata è sbagliato sul piano reale, ed un tema è confuso con un vero organismo biologico che subisce l' "influsso" di eventi celesti. Il modello è confuso con quel che è modellato.
Il non comprendere la natura e le meccaniche degli strumenti che usiamo, il modo in cui sono realizzati ed i molti modi alternativi di fare i calcoli dà luogo ad un malinteso molto diffuso su quel che è o non è Astrologia.
Data del post: 09 ago 2000
In sintesi:
In pratica, usare i pianeti ipotetici Uraniani non è molto diverso dal lavorare con alcuni dei sistemi alternativi di direzioni o di domificazioni. Tutte queste cose sono parimenti create dall'immaginazione. Molte teorie scientifiche ora scartate sono state create nello stesso modo, così come molte altre saranno scartate in futuro. O dobbiamo forse dire che lavorare con i pianeti ipotetici della Scuola di Amburgo è una "ridicolaggine intellettuale" e lavorare con le case o con le direzioni (primarie, arco solare ecc) non lo è? Se la risposta è "sì", potete spiegarmi perché?
Data del post: 10 ago 2000
Il fatto è che l'astronomo non pensa o non si esprime come se una sola coordinata unidimensionale considerata separatamente dalle altre fosse l'oggetto reale, come molti Astrologi pensano o dicono.
E non pensa o dice neppure che la divisione dello zodiaco in segni uguali dell'ampiezza di 30 gradi ciascuno o le case corrispondano a una qualsiasi cosa di fisico o di osservabile in natura.
Se il soggetto vive in un luogo montuoso con alte montagne ad Est o ad Ovest, l'esatto Ascendente astrologico o il Discendente sono solamente una simulazione matematica.
La mappa geografica o astronomica si usa come rappresentazione di topografia o dei cieli, mentre il tema astrologico si usa come modello di qualcos'altro (una vera persona, una domanda, una nazione o un evento...)
Non ho mai detto che questo è un problema, o che si debba correggere qualcosa di sbagliato nell'Astrologia, ad eccezione dell'opinione generale che gli eventi astrologici siano la stessa cosa degli eventi astronomici.
Una congiunzione in longitudine del Sole progresso con Plutone radix è un evento astrologico. Non corrisponde a nulla di reale, perché né il Plutone radix né il Sole progresso si possono trovare in un punto nel cielo nel momento in cui si dice che la congiunzione si verifichi. In questo caso e in casi analoghi, il Sole e Plutone sono entità completamente astratte.
Inoltre la congiunzione espressa in longitudine tra l'Ascendente in transito e Venere in transito è un evento astrologico, ma il vero evento astronomico può essere molto lontano dalla data calcolata astrologicamente.
Vediamo un esempio concreto: Venere sorgente in congiunzione all'Ascendente in un tema astrologico calcolato per il 20 agosto 1999 a Londra accade alle ore 5:01 UT. Ma questo è solamente l'evento astrologico. Nel mondo reale, Venere sorge mezz'ora più tardi astronomicamente, alle 5:30, quando nel tema apparirà 5 gradi oltre l'Ascendente in 12^ casa, ed in un segno diverso (Venere 27,12 Leone - Asc. 2,13 Vergine).
Gli esempi che ho appena fatto sono solamente esempi modesti, generali. I numeri possono crescere drammaticamente quando si ha a che fare con Plutone.
Quindi un evento astrologico è una cosa, un vero evento fisico o astronomico che accade tra i veri pianeti nel cielo è un'altra cosa. Non c'è niente di sbagliato in questo, niente che abbia bisogno di essere corretto.
Quel che ha bisogno di essere corretto è l'affermazione completamente priva di fondamento nella realtà che fanno gli astrologi, vale a dire che l'Astrologia ha a che fare con quel che accade fisicamente nel cielo. Questa è una falsità.
Nell'Astrologia natale e in molte altre branche dell'Astrologia, si usa un tema radix. Tecnicamente tutti gli eventi astrologici, transiti compresi, avvengono su questo tema, non sulla persona che si dice rappresentata dal tema.
Per esempio: Urano che transita ad 8 Acquario è "esattamente" in congiunzione al FC o al Sole di qualcuno a 8 Acquario e Marte transita in opposizione con orbita di 1 grado. La casa del soggetto è colpita da un fulmine ed una parte di essa viene completamente distrutta dalle fiamme. Questo è un evento astrologico con la sua conseguente o corrispondente "circostanza" o il suo evento (FC = casa, Urano = fulmine, Marte = fuoco ecc).
Ma fisicamente o astronomicamente cos'è questo? Urano a 8 Acquario è in qualche luogo nello spazio in quel momento. Siccome Marte può giungere a 5 gradi di latitudine ed Urano a 2, l'opposizione può essere lontana dall'aspetto esatto e può essere davvero debole. Il FC radix o il Sole radix a 8 Acquario non esistono affatto fisicamente. Non si trovano in natura e rappresentano un istante fugace di tempo che è accaduto molti anni prima, quando il soggetto è nato.
Questo è un evento astrologico. Non è qualcosa che accade nel mondo reale. Non c'è modo, nessuna tecnologia finora inventata che possa misurare "Urano che ti colpisce". Urano transita una volta al giorno sul MC e due volte al giorno sull'orizzonte, ogni giorno di ogni anno, per ogni persona, dappertutto nel mondo, per ogni nato o ogni feto che si trovi sotto ai circoli polari.
Ma questa non è Astrologia!
L'Astrologia è: la proiezione longitudinale astratta di Urano nello zodiaco che ad un certo momento di tempo "colpisce" un punto ugualmente astratto in un grafico di un evento accaduto trenta o quaranta anni fa che, simbolicamente o per analogia, è considerato come se fosse il soggetto.
Una posizione nel cielo, calcolata in un certo modo totalmente convenzionale, "coincide" - in un modello che si dice che rappresenti il soggetto - con la posizione di un punto associato simbolicamente al luogo in cui il soggetto vive (FC) o alla sua integrità fisica (il Sole): all'interno delle molte possibilità interpretative di questa combinazione, la circostanza del fulmine sembra essere una fra le molte che si adattano a quel che ci si potrebbe aspettare, sulla base dall'esperienza accumulata.
L'Astrologia è una"scienza naturale"?
Gli Astronomi scattano fotografie del cielo notturno e poi le analizzano per scoprire quel che era in quella porzione del cielo al momento in cui fu scattata la fotografia. Gli Astrologi fanno fotografie del cielo al momento in cui qualcuno o qualcosa nasce per trarre di quell'immagine una mappa convenzionale. Analizzano poi quella mappa astratta e frutto di convenzioni - analizzano la mappa, non la fotografia - per trovare quel che è avvenuto non nei cieli, ma nella vita della persona o dell'entità, non solamente per un determinato momento ma per sempre nella vita di quella persona e per sempre dopo la sua morte.
Alcuni Astrologi affermano di studiare "la relazione dell'uomo con le stelle", intendendo le stelle reali in situ ed in tempo reale, ma non vanno mai all'aria aperta a studiare come il soggetto interagisce con le stelle. Non c'è tecnologia che faccia questo oggigiorno. Gli Astrologi vanno nel loro studio ed analizzano temi molto astratti fatti di un solo tipo di coordinate, che molto raramente hanno una corrispondenza nel cielo (progressioni, direzioni, contatti longitudinali con un radix); ed alcuni Astrologi - quelli che hanno la pretesa di essere "scientifici" - dicono anche che l'Astrologia è "una scienza naturale", una branca della fisica, anche se essi non studiano mai organismi biologici viventi in situ, ma solamente entità simboliche come "una persona", "un destino", "un evento", "un'esperienza", "una domanda", "una nazione"...
Un vero scienziato ride, o brontola o si arrabbia moltissimo, ed io capisco perché.
Queste stesse idee sono state messe per scritto con altre parole - o con parole simili - da Marc Edmund Jones molti decenni fa, e sono state ripetute in modi diversi nella maggior parte dei suoi libri. Mi è sempre sembrata una cosa curiosa vedere quanti riconoscimenti e quanto rispetto ha sempre ricevuto negli Stati Uniti ed allo stesso tempo quanto poco sia stato capito ed assimilato il suo pensiero.
Questo mi ricorda una conversazione tra due sordi:
- Stai pescando?
- No, sto pescando.
- Oh! Io pensavo che tu stessi pescando.
[NdT - un Iscritto alla Mailing List, parodiando una notissima filastrocca da bambini, scrive;]
Data del post: 11 ago 2000
Una delle difficoltà nella spiegazione della natura dell'Astrologia è che l'Astrologia è così antica ed è nata e si è evoluta in culture ed epoche che avevano modi molto diversi dal nostro di interagire con la realtà.
Ma quel che l'Astrologia era per gli Antichi (i Babilonesi, i Greci e gli Arabi) non è affatto quel che è ora per noi, ed il problema è che - dal momento che la tecnologia astrologica è fondamentalmente la stessa fin dal tempo dei Greci - noi siamo frastornati e confusi da prospettive in conflitto tra di loro.
Contrariamente all'opinione comune, gli Astrologi tendono ad essere estremamente conservatori. Questo è dimostrato - a mio modo di vedere - dall'uso di case, governatori, segni zodiacali ed aspetti convenzionali, e dall'importanza eccessiva data al tema di nascita come unico radix nella vita di una persona. Io credo che l'Astrologia Uraniana, i sideralisti Fagan/Bradley, le armoniche e - più recentemente - l'uso degli asteroidi siano grosse eccezioni a questo conservatorismo, ma il fatto che gli Astrologi che praticano queste innovazioni siano una minoranza che incontra grandi resistenze e pregiudizi è - a mia opinione - la miglior prova di questo conservatorismo.
L'indizio principale della natura dell'Astrologia, a mio parere, è la sua capacità veramente illimitata di misurare e stabilire un ordine in quel che sembra immensurabile e caotico, o in quel che è stato definito la realtà intangibile ma potente nelle sue manifestazioni.
Questa capacità illimitata viene dall'uso delle meccaniche celesti per costruire modelli con i quali lavorare, gli "schemi" che noi inventiamo per rapportarci alla "realtà" e che - dal momento che sono un prodotto della mente e della consapevolezza umane - sono molto difficili da spiegare.
Noi come Astrologi non vediamo lo schema perché è dentro di noi, perché vediamo attraverso lo schema, e non possiamo vedere i nostri stessi occhi.
Ma lo sviluppo di alcune moderne discipline (come la filosofia della scienza, la psicologia cognitiva, l'antropologia, la sociologia e la linguistica) offre gli strumenti intellettuali necessari per raggiungere una migliore comprensione di questo meccanismo.
È inutile continuare a ripetere spiegazioni ereditate dal passato: a noi non spiegano più nulla.
L'Astrologia non è affatto un qualche tipo di conoscenza empirica di per sé, ma uno strumento che si evolve, come la lingua... Come si esamina la lingua? L'Astrologia è un sistema di classificazione, uno schema componenziale che usiamo per stabilire ordine nella percezione che l'uomo ha della realtà.
La prova di questo è che l'Astrologia tratta con oggetti totalmente astratti e simbolici - "una vita", "una personalità", "un evento" ecc. - e lo fa con modelli ugualmente astratti.
Io ho evidenziato il fatto che l'Astrologia lavora con coordinate e modelli, non con oggetti celesti veri e propri, perché questo mostra che L'Astrologia è uno "schema", un prodotto mentale. Come i meridiani ed i paralleli usati per localizzare un punto sulla superficie della Terra, l'Astrologia fornisce "una griglia" che noi sovrapponiamo alla realtà per analizzarla e gestirla. Questa griglia può essere molto sofisticata e può avere alcuni proprietà molto speciali, dedotte dalle particolari applicazioni astrologiche delle meccaniche celesti, ed una di queste proprietà è la sua capacità di fornire una proiezione illimitata nel passato e del futuro.
Consapevolezza e tempo sono mescolati. La percezione del tempo procede parallelamente allo sviluppo della consapevolezza. Le due cose si esprimono reciprocamente. Qui il tempo inteso come "divenire" è percepito dall'uomo attraverso eventi celesti, principalmente il cielo notturno per i Babilonesi, soprattutto il Sole per i Greci. L'Astrologia è "una griglia del divenire", un modello della realtà così come essa fluisce nella mente umana.
Questo è dimostrato da due semplici fatti:
C'è un flusso, un'unità, un'armonia tra "il mondo" (cioè "la realtà"), "la mente" (cioè "la consapevolezza") ed "il fluire del tempo" (le coordinate unidimensionali usate in Astrologia). Queste non sono cose separate. Questo è il motivo per cui l'Astrologia funziona.
La natura del tempo
Ho sempre pensato che una delle difficoltà che incontriamo nel capire come funziona l'Astrologia ha a che fare con la nostra molto limitata comprensione della natura del tempo: se è possibile fare predizione a lungo termine da una tema natale è perché il tempo "è contenuto" nel tema stesso, simultaneamente come passato, presente e futuro.
Con ogni probabilità questa non è specificamente una caratteristica o una proprietà di un tema astrologico, ma del momento o dell'istante che questo tema rappresenta. È lo stesso con ogni altro "congelamento" del tempo, come un ritratto. Alcuni momenti di tempo, o piuttosto alcuni momenti molto significativi (per la nostra consapevolezza), contengono in se stessi - come un'opera d'arte o una scena ben elaborata in un film - una rivelazione del passato e del futuro attraverso la loro "impronta" o "fisionomia" (apparenza) del presente. I volti e i gesti delle persone sono così: rivelano continuamente la storia passata e le potenzialità future o "promesse".
Questo è un fatto della vita. Con l'Astrologia e l'alto livello di astrazione dei suoi strumenti e delle sue tecniche, basati su calcoli matematici, noi diamo forma a questa realtà, a questa "storia" interamente contenuta in un fugace attimo di tempo.
Se fossimo capaci di leggere questa "signatura rerum" da soli, se potessimo sentire come le cose e gli esseri umani o dei frammenti di tempo ci parlano e cosa ci rivelano, se potessimo capire questa lingua, non ci sarebbe affatto bisogno delle astrazioni dell'Astrologia.
Ma curiosamente, la continua pratica dell'Astrologia - combinata con una lunga esperienza nell'"ascoltare" o "leggere" le persone che vengono per la consultazione - può sviluppare questo "orecchio" a tal punto che, felicemente e paradossalmente, l'Astrologia può essere trascesa e la mente può liberarsi delle severe e limitate strutture matematiche e delle classificazioni a priori dell'Astrologia, che poi diviene un ostacolo alla vera conoscenza.
Tecniche "assurde" ed Astrologia
A mia opinione, il "carattere soprannaturale" di una tecnica non è un valido motivo per accantonarla, a patto che si tratti di qualcosa di consistente e che sia stata convalidata empiricamente. Può essere meno funzionale, o ugualmente funzionale, o più funzionale di una tecnica più convenzionale o apparentemente "più razionale", e questo dipende dalle circostanze e dall'abilità di chi ne fa uso.
Non c'è niente di "strano", per esempio, nell'uso delle ore planetarie o dei pianeti ipotetici Uraniani: questi seguono semplicemente un tipo diverso di "base razionale" che non richiede una realtà astronomica concreta e fisica.
I cosìdetti "sistemi" Koch e Alchabitius sono esempi di questo. Il Koch è usato con successo da migliaia di Astrologi in Europa e negli Stati Uniti, non è affatto un "sistema" ma un semplice algoritmo ed è astronomicamente assurdo poiché soffre della stessa "absurdité" che il matematico Jules Delhambre ha visto all'inizio del XIX secolo nel sistema di Alchabitius, che è stato a sua volta usato per secoli nel mondo arabo.
Altri esempi sono la tecnica veramente efficace dei transiti inversi o l'uso appropriato di minuscoli asteroidi.
Io scarto l'uso dei pianeti ipotetici Uraniani, il sistema di Koch e la Luna Nera identificata con il fittizio apogeo lunare medio ecc... non perché non funzionino o siano in qualche modo "inferiori", ma perché la mia mente richiede consistenza. Tuttavia un'altra mente, meno incline all'astronomia ed all'oscuro delle discordanze astronomiche di questi strumenti, può ottenere risultati eccellenti con essi, se non addirittura superiori rispetto a quelli che si ottengono senza di essi. Questo è attestato dal lavoro di migliaia di Astrologi che usano questi strumenti e ne hanno testato la validità da decenni.
A mia opinione, qualsiasi tentativo di spiegare l'Astrologia deve comprendere una spiegazione del motivo per cui questi strumenti funzionano così bene. Non c'è niente "non-astrologico" in essi.
Data del post: 12 ago 2000
Le direzioni primarie sono una tecnica molto antica il cui meccanismo è compreso da pochissimi Astrologi, e lo stesso si può dire dei sistemi di domificazione, usati da molti Astrologi che non li capiscono un gran che. Il fatto che il suo meccanismo sia capito non è quel che fa accettare o respingere un'idea in Astrologia.
[NdT - Un Iscritto alla Mailing List biasima il fatto che in Astrologia non si faccia nessun tentativo di valutare oggettivamente quel che è valido e quel che non lo è]
Il tuo modo di esprimerti fa pensare che a te piacerebbe avere un set di strumenti standard universali ed oggettivi con cui giudicare la validità di una tecnica, ma a condizione che tali strumenti standard siano basati su una specie di "evidenza" oggettiva. io sono felice di essermi allontanato da questo pregiudizio.
Quel che "è valido" e quel che non lo è non è cosa che dipenda da pregiudizi teorici: dipende dai risultati ottenuti dal professionista. Se una tecnica "non funziona" è abbandonata molto presto, sempre che tu non pensi a priori che quelli che hanno praticato per decenni una tecnica che a te non funziona si siano ingannati.
Ho spiegato che l'Astrologia non è lo studio di qualcosa in particolare - e lasciamo stare stelle o pianeti - ma uno strumento o una griglia o un sistema di classificazione e di trasformazione per mezzo del quale si può analizzare ed interpretare la realtà. Quel che un Astrologo definisce non è l'oggetto del suo studio ma gli strumenti che usa.
La mente è uno strumento, ed è universalmente applicabile, con tutte le sue limitazioni. Lo sono anche i sensi e le categorie a priori - come il tempo e lo spazio - con cui la mente si relaziona alla realtà. Un'analisi - quale che sia il suo oggetto - segue certe regole e modelli imposti dalla mente e dalla logica. Questi modelli o strutture (dicotomie, analogie, trasformazioni semantiche, associazioni simboliche) sono quello di cui è fatta l'Astrologia, sono gli elementi con i quali sono state costruite e vengono gestite le classificazioni e le categorie dell'Astrologia. Senza questi elementi, l'Astrologia non esiste.
L'Astrologia è solamente una questione mentale perché è solamente un set di tecniche o strumenti per dare forma alla realtà, qualsiasi realtà. È ovvio che può dare forma a certe realtà meglio o peggio che ad altre.
Quel che ho detto sul fatto che l'Astrologia non lavora con corpi celesti tangibili se non molto indirettamente, lo considero un dato di fatto, non un'opinione. Se si arriva a capire questo, ovviamente viene invalidata la fasulla certezza che "quel che si studia in Astrologia sono gli astri".
L'Astrologia, come la mente analitica, non ha nessuno specifico oggetto di studio. Con l'Astrologia si può studiare qualsiasi cosa che accada nel tempo, con le limitazioni che l'Astrologia stessa impone.
L'Astrologia ha a che fare con un mondo di significati, e per questo motivo è abbastanza soggettiva, o culturalmente e storicamente determinata. Non esistono due persone che vedano il mondo allo stesso modo. Ogni "atto astrologico" implica un'interpretazione, ed è per questo che è soggettivo. Il fatto che vi sia accordo su certi significati astrologici è il risultato di convenzioni e somiglianze culturali o - molto spesso - dell'impronta culturale.
L'Astrologia offre una cornice di referenze per la mente, ed è sempre la mente - cioè l'Astrologo - che interpreta e trae informazioni o conoscenza, non l'Astrologia di per sé. L'Astrologia è come il bisturi con cui fare un'operazione chirurgica, non è "conoscenza" di quello a cui si dà interpretazione, ma uno strumento che ci permette di capire meglio quel che si trova in un tema, e lo fa in questo modo:
In altre parole, l'Astrologia è solo uno strumento, un artificio, una costruzione mentale, come la ruota o l'orologio o il calendario. È molto utile e conveniente, ma spesso è un vero e proprio ostacolo alla conoscenza reale.
Cosa avranno mai l'orologio e la misura del calendario di fondamentale, misterioso o cosmico? Non sono altro che strumenti o ingegnosi artifici, e possono essere usati e pensati in modi molto sciocchi.
Quanto all'eliminare quel che è "anatema" per la scienza: a chi importa? Io non sono di quella religione...
Il campo a cui appartiene l'Astrologia
Data del post: 13 ago 2000
Psicologi, antropologi, sociologi, filosofi ecc ... "combattono" fra di loro su problemi fondamentali, non sono d'accordo su molte cose a cominciare da quel che pensano che sia un essere umano ... perché dovrebbero esserlo gli astrologi?
La discussione su certi problemi fondamentali della natura dell'Astrologia continuerà probabilmente per sempre, come accade in tutte le scienze sociali ed umanistiche, e specialmente nelle discipline borderline (tra fisica e sociale) come l'Astrologia. Il fatto che l'Astrologia possa ritornare nelle Università non vuol dire ci sarà accordo sui problemi fondamentali.
A mia opinione, tentare di costringere l'Astrologia all'*esclusivo* dominio delle scienze fisiche e dei loro criteri di validità - ignorando gli sviluppi del pensiero critico esistente nei loro confronti e quando tali criteri di validità debbano essere applicati ad altre discipline - è solamente un pregiudizio. Io personalmente penso che non sia possibile nessuna spiegazione della natura dell'Astrologia se non diamo conto dei seguenti dati di fatto (che per me sono dati di fatto, e non opinioni) astrologici:
Io penso che noi spesso dimentichiamo che l'Astrologia - come la Medicina, la Legge e molte altre discipline - è principalmente una professione di "counseling", un "servizio sociale". Naturalmente c'è spazio per ricercatori astrologici, filosofi dell'Astrologia, storici dell'Astrologia ecc... ma considerare l'Astrologia nel vuoto vuol dire ignorare che l'Astrologia è definita anche dal suo altro 50%, vale a dire la sua parte umana - che è il lavoro di un Astrologo.
La decisione relativa a quel che è attinente o non attinente all'Astrologia non dovrebbe basarsi su pregiudizi o su assunzioni aprioristiche.
Quel che è attinente per le tue conoscenze può essere molto irrilevante per me. Per me - ad esempio - un "piccolissimo frammento di pietra" può essere astrologicamente molto attinente se è in congiunzione esatta al Sole o alla Luna e se ha un'orbita drammatica ed eloquente, come spesso è estremamente attinente per un astronomo, mentre fisicamente... beh, può precipitare vicino a casa vostra e....
Le tecniche dell'Uraniana basate su pianeti ipotetici sono molto consistenti: il loro calcolo è matematicamente rigoroso, e le tecniche stesse sono convalidate da molte decine di anni da centinaia se non migliaia di Astrologi che le usano. Non si può presumere a priori che siano universalmente irrilevanti, anche se possono essere irrilevanti per me.
Chi decide che cosa è regolare e che cosa non lo è? Chi può decidere a priori quale Astrologia sia valida e quale no? Chi decide che le attuali pratiche astrologiche sono andate fuori strada e può sostenere che l'Astrologia sia qualcosa d'altro rispetto a quello che è ora? Io potrei elencarvi molte cose che sono regolari per me e non per la maggioranza degli altri astrologi.
Molte persone ritengono per certo che l'Astrologia sia una sorta di studio o "scienza" della nostra relazione coi cieli. Da questo presupposto molto discutibile derivano molti pregiudizi, come lo scartare a priori certe tecniche che "sembrano strane" dal punto di vista fisico o astronomico senza preoccuparsi minimamente di quanto effettive o utili possano essere; questo genera - a mio avviso - molti malintesi su elementi come gli asteroidi, i pianeti Uraniani ed altre tecniche che queste persone guardano come "prese di giro intellettuali".
L'Astrologia di oggigiorno non si occupa di cose fisiche: ha a che fare con una domanda, una vita, un'esperienza, una persona, una nazione, un'idea, un affare, un evento, un incontro, un inizio, una morte, una nascita ecc. Questi eventi e queste entità sono puramente soggettivi e simbolici. A mia opinione pensare ad un evento come a qualcosa di "oggettivo" è molto naïve, perché un evento non è mai oggettivo.
Allo stesso tempo, ogni teoria di imprinting fisico o biologico o "eterico" si sbriciola completamente di fronte a questo.
Data del post: 15 ago 2000
Perché scienza di primo piano e cosmologia? E qual è la scienza di primo piano? Perché non linguistica o antropologia o scienza cognitiva? Questo è il campo al quale appartiene l'Astrologia, a mia opinione.
Pensiamo alle felici deduzioni dei filosofi francesi studiosi di Astrologia, tra i quali soprattutto Raymond Abellio, Jean Carteret; Gauquelin li ricorda brevemente e poi li dimentica per sempre, a favore dei pregiudizi scientifici "di primo piano", sfortunatamente.
Mi piacerebbe riportarvi alcune citazioni che vi ricordino il punto di vista di Marc Edmund Jones. L'esposizione più ampia ed organica di quel che è l'Astrologia e di come e perché funzioni si trova nel suo "A Primer of Symbolism", pubblicato come appendice ad "Horary Astrology", Shambhala, 1975. A pagina 418 si legge:
Da ogni suo punto di vista, l'Astrologia è una interpretazione dell'esistenza attraverso il numero. Così non importa che forma può prendere nelle procedure pratiche questa elaborazione: l'operazione è sempre fondamentalmente un caso di
(a) congelamento mentale o logico, o di concettualizzazione di una determinata condizione di interconnessioni numeriche, così come queste vengono ad una speciale pertinenza nei confronti di una particolare domanda, in relazione a ...
(b) ... una qualche carta del cielo di volta in volta conseguente e significativa - o probabilmente significativa - ad un particolareggiato contesto di relazioni con le varie parti dell'intero o di qualsiasi altra cosa di valore collettivo. (...)
L'ipotetico congelamento della realtà perché questa sia inquadrabile nell'ordine della mente facilita e rende immediata l'effettiva simbolizzazione di tutte le relazioni che si ramificano e derivano dall'attimo pertinente. Così, proprio per definizione, si sconfina nel metalinguaggio.
E similmente a pagina 424 (questa è una delle asserzioni che io preferisco!):
L'illimitata ed eterna realtà di tutto ciò che esiste - realtà della quale lo spazio ed il tempo sono una manifestazione piuttosto che un qualche tipo di agenti creativi responsabili dell'esistenza cosmica - in termini pratici è un caleidoscopio dal movimento inevitabile. Non rimane proprio nulla, eccetto quel che viene portato ad una stabilità immobile, inerte e teorica all'interno della mente, nel processo di analisi o di giudizio.
A pagina 420:
... lo speciale impiego del numero, che è ciò in cui consiste l'Astrologia...
a pagina 58, per lo specifico caso dell'Astrologia Oraria:
In fin dei conti l'Astrologia Oraria opera riflettendo la coscienza della persona che la pratica...
Ci sono anche molte illuminanti asserzioni nel suo "The Scope of Astrological Prediction" (1969,1973). Per esempio, a pagina 147 (un brano che in passato ho già citato):
Quel che non ha comprensione generale è comunque la circostanza inevitabile del modo in cui le tecniche astrologiche raggiungono la loro efficacia in un progressivo affinamento o specializzazione dei significati, attraverso varie modalità per scartare alcune fra le relazioni dalle quali inizialmente partono, tratte progressivamente dalle realtà costituenti o letterali delle meccaniche celesti.
Questo passaggio ad una simbolizzazione sempre più specifica è rappresentato più familiarmente fin dal vero e proprio inizio dalle specificità distintive delle quali sono dotati i significatori quando vengono disposti in una struttura geocentrica.
Il processo continua nel modo in cui i simboli sono stabiliti strato su strato di un contesto particolare e variabile ma ordinato logicamente: mentre l'oroscopia nella sua serie illimitata di giudizi analitici si avvale veramente del fenomeni celesti, il detto processo prende i fenomeni celesti nella loro base originale e materiale o meno simbolica solamente in modo incidentale.
Ed ancora più chiaramente, in uno dei suoi primi libri del 1945: "Astrology How and Why it Works" (Penguin, 1975), pagina 10:
L'Astrologia è un'organizzazione delle divisioni e delle distinzioni nella vita su un vero e proprio modello statistico.
(...)
L'Astrologia non crea nulla e allo stesso tempo non rivela niente di nascosto. Al contrario, facilita la definizione ed il giudizio di quel che realmente si affronta nell'esperienza.
Il suo metodo è un'esagerazione controllata di alcune cose perché si notino meglio e si capiscano meglio di altre, sul modello dell'analisi psicologica.
Ed a pagina 33 dello stesso libro:
L'Astrologia è un metodo psicologico per ideare o misurare le esperienze
ecc... ecc...
Quindi io sarei molto felice se si capisse che "la teoria di Juan" o "l'opinione di Juan" esistono storicamente da molti decenni (per non parlare di coloro che hanno preceduto Jones), e che quindi io sono in eccellente compagnia oltre che aver avuto un eccellente insegnante!
Data del post: 16 ago 2000
Questo è il modo in cui si fa una carta astrologica. Ma da questo momento in poi ogni pratica astrologica ha pochissimo a che fare coi i veri cieli o con l'esperienza che il soggetto ha dei cieli. Dire che è il rapporto che il soggetto ha con i cieli è una falsità, a mia opinione.
Comunque io sono d'accordo sul fatto che l'Astrologia si possa considerare come una specie di poesia. Ma non la poesia "dei cieli" o "poesia celeste".
Se qualcuno vuol fare seriamente della "poesia celeste", allora esca di casa e si renda conto della meraviglia dei moti celesti e delle luci celesti, e li studi. Ma studi quelli veri, non quelli artificiali dell'Astrologia.
Una cosa è la poesia del cielo notturno, con le sue luci e i suoi movimenti, un'altra cosa sono le proiezioni di questi movimenti su un piano piatto, che è quello con cui lavorano gli Astrologi.
L'Astrologia non lavora con un rilevamento dei cieli - eclittico o no, accurato o no - tranne che nel momento in cui si calcola un tema. Tutte le tecniche più usate - dai transiti alle progressioni ai significati delle case all'interpretazione - hanno a che fare con una classificazione astratta a priori e con significati che non corrispondono a qualsiasi cosa si trovi nel cielo o in natura, e specialmente con elaborazioni puramente simboliche di unità di tempo che violano la legge fisica e sono il risultato del pensiero metaforico e della proiezione della struttura analogica della mente umana.
Le lancette dell'orologio e tutta la componente metallica di un orologio si usano per misurare e dare forma al tempo, ma quella componente metallica non è "il tempo". Dire che si pensa che la tecnologia dell'Astrologia sia un ritratto dei veri cieli è assurdo come dire che si pensa che la componente metallica di un orologio - col suo pendolo o i segnatori digitali o analogici delle ore, dei minuti e dei secondi - indichi qualcosa che si trova in natura: una cosa che potrebbe essere possibile solamente in modo metaforico.
Senza metafore non ci sarebbe nessuna Astrologia come noi la conosciamo.
L'Astrologia non misura affatto un meccanismo di causa ed effetto.
Questo accade solamente nella mente di certe persone, quelle che credono e seguono un paradigma ossessivo che interpreta il mondo in termini di metafora meccanica.
Noi Astrologi misuriamo la concordanza universale di tutte le cose. Perciò una cosa parla sempre di un'altra, una cosa è oracolo si un'altra. Ogni volta che realizziamo un'interpretazione astrologica ricreiamo il mondo ricreando la realtà con gli elementi che ci forniscono le particolari tecniche che stiamo usando. In questo senso l'Astrologia non differisce affatto dalla poesia, ed entrambe tentano di trovare o stabilire - attraverso l'uso della lingua - gli elementi strutturali comuni e le somiglianze semantiche tra le cose, la loro radice "comune" nella consapevolezza umana.
Facendo questo, gli Astrologi riescono a rompere l'apparente caos e a fare distinzioni concrete e temporali del mondo fisico, e possono collegare il mondo interno della mente con la realtà fenomenologica esterna. Questo è possibile solamente per mezzo della lingua, che costruisce un sistema dialettico completo del mondo. Così sono la poesia, la psicoanalisi e tutti gli sforzi umani resi possibili grazie alla natura della lingua e alla consapevolezza.
Si usano queste cose - la lingua e la consapevolezza - per ottenere le coordinate e per dare una forma al tempo... una volta ottenuto ciò, si procede tramite analogie e convenzioni, seguendo le regole proprie all'Astrologia che non hanno bisogno di dipendere dal comportamento del mondo fisico.
Le regole dell'Astrologia non sono dipendenti dalle meccaniche celesti: dipendono dalla particolare elaborazione analogica e numerica di questo meccaniche, elaborazione imposta da aprioristici codici analogici della mente umana, che si usano per interpretare la realtà.
Data del post: 17 ago 2000
L'accuratezza matematica può anche aver poco a che fare con il "vero" o "corretto" o "quel che c'è in natura". Le case e i segni zodiacali di uguale ampiezza di 30 gradi hanno molto poco a che fare con "quel che c'è in natura", eppure l'Astrologia è costruita su di essi. Le relazioni armoniche lungo un piano geometrico (gli aspetti) non si possono mai vedere nel cielo. Quindi né le case né i segni né gli aspetti sono "quel che c'è in Natura", eppure la mente pensa che siano "corretti" ed "esatti".
L'Astrologia non è una rappresentazione del mondo fisico ma una rappresentazione della mente. Usando coordinate celesti (non veri pianeti nel cielo), l'Astrologia testa efficacemente la relazione dell'uomo con l'universo, facendo da ponte fra l'interno ed l'esterno, tra oggettivo e soggettivo.
Questa è la stessa cosa che ha detto Ed Fallis: Io penso che l'Astrologia sia una specie di tramite tra il soggettivo e l'oggettivo. e ancora: L'Astrologia (noi) inventa le sue specifiche leggi.
Come dice Bosse Omhav sulle case: Forse è vero che si possa lavorare bene con qualsiasi sistema di case si scelga. Questo accade perché l'Astrologia è uno strumento usato da persone, e soprattutto perché la cosa più importante non è lo strumento ma qualsiasi cosa si faccia con lo strumento: è l'abilità dell'Astrologo nell'elaborare codici linguistici e simboli quel che li fa funzionare.
I segni zodiacali uguali di 30 gradi sono riferimenti artificiali ad una realtà naturale stagionale che si riferisce esclusivamente al Sole ed alle regioni a clima moderato dell'emisfero boreale: questi riferimenti sono in seguito stati applicati universalmente ed a tutti i pianeti grazie a riferimenti matematici, e ad essi sono state aggiunte altre classificazioni a priori (gli elementi e le qualità).
Questo è un procedimento puramente culturale, che non esiste in natura: mostratemi esattamente dove si trovano nel cielo 30 gradi di "fuoco" seguiti da 30 gradi di... qualsiasi cosa.
Questi segni si riferiscono solamente al Sole, non al resto dei pianeti. Si può avere il Sole in un segno "estivo" mentre la Luna può essere in "inverno" o in "autunno". Questa può essere "Natura" solamente sotto forma di analogia e di metafora. E le stagioni della Natura hanno poco a che fare con la divisione esatta di 30 gradi rappresentata dai segni. In Natura non ci sono "salti" da un segno all'altro ad eccezione dei solstizi e degli equinozi: questi salti esistono solamente nelle matematiche dell'Astrologia e di ogni altro sistema di classificazione, necessariamente arbitrario.
Da un altro punto di vista si può dire che solstizi ed equinozi sono stati accuratamente calcolati dai Babilonesi - secoli prima dei Greci - ma questo non li ha fatti cambiare la struttura del loro zodiaco, che rimase sempre basato sulle stelle di riferimento del cielo notturno. Questa differenza tra Babilonesi e Greci è il risultato di culture e di mentalità diverse: è una scelta culturale. In altre parole, il significato e l'importanza che queste cose hanno per l'Astrologia dipende dalla cultura, non dalla Natura.
Con poche eccezioni (come l'Astrologia mondiale o la tecnica dei transiti-su-transiti) i transiti sono sempre calcolati sulla base di un radix. I pianeti sono in transito su qualche cosa. Il tema radix non si trova nella natura esterna/fisica.
Ogni "evento" deve prima di tutto essere identificato come tale dalla mente attraverso un processo soggettivo; altrimenti non è riconosciuto e passa inosservato, non diviene mai "un evento".
Consideriamo ad esempio le eclissi solari. A meno che non si sia nello spazio coinvolto dall'eclisse o in vicinanza di esso, l'evento passa totalmente inosservato dal punto di vista fisico. Molti non si accorgono affatto del gran numero di eclissi totali che accadono ogni anno, alcune delle quali molto impressionanti ma visibili solo in zone spopolate. Invece se un'eclisse accade in Europa Centrale al giro di boa di un secolo e forma una grande croce con orbite esatte sulla carta (non nel cielo!), a questa eclisse - non importa quanto mediocre ed insignificante sia questa eclisse se comparata astronomicamente alle altre eclissi giganti del secolo - viene data un'importanza enorme, per motivi che sono solamente culturali e soggettivi.
E gli Astrologi fanno costantemente uso delle eclissi calcolate con le effemeridi, anche se nel resto del mondo - per coloro che non si trovano sul percorso dell'eclisse - si tratta solamente di una normale Luna Nuova.
Questa non è Natura esterna/fisica o Astronomia. È cultura, analogia e metafora.
Il momento della Dichiarazione di Indipendenza, il momento in cui viene firmato un contratto, quando una domanda affiora alla mente, quando si riceve una telefonata, quando si inaugura un ristorante, il momento che io scelgo come significativo per calcolare il tema, è stabilito da un processo mentale completamente simbolico, soggettivo e stabilito culturalmente; non è stabilito dalla Natura esterna/fisica. Perché si sceglie il momento della nascita come radix per un personaggio storico e non il momento della morte? È frutto della cultura (pregiudizio di causa-effetto), non della Natura fisica. Perché al momento della nascita è data più importanza che al momento del concepimento? È una questione di cultura, non di fisica o di biologia.
Inoltre, dall'opposto punto di vista - a meno che non si sia completamente deterministici - gli eventi romanzeschi di un libro o di un film ai quali si può applicare con successo lo strumento astrologico non sono parte della Natura esterna/fisica. La "Natura" esterna/fisica non dice nulla di simile, ed ecco il motivo per cui si può lavorare così bene con un tema sbagliato (fino a che non si sa che è sbagliato e si pensa che sia esatto!) e con i pianeti ipotetici Uraniani, con le parti arabe ecc e non si può spiegare perché la stessa interpretazione è accettata come vera da persone diverse finché pensano che sia stata fatta specificamente per loro e per nessun altro (questo è stato esaminato attraverso esperimenti accademici controllati).
Su un livello teorico, la più importante implicazione pratica, a mio parere, è il fatto che - per usare una frase di Bill Sheeran - l'Astrologia è quella che è e gli Astrologi fanno quel che fanno, e non c'è niente di sbagliato nell'Astrologia moderna, ma molte cose sono sbagliate in quel che gli Astrologi dicono, in special modo sulla natura dell'Astrologia: sono le cose che si basano su assunzioni teoriche e posizioni filosofiche soggettive contraddette da quel che si fa in pratica.
A livello pratico, ancora una volta dal mio personale punto di vista, le implicazioni di questo modo di considerare e di comprendere l'Astrologia sono molte e sembrano essere il risultato dello svincolarsi dal rigido schema direzionale di causa-effetto. Molte tecniche possono mostrare la loro bellezza estetica e le loro possibilità interpretative, come i transiti inversi, i temi di morte, il metodo Davison ecc.
Liberare l'Astrologia dalla "coercizione fisica" del principio causa-effetto - che per me è una "matrice di pregiudizi" - porta come conseguenza anche una migliore comprensione del ruolo degli asteroidi e dei pianeti ipotetici.
E, cosa più importante, considerata così - come disciplina che appartiene al regno della lingua e della consapevolezza - l'Astrologia diviene un meraviglioso strumento che può organizzare in modo disciplinato il potenziale creativo dell'immaginazione, portando di conseguenza una vera reinterpretazione e trasformazione della realtà.
Data del post: 18 ago 2000
Tutte le misurazioni astrologiche sono (o dovrebbe essere, per definizione) completamente oggettive. Questa è la convenzione sulla "realtà: astronomia matematica. Ma le misurazioni non sono l'azione di misurare le misure; le misure astrologiche sono un misurare qualche altra cosa, cioè il mondo soggettivo dei fenomeni interni ed esterni come viene percepito o codificato dalla mente.
Questo è il motivo per cui l'Astrologia è soprattutto uno schermo tra oggettivo e soggettivo, l'"interfaccia" definita da Ed Fallis.
Se si crede che l'Astrologia debba misurare la realtà fisica - cosa che per me non è altro che un pregiudizio - molte cose in Astrologia diventano assurde o erronee. A quelle che ho già detto sopra, io dovrei aggiungere uno fra gli elementi basilari più belli fra tutti, quello che rende Mercurio diverso da Saturno: il simbolismo orbitale.
Errori ed assurdità esistono in Astrologia come in tutti i campi, ma questo accade a causa degli Astrologi, non perché l'Astrologia è una "caricatura della realtà". Il sistema astrologico ha un modo di evolversi e trasformarsi per star dietro al tempo, come disse Ed F.: L'Astrologia (e gli astrologi) inventa le sue stesse regole, affermazione alla quale io aggiungo: e non c'è niente di sbagliato In questo. Questa è la sua natura ed il suo genio.
Ci sono molti punti coinvolti qui: tecnici, filosofici ed astronomici.
Io tenterò di elencarli.
Noi veniamo da prospettive diverse di quel che è l'Astrologia e di come avvicinarsi all'interpretazione astrologica, così la risposta non è immediata, non è facile... ed io non credo affatto che il mio sia l'unico modo, o che riuscirò a spiegarlo bene. Per favore siate pazienti.
È la stessa mappa che stabilisce una relazione molto stretta tra la Luna Nera e l'evento descritto. Da questa relazione io faccio un'associazione simbolica basata su analogie. Non ci sono ancora prove sufficienti, ma non ce n'è bisogno. Il tipo di prove che si ottiene con il ragionamento è per me - come diciamo noi in Spagnolo - "tomar el rábano por las hojas" (prendere il ravanello per le foglie).
Io (o l'Astrologia in generale) non mi baso su nessun tipo di relazione empirica tra una cosa e l'altra. Quel che io faccio è interpretare una cosa in termini di un'altra. È la mappatura stessa (vedi il mio saggio Il rasoio di Occam) che stabilisce la relazione, non "l'evidenza empirica".
In seguito io interpreto la realtà per mezzo dei significati della lingua e delle metafore. Quest'ultima cosa è quel che facciamo sempre ed in ogni disciplina, sia che si tratti di Astrologia, sia che si tratti di scienza o di qualsiasi altra cosa.
Ricordate quando ho scritto: "... facendo della Iugoslavia un buon esempio degno di studio per analizzare ed imparare il simbolismo della Luna Nera in Astrologia mondiale"? Questo si capisce meglio quando ci si rende conto che la Luna Nera osculante - la vera Luna Nera - è un punto molto recente e trascurato che non molti studiosi al mondo usano, mentre - fra quelli che si sentono attratti alla Luna Nera - la grande maggioranza usa il fittizio medio Apogeo Lunare, che io rifiuto e non uso. L'apogeo osculante viene preso in considerazione solamente a partire dagli anni successivi al 1992, ed il suo significato è ancora oggetto di ricerca (vedi il mio saggio Lilith e la Luna Nera: il simbolismo).
Il simbolismo astrologico, fortunatamente, non dipende esclusivamente dall'evidenza empirica, per quanto essa sia importante; una gran parte di esso è dedotta dal simbolismo orbitale e dalle semplici "naïve" analogie che genera (per esempio il movimento lento di Saturno = la maturità, la saggezza ecc.).
La completa spiegazione del simbolismo dei principali pianeti è stata esposta da Marc Edmund Jones in "Astrology How and Why it Works" (1945).
Nei mio saggio Lilith e la Luna Nera: il simbolismo, tra le altre cose, ho scritto: Il fuoco apogeo/vuoto (= "kenofocus") è veramente come un utero, un ricettacolo, un accumulatore, un punto di vuoto...
Questo, per analogia, si riferisce ad una miniera. Ma rimane un'ipotesi che deve essere convalidata con prove e tests che in questo caso non ho.
L'esempio che ho appena fatto è parte della documentazione che si raccoglie e si postula nella fase dell'ipotesi. La maggior parte delle ipotesi in biologia e nelle scienze sociali non va mai oltre questo livello.
Chiaramente, l'ipotesi qui non è Luna Nera = miniere. Questo è troppo superficiale e circostanziale. L'ipotesi è Luna Nera-Iugoslavia-evento relativo alle miniere.
C'è una quantità enorme di ricerca e di lavoro astrologico che deve essere fatto per convalidare questa ipotesi, ma quel che rende l'Astrologia diversa dalle altre discipline è che l'Astrologia suggerisce a priori che la relazione è quella. E questo le risparmia molto lavoro.
In Antroposofia questo si chiama "pensiero immaginativo". Da quale delibera - in nome di Dio - è stato stabilito che la scienza sperimentale è l'*unica* scienza possibile? Ci sono i molti profondi studi filosofici della scienza goethiana - per esempio - che esaminano il modo che aveva Goethe di acquisire conoscenza. Molte branche tangenziali dell'Antroposofia - dall'istruzione di Waldorf all'agricoltura biodinamica - si sono sviluppate così, e mostrano la validità ed il successo del metodo.
La mappatura astrologica orienta la mente a fare analogie, e l'associazione astrologica è stabilita dai significati del simbolismo. Noi facciamo questo per tutta la durata della vita di ogni giorno e nell'interpretazione scientifica dei dati, a meno che il significato sia così inveterato e convenzionale che non ne siamo consapevoli. In rete si possono trovare molta documentazione sul ruolo della metafora nella scienza. Un buon punto si partenza può essere Metaphor in Scientific Thinking.
Altrove ho scritto: A mia opinione, l'Astrologia non descrive le circostanze, ma dice qualcosa su di loro. Perciò le circostanze possono essere sempre molto diverse e a dire il vero questo non è molto importante; quel che è importante è quel che si può dire su di esse, la personale interpretazione del loro significato in relazione a quel che dice il tema"
Nel caso pratico sopra ricordato, il fuoco vuoto=apogeo osculante della Luna del radix dell'Iugoslavia (1992) è sull'Ascendente secondo il metodo Johndro, sul punto dell'eclisse solare, in quadratura esatta (inferiore ad 1 grado) al Sole natale, esattamente sull'asse Luna/Marte. Presumendo che si dia credito astrologico a questo punto (so che la maggior parte degli Astrologi non lo fa), è la mappatura stessa che grida: "Ehi! io sono importante!" - "Io sono molto focale!". Questo è il tema che parla, ed io ascolto, e tento di imparare.
Questo si allaccia a quel che ho detto su un'impronta", in riferimento all'"impronta delle cose". (DarkStar ha capito molto bene quel che stavo dicendo, come dimostra la sua citazione di Jakob Boehme). L'impronta è stabilita dalla focalizzazione e dal rasoio di Occam.
Questa impronta non si riferisce alle circostanze esterne o all'apparenza esteriore. Non importa come possano essere diverse le circostanze, se condividono la stessa impronta astrologica di riferimento.
La mappatura stabilisce che due cose sono direttamente in riferimento l'una all'altra. Poi segue un'interpretazione di come sia il loro riferimento.
A mio modo di vedere, tutto in Astrologia comporta questo tipo di interpretazione.
Senza interpretazione non c'è Astrologia. Tutto dell'Astrologia è mediato dai processi soggettivi della mente umana.
Ricapitolando...
Data del post: 14 lug 2000
L'Astrologo non ha a che fare con le stelle in sé, ma con le loro rappresentazioni convenzionali in mappe o modelli che consistono di coordinate specifiche convenzionali. I significati dati a queste coordinate sono il materiale con il quale lavora l'Astrologo (che dunque non lavora affatto con i punti fisici nello spazio): normalmente - con pochissime eccezioni come l'Astrologia mondiale - l'Astrologo non lavora con il fluire o con il movimento dei cieli modellati in tempo reale ma con una "struttura congelata" chiamata "tema radix", che è un'astrazione di un istante di un tempo trascorso. Quindi, in sostanza, a mio modo di vedere l'Astrologo non ha a che fare se non in modo molto indiretto con le "vere" stelle fisiche o con i pianeti reali nello spazio, ad esclusione del momento in cui traccia il tema e calcola le coordinate. Una volta fatto quello, l'Astrologo ha a che fare solamente con le coordinate e le loro molteplici interazioni (come gli aspetti), interpretando eventi che accadono a quelle coordinate (cioè gli aspetti) che solo raramente corrispondono ai veri eventi nel cielo ed al tempo reale.
Mi piace fare un confronto con un orologio: normalmente noi ci riferiamo all'orologio, cioè al modello, e non direttamente al fluire della Natura o al divenire. In aggiunta, l'orologio usato dall'Astrologia si riferisce al vero tempo fisico solo molto raramente, in quanto comprende una innaturale elaborazione dei cicli e del tempo del tutto simbolica (progressioni, direzioni, transiti) nel modo in cui essi si riferiscono ad un tema radix, un modello di qualcosa accaduto di passato e che non esiste più in natura.
Noi usiamo il sistema solare come modo di dare forma all'ordine dell'universo. L'oggetto di studio non è il sistema solare stesso, ma quello a cui è stata data forma, cioè il fluire del tempo.
Forse è utile fare una differenza tra quel che pensavano gli antichi Greci e quello che facevano, per lo meno nel modo in cui noi, con i nostri moderni strumenti mentali, siamo in grado di interpretare il loro approccio all'Astrologia, in una prospettiva storica e culturale. Cosa facevano realmente i Greci nella loro (e nostra) Astrologia - in contrapposizione a quel che pensavano o dicevano di fare, ed in contrapposizione all'approccio babilonese?
Per esempio: lo zodiaco tropicale - poiché rappresenta il ciclo stagionale - si riferisce esclusivamente al Sole. Quando noi convertiamo un ciclo di tempo in più sezioni uguali di spazio nel cielo, ognuno con diverse "qualità stagionali", facciamo una trasposizione tra la vera esperienza del tempo e le caratteristiche fisiche del ciclo stagionale in una matrice simbolica nello spazio con la quale attribuiamo ai pianeti delle qualità che non hanno niente a che fare con le stagioni atmosferiche. Le diverse caratteristiche stagionali - fisicamente parlando - si applicano esclusivamente al Sole. Ogni altro uso è simbolico, e dipende da una trasposizione tempo-spazio che si può fare solamente grazie all'astrazione e alla simbolizzazione (analogia e/o metafora).
Si può vedere questo nel calendario, dove diverse unità di tempo diventano distanze temporali o "cellule" spaziali, e questo riflette un cambio di coscienza, dalla vera esperienza "esterna" della cultura babilonese all'astrazione ed alla geometria pura dei Greci.
A Babilonia le misurazioni di tempo erano basate sui moti planetari mentre nell'astronomia greca si basavano sul Sole (una differenza culturale molto importante!). I moti planetari sono "traiettorie" ("orbite") che, diversamente dai Babilonesi, i Greci rappresentarono in modo astratto (geometricamente) come distanze nello spazio.
Questo è il modo in cui io percepisco le coordinate calcolate in un tema astrologico: sono distanze unidimensionali in uno spazio geometrico piatto che permette alle traiettorie di intersecarsi anche se non si intersecano mai nel mondo reale. Come i cicli in un calendario, le intersezioni accadono solamente nel modello astratto. Se realmente accadono o no nei cieli ***e in tempo reale*** o no - salvo poche eccezioni - non è cosa che interessi minimamente all'Astrologo, che lavora con unità di tempo simbolicamente elaborate, con specifiche coordinate e con traiettorie astratte, mai con i veri astri fisici nel cielo.
Data del post: 29 lug 2000
Mi fa piacere sapere che questo è un modello standard. Come ho detto, io penso che ci sia differenza tra teoria e pratica. L'Astrologia può essere in teoria pressoché tutto quel che si vuole, ma può essere qualcosa di molto diverso in pratica.
L'Astrologia è quel che si pensa che sia, o è quel che gli Astrologi fanno?
L'Astrologia usa oggi gli stessi strumenti di base (pianeti, segni, aspetti, case, direzioni...) che usava 2000 anni fa, e la stessa "tecnologia" (come l'orologio o il calendario o la ruota), così possiamo dire che gli Astrologi fanno ancora le stesse cose che facevano gli antichi, tecnicamente parlando. Le idee sull'Astrologia e la sua funzione possono cambiare da individuo ad individuo, da epoca ad epoca, ecc. ma a mia opinione queste idee devono corrispondere a quel che si fa in pratica e - fin dal tempo dei Greci - l'Astrologo non ha a che fare con "le stelle" in pratica, ma con coordinate proiettate su un piano.
Questa distinzione è per me fondamentale. Io darei il benvenuto a qualsiasi chiarimento che mi spiegasse perché questa distinzione non dovrebbe essere importante o è sbagliata.
Fare ricerca sui pianeti o sul loro "comportamento" (qualsiasi cosa questo significhi) all'interno di un modello di pensiero basato sull'attuale pratica astrologica sarebbe piuttosto irrilevante o improprio se il modello usato è contraddetto dalla pratica, come spesso accade.
E per dirla in modo diverso: per essere attinente, la ricerca deve basarsi su qualcosa che non siano le pratiche astrologiche moderne che - per loro natura - contraddicono l'idea che l'Astrologia abbia qualcosa a che fare direttamente con le stelle reali.
Parlando in generale, forse non è una questione di pratiche che "non hanno base reale", ma di una base che deve essere cercata o trovata per loro, dal momento che non sarebbe una pratica se non avesse una base.
Questo, io penso, scaturisce dalla pletora di pratiche divergenti e fasullamente contraddittorie che esistono in Astrologia.
Non ci sarebbe niente di sbagliato in questa pletora se gli Astrologi fossero consapevoli del fatto che quel che fanno contraddice quel che dicono o pensano sulla natura dell'Astrologia. La pletora non è un difetto: è un difetto l'improprietà delle spiegazioni date a dei modelli che necessitano di spiegazione. Questi modelli possono essere del tutto non contraddittori: possono essere risultati naturali di principi astrologici basilari.
Forse le apparenti contraddizioni di molte pratiche sono un segnale del fatto che il principio a cui facciamo riferimento per spiegare la pratica astrologica è inadeguato.
L'oggetto di studio non è il sistema solare stesso, ma quel che è stato modellato sulla base di esso, cioè il fluire del tempo nella consapevolezza.
Cos'è l'"Astrologia": un'idea o una pratica? Cosa definisce l'Astrologia? È accettabile avere dell'Astrologia un'idea contraddetta dalla pratica?
Ho parlato di "misurazioni del tempo": ci sono molte differenze tra l'astronomia greca e quella babilonese. L'astronomia babilonese si basava sui moti dei pianeti correlati fra loro nel cielo notturno (siderale): perciò la loro percezione del passare del tempo era molto debole, mentre l'astronomia greca ha a che fare soprattutto con il Sole, cioè con la misurazione esatta della cronologia degli eventi, dove gli eventi sono misurati tramite fenomeni solari o marcatori solari. I Babilonesi usarono il cielo notturno come schema di riferimento, i Greci usarono marcatori solari (lo zodiaco tropicale).
Questo non vuol dire che i Babilonesi non conoscessero le cose mentre i Greci le conoscevano. Vuol dire che i loro valori culturali e le loro pratiche erano diverse, e così erano la loro Astrologia e la loro Astronomia.
Una breve spiegazione di questo si può trovare - per esempio - in Raymond Mercier "Studies in the Medieval Concept of Precession" Parte I (Archives Internationales d'Histoire des Sciences, 1976 - 26, pagina 200). Anche in Willy Hartner "The Young Avestan and Babylonian Calendars and the Antecedents of Precession" pagina 3, Journal for the History of Astronomy X (1979).
L'astronomia greca si basa su modelli geometrici; l'astronomia babilonese no: si basa su modelli numerici o aritmetici. Questo fatto non implica che i Babilonesi ignorassero la geometria, e non dice nulla sull'origine dei modelli geometrici. È la caratteristica di una pratica culturale. Questo è spiegato - per esempio - da Neugebauer in "Problems and Methods in Babylonian Mathematical Astronomy",The Astronomical Journal Vol.72, Nr.8 pp. 964-972 (1967), ed anche in "The Survival of Babylonian Methods in the Exact Sciences of Antiquity and Middle Ages",Proceed. Ameri. Philos. Soc. Vol.107, No.6 (1963)
Io non sto suggerendo nulla sull'origine, ma solo sulla caratteristica principale di una pratica stabilita...
L'argomento si basa sulle caratteristiche della "mentalità greca" in opposizione alla "mentalità babilonese" che - benché io non sia un esperto in questo - è quel che ho letto moltissime volte, mano a mano che viene chiarito da quel che gli storici scoprono sull'astronomia babilonese e sull'astronomia greca prescindendo - da questo punto di vista - da qualsiasi cosa siano originate. Ogni cultura modifica quel che prende da un'altra cultura, e gli imprime le proprie caratteristiche.
Tu [NdT - un iscritto alla Mailing List] non hai capito bene la mia argomentazione sul fatto che in pratica - al contrario che in teoria - l'Astrologo non ha a che fare con le stelle se non indirettamente. Una volta che è stata tracciata la mappa, l'Astrologo ha a che fare con la mappa, non con la realtà dei cieli osservata direttamente. Ci sono anche molti che credono che il calcolo delle posizioni planetarie non sia Astrologia ma astronomia... in questo caso la pratica astrologica non ha mai a che fare con "le stelle".
Data del post: 04 ago 2000
Considerate i seguenti punti:
Data del post: 16 lug 2000
Per spiegare davvero che cosa sia in realtà l'Astrologia, sarebbe necessario che la spiegazione soddisfacesse il seguente requisito: non essere contraddetta dalla pratica astrologica ben consolidata, a prescindere dalla sua "probabilità fisica".
Io personalmente trovo molto difficile accettare una spiegazione che escluda - considerandole anomalie, errori, pratiche "andate fuori strada", pensieri privi di senso critico ecc. - molte delle cose che gli Astrologi fanno, solamente perché non vanno bene alla concezione aprioristica di quel che è o non è l'Astrologia. L'Astrologia è definita da quel che gli Astrologi fanno molto più che da preconcetti teorici influenzati dalla fisica.
Non è solo questione di fare temi in modo accurato. L'Astrologia gestisce unità di tempo (direzioni, progressioni) e l'indirizzarsi del tempo (transiti inversi, direzioni e transiti). Inoltre elabora categorie puramente simboliche (segni dello zodiaco, significatori planetari, governatori ecc.), ed offre la stessa realtà in molti modi alternativi (i molti sistemi alternativi delle direzioni, le molte tecniche alternative, l'uso degli asteroidi ecc.).
Tutti questo è molto "astrologico", e fare temi in modo accurato non è necessario per offrire interpretazioni utili e riuscite.
Le longitudini oblique dedotte dal piano ascensionale dei pianeti, per esempio, rappresentano le posizioni planetarie nel cielo meglio delle normali longitudini eclittiche. Ma questo genere di accuratezza non è mai stato necessario in Astrologia, anche se sarebbe auspicabile. L'Astrologia medievale funzionava con temi calcolati con grande imprecisione, e si può lavorare molto bene con più versioni diverse di temi di persone e di nazioni, ciascuno dei quali funziona molto bene. L'accuratezza sarebbe necessaria per la mente, perché la mente richiede la sensazione di specificità, ma finché la mente crede che il tema sia accurato, quel tema viene accettato senza problemi.
L'accuratezza nella realizzazione delle carte è molto relativa e decisamente soggettiva, poiché è il risultato di convenzioni e di opinioni arbitrarie.
Non c'è "accuratezza oggettiva" nella scelta del momento di calcolare un tema di Astrologia Oraria, per esempio, né nella scelta del "momento giusto" per calcolare un tema di un affare commerciale o un tema politico. Tutti questi temi comportano interpretazioni e convenzioni soggettive che non hanno bisogno di essere riferite alla fisica.
In altre parole, l'"accuratezza" è necessaria, ma non con le modalità della fisica. La mente la richiede come sensazione di specificità. Cioè: la sensazione o la convinzione che il tema abbia ragione. Che il tema sia "corretto" - una sensazione soggettiva e/o arbitraria - è più importante del fatto che il tema sia "fisicamente accurato". L'Astrologo ha bisogno soltanto di pensare che il tema sia corretto, perché quello è il pre-requisito mentale necessario.
A mio parere, nella pratica astrologica si dovrebbe tener conto di questo se si vuole capire la natura dell'Astrologia, cioè quel che gli Astrologi fanno e non soltanto le assunzioni teoriche o i pregiudizi.
Data del post: 04 ott 2000
Io sono propenso a pensare che il soggetto dell'Astrologia sia qualsiasi cosa che accade nel tempo. L'Astrologia tenta di dedurre o analizzare la "struttura" delle cose, e lo fa nel modo appena detto, fornendo modelli di sistemi complessi che potrebbero essere chiamati anche "strutture" cioè sistemi di relazioni.
Mi piace l'analogia con un orologio o con un calendario. L'Astrologia assomiglia moltissimo ad un calendario dello sviluppo/struttura di qualunque cosa alla quale sia applicato. Permettetemi di citare qui una cosa che scrissi nel 1992 (l'intero testo si può leggere nel mio sito: Natura e studio dell'Astrologia: L'Astrologia, dal punto di vista pratico, è un set di strumenti o tecniche attraverso il quale è possibile stabilire ed analizzare la struttura di praticamente tutto quel che accade nel tempo.
Ogni calendario struttura il tempo basandosi su una rilevazione di cicli astronomici che poi divengono segmenti di spazio sui quali si misurano le distanze temporali. L'Astrologia - attraverso un processo di intensificazione semantica - ci presenta una struttura qualitativa del tempo che può essere analizzato imparzialmente ed oggettivamente grazie ai significati di una lingua specializzata. Quando è applicata alla vita di un essere umano, l'Astrologia rappresenta la possibilità di dare forma o rappresentare il senso fondamentale e la struttura di una biografia in sviluppo. (...)
Le strutture astrologiche, applicate ad una vita umana, stabiliscono un calendario dello sviluppo di questa vita attraverso l'uso di misurazioni e la mappatura matematica di dimensioni soggettive e qualitative dell'esperienza"
Noi usiamo una cosa che può essere misurata direttamente e con precisione (l'apparato celeste) per fornire un modello di qualcosa che non può essere misurato direttamente (esperienza soggettiva, entità ed "eventi" simbolici...). Questa è l'assunzione fondamentale, e sembra essere "misteriosa".
Ma in realtà, a mio parere, non contiene più mistero di quanto ne contenga il calendario. Il "mistero", forse, è nel capire che l'Astrologia non è "sugli" oggetti celesti, ma sul "tempo". Io sono certo che se riusciamo a capire la strettissima relazione tra il tempo - o piuttosto il fluire, il divenire - e la "consapevolezza" riusciremo a capire la ragione per la quale le meccaniche celesti possono misurare la realtà soggettiva.
Ma questa è solamente una parte dell'Astrologia, che si riferisce probabilmente ai suoi inizi o ai modi in cui è stata fondata, perché noi non possiamo credere al fatto che l'Astrologia - cioè la pratica astrologica - lavori attraverso una corrispondenza cielo-terra in tempo reale.
Non è così.
Il "cielo" usato in Astrologia è una struttura fatta di densi strati simbolici e di elaborazioni che appartengono più alla cultura che alla Natura. Le leggi della Natura e della fisica perciò non sono la base dell'Astrologia: la base dell'Astrologia è la natura dell'umana consapevolezza, è il modo in cui la consapevolezza organizza il mondo attraverso l'uso della metafora e dell'analogia, è il modo in cui la consapevolezza usa l'apparato celeste per costruire le analogie, perché ambedue (la consapevolezza e l'esperienza dei cicli astronomici) sono intimamente collegate attraverso la realtà fondamentale del fluire del tempo.
Io vedo l'Astrologia non solo come forma ma anche come contenuti, cioè significati ed interpretazione, e questi sono un qualcosa di totalmente culturale. Se non fossi un Astrologo praticante, sarei propenso a pensare all'Astrologia soltanto in termini formali o strutturali che possano essere universali, ma nella vita reale l'Astrologia è un qualcosa che si usa - come nel caso di alcuni modelli o strumenti che danno forma - non un qualcosa che esiste a prescindere dal suo uso. Le relazioni che definisce devono essere comunicate ed a loro deve essere dato un significato.
Noi abbiamo una struttura come - per esempio - il sistema solare. Lo prendiamo come modello di qualche altra cosa. Ma come diamo il significato alle diverse parti che lo compongono? La migliore spiegazione probabilmente è, specificamente, il processo attraverso il quale un pianeta di recente scoperta (Nettuno, Plutone un asteroide...) acquisisce significato in conseguenza ad un processo mentale/collettivo molto complesso. Questo processo è fortemente determinato da una particolare cultura, economia e storia.
Questo è il significato che si forma da solo. Ma questo significato deve essere comunicato socialmente ed essere reso utile. In questo l'Astrologia assomiglia moltissimo alla Medicina. La Medicina non può essere pensata senza la sua applicazione pratica, anche da un punto di vista puramente teorico.
Il mio punto di vista è semplicemente che questo non significa che la pratica corrente non sia Astrologia o sia "falsa" Astrologia. È stato detto una volta che l'Astrologia può inventare le sue proprie regole: dunque lo faccia di nuovo. Per esempio, uno dei paradigmi dell'Astrologia natale è il "dogma" del tema natale: tuttavia io posso sviluppare la mia pratica non solo con temi natali ma anche con temi di morte o altri temi significativi, liberandomi dalle costrizioni dell'Astrologia "del tema di nascita" quando ho a che fare con vite individuali e con la psicologia.
Io lavorerei ancora con gli stessi principi astrologici, ma applicandoli in modo diverso.
È lo stesso per l'uso dell'eclittica, dei pianeti ipotetici e degli asteroidi: sono parti degli stessi "principi astrologici", dell'Astrologia allo stato puro e fondamentale e matematico, perché l'Astrologia non ha a che fare con oggetti celesti ma con strutture logiche ed analogiche della mente umana più "il paradigma della misurazione del tempo (o movimento)".
È qui che si deve fare una distinzione storica fondamentale tra l'"Astrologia" in generale come idea - con le sue forme multiculturali (azteca, cinese, babilonese, megalitica ecc...) - e l'Astrologia che conosciamo e pratichiamo noi, fondamentalmente distinta ed unica. Una appartiene alle origini dell'Astrologia, l'altra agli inizi storici dell'oroscopia. Ci sono molte differenze fondamentali tra le due, e principalmente il fatto che l'oroscopia non lavora in situ e in tempo reale, ma esclusivamente e molto profondamente attraverso modelli cinematici e geometrici elaborati in modo simbolico, che non si riferiscono alla fisica ma ad analogie matematiche.
Generalmente, quando la gente pensa all'Astrologia, si presume il primo più generalizzato concetto "archetipico" - che io penso sia chiaramente una grande falsità - che l'Astrologia che noi pratichiamo sia l'oroscopia greca, che è una cosa diversa.
Chiaramente io non credo che questa o quella pratica "definisca" l'Astrologia. Le proprietà dello strumento di "modellatura astrologica" possono essere studiati per se stessi a prescindere dalla diverse pratiche. Ma è la pratica - l'"atto" di mettere in uso uno dei molteplici possibili modelli astrologici - quel che ci dà le prove di cui abbiamo bisogno per lo studio teorico.
Quindi, da queste considerazioni (come dal fatto che ci possano essere molteplici modelli astrologici per la stessa cosa, molte scuole e molte tecniche diverse) e dall'affermazione che l'Astrologia "inventa" le sue regole, forse - più che "modello" - sarebbe più opportuno chiamare l'Astrologia "uno strumento per dare forma" o "un meccanismo di modellatura".
L'apparente discordanza matematica non può essere usata come criterio di validità, perché questo sarebbe semplicemente un pregiudizio, ed in molti casi sarebbe sbagliato. Spesso quel che sembra incoerente o anche "casuale" dimostra di seguire regole molto logiche e costanti, anche se queste regole rimangono sconosciute o inconsce.
Questo è un principio molto semplice. L'oggetto di ogni indagine dovrebbe essere lo scoprire quell'ordine evidentemente ignoto, non il pregiudizio e l'esclusione di certi elementi basata su preconcetti o su concetti matematici a priori. Ecco perché io penso che il percorso da seguire per capire l'Astrologia non sia matematico ma un processo proprio della scienza cognitiva, della conoscenza della struttura della mente umana e del modo in cui la mente funziona, come classifica il mondo e si rapporta all'esperienza del tempo, come stabilisce ordine e significato.
Si vedrà che moltissime volte alcune pratiche (apparentemente) molto incoerenti producono risultati molto costanti e significativi. Questo fa parte della natura dell'Astrologia, e non c'è niente di "incoerente" nel fatto che il nesso matematico sia fragile o difettoso. Di quello non c'è bisogno, anche se è auspicabile che ci sia.
I "sogni" possono sembrare molto incoerenti ma non lo sono, ed io credo che molte pratiche astrologiche demonizzate e molte tecniche considerate incongruenti siano molto pertinenti quando si esaminano senza la deformazione "matematica".
Sono d'accordo sul fatto che non possiamo fermarci qui, perché in questo modo l'Astrologia non progredirebbe mai. Ma questo non vuol dire che al punto in cui siamo ci sia qualcosa di sbagliato o "falso" o non-astrologico.
L'Astrologia si basa su un'astrazione di un sistema fisico, e funziona allo stesso modo in cui funziona una carta geografica, che altro non è che un'astrazione grafica della realtà di un determinato paesaggio. Anche l'Astronomia fa uso di simili astrazioni, ma gli Astrologi usano le loro carte del cielo in modo molto diverso dal modo in cui vengono usate dagli astronomi: le carte del cielo ad uso astrologico rivestono un proprio ruolo autonomo (grazie all'interpretazione dell'Astrologo) il che finisce per vivere di vita propria, rompendo i legami con quel che dà loro origine (il sistema solare in senso fisico).
Il che va bene così: l'Astrologia è quel che è, e gli Astrologi fanno quel che fanno.
Ma se si tenta di razionalizzare i principi fondamentali dell'Astrologia, tentando di stabilire legami più o meno concreti tra quel che viene segnato in una carta del cielo ed il proprio territorio, si finisce per perdersi. Non c'è possibilità di chiarimento materiale, sempre che la carta del cielo faccia riferimento ai principi astrologici.
In queste note, Juan elenca ripetutamente esempi di quanto appena detto.
Un tema astronomico ha una relazione molto stretta con il proprio territorio, cioè con quello che intende rappresentare. Ma in Astrologia un tema si svolge al cento per cento al di fuori del territorio che rappresenta: il tema si traccia sulla base della sfera celeste ma il territorio non è altro che un contesto terreno.
Il fatto che gli Astrologi trovino utili le proprie carte del cielo in relazione a contesti terreni non significa però che siano autorizzati a postulare una qualsiasi estrapolazione dalle loro mappe - la sfera celeste - e che proclamino connessioni dirette tra il sistema solare fisico ed il contesto terreno: tale atteggiamento non può che portare confusione, anche se è vero che esistono connessioni fisiche tra cielo e terra - ad esempio quando la posizione tra Terra e Sole corrisponde al caldo estivo, etc.
Tuttavia è fonte di discussione il fatto che tali connessioni fisiche possano definirsi a buona ragione astrologiche, per quanto molti Astrologi sarebbero felici di vedere una volta per tutte dei collegamenti letterali o meccanicistici tra terra e cielo.
Qui si manifesta il principale problema relativo al substrato su cui poggia l'Astrologia nel senso più ampio del suo estendersi, frutto di una mescolanza tra elementi fisici ed elementi simbolici che si trovano parimenti associati in tale substrato.
Ad un estremo si colloca l'astronomia del sistema solare - sul piano puramente fisico, frutto di rapporti causa-effetto, che si affianca ad un'Astrologia causale (l'estate è più calda, etc.) - ed all'altro estremo una modalità totalmente soggettiva e simbolica di lettura degli astri. Tutto il resto - le interpretazioni del tema natale, il tema di Oraria, la previsione astrologica del tempo atmosferico, l'Astrologia finanziaria, etc. - ha un proprio posto specifico in questo strano paesaggio simbolico: l'Astrologia è un genere a parte, che contiene in sé molte specie.
Se si decide di essere non semplici fruitori ma costruttori dell'Astrologia, si deve prima di tutto decidere da quale livello si intende partire e poi scegliere il metodo di ricerca più appropriato a tale livello.
Si deve anche acquistare la consapevolezza del fatto che qualsiasi cosa emerga con una determinata metodologia, non necessariamente si rivelerà appropriato ad una qualsiasi altra metodologia. Ogni metodologia è una specie a parte, e vi sono grandi differenze tra elefanti e delfini, per quanto appartengano tutti e due alla categoria dei mammiferi e quindi abbiano ovviamente qualcosa in comune.
Quel che Juan dice non rappresenta una minaccia per nessuno, e non ha alcuna importanza il modo in cui ciascuno cucina i propri ingredienti astrologici. L'Astrologia è quel che è, e gli Astrologi fanno quel che fanno.
Tuttavia gli Astrologi hanno il vizio di fraintendere, e questo si traduce pari pari nel modo in cui si comportano al momento di fornire interpretazioni. Juan non intende proporre che venga cambiato un bel niente, ad eccezione di questa inclinazione al fraintendimento. Ma ciò non ha nulla a che fare con l'applicazione pratica dell'Astrologia.
Il vizio di fraintendere cozza contro ogni sforzo teso a comprendere la natura dell'Astrologia, e causa un'infinità di problemi, tra i quali quello di cercare di razionalizzare l'Astrologia usando gli elementi fisici del sistema solare e delle costellazioni, cioè quel che io definisco approccio naturalistico. In realtà ciò crea problemi a tutti coloro che tentano di costruire l'Astrologia, ma in particolare a coloro che tentano di farlo in modo meccanicistico, attraverso legami di causa-effetto.
A mia opinione - sul piano della definizione della specie a cui appartiene l'Astrologia - le riflessioni di Juan si rivelano particolarmente significative, ed io gli sono molto grato dell'averle esposte tanto chiaramente. Personalmente penso che quanto segue possa costituire un'eccellente punto di partenza dal quale iniziare a comprendere il modo in cui l'Astrologia costruisce i propri modelli.
Di fatto, le pietre angolari sono già state poste, ed attendono che si inizi la costruzione.
Bill Sheeran - agosto 2000
Il sito di Bill Sheeran
Nota - Quel che segue è un sommario dettagliato delle mie recenti discussioni sulla natura dell'Astrologia. Ho conservato solo una parte del materiale eliminando quel che è stato scritto da altri, ma spero che questo non renda oscura l'esposizione delle idee. È necessario aggiungere molte altre cose, e verrà in seguito fatta una classificazione dei paragrafi secondo lo specifico argomento astrologico in discussione.
Un Astrologo non fa affatto quel che crede di fare
Data del post: 19 apr 2000
So bene che quel che sto per dire è argomento di controversia e spero di non offendere o irritare nessuno. So che molti di voi penseranno che queste siano solo sciocchezze, così io apprezzerei che mi si dicesse dove sto sbagliando.
L'argomento verte su quel che fa un Astrologo, in contrasto con quel che crede di fare. È fuori discussione che possiamo credere a tutto quel che ci pare, ma quel che credono gli Astrologi è spesso in contraddizione con quello che fanno.
Sostanzialmente gli Astrologi lavorano con temi fatti di coordinate e di divisioni e classificazioni arbitrarie (segni, case), completamente assorti in un sistema denso di significati che sono il risultato della tradizione e della cultura (personale e sociale).
Quando fanno un'interpretazione, gli Astrologi usano questa struttura simbolica per creare delle associazioni, e la loro mente crea riferimenti tra coordinate astratte (longitudine, declinazione, ascensione retta) ed "eventi" (aspetti) che accadono a queste specifiche coordinate astratte.
Inoltre il tema si può riferire ad un evento fisico del passato (la nascita) a cui è applicata un'elaborazione numerica basata su rapporti analogici fra unità di tempo (progressioni, direzioni) che sono derivazioni di questo stesso tema, che sono soltanto un'imitazione delle regole delle meccaniche celesti e che lavorano all'interno di un modello artificiale (1 giorno =1 anno, 4 minuti = 1 anno eccetera).
Anche quando lavorano con i transiti, gli Astrologi mettono in relazione punti di coordinate ed eventi che accadono a questi punti di coordinate (calcolati con una tavola o con un computer), che riconducono ad un riferimento convenzionale astratto di un evento trascorso da tempo.
In nessuna tappa di questo processo l'Astrologo si occupa di quel che sta accadendo in cielo, e tanto meno del rapporto che il soggetto può avere con il cielo. L'Astrologo non presta mai alcuna attenzione alla possibile influenza di un astro su un essere umano: per fare questo dovrebbe uscire all'aria aperta ed effettuare alcune osservazioni e misure in situ ed in tempo reale, sia di eventi celesti che di processi organici, come ogni serio e sensato scienziato farebbe.
No: l'Astrologo guarda semplicemente una mappa ed immagina di essere in armonia con l'universo, senza mai lasciare il suo studio o persino la sedia.
In altre parole, quel che l'Astrologo fa è utilizzare una tecnologia o uno strumento. L'Astrologia oggi è uno strumento per la misurazione e l'analisi di cose, di "qualità" e di tempo.
Questa non è una caratteristica secondaria dell'Astrologia: è la sua natura fondamentale. L'Astrologia non richiede affatto una particolare veggenza metafisica: la filosofia basilare dell'Astrologia - come accade con ogni tecnologia o strumento - è soltanto questione di preferenze personali.
Tutti siamo abituati a vedere le rettifiche fatte da Astrologi diversi, che giungono a risultati molto diversi tra di loro. Credo che questa - più che l'eccezione - sia la regola della rettifica: il tema che l'Astrologo calcola con la rettificazione è un tema che "funziona". Ognuno dei risultati relativi alla correzione dell'"ora di nascita" - spesso molto diversi - produce un tema che "definisce" il soggetto o la nazione, anche se il tempo può non corrispondere affatto a quello che è stato registrato all'anagrafe.
Sono io che esagero o questa è la descrizione di quel che si fa nella pratica astrologica (al contrario di quel che si dice di fare)?
Ora: alcuni Astrologi hanno espresso qui l'idea che - dal momento che una vita o un carattere corrispondono sempre con estrema aderenza ad un tema - ciò implica che non esista il libero arbitrio. Ma una cosa non implica l'altra in alcun modo: questa è una logica falsa.
Perché questa affermazione sia vera, si deve prima di tutto dimostrare che un tema sbagliato non funziona; ma la realtà pratica della rettifica sembra indicare che questo non è vero: i temi "sbagliati" funzionano spesso molto bene, come funzionano i temi con i pianeti inesistenti (per esempio gli Ipotetici Uraniani) ed i punti immaginari matematicamente errati (per esempio "la Luna Nera media").
Tutti questi elementi funzionano molto bene.
L'Astrologia è un modello culturale
Io credo che - per quel che riguarda l'Astrologia - noi abbiamo nel nostro modo di pensare una forte deformazione pseudoscientifica, che ci impedisce di renderci conto del fatto che l'Astrologia è un prodotto culturale e storico, un riflesso delle categorie analitiche e delle strutture simboliche della mente, una struttura che si riferisce solamente in modo molto superficiale alle " cose esterne" che realmente accadono in cielo.
Data del post: 20 apr 2000
Anch'io credo che l'universo sia progettato in un modo ordinato in cui tutto è collegato, ma nel mio precedente post stavo spiegando perché l'Astrologia non si occupa degli eventi nel cielo, dal momento che quel che l'Astrologo fa contraddice questa idea. Vorrei anche sapere in che modo, che cosa di quel che ho detto è sbagliato.
Come ho detto, quel che gli Astrologi fanno contraddice quel che la maggior parte di loro crede di fare, cioè "riferirsi al cielo" per esaminare "l'influenza delle stelle".
Gli Astrologi non lavorano mai in situ o in tempo reale: lavorano con specifiche coordinate astratte interpretate alla luce di un sistema completamente convenzionale di significati stabiliti dalla tradizione, cioè lavorano esclusivamente con modelli, mai con la realtà di quel che accade nel cielo.
L'uso dei transiti fa credere ad un sacco di gente che stanno misurando il rapporto che intercorre tra il soggetto e quel che accade nel cielo ad un dato momento, ma la normale pratica astrologica mostra che anche questa opinione è un errore, perché
- il "transito" non è un oggetto celeste ma una proiezione unidimensionale matematica di una delle coordinate celesti (longitudine, declinazione, ecc.)
- questa coordinata è quasi sempre presa in esame in relazione ad un tema di un evento del passato che è stato scelto arbitrariamente per rappresentare un'entità: questo evento non fa mai parte dell'entità in sé né di qualsiasi essere vivente - cioè: il transito di un divorzio non è un qualcosa che fa veramente parte del divorzio o di uno dei due coniugi: è l'Astrologo che - sulla base del suo bagaglio culturale - crea un legame simbolico tra il transito ed il divorzio.
Il tema non è il soggetto. è soltanto una rappresentazione del soggetto basata su una serie di convenzioni.
Anche l'Astrologia Oraria suggerisce l'idea del tempo reale. La verità, tuttavia, è che l'Astrologo in questo caso - oltre a non lavorare con le posizioni reali nel cielo ma con coordinate specifiche - usa un sistema complesso di significatori, di significati e di governatori delle case, di derivazioni di significato, di elaborazioni simboliche del tempo, di considerazioni pregiudiziali ecc., che dimostra praticamente quanto lontana sia questa pratica dal "rapportarsi al cielo". Non sono le posizioni planetarie nel cielo quel che l'Astrologo usa, ma modelli interpretativi convenzionali, sviluppati per mezzo di analogie e collegati soltanto superficialmente alle meccaniche celesti; a questi modelli si aggiunge la proiezione su carta della struttura della mente.
L'esistenza di ogni entità è un sistema molto complesso di rapporti in costante movimento nel tempo, e l'Astrologia ci fornisce un modello interpretativo per tale sistema, semplificando e selezionando la realtà in modo da poterla organizzare e gestire.
Ogni modello interpretativo è una rappresentazione simbolica selettiva e limitata della realtà, non una copia della realtà, ed un tema astrologico non rappresenta "il nostro ambiente cosmico", ma l'esistenza dell'entità a tutti i livelli: cosmico, biologico, sociale, psicologico ecc.
In altre parole, un tema di nascita non è una vera e propria mappa del cielo, ma una mappa del soggetto e del suo ambiente. Non rappresenta il rapporto che abbiamo con gli astri o la loro presunta influenza deterministica su di noi, o la concordanza sincronicistica tra astri e soggetto, o tra astri e vita: rappresenta noi!
L'Astrologo non lavora mai con "i punti di luce" che si trovano nel cielo: lavora con classificazioni culturali e sistemi semantici, con l'organizzazione e la categorizzazione della realtà e della storia, che sono come un orologio o un calendario che si usano per misurare ed organizzare le qualità del tempo o del futuro.
Data del post: 21 apr 2000
Come ho detto, l'Astrologia lavora con specifiche coordinate, non con le vere posizioni degli astri nel cielo, e queste coordinate si riferiscono ad un radix, non ad una persona vivente.
Questo non ha niente a che fare con "essere in relazione con il cielo". Usare il telescopio è qualcosa di completamente indipendente dall'essere un Astrologo, non fa parte della pratica dell'Astrologia e non cambia la sua natura. La corrispondenza tra Astrologia e stagioni si spezza completamente ai tropici e si inverte nell'emisfero australe.
Quando usiamo i segni tropicali - dell'ampiezza di 30 gradi esatti - che esistono soltanto come astrazione nella mente umana - e specialmente quando, per esempio, colleghiamo l'Ariete al simbolismo della "primavera", stiamo usando un sistema culturale, non l'osservazione del cielo e dei fenomeni naturali.
Tutta l'Astrologia è così. Quel che sto spiegando - e ne ho spiegato i motivi - è: che rapporto ha la "pratica" dell'Astrologia - cioè quel che gli Astrologi fanno quando praticano la loro professione - è tutt'altra cosa da quel che credono o dicono di fare (cioè osservare del cielo e fare riferimento ai fenomeni celesti).
[...]
In ogni osservazione scientifica, per stabilire delle misure si usano punti convenzionalmente fissi nello spazio o nel tempo, che servono da punti di riferimento. Ma l'Astrologia usa punti di riferimento necessariamente arbitrari, e lavora esclusivamente con quelli, mai con una persona reale o con una reale entità. E quel che si dice che sia rappresentato nel radix non è un organismo fisico conforme alle leggi fisiche, ma un organismo totalmente simbolico: una personalità, o un'attività commerciale, o una domanda, o un rapporto affettivo.
Questo non ha nulla a che fare con il rapporto che qualcosa o qualcuno può avere con quel che avviene nel cielo in tempo reale.
[...]
Il calendario, come l'Astrologia, misura i cicli nella natura. E così fa l'orologio. Questo non li rende misteriosi e nessuno parla delle loro energie. L'Astrologia è proprio come l'orologio ed il calendario: una costruzione teorica culturale, un modello interpretativo.
Oggigiorno la gente non dice che il calendario o l'orologio sono il tempo! L'Astrologia - come il calendario o l'orologio - è uno strumento che modella al tempo.
[...]
Il nocciolo della questione sta nelle parole usate: "modellare" e "misurare". L'Astrologia è uno strumento di misura e di interpretazione: misura il tempo simbolico e soggettivo, ed interpreta queste misure grazie ad una struttura culturale di riferimento composta di categorie, qualità e classificazioni.
Data del post: 22 apr 2000
L'Astrologia non misura i fenomeni celesti o il nostro rapporto con il cielo (cioè l'ambiente cosmico) in modo oggettivo; piuttosto usa le misure celesti in modo molto simbolico/analogico per misurare qualcos'altro.
Questo è quel che fa un qualsiasi modello interpretativo: un modello interpretativo è uno strumento.
Ora: la domanda è: che cosa misura l'Astrologia? (poiché dire che misura il modo in cui i fenomeni celesti si riferiscono a noi sarebbe come dire che misura le sue stesse misure).
[...]
Io non vedo il tempo come misura, o come "mezzo", ma come cambiamento in sé, come flusso, come un divenire, come un fiume infinito...
[...]
Ho detto che l'Astrologia "misura il tempo simbolico e soggettivo". Cioè misura il "divenire soggettivo" e la realtà simbolica, cioè la realtà della consapevolezza e della mente. Questo accade perché l'Astrologia qualifica o interpreta le misure attraverso un denso schema culturale di classificazioni, qualità e categorie (i segni, le case, gli elementi, le reggenze planetarie ed i significati). Questo schema non è nient'altro che una proiezione totalmente simbolica della mente umana.
Ecco perché ho usato la parola "soggettivo". L'Astrologia non misura il mondo oggettivo: offre uno "schermo" sul quale si può veder proiettata la struttura interna della mente, un "sistema del mondo", la struttura o la comprensibilità del mondo, quel che abbiamo chiamato "ordine" e "pulsione". Le meccaniche celesti sono ridotte ad un sistema totalmente simbolico/analogico che usiamo per misurare il cambiamento del tempo - il "divenire" - all'interno di questa complessa matrice.
Poiché per esteriorizzare questa matrice usiamo le meccaniche celesti, il risultato è uno strumento oggettivo o "oggettivizzante". Questa oggettivazione è quel che dà all'Astrologia il suo enorme valore. L'Astrologia diventa uno schermo su cui si proietta la realtà della vita soggettiva, cioè uno schermo su cui si proietta "una persona", un rapporto affettivo, una nazione, un progetto di affari, una domanda (Astrologia Oraria), "una vita" ecc. Queste sono tutte realtà simboliche e non naturali. L'Astrologia si occupa soltanto di organismi simbolici.
I transiti: l'azione degli astri in tempo reale?
Data del post: 24 apr 2000
Immaginiamo che qualcuno cammini o stia in piedi all'aria aperta (da qualsiasi parte), con il cielo sopra di lui e la terra sotto di lui. È notte e potete vedere il cielo stellato ed qualche pianeta che transita. È naturale e ragionevole pensare che l'Astrologia metta a fuoco in qualche modo il rapporto che questa persona ha con le stelle e con i pianeti nel firmamento in quel momento, ma in pratica - contrariamente a quel che si crede in teoria - in Astrologia questo non accade affatto.
Ma prima di continuare permettetemi di ricordarvi che qui stiamo parlando esclusivamente dei transiti, e che i transiti sono soltanto una tra molte tecniche (progressioni, direzioni, rivoluzioni...). Soltanto i transiti, oltre all'Astrologia di coppia ed a quella Oraria, danno questa illusione di rapportare direttamente il soggetto a quel accade nel cielo durante la sua vita (in tempo reale). Il resto dell'Astrologia non si occupa mai degli eventi in tempo reale nel cielo.
Ora vediamo come procede l'Astrologia nel caso dei transiti:
- quel che sta accadendo nel cielo...
- ... è suddiviso in diverse coordinate (longitudine, latitudine, ascensione…).
- Queste coordinate astratte sono riportate su un radix....
- ...e di esse viene data un'interpretazione secondo significati convenzionali.
Inoltre le specifiche coordinate astratte - cioè quel che usa l'Astrologo - non sono la stessa cosa dell'astro reale nel cielo.
Ad esclusiva eccezione del momento in cui il radix viene calcolato, l'Astrologia non crea mai una relazione tra quel che realmente accade nel cielo e la persona in carne ed ossa. Al contrario, si occupa del comportamento delle coordinate in una mappa, non direttamente del comportamento degli astri nel cielo (in una mappa ci sono molti componenti che non compaiono mai nel cielo o nel mondo fisico). Queste coordinate sono numericamente rielaborate in modo simbolico all'interno di un modello (il tema) che è considerato come se fosse un'entità in carne ed ossa o un'attività commerciale, una domanda, un lavoro, un rapporto, una persona...
Ma i soggetti per cui l'Astrologo calcola il radix sono tutti organismi simbolici, non organismi in carne ed ossa. Alla loro esistenza è data interpretazione per mezzo di significati attribuiti ad una mappa convenzionale: l'Astrologia - in quel che concerne il suo meccanismo - lavora esclusivamente con queste entità simboliche, mai con organismi reali o con persone in carne ed ossa.
Data del post: 25 apr 2000
È vero che l'Astrologia mondiale funziona spesso senza un radix, ma è la stessa cosa: non si riferisce a quel che accade nel cielo o a quel che si vede tramite un telescopio, ma solo a quel che accade ad alcune specifiche coordinate in uno spazio matematico astratto.
Per chiarire quanto detto sono sufficienti due esempi:
- l'ingresso di un pianeta in un segno non è un evento nel cielo; i segni di 30 gradi esatti non esistono nel cielo e non si possono mai vedere..
- Chirone è in congiunzione a Plutone il 30 dicembre 1999: ciò è accaduto soltanto nei modelli matematici astratti con cui lavorano gli astrologi. I pianeti reali erano separati da 6.8 gradi nel cielo, cioè la distanza apparente di almeno 13 Lune piene l'uno dall'altro (e questo non è un caso estremo).
È ovvio che gli esseri umani reali sono intrinseci al significato dell'Astrologia, poiché l'Astrologia è un prodotto della cultura umana ed è usata dagli esseri umani e per gli esseri umani. I "pianeti reali" sono usati per disegnare i temi, ma dire che essi sono "qualità intrinseca al significato dell'Astrologia" è soltanto un modo di pensare contraddetto dalla pratica, come penso di aver spiegato; e non sto a ricordare che l'Astrologia può esprimere molto anche per mezzo di pianeti irreali come gli Uraniani o la Luna Nera, e con temi calcolati per l'ora sbagliata, come è ripetutamente dimostrato anche dai risultati della pratica corrente della rettificazione.
Data del post: 27 apr 2000
Ho detto che l'esempio della congiunzione Plutone-Chirone del 1999 non è un esempio estremo (6.8 gradi). Ogni giorno si verificano differenze maggiori fra i pianeti normali.
Per esempio, se la latitudine della Luna è di 5 gradi e quella di Mercurio è 7 gradi, questo produce una differenza due volte maggiore della distanza dell'esempio fatto tra Chirone e Plutone. Fra la Luna e Venere la differenza può raggiungere 8 o 9 gradi (la distanza apparente di 17 Lune piene nel cielo).
Ma gli Astrologi interpreteranno tranquillamente i due astri come se fossero in congiunzione.
[Ndt - perchè le specifiche coordinate ad uso astrologico, che non tengono conto della latitudine, li indicheranno in esatta congiunzione]
Esempio: la scorsa Luna piena, il 18 aprile 2000, alle ore 17:42 UT.
Questo è quel che ci dicono le effemeridi e questo dato è quello con cui lavora l'Astrologo. Nel cielo, in quel momento, il Sole e la Luna erano separati da 175.0 gradi: la distanza tra 175° e 180° potrebbe essere occupata da dieci Lune piene. E questa è soltanto la metà di quel che accade normalmente fra la Luna e Mercurio.
Inoltre la posizione reale della Luna nel cielo come la vediamo dalla Terra è topocentrica, non geocentrica. Ciò produce differenze che possono giungere fino ad 1 grado, che - nelle direzioni primarie - equivale ad 1 anno.
Tuttavia gli Astrologi che sostengono l'esattezza predittiva delle direzioni primarie usano invariabilmente la Luna geocentrica.
Questa situazione non cambia quando si usano coordinate equatoriali, e si ingrandisce notevolmente alle alte latitudini. La Luna o Mercurio possono essere segnati sotto l'orizzonte in un tema, mentre nella realtà sono sopra l'orizzonte.
L'unica tecnica che ora mi viene in mente che usi i pianeti reali o stelle nel cielo è la tecnica dei paranatellonta - cioè l'astrocartografia - che è usata soltanto da una minoranza di Astrologi che lavorano con i temi natali. Più crediamo di occuparci del cielo reale, più ci allontaniamo dalla pratica astrologica corrente o tradizionale.
Ecco perché dico che la convinzione che l'Astrologia abbia a che fare con "quel che accade in cielo" - oltre ad essere superficiale - è soprattutto un errore; ed è un doppio errore quando si dice che l'Astrologia si occupa di come il soggetto è influenzato dagli eventi nel cielo "da una prospettiva reale" o fisica, poiché "il soggetto" non è la persona in carne ed ossa ma uno schema di un evento avvenuto nel passato (la nascita), o addirittura lo schema di un evento simbolico completamente soggettivo (per esempio una domanda).
In altre parole, l'Astrologia non riguarda "il nostro rapporto con il cielo all'esterno di noi".
L'Astrologia usa le meccaniche celesti per calcolare modelli che si riferiscono non soltanto al cielo o ai processi organici ("il nostro ambiente cosmico"), ma alla totalità della vita come è sperimentata dalla gente.
L'Astrologia è totalmente antropocentrica.
Un esempio di un componente della struttura simbolica: i segni zodiacali.
Non c'è alcun dubbio sulla realtà astronomica dello zodiaco e del punto vernale, ma io vedo i segni uguali dello zodiaco come cellule in un sistema componenziale o di classificazione. Possiamo chiamarli "il sistema del mondo".
Per me è molto difficile immaginare come la terra possa produrre settori esatti, netti e complementari di spazio con qualità e "colori" antitetici: 30 gradi di fuoco (cardinale) vicino a 30 gradi di terra (fisso) vicino a 30 gradi di aria (mobile) vicino a 30 gradi di acqua (cardinale).
Non capisco come si possa immaginare che questo si trovi in qualche luogo nel cielo.
Io posso immaginare uno zodiaco naturale suddiviso in dodici parti, ed effettivamente questo esiste, ma non esistono questi settori separati con tanto di caratteristiche contrapposizioni di colori e significati.
In natura e nella vita reale, tutti gli elementi e le qualità dello zodiaco si trovano mescolate, nel cielo come in terra (fisicamente parlando), non separate in settori di ampiezza uguale di 30 gradi ciascuno in una fascia che circonda la terra. Per me i segni assomigliano ad un dizionario delle caratteristiche socio-collettive o degli orientamenti con cui identifichiamo e differenziamo una persona o un'entità da un'altra.
[Ndt - questo argomento è approfondito in Epoche culturali ed Astronomia
L'influsso degli astri e la magia dell'Astrologia
Siamo noi che rendiamo influenti i pianeti in relazione al modo in cui li usiamo. Proprio perché sono "random", non saranno mai pilotati dalla mente umana e possono servire da sistema oggettivo di classificazione e da schermo.
L'ordine trascendentale che sembra scaturirne è quel che scopriamo sulla vita e sull'universo tramite questo schermo, non appartiene ai segni o all'Astrologia. I segni non emanano influssi di per se stessi.
Io credo che si faccia un'inutile mistificazione dell'Astrologia; come ho già detto molte volte, non c'è niente di misterioso nel modo in cui funzionano l'orologio o il calendario, ed il principio che si trova dietro l'Astrologia è lo stesso.
Non mi aspetto che altri interpretino i fatti nello stesso modo in cui lo faccio io, ma possiamo almeno ammettere alcuni dei fatti che sono normalmente ignorati, quindi "la teoria contro la pratica".
Capisco che il modo in cui interpreto questi fatti va contro quel che un sacco di gente crede che sia verità indiscutibile. Più che imporre la mia interpretazione, a me interessa apprendere in quali altri modi i fatti sopra menzionati - le coordinate e la natura non-organica del soggetto astrologico (che è un'entità simbolica, cioè un radix, una domanda ecc) - possano essere interpretati.
Questo è il mio punto di vista:
Per costruire i nostri modelli, noi partiamo dai pianeti reali e dalle meccaniche celesti; ma una volta che i modelli sono stati costruiti, ci immergiamo in un universo simbolico che non è collegato con quel che accade in tempo reale nel cielo (tutte le direzioni, le progressioni, i transiti al radix - specialmente i transiti inversi).
Questo è il modo in cui lavora l'Astrologia. Infatti nell'universo e nella vita c'è un ordine; ed il modo migliore che esista e che esisterà sempre per dare forma all'intero sistema del mondo consiste nelle meccaniche celesti. Noi usiamo questo modello per accedere all'ordine inesorabile dell'esistenza, in modo da poterci orientare ed avere un migliore controllo sulle nostre vite. In questo processo usiamo i pianeti non perché desideriamo che ci parlino di se stessi o del modo in cui ci riguardano, ma - attraverso una elaborazione simbolica umana adattata alle circostanze - per trasformare l'apparato celeste in uno strumento o in un dispositivo tecnologico (nel tema e nelle sue tecniche) che possa guidare la nostra mente e la nostra intuizione in modo da farci capire l'ordine ed il significato delle cose.
Questo significato non è dato dall'Astrologia in se stessa; non è "implicito" in un tema, in quando lo produce colui che interpreta la carta.
L'Astrologia è soltanto uno strumento, ed è stato realizzato non per lo strumento in sé, ma perché lo strumento produca un significato.
Un professionista abile ed esperto può realizzare quello scopo con mezzi insospettati - mezzi che altri possono considerare assurdità - e sarà ancora Astrologia pura.
L'unica cosa sacra e misteriosa è l'oggetto a cui stiamo tentando di applicare questo strumento, cioè la Vita, l'Esistenza, in tutte le sue fenomenali manifestazioni.
Più caldo e più freddo sono qualità collegate esclusivamente alla posizione solare, non ai pianeti; e non sono direttamente in funzione della distanza dagli equinozi e dai solstizi. Sono in funzione della distanza del Sole dallo zenith, che varia con la latitudine e la declinazione solare.
Il fatto che i settori zodiacali acquistino un simbolismo relativo al Sole che passa attraverso di loro (cosa che produce la simbologia stagionale), questo non è altro che un significato generalizzato di quanto appena detto, ma non si applica a nient'altro che attraversi quel segno, in quella stagione o in qualsiasi altra stagione.
Ciò significa che stiamo usando un riferimento simbolico, non un riferimento reale.
Il calendario ha questa potente e "misteriosa" capacità di predizione anticipata di qualunque momento in modo da rivelarci che fra (diciamo) trent'anni - o trent'anni fa - il tal giorno è martedì; e non ha soltanto questo magico potere: ci può dire se sarà estate o inverno e ci darà una valutazione molto esatta delle temperature grazie ad un modello del tempo a lungo raggio, che permette la previsione meteorologica di quel giorno e molte altre cose ancora. Impressionante! Ché mistero!
L'Astrologia è la stessa cosa: può dirvi quali sono le combinazioni planetarie convenzionalmente calcolate per un qualsiasi momento di tempo, e dire quale significato simbolico abbina ad esse.
Io personalmente non riesco a vedere mistero o magia in questo. Per me è pura e semplice tecnologia.
[...]
L'elettromagnetismo non può essere usato per spiegare - per esempio - l'azione potente di Plutone, un astro molto piccolo e molto distante. Ora come ora la fisica lo contraddice. A tale riguardo la lampada sulla vostra scrivania o nella sala-parto dove siete nati è incommensurabilmente più potente.
A me sembra chiaro che quel che alcuni chiamano elettromagnetismo è in realtà un modello, una "tendenza di energia", cioè un determinato ordine che noi - con la nostra mente e per mezzo dell'analogia - misuriamo ed al quale diamo interpretazione servendoci di un qualcosa che è ordinato di per se: l'apparato celeste.
Allora non stiamo parlando di enti fisici celesti ma di tempo, cioè di una corrente nel corpo eterico della terra e dell'uomo. Io credo che l'Astrologia abbia a che fare con il tempo, non con gli enti fisici celesti.
Di tutto quel che si può trovare, il tempo è la cosa più vicina alle proiezioni unidimensionali delle coordinate usate in un tema astrologico.
[...]
Inoltre non si usano "pianeti" (cioè oggetti), ma "piani dell'orbita", cioè movimenti lungo il piano dell'orbita, che è un "gesto" (come lo è il ballare, il suonare o il cantare) nel tempo.
I numeri dell'Astrologia: le coordinate eclittiche, la data del tema
Data del post: 28 apr 2000
Mi piace usare le coordinate eclittiche, che spesso considero complementari ai paran. Non ho nulla contro l'uso delle coordinate eclittiche, né penso che ci sia qualcosa di sbagliato in esse. Questo non mi disturba. Quel che mi disturba è quel che dice la gente. La maggior parte dell'Astrologia è "eclittica" e la stragrande maggioranza di Astrologi usa solamente coordinate eclittiche.
Usare coordinate equatoriali non cambia il senso di quanto detto sopra: spesso "l'evento" non è nulla che possa essere visto; l'esperienza che possiamo avere del cielo non corrisponde quasi mai a quel che si vede in un tema astrologico, e gli Astrologi nella loro pratica non si riferiscono mai a quel che accade nel cielo ma solo a quel che accade in un tema o in una tavola di punti coordinati.
Dal non riconoscere questo fatto viene - per come la vedo io - l'errore di pensare che gli Astrologi lavorino con gli eventi "nel cielo", mentre l'unica cosa che io vedo è il fatto che gli Astrologi si riferiscono agli eventi che accadono alle coordinate astratte in un tema, eventi che nella maggior parte dei casi non accadono affatto nel cielo. Non ci occupiamo praticamente mai degli oggetti astronomici reali in tempo reale, ma solo di punti astratti (i "pianeti" astrologici) e di tempo simbolico (progressioni, direzioni, transiti inversi, temi radix).
La dimensione astratta delle coordinate (equatoriali o eclittiche) in cui in Astrologia avvengono le cose non è la stessa dimensione del cielo locale/mondiale/osservabile: è soltanto una rappresentazione, una mappa. Dire che la mappa si riferisce al cielo è casomai vero soltanto nel caso del tema di transito-su-transito e non cambia il fatto che l'Astrologo lavora solamente con una mappa ed in generale identifica la mappa con la realtà.
La mia preoccupazione è che non riconoscere questi fatti abbia come risultato una percezione errata della natura dell'Astrologia, e la ripetizione di un errore antichissimo. Un sacco di Astrologi dice di occuparsi del cielo, mentre in realtà sta interpretando eventi che accadono soltanto su punti astratti in un piano (transiti), riferendosi solitamente ad un grafico di un segmento di tempo che è accaduto molti anni fa (il radix), eventi che non si riferiscono a qualcosa che accade nel cielo in tempo reale (progressioni, direzioni).
A questo si aggiunge il fatto che "il punto" usato è (nella maggior parte dei casi) geocentrico, una differenza che diventa molto importante nel caso della Luna, se riflettiamo sul fatto che 1 grado è l'equivalente dello spazio occupato da due dischi della Luna piena nel cielo.
Fare questo e poi dire che l'Astrologia si riferisce a come gli astri "ci influenzano" o sono collegati con noi, a me sembra un errore.
Lo so bene che usiamo gli astri per sviluppare il nostro modello basato sulle coordinate, ma da quel momento in poi lavoriamo esclusivamente con un modello fatto di punti unidimensionali in uno spazio ed in un tempo astratti o "artificiali" (il radix), che modifichiamo in molti modi a seconda delle circostanze. Ecco perché vedo l'Astrologia più come uno strumento tecnologico per mezzo del quale possiamo chiarirci l'ordine che regola il mondo, o piuttosto la coscienza.
Per quanto riguarda lo spazio locale, io presuppongo (può essere sbagliato) che tu [NdT - uno degli iscritti della List] ti riferisca alle coordinate orizzontali. Intuitivamente ritengo che le coordinate orizzontali siano significative ed importanti, anche se ai tropici in cui vivo tendono a produrre un sacco di "distorsione" (soltanto la linea della proiezione azimutale del mio Mercurio lascia le regioni tropicali, per esempio, ed attraversa la zona centrale degli USA). Non le ho ancora esaminate.
Ritengo che usando lo zodiaco - che è universale e non-locale - probabilmente ci riferiamo alle cose in modo comune a chiunque in tutto il mondo, ed ecco perché sembra il sistema più naturale di riferimento per l'analisi psicologica, mentre il sistema equatoriale - più dinamico e basato sulla rotazione - sembra adatto per l'Astrologia "degli eventi".
Il sistema orizzontale di riferimento allora sarebbe il più "verticale", il più vicino alla nostra reale individualità (isolata?), come Dane Rudhyar ha suggerito una volta.
Il ciclo stagionale è un ciclo di tempo che si riferisce esclusivamente al Sole. Quando convertiamo il ciclo in sezioni simultanee di spazio nel cielo, ciascuna con differenti "qualità stagionali", stiamo trasponendo l'esperienza reale del tempo e le caratteristiche fisiche del ciclo stagionale in una simbolica matrice nello spazio, con la quale attribuiamo qualità ai pianeti, che non hanno niente a che fare con le stagioni.
Le diverse caratteristiche stagionali, parlando fisicamente, si applicano esclusivamente al Sole: qualsiasi altro uso è simbolico e viene da una trasposizione del tempo nello spazio, cosa che si può fare fatto soltanto con l'astrazione e in modo simbolico, esattamente come accade nel calendario, dove le distinte unità di tempo si trasformano in distanze temporali - o "cellule" spaziali - e questo riflette un cambiamento della coscienza: dall'esperienza reale di quel che c'è realmente si passa all'astrazione ed alla matematica pura.
Le misurazioni del tempo sono suggerite dai movimenti planetari. Per me qui la chiave è la parola "movimenti", che non indica la stessa cosa indicata dalla parola "astri".
I movimenti planetari - astrologicamente parlando - sono "traiettorie" (le "orbite") cioè sono il tempo considerato astrattamente come distanza nello spazio.
Questo è quel che io penso che le coordinate di un tema astrologico misurino: le distanze unidimensionali in un spazio appiattito, appiattimento che permette alle traiettorie di intersecarsi, misurandone così i cicli.
Data del post: 29 apr 2000
Dopo aver riletto il post che avevo appena spedito, ho capito che è necessario un ulteriore chiarimento prima di poter continuare, dal momento che nulla di quel che è stato commentato da voi ha a che fare con quel che sto dicendo io.
Come ho già detto, io non contesto né mi infastidisce nessun elemento della pratica astrologica e delle tecniche tradizionali: mi trovo molto bene con la maggior parte di queste.
Io contesto e mi sento molto infastidito dal fatto che la spiegazione che gli Astrologi danno di quel che fanno - cioè l'interpretare quel che accade fisicamente nel cielo in relazione ad un soggetto - sia contraddetto dalla pratica.
Data del post: 06 ago 2000
Le formule dell'Astrologia Uraniana [NdT - ma questo vale praticamente per tutta l'Astrologia] - escludono completamente la latitudine celeste. Dire che questo tipo di formule "definisce" l'Astrologia equivale ad affermare che l'Astrologia non ha a che fare con i veri astri, ma solamente con astrazioni.
In altre parole: se in un tema la Luna è sorgente in 1^ casa nello zodiaco, questo è astrologico. Se nel mondo reale la vera Luna è ben oltre il vero orizzonte nella 12^ casa, e qualcuno sperimenta una tecnica che ha a che fare con questa realtà, questo non sarebbe astrologico.
Ma l'Astrologia Uraniana è comunque molto non-fisica, dal momento che lavora moltissimo su un livello di astrazione ancora superiore a quello a cui si riferisce il precedente esempio, cioè lavora con otto pianeti ipotetici che sfidano le leggi della fisica e si muovono su un piano virtuale, in modo circolare e con orbite senza perturbazioni intorno al Sole. Questo esiste solamente nella mente: è impossibile in Natura.
Ciò non ostante l'Astrologia Uraniana "funziona" molto bene, anche se
- ignora completamente i veri oggetti celesti e lavora solamente con proiezioni eclittiche
- ignora completamente le leggi delle meccaniche celesti e lavora con orbite immaginarie e fisicamente impossibili.
L'astronomo o il programmatore di software o colui che calcola le effemeridi lavorano coi pianeti reali per dedurre le loro coordinate eclittiche.
Ma questo processo non è Astrologia. L'Astrologia comincia quando l'Astrologo utilizza l'interpretazione simbolica di questi punti eclittici escludendo - secondo le formule Uraniane - tutto il resto.
Un punto di una coordinata è una proiezione astratta (la longitudine) su un piano geometrico (eclittica) in un grafico piatto: non è la stessa cosa che prendere il pianeta reale . Tutte le operazioni della "formula" si servono di questi punti astratti su un piano di latitudine zero, non delle vere posizioni dei pianeti nel cielo.
Le reali distanze angolari tra punti reali della sfera celeste non trovano espressione nel sistema astrologico di coordinate, e non sono mai usate in Astrologia. Tutte le armoniche sono misurate a partire da questi punti astratti di coordinate, non sono mai misurate a partire dai pianeti attuali.
Se si considera che Venere - per esempio - giunge a latitudini di 8 gradi (per non parlare di Plutone), è evidente che quel che è stato misurato, quel che è analizzato dai significati della teoria armonica, è una serie di distanze fra astrazioni convenzionali (e convenienti), ma non fra i pianeti nel reale mondo fisico.
[NdT - il seguente post è stato scritto in risposta a qualcuno che accusava Revilla di contestare i principi dell'Astrologia Uraniana e la qualità delle sue formule di calcolo matematico, ma - come detto sopra - in linea di massima si applica anche all'Astrologia in generale].
Io penso che non sia valida l'asserzione "se quel che si dice quando si fa Astrologia non è conforme ad una formula matematica, allora non è Astrologia".
La formula matematica in questione, infatti, si applica solamente a coordinate proiettate su un piano. Io non intendo fare questioni sulla loro validità, ma ho voluto sottolineare il fatto che l'Astrologia non si riferisce direttamente alle posizioni dei pianeti nel cielo.
Io penso che la confusione che gli Astrologi fanno tra un punto di una coordinata ed un vero oggetto fisico nel cielo sia estremamente diffusa e dia luogo a false teorie sulla natura dell'Astrologia.
Questa distinzione non è "retorica" - come ha detto qualcuno. È fondamentale.
Mi piace la connotazione algebrica Uraniana: penso che sia un'espressione della natura fondamentale dell'Astrologia.
Quel che non posso accettare senza problemi sono i pianeti ipotetici Uraniani, come molti fanno; mi sento obbligato ad escluderli. Ma questo non ha niente a che fare con il fatto che questi pianeti funzionino. La tendenza generale è quella di liquidarli come "un'anomalia" del pensiero e della pratica astrologica, sulla base di un pregiudizio veramente fasullo che sostiene che la natura dell'Astrologia sia "fisica" [NdT - cioè si basi sulla relazione tra pianeti reali e soggetti in carne ed ossa].
Le relazioni angolari tra punti di longitudine eclittica sono inoltre spesso diverse dalle relazioni di astri reali nel mondo reale. La Luna può apparire in congiunzione esatta a Venere sul piano dell'eclittica e può invece essere molto distante da Venere nel mondo reale (fino a 12 gradi, cioè lo spazio di molte migliaia di diametri della Venere visibile nel cielo).
Ci sono molti sistemi alternativi di misurazione in Astrologia, ma io non lo considero un problema, a meno che le misure di diversi sistemi vengano mescolate senza fare distinzioni di livello tra i sistemi stessi. Non si devono mescolare le mele con le arance.
Per esempio: se voglio usare un particolare sistema di direzioni primarie (ce ne sono molti), devo adattarmi ad esso, e non mescolare le sue misure a quelle di altre direzioni, per esempio quelle per arco solare. Ho accennato a questo parlando del rasoio di Occam.
[...]
Per esempio: si potrebbe fare una differenza - ed una gradazione - tra le congiunzioni nelle quali i due pianeti hanno anche la stessa latitudine (cioè appaiono molto vicini anche in cielo) e le congiunzioni che si verificano quando nel mondo reale gli astri sono molto lontani l'uno dall'altro a causa delle rispettive latitudini. Questa potrebbe essere una distinzione qualitativa tra due diversi tipi di congiunzioni.
Ma non tutte le tecniche astrologiche si riferiscono allo stesso sistema di coordinate.
Per esempio, i paran e l'astrocartografia. Questo vuol dire che non sono astrologici?
Insomma, io non ho problemi con le formule algebriche dell'Uraniana, ed anzi mi piacciono, a patto ché:
- ci si renda conto che usano coordinate di latitudine zero su un piano (cioè specifiche coordinate astratte e convenzionali), non relazioni angolari e fisiche tra oggetti nel cielo. Secondo il mio punto di vista se - come dici tu [Ndt - come è stato ricordato, questo post è la risposta di Revilla ad un Iscritto alla Mailing List che lo accusava di contestare in toto l'Astrologia Uraniana] - questo fosse veramente accettato come dato di fatto, gli Astrologi non continuerebbero a ripetere che l'Astrologia ha a che fare con i pianeti nel cielo o che è una branca dell'Astronomia.
- ci si renda conto che altre misure e punti non-proiettati, non-ridotti (per esempio i paran) sono ugualmente "astrologici". Forse si potrebbero conciliare i paran (misurati su piani multipli) con la formulazione algebrica semplicemente affermando che in questo caso la relazione tra i fattori (per esempio i due pianeti che si muovono su piani ascensionali diversi) si misura come distanza nel tempo (cioè in distanze temporali uguali dall'orizzonte e dal meridiano) e non in uno spazio astratto... qualcosa come le "armoniche di tempo".
Data del post: 07 ago 2000
Vi sono posizioni teoriche che vengono chiaramente contraddette da quel che si fa in pratica, perché un punto di coordinata è sbagliato sul piano reale, ed un tema è confuso con un vero organismo biologico che subisce l' "influsso" di eventi celesti. Il modello è confuso con quel che è modellato.
Il non comprendere la natura e le meccaniche degli strumenti che usiamo, il modo in cui sono realizzati ed i molti modi alternativi di fare i calcoli dà luogo ad un malinteso molto diffuso su quel che è o non è Astrologia.
Data del post: 09 ago 2000
In sintesi:
- l'Astrologo lavora con coordinate astratte, non direttamente con oggetti celesti.
- gli eventi astrologici accadono tra coordinate, non tra oggetti celesti.
- questi eventi si riferiscono ad un tema ugualmente astratto, non ad una persona in carne ed ossa o a qualcosa di esistente.
In pratica, usare i pianeti ipotetici Uraniani non è molto diverso dal lavorare con alcuni dei sistemi alternativi di direzioni o di domificazioni. Tutte queste cose sono parimenti create dall'immaginazione. Molte teorie scientifiche ora scartate sono state create nello stesso modo, così come molte altre saranno scartate in futuro. O dobbiamo forse dire che lavorare con i pianeti ipotetici della Scuola di Amburgo è una "ridicolaggine intellettuale" e lavorare con le case o con le direzioni (primarie, arco solare ecc) non lo è? Se la risposta è "sì", potete spiegarmi perché?
Data del post: 10 ago 2000
Il fatto è che l'astronomo non pensa o non si esprime come se una sola coordinata unidimensionale considerata separatamente dalle altre fosse l'oggetto reale, come molti Astrologi pensano o dicono.
E non pensa o dice neppure che la divisione dello zodiaco in segni uguali dell'ampiezza di 30 gradi ciascuno o le case corrispondano a una qualsiasi cosa di fisico o di osservabile in natura.
Se il soggetto vive in un luogo montuoso con alte montagne ad Est o ad Ovest, l'esatto Ascendente astrologico o il Discendente sono solamente una simulazione matematica.
La mappa geografica o astronomica si usa come rappresentazione di topografia o dei cieli, mentre il tema astrologico si usa come modello di qualcos'altro (una vera persona, una domanda, una nazione o un evento...)
Non ho mai detto che questo è un problema, o che si debba correggere qualcosa di sbagliato nell'Astrologia, ad eccezione dell'opinione generale che gli eventi astrologici siano la stessa cosa degli eventi astronomici.
Una congiunzione in longitudine del Sole progresso con Plutone radix è un evento astrologico. Non corrisponde a nulla di reale, perché né il Plutone radix né il Sole progresso si possono trovare in un punto nel cielo nel momento in cui si dice che la congiunzione si verifichi. In questo caso e in casi analoghi, il Sole e Plutone sono entità completamente astratte.
Inoltre la congiunzione espressa in longitudine tra l'Ascendente in transito e Venere in transito è un evento astrologico, ma il vero evento astronomico può essere molto lontano dalla data calcolata astrologicamente.
Vediamo un esempio concreto: Venere sorgente in congiunzione all'Ascendente in un tema astrologico calcolato per il 20 agosto 1999 a Londra accade alle ore 5:01 UT. Ma questo è solamente l'evento astrologico. Nel mondo reale, Venere sorge mezz'ora più tardi astronomicamente, alle 5:30, quando nel tema apparirà 5 gradi oltre l'Ascendente in 12^ casa, ed in un segno diverso (Venere 27,12 Leone - Asc. 2,13 Vergine).
Gli esempi che ho appena fatto sono solamente esempi modesti, generali. I numeri possono crescere drammaticamente quando si ha a che fare con Plutone.
Quindi un evento astrologico è una cosa, un vero evento fisico o astronomico che accade tra i veri pianeti nel cielo è un'altra cosa. Non c'è niente di sbagliato in questo, niente che abbia bisogno di essere corretto.
Quel che ha bisogno di essere corretto è l'affermazione completamente priva di fondamento nella realtà che fanno gli astrologi, vale a dire che l'Astrologia ha a che fare con quel che accade fisicamente nel cielo. Questa è una falsità.
Nell'Astrologia natale e in molte altre branche dell'Astrologia, si usa un tema radix. Tecnicamente tutti gli eventi astrologici, transiti compresi, avvengono su questo tema, non sulla persona che si dice rappresentata dal tema.
Per esempio: Urano che transita ad 8 Acquario è "esattamente" in congiunzione al FC o al Sole di qualcuno a 8 Acquario e Marte transita in opposizione con orbita di 1 grado. La casa del soggetto è colpita da un fulmine ed una parte di essa viene completamente distrutta dalle fiamme. Questo è un evento astrologico con la sua conseguente o corrispondente "circostanza" o il suo evento (FC = casa, Urano = fulmine, Marte = fuoco ecc).
Ma fisicamente o astronomicamente cos'è questo? Urano a 8 Acquario è in qualche luogo nello spazio in quel momento. Siccome Marte può giungere a 5 gradi di latitudine ed Urano a 2, l'opposizione può essere lontana dall'aspetto esatto e può essere davvero debole. Il FC radix o il Sole radix a 8 Acquario non esistono affatto fisicamente. Non si trovano in natura e rappresentano un istante fugace di tempo che è accaduto molti anni prima, quando il soggetto è nato.
Questo è un evento astrologico. Non è qualcosa che accade nel mondo reale. Non c'è modo, nessuna tecnologia finora inventata che possa misurare "Urano che ti colpisce". Urano transita una volta al giorno sul MC e due volte al giorno sull'orizzonte, ogni giorno di ogni anno, per ogni persona, dappertutto nel mondo, per ogni nato o ogni feto che si trovi sotto ai circoli polari.
Ma questa non è Astrologia!
L'Astrologia è: la proiezione longitudinale astratta di Urano nello zodiaco che ad un certo momento di tempo "colpisce" un punto ugualmente astratto in un grafico di un evento accaduto trenta o quaranta anni fa che, simbolicamente o per analogia, è considerato come se fosse il soggetto.
Una posizione nel cielo, calcolata in un certo modo totalmente convenzionale, "coincide" - in un modello che si dice che rappresenti il soggetto - con la posizione di un punto associato simbolicamente al luogo in cui il soggetto vive (FC) o alla sua integrità fisica (il Sole): all'interno delle molte possibilità interpretative di questa combinazione, la circostanza del fulmine sembra essere una fra le molte che si adattano a quel che ci si potrebbe aspettare, sulla base dall'esperienza accumulata.
L'Astrologia è una"scienza naturale"?
Gli Astronomi scattano fotografie del cielo notturno e poi le analizzano per scoprire quel che era in quella porzione del cielo al momento in cui fu scattata la fotografia. Gli Astrologi fanno fotografie del cielo al momento in cui qualcuno o qualcosa nasce per trarre di quell'immagine una mappa convenzionale. Analizzano poi quella mappa astratta e frutto di convenzioni - analizzano la mappa, non la fotografia - per trovare quel che è avvenuto non nei cieli, ma nella vita della persona o dell'entità, non solamente per un determinato momento ma per sempre nella vita di quella persona e per sempre dopo la sua morte.
Alcuni Astrologi affermano di studiare "la relazione dell'uomo con le stelle", intendendo le stelle reali in situ ed in tempo reale, ma non vanno mai all'aria aperta a studiare come il soggetto interagisce con le stelle. Non c'è tecnologia che faccia questo oggigiorno. Gli Astrologi vanno nel loro studio ed analizzano temi molto astratti fatti di un solo tipo di coordinate, che molto raramente hanno una corrispondenza nel cielo (progressioni, direzioni, contatti longitudinali con un radix); ed alcuni Astrologi - quelli che hanno la pretesa di essere "scientifici" - dicono anche che l'Astrologia è "una scienza naturale", una branca della fisica, anche se essi non studiano mai organismi biologici viventi in situ, ma solamente entità simboliche come "una persona", "un destino", "un evento", "un'esperienza", "una domanda", "una nazione"...
Un vero scienziato ride, o brontola o si arrabbia moltissimo, ed io capisco perché.
Queste stesse idee sono state messe per scritto con altre parole - o con parole simili - da Marc Edmund Jones molti decenni fa, e sono state ripetute in modi diversi nella maggior parte dei suoi libri. Mi è sempre sembrata una cosa curiosa vedere quanti riconoscimenti e quanto rispetto ha sempre ricevuto negli Stati Uniti ed allo stesso tempo quanto poco sia stato capito ed assimilato il suo pensiero.
Questo mi ricorda una conversazione tra due sordi:
- Stai pescando?
- No, sto pescando.
- Oh! Io pensavo che tu stessi pescando.
[NdT - un Iscritto alla Mailing List, parodiando una notissima filastrocca da bambini, scrive;]
- Scintilla, scintilla Stella Teoria!
Il tuo scintillio è andato fuori di testa?
Le tue teorie sono così ridicole!
Hai dimenticato l'amore e il denaro? :)...
Scintilla, scintilla, stella fasulla!
La tua intelligenza non ce la fa ad arrivare fino a qui?
O forse i tuoi pregiudizi e la tua avidità di denaro
che secondo te sono più interessanti della verità?
Data del post: 11 ago 2000
Una delle difficoltà nella spiegazione della natura dell'Astrologia è che l'Astrologia è così antica ed è nata e si è evoluta in culture ed epoche che avevano modi molto diversi dal nostro di interagire con la realtà.
Ma quel che l'Astrologia era per gli Antichi (i Babilonesi, i Greci e gli Arabi) non è affatto quel che è ora per noi, ed il problema è che - dal momento che la tecnologia astrologica è fondamentalmente la stessa fin dal tempo dei Greci - noi siamo frastornati e confusi da prospettive in conflitto tra di loro.
Contrariamente all'opinione comune, gli Astrologi tendono ad essere estremamente conservatori. Questo è dimostrato - a mio modo di vedere - dall'uso di case, governatori, segni zodiacali ed aspetti convenzionali, e dall'importanza eccessiva data al tema di nascita come unico radix nella vita di una persona. Io credo che l'Astrologia Uraniana, i sideralisti Fagan/Bradley, le armoniche e - più recentemente - l'uso degli asteroidi siano grosse eccezioni a questo conservatorismo, ma il fatto che gli Astrologi che praticano queste innovazioni siano una minoranza che incontra grandi resistenze e pregiudizi è - a mia opinione - la miglior prova di questo conservatorismo.
L'indizio principale della natura dell'Astrologia, a mio parere, è la sua capacità veramente illimitata di misurare e stabilire un ordine in quel che sembra immensurabile e caotico, o in quel che è stato definito la realtà intangibile ma potente nelle sue manifestazioni.
Questa capacità illimitata viene dall'uso delle meccaniche celesti per costruire modelli con i quali lavorare, gli "schemi" che noi inventiamo per rapportarci alla "realtà" e che - dal momento che sono un prodotto della mente e della consapevolezza umane - sono molto difficili da spiegare.
Noi come Astrologi non vediamo lo schema perché è dentro di noi, perché vediamo attraverso lo schema, e non possiamo vedere i nostri stessi occhi.
Ma lo sviluppo di alcune moderne discipline (come la filosofia della scienza, la psicologia cognitiva, l'antropologia, la sociologia e la linguistica) offre gli strumenti intellettuali necessari per raggiungere una migliore comprensione di questo meccanismo.
È inutile continuare a ripetere spiegazioni ereditate dal passato: a noi non spiegano più nulla.
L'Astrologia non è affatto un qualche tipo di conoscenza empirica di per sé, ma uno strumento che si evolve, come la lingua... Come si esamina la lingua? L'Astrologia è un sistema di classificazione, uno schema componenziale che usiamo per stabilire ordine nella percezione che l'uomo ha della realtà.
La prova di questo è che l'Astrologia tratta con oggetti totalmente astratti e simbolici - "una vita", "una personalità", "un evento" ecc. - e lo fa con modelli ugualmente astratti.
Io ho evidenziato il fatto che l'Astrologia lavora con coordinate e modelli, non con oggetti celesti veri e propri, perché questo mostra che L'Astrologia è uno "schema", un prodotto mentale. Come i meridiani ed i paralleli usati per localizzare un punto sulla superficie della Terra, l'Astrologia fornisce "una griglia" che noi sovrapponiamo alla realtà per analizzarla e gestirla. Questa griglia può essere molto sofisticata e può avere alcuni proprietà molto speciali, dedotte dalle particolari applicazioni astrologiche delle meccaniche celesti, ed una di queste proprietà è la sua capacità di fornire una proiezione illimitata nel passato e del futuro.
Consapevolezza e tempo sono mescolati. La percezione del tempo procede parallelamente allo sviluppo della consapevolezza. Le due cose si esprimono reciprocamente. Qui il tempo inteso come "divenire" è percepito dall'uomo attraverso eventi celesti, principalmente il cielo notturno per i Babilonesi, soprattutto il Sole per i Greci. L'Astrologia è "una griglia del divenire", un modello della realtà così come essa fluisce nella mente umana.
Questo è dimostrato da due semplici fatti:
- è possibile fare buona Astrologia - accurate predizioni comprese - da dati imprecisi: lo testimoniano le molte versioni del tema degli Stati Uniti o del tema di Ronald Reagan, tutti calcolati con cura e con un studio di sostegno. Il fatto che i "dati accurati" funzionino meglio è il risultato dell'intonarsi della mente alla loro specificità.
- è sempre possibile usare modelli astrologici alternativi (per esempio direzioni primarie contro transiti inversi, mezzipunti contro asteroidi, sistemi diversi di domificazione ecc) per analizzare la stessa realtà: si ottengono descrizioni o predizioni ugualmente significative ed "accurate".
C'è un flusso, un'unità, un'armonia tra "il mondo" (cioè "la realtà"), "la mente" (cioè "la consapevolezza") ed "il fluire del tempo" (le coordinate unidimensionali usate in Astrologia). Queste non sono cose separate. Questo è il motivo per cui l'Astrologia funziona.
La natura del tempo
Ho sempre pensato che una delle difficoltà che incontriamo nel capire come funziona l'Astrologia ha a che fare con la nostra molto limitata comprensione della natura del tempo: se è possibile fare predizione a lungo termine da una tema natale è perché il tempo "è contenuto" nel tema stesso, simultaneamente come passato, presente e futuro.
Con ogni probabilità questa non è specificamente una caratteristica o una proprietà di un tema astrologico, ma del momento o dell'istante che questo tema rappresenta. È lo stesso con ogni altro "congelamento" del tempo, come un ritratto. Alcuni momenti di tempo, o piuttosto alcuni momenti molto significativi (per la nostra consapevolezza), contengono in se stessi - come un'opera d'arte o una scena ben elaborata in un film - una rivelazione del passato e del futuro attraverso la loro "impronta" o "fisionomia" (apparenza) del presente. I volti e i gesti delle persone sono così: rivelano continuamente la storia passata e le potenzialità future o "promesse".
Questo è un fatto della vita. Con l'Astrologia e l'alto livello di astrazione dei suoi strumenti e delle sue tecniche, basati su calcoli matematici, noi diamo forma a questa realtà, a questa "storia" interamente contenuta in un fugace attimo di tempo.
Se fossimo capaci di leggere questa "signatura rerum" da soli, se potessimo sentire come le cose e gli esseri umani o dei frammenti di tempo ci parlano e cosa ci rivelano, se potessimo capire questa lingua, non ci sarebbe affatto bisogno delle astrazioni dell'Astrologia.
Ma curiosamente, la continua pratica dell'Astrologia - combinata con una lunga esperienza nell'"ascoltare" o "leggere" le persone che vengono per la consultazione - può sviluppare questo "orecchio" a tal punto che, felicemente e paradossalmente, l'Astrologia può essere trascesa e la mente può liberarsi delle severe e limitate strutture matematiche e delle classificazioni a priori dell'Astrologia, che poi diviene un ostacolo alla vera conoscenza.
Tecniche "assurde" ed Astrologia
A mia opinione, il "carattere soprannaturale" di una tecnica non è un valido motivo per accantonarla, a patto che si tratti di qualcosa di consistente e che sia stata convalidata empiricamente. Può essere meno funzionale, o ugualmente funzionale, o più funzionale di una tecnica più convenzionale o apparentemente "più razionale", e questo dipende dalle circostanze e dall'abilità di chi ne fa uso.
Non c'è niente di "strano", per esempio, nell'uso delle ore planetarie o dei pianeti ipotetici Uraniani: questi seguono semplicemente un tipo diverso di "base razionale" che non richiede una realtà astronomica concreta e fisica.
I cosìdetti "sistemi" Koch e Alchabitius sono esempi di questo. Il Koch è usato con successo da migliaia di Astrologi in Europa e negli Stati Uniti, non è affatto un "sistema" ma un semplice algoritmo ed è astronomicamente assurdo poiché soffre della stessa "absurdité" che il matematico Jules Delhambre ha visto all'inizio del XIX secolo nel sistema di Alchabitius, che è stato a sua volta usato per secoli nel mondo arabo.
Altri esempi sono la tecnica veramente efficace dei transiti inversi o l'uso appropriato di minuscoli asteroidi.
Io scarto l'uso dei pianeti ipotetici Uraniani, il sistema di Koch e la Luna Nera identificata con il fittizio apogeo lunare medio ecc... non perché non funzionino o siano in qualche modo "inferiori", ma perché la mia mente richiede consistenza. Tuttavia un'altra mente, meno incline all'astronomia ed all'oscuro delle discordanze astronomiche di questi strumenti, può ottenere risultati eccellenti con essi, se non addirittura superiori rispetto a quelli che si ottengono senza di essi. Questo è attestato dal lavoro di migliaia di Astrologi che usano questi strumenti e ne hanno testato la validità da decenni.
A mia opinione, qualsiasi tentativo di spiegare l'Astrologia deve comprendere una spiegazione del motivo per cui questi strumenti funzionano così bene. Non c'è niente "non-astrologico" in essi.
Data del post: 12 ago 2000
Le direzioni primarie sono una tecnica molto antica il cui meccanismo è compreso da pochissimi Astrologi, e lo stesso si può dire dei sistemi di domificazione, usati da molti Astrologi che non li capiscono un gran che. Il fatto che il suo meccanismo sia capito non è quel che fa accettare o respingere un'idea in Astrologia.
[NdT - Un Iscritto alla Mailing List biasima il fatto che in Astrologia non si faccia nessun tentativo di valutare oggettivamente quel che è valido e quel che non lo è]
Il tuo modo di esprimerti fa pensare che a te piacerebbe avere un set di strumenti standard universali ed oggettivi con cui giudicare la validità di una tecnica, ma a condizione che tali strumenti standard siano basati su una specie di "evidenza" oggettiva. io sono felice di essermi allontanato da questo pregiudizio.
Quel che "è valido" e quel che non lo è non è cosa che dipenda da pregiudizi teorici: dipende dai risultati ottenuti dal professionista. Se una tecnica "non funziona" è abbandonata molto presto, sempre che tu non pensi a priori che quelli che hanno praticato per decenni una tecnica che a te non funziona si siano ingannati.
Ho spiegato che l'Astrologia non è lo studio di qualcosa in particolare - e lasciamo stare stelle o pianeti - ma uno strumento o una griglia o un sistema di classificazione e di trasformazione per mezzo del quale si può analizzare ed interpretare la realtà. Quel che un Astrologo definisce non è l'oggetto del suo studio ma gli strumenti che usa.
La mente è uno strumento, ed è universalmente applicabile, con tutte le sue limitazioni. Lo sono anche i sensi e le categorie a priori - come il tempo e lo spazio - con cui la mente si relaziona alla realtà. Un'analisi - quale che sia il suo oggetto - segue certe regole e modelli imposti dalla mente e dalla logica. Questi modelli o strutture (dicotomie, analogie, trasformazioni semantiche, associazioni simboliche) sono quello di cui è fatta l'Astrologia, sono gli elementi con i quali sono state costruite e vengono gestite le classificazioni e le categorie dell'Astrologia. Senza questi elementi, l'Astrologia non esiste.
L'Astrologia è solamente una questione mentale perché è solamente un set di tecniche o strumenti per dare forma alla realtà, qualsiasi realtà. È ovvio che può dare forma a certe realtà meglio o peggio che ad altre.
Quel che ho detto sul fatto che l'Astrologia non lavora con corpi celesti tangibili se non molto indirettamente, lo considero un dato di fatto, non un'opinione. Se si arriva a capire questo, ovviamente viene invalidata la fasulla certezza che "quel che si studia in Astrologia sono gli astri".
L'Astrologia, come la mente analitica, non ha nessuno specifico oggetto di studio. Con l'Astrologia si può studiare qualsiasi cosa che accada nel tempo, con le limitazioni che l'Astrologia stessa impone.
L'Astrologia ha a che fare con un mondo di significati, e per questo motivo è abbastanza soggettiva, o culturalmente e storicamente determinata. Non esistono due persone che vedano il mondo allo stesso modo. Ogni "atto astrologico" implica un'interpretazione, ed è per questo che è soggettivo. Il fatto che vi sia accordo su certi significati astrologici è il risultato di convenzioni e somiglianze culturali o - molto spesso - dell'impronta culturale.
L'Astrologia offre una cornice di referenze per la mente, ed è sempre la mente - cioè l'Astrologo - che interpreta e trae informazioni o conoscenza, non l'Astrologia di per sé. L'Astrologia è come il bisturi con cui fare un'operazione chirurgica, non è "conoscenza" di quello a cui si dà interpretazione, ma uno strumento che ci permette di capire meglio quel che si trova in un tema, e lo fa in questo modo:
- trovando nella mappa delle determinate "impronte" che conducono e guidano la mente verso una comprensione più ampia del problema attraverso esperienze passate con simili impronte in casi ed in persone evidentemente non correlate fra loro.
- chiarendo il significato di un particolare momento o di una particolare esperienza per mezzo della prospettiva dall'"intero" (un ciclo, una vita) di quel che è solamente una parte dell'"intero". L'Astrologia permette di stabilire un "significato" oltre le circostanze immediate.
In altre parole, l'Astrologia è solo uno strumento, un artificio, una costruzione mentale, come la ruota o l'orologio o il calendario. È molto utile e conveniente, ma spesso è un vero e proprio ostacolo alla conoscenza reale.
Cosa avranno mai l'orologio e la misura del calendario di fondamentale, misterioso o cosmico? Non sono altro che strumenti o ingegnosi artifici, e possono essere usati e pensati in modi molto sciocchi.
Quanto all'eliminare quel che è "anatema" per la scienza: a chi importa? Io non sono di quella religione...
Il campo a cui appartiene l'Astrologia
Data del post: 13 ago 2000
Psicologi, antropologi, sociologi, filosofi ecc ... "combattono" fra di loro su problemi fondamentali, non sono d'accordo su molte cose a cominciare da quel che pensano che sia un essere umano ... perché dovrebbero esserlo gli astrologi?
La discussione su certi problemi fondamentali della natura dell'Astrologia continuerà probabilmente per sempre, come accade in tutte le scienze sociali ed umanistiche, e specialmente nelle discipline borderline (tra fisica e sociale) come l'Astrologia. Il fatto che l'Astrologia possa ritornare nelle Università non vuol dire ci sarà accordo sui problemi fondamentali.
A mia opinione, tentare di costringere l'Astrologia all'*esclusivo* dominio delle scienze fisiche e dei loro criteri di validità - ignorando gli sviluppi del pensiero critico esistente nei loro confronti e quando tali criteri di validità debbano essere applicati ad altre discipline - è solamente un pregiudizio. Io personalmente penso che non sia possibile nessuna spiegazione della natura dell'Astrologia se non diamo conto dei seguenti dati di fatto (che per me sono dati di fatto, e non opinioni) astrologici:
- è possibile lavorare con successo con dati sbagliati, specialmente quando non si sa che sono sbagliati
- è possibile applicare l'Astrologia a dati immaginari, come date e ore presi da un film o un romanzo
- è possibile lavorare con successo con pianeti ipotetici e fisicamente impossibili
- è possibile avere modelli astrologici molto diversi della stessa cosa
Io penso che noi spesso dimentichiamo che l'Astrologia - come la Medicina, la Legge e molte altre discipline - è principalmente una professione di "counseling", un "servizio sociale". Naturalmente c'è spazio per ricercatori astrologici, filosofi dell'Astrologia, storici dell'Astrologia ecc... ma considerare l'Astrologia nel vuoto vuol dire ignorare che l'Astrologia è definita anche dal suo altro 50%, vale a dire la sua parte umana - che è il lavoro di un Astrologo.
La decisione relativa a quel che è attinente o non attinente all'Astrologia non dovrebbe basarsi su pregiudizi o su assunzioni aprioristiche.
Quel che è attinente per le tue conoscenze può essere molto irrilevante per me. Per me - ad esempio - un "piccolissimo frammento di pietra" può essere astrologicamente molto attinente se è in congiunzione esatta al Sole o alla Luna e se ha un'orbita drammatica ed eloquente, come spesso è estremamente attinente per un astronomo, mentre fisicamente... beh, può precipitare vicino a casa vostra e....
Le tecniche dell'Uraniana basate su pianeti ipotetici sono molto consistenti: il loro calcolo è matematicamente rigoroso, e le tecniche stesse sono convalidate da molte decine di anni da centinaia se non migliaia di Astrologi che le usano. Non si può presumere a priori che siano universalmente irrilevanti, anche se possono essere irrilevanti per me.
Chi decide che cosa è regolare e che cosa non lo è? Chi può decidere a priori quale Astrologia sia valida e quale no? Chi decide che le attuali pratiche astrologiche sono andate fuori strada e può sostenere che l'Astrologia sia qualcosa d'altro rispetto a quello che è ora? Io potrei elencarvi molte cose che sono regolari per me e non per la maggioranza degli altri astrologi.
Molte persone ritengono per certo che l'Astrologia sia una sorta di studio o "scienza" della nostra relazione coi cieli. Da questo presupposto molto discutibile derivano molti pregiudizi, come lo scartare a priori certe tecniche che "sembrano strane" dal punto di vista fisico o astronomico senza preoccuparsi minimamente di quanto effettive o utili possano essere; questo genera - a mio avviso - molti malintesi su elementi come gli asteroidi, i pianeti Uraniani ed altre tecniche che queste persone guardano come "prese di giro intellettuali".
L'Astrologia di oggigiorno non si occupa di cose fisiche: ha a che fare con una domanda, una vita, un'esperienza, una persona, una nazione, un'idea, un affare, un evento, un incontro, un inizio, una morte, una nascita ecc. Questi eventi e queste entità sono puramente soggettivi e simbolici. A mia opinione pensare ad un evento come a qualcosa di "oggettivo" è molto naïve, perché un evento non è mai oggettivo.
Allo stesso tempo, ogni teoria di imprinting fisico o biologico o "eterico" si sbriciola completamente di fronte a questo.
Data del post: 15 ago 2000
Perché scienza di primo piano e cosmologia? E qual è la scienza di primo piano? Perché non linguistica o antropologia o scienza cognitiva? Questo è il campo al quale appartiene l'Astrologia, a mia opinione.
Pensiamo alle felici deduzioni dei filosofi francesi studiosi di Astrologia, tra i quali soprattutto Raymond Abellio, Jean Carteret; Gauquelin li ricorda brevemente e poi li dimentica per sempre, a favore dei pregiudizi scientifici "di primo piano", sfortunatamente.
Mi piacerebbe riportarvi alcune citazioni che vi ricordino il punto di vista di Marc Edmund Jones. L'esposizione più ampia ed organica di quel che è l'Astrologia e di come e perché funzioni si trova nel suo "A Primer of Symbolism", pubblicato come appendice ad "Horary Astrology", Shambhala, 1975. A pagina 418 si legge:
Da ogni suo punto di vista, l'Astrologia è una interpretazione dell'esistenza attraverso il numero. Così non importa che forma può prendere nelle procedure pratiche questa elaborazione: l'operazione è sempre fondamentalmente un caso di
(a) congelamento mentale o logico, o di concettualizzazione di una determinata condizione di interconnessioni numeriche, così come queste vengono ad una speciale pertinenza nei confronti di una particolare domanda, in relazione a ...
(b) ... una qualche carta del cielo di volta in volta conseguente e significativa - o probabilmente significativa - ad un particolareggiato contesto di relazioni con le varie parti dell'intero o di qualsiasi altra cosa di valore collettivo. (...)
L'ipotetico congelamento della realtà perché questa sia inquadrabile nell'ordine della mente facilita e rende immediata l'effettiva simbolizzazione di tutte le relazioni che si ramificano e derivano dall'attimo pertinente. Così, proprio per definizione, si sconfina nel metalinguaggio.
E similmente a pagina 424 (questa è una delle asserzioni che io preferisco!):
L'illimitata ed eterna realtà di tutto ciò che esiste - realtà della quale lo spazio ed il tempo sono una manifestazione piuttosto che un qualche tipo di agenti creativi responsabili dell'esistenza cosmica - in termini pratici è un caleidoscopio dal movimento inevitabile. Non rimane proprio nulla, eccetto quel che viene portato ad una stabilità immobile, inerte e teorica all'interno della mente, nel processo di analisi o di giudizio.
A pagina 420:
... lo speciale impiego del numero, che è ciò in cui consiste l'Astrologia...
a pagina 58, per lo specifico caso dell'Astrologia Oraria:
In fin dei conti l'Astrologia Oraria opera riflettendo la coscienza della persona che la pratica...
Ci sono anche molte illuminanti asserzioni nel suo "The Scope of Astrological Prediction" (1969,1973). Per esempio, a pagina 147 (un brano che in passato ho già citato):
Quel che non ha comprensione generale è comunque la circostanza inevitabile del modo in cui le tecniche astrologiche raggiungono la loro efficacia in un progressivo affinamento o specializzazione dei significati, attraverso varie modalità per scartare alcune fra le relazioni dalle quali inizialmente partono, tratte progressivamente dalle realtà costituenti o letterali delle meccaniche celesti.
Questo passaggio ad una simbolizzazione sempre più specifica è rappresentato più familiarmente fin dal vero e proprio inizio dalle specificità distintive delle quali sono dotati i significatori quando vengono disposti in una struttura geocentrica.
Il processo continua nel modo in cui i simboli sono stabiliti strato su strato di un contesto particolare e variabile ma ordinato logicamente: mentre l'oroscopia nella sua serie illimitata di giudizi analitici si avvale veramente del fenomeni celesti, il detto processo prende i fenomeni celesti nella loro base originale e materiale o meno simbolica solamente in modo incidentale.
Ed ancora più chiaramente, in uno dei suoi primi libri del 1945: "Astrology How and Why it Works" (Penguin, 1975), pagina 10:
L'Astrologia è un'organizzazione delle divisioni e delle distinzioni nella vita su un vero e proprio modello statistico.
(...)
L'Astrologia non crea nulla e allo stesso tempo non rivela niente di nascosto. Al contrario, facilita la definizione ed il giudizio di quel che realmente si affronta nell'esperienza.
Il suo metodo è un'esagerazione controllata di alcune cose perché si notino meglio e si capiscano meglio di altre, sul modello dell'analisi psicologica.
Ed a pagina 33 dello stesso libro:
L'Astrologia è un metodo psicologico per ideare o misurare le esperienze
ecc... ecc...
Quindi io sarei molto felice se si capisse che "la teoria di Juan" o "l'opinione di Juan" esistono storicamente da molti decenni (per non parlare di coloro che hanno preceduto Jones), e che quindi io sono in eccellente compagnia oltre che aver avuto un eccellente insegnante!
Data del post: 16 ago 2000
Questo è il modo in cui si fa una carta astrologica. Ma da questo momento in poi ogni pratica astrologica ha pochissimo a che fare coi i veri cieli o con l'esperienza che il soggetto ha dei cieli. Dire che è il rapporto che il soggetto ha con i cieli è una falsità, a mia opinione.
Comunque io sono d'accordo sul fatto che l'Astrologia si possa considerare come una specie di poesia. Ma non la poesia "dei cieli" o "poesia celeste".
Se qualcuno vuol fare seriamente della "poesia celeste", allora esca di casa e si renda conto della meraviglia dei moti celesti e delle luci celesti, e li studi. Ma studi quelli veri, non quelli artificiali dell'Astrologia.
Una cosa è la poesia del cielo notturno, con le sue luci e i suoi movimenti, un'altra cosa sono le proiezioni di questi movimenti su un piano piatto, che è quello con cui lavorano gli Astrologi.
L'Astrologia non lavora con un rilevamento dei cieli - eclittico o no, accurato o no - tranne che nel momento in cui si calcola un tema. Tutte le tecniche più usate - dai transiti alle progressioni ai significati delle case all'interpretazione - hanno a che fare con una classificazione astratta a priori e con significati che non corrispondono a qualsiasi cosa si trovi nel cielo o in natura, e specialmente con elaborazioni puramente simboliche di unità di tempo che violano la legge fisica e sono il risultato del pensiero metaforico e della proiezione della struttura analogica della mente umana.
Le lancette dell'orologio e tutta la componente metallica di un orologio si usano per misurare e dare forma al tempo, ma quella componente metallica non è "il tempo". Dire che si pensa che la tecnologia dell'Astrologia sia un ritratto dei veri cieli è assurdo come dire che si pensa che la componente metallica di un orologio - col suo pendolo o i segnatori digitali o analogici delle ore, dei minuti e dei secondi - indichi qualcosa che si trova in natura: una cosa che potrebbe essere possibile solamente in modo metaforico.
Senza metafore non ci sarebbe nessuna Astrologia come noi la conosciamo.
L'Astrologia non misura affatto un meccanismo di causa ed effetto.
Questo accade solamente nella mente di certe persone, quelle che credono e seguono un paradigma ossessivo che interpreta il mondo in termini di metafora meccanica.
Noi Astrologi misuriamo la concordanza universale di tutte le cose. Perciò una cosa parla sempre di un'altra, una cosa è oracolo si un'altra. Ogni volta che realizziamo un'interpretazione astrologica ricreiamo il mondo ricreando la realtà con gli elementi che ci forniscono le particolari tecniche che stiamo usando. In questo senso l'Astrologia non differisce affatto dalla poesia, ed entrambe tentano di trovare o stabilire - attraverso l'uso della lingua - gli elementi strutturali comuni e le somiglianze semantiche tra le cose, la loro radice "comune" nella consapevolezza umana.
Facendo questo, gli Astrologi riescono a rompere l'apparente caos e a fare distinzioni concrete e temporali del mondo fisico, e possono collegare il mondo interno della mente con la realtà fenomenologica esterna. Questo è possibile solamente per mezzo della lingua, che costruisce un sistema dialettico completo del mondo. Così sono la poesia, la psicoanalisi e tutti gli sforzi umani resi possibili grazie alla natura della lingua e alla consapevolezza.
Si usano queste cose - la lingua e la consapevolezza - per ottenere le coordinate e per dare una forma al tempo... una volta ottenuto ciò, si procede tramite analogie e convenzioni, seguendo le regole proprie all'Astrologia che non hanno bisogno di dipendere dal comportamento del mondo fisico.
Le regole dell'Astrologia non sono dipendenti dalle meccaniche celesti: dipendono dalla particolare elaborazione analogica e numerica di questo meccaniche, elaborazione imposta da aprioristici codici analogici della mente umana, che si usano per interpretare la realtà.
Data del post: 17 ago 2000
L'accuratezza matematica può anche aver poco a che fare con il "vero" o "corretto" o "quel che c'è in natura". Le case e i segni zodiacali di uguale ampiezza di 30 gradi hanno molto poco a che fare con "quel che c'è in natura", eppure l'Astrologia è costruita su di essi. Le relazioni armoniche lungo un piano geometrico (gli aspetti) non si possono mai vedere nel cielo. Quindi né le case né i segni né gli aspetti sono "quel che c'è in Natura", eppure la mente pensa che siano "corretti" ed "esatti".
L'Astrologia non è una rappresentazione del mondo fisico ma una rappresentazione della mente. Usando coordinate celesti (non veri pianeti nel cielo), l'Astrologia testa efficacemente la relazione dell'uomo con l'universo, facendo da ponte fra l'interno ed l'esterno, tra oggettivo e soggettivo.
Questa è la stessa cosa che ha detto Ed Fallis: Io penso che l'Astrologia sia una specie di tramite tra il soggettivo e l'oggettivo. e ancora: L'Astrologia (noi) inventa le sue specifiche leggi.
Come dice Bosse Omhav sulle case: Forse è vero che si possa lavorare bene con qualsiasi sistema di case si scelga. Questo accade perché l'Astrologia è uno strumento usato da persone, e soprattutto perché la cosa più importante non è lo strumento ma qualsiasi cosa si faccia con lo strumento: è l'abilità dell'Astrologo nell'elaborare codici linguistici e simboli quel che li fa funzionare.
I segni zodiacali uguali di 30 gradi sono riferimenti artificiali ad una realtà naturale stagionale che si riferisce esclusivamente al Sole ed alle regioni a clima moderato dell'emisfero boreale: questi riferimenti sono in seguito stati applicati universalmente ed a tutti i pianeti grazie a riferimenti matematici, e ad essi sono state aggiunte altre classificazioni a priori (gli elementi e le qualità).
Questo è un procedimento puramente culturale, che non esiste in natura: mostratemi esattamente dove si trovano nel cielo 30 gradi di "fuoco" seguiti da 30 gradi di... qualsiasi cosa.
Questi segni si riferiscono solamente al Sole, non al resto dei pianeti. Si può avere il Sole in un segno "estivo" mentre la Luna può essere in "inverno" o in "autunno". Questa può essere "Natura" solamente sotto forma di analogia e di metafora. E le stagioni della Natura hanno poco a che fare con la divisione esatta di 30 gradi rappresentata dai segni. In Natura non ci sono "salti" da un segno all'altro ad eccezione dei solstizi e degli equinozi: questi salti esistono solamente nelle matematiche dell'Astrologia e di ogni altro sistema di classificazione, necessariamente arbitrario.
Da un altro punto di vista si può dire che solstizi ed equinozi sono stati accuratamente calcolati dai Babilonesi - secoli prima dei Greci - ma questo non li ha fatti cambiare la struttura del loro zodiaco, che rimase sempre basato sulle stelle di riferimento del cielo notturno. Questa differenza tra Babilonesi e Greci è il risultato di culture e di mentalità diverse: è una scelta culturale. In altre parole, il significato e l'importanza che queste cose hanno per l'Astrologia dipende dalla cultura, non dalla Natura.
Con poche eccezioni (come l'Astrologia mondiale o la tecnica dei transiti-su-transiti) i transiti sono sempre calcolati sulla base di un radix. I pianeti sono in transito su qualche cosa. Il tema radix non si trova nella natura esterna/fisica.
Ogni "evento" deve prima di tutto essere identificato come tale dalla mente attraverso un processo soggettivo; altrimenti non è riconosciuto e passa inosservato, non diviene mai "un evento".
Consideriamo ad esempio le eclissi solari. A meno che non si sia nello spazio coinvolto dall'eclisse o in vicinanza di esso, l'evento passa totalmente inosservato dal punto di vista fisico. Molti non si accorgono affatto del gran numero di eclissi totali che accadono ogni anno, alcune delle quali molto impressionanti ma visibili solo in zone spopolate. Invece se un'eclisse accade in Europa Centrale al giro di boa di un secolo e forma una grande croce con orbite esatte sulla carta (non nel cielo!), a questa eclisse - non importa quanto mediocre ed insignificante sia questa eclisse se comparata astronomicamente alle altre eclissi giganti del secolo - viene data un'importanza enorme, per motivi che sono solamente culturali e soggettivi.
E gli Astrologi fanno costantemente uso delle eclissi calcolate con le effemeridi, anche se nel resto del mondo - per coloro che non si trovano sul percorso dell'eclisse - si tratta solamente di una normale Luna Nuova.
Questa non è Natura esterna/fisica o Astronomia. È cultura, analogia e metafora.
Il momento della Dichiarazione di Indipendenza, il momento in cui viene firmato un contratto, quando una domanda affiora alla mente, quando si riceve una telefonata, quando si inaugura un ristorante, il momento che io scelgo come significativo per calcolare il tema, è stabilito da un processo mentale completamente simbolico, soggettivo e stabilito culturalmente; non è stabilito dalla Natura esterna/fisica. Perché si sceglie il momento della nascita come radix per un personaggio storico e non il momento della morte? È frutto della cultura (pregiudizio di causa-effetto), non della Natura fisica. Perché al momento della nascita è data più importanza che al momento del concepimento? È una questione di cultura, non di fisica o di biologia.
Inoltre, dall'opposto punto di vista - a meno che non si sia completamente deterministici - gli eventi romanzeschi di un libro o di un film ai quali si può applicare con successo lo strumento astrologico non sono parte della Natura esterna/fisica. La "Natura" esterna/fisica non dice nulla di simile, ed ecco il motivo per cui si può lavorare così bene con un tema sbagliato (fino a che non si sa che è sbagliato e si pensa che sia esatto!) e con i pianeti ipotetici Uraniani, con le parti arabe ecc e non si può spiegare perché la stessa interpretazione è accettata come vera da persone diverse finché pensano che sia stata fatta specificamente per loro e per nessun altro (questo è stato esaminato attraverso esperimenti accademici controllati).
Su un livello teorico, la più importante implicazione pratica, a mio parere, è il fatto che - per usare una frase di Bill Sheeran - l'Astrologia è quella che è e gli Astrologi fanno quel che fanno, e non c'è niente di sbagliato nell'Astrologia moderna, ma molte cose sono sbagliate in quel che gli Astrologi dicono, in special modo sulla natura dell'Astrologia: sono le cose che si basano su assunzioni teoriche e posizioni filosofiche soggettive contraddette da quel che si fa in pratica.
A livello pratico, ancora una volta dal mio personale punto di vista, le implicazioni di questo modo di considerare e di comprendere l'Astrologia sono molte e sembrano essere il risultato dello svincolarsi dal rigido schema direzionale di causa-effetto. Molte tecniche possono mostrare la loro bellezza estetica e le loro possibilità interpretative, come i transiti inversi, i temi di morte, il metodo Davison ecc.
Liberare l'Astrologia dalla "coercizione fisica" del principio causa-effetto - che per me è una "matrice di pregiudizi" - porta come conseguenza anche una migliore comprensione del ruolo degli asteroidi e dei pianeti ipotetici.
E, cosa più importante, considerata così - come disciplina che appartiene al regno della lingua e della consapevolezza - l'Astrologia diviene un meraviglioso strumento che può organizzare in modo disciplinato il potenziale creativo dell'immaginazione, portando di conseguenza una vera reinterpretazione e trasformazione della realtà.
Data del post: 18 ago 2000
Tutte le misurazioni astrologiche sono (o dovrebbe essere, per definizione) completamente oggettive. Questa è la convenzione sulla "realtà: astronomia matematica. Ma le misurazioni non sono l'azione di misurare le misure; le misure astrologiche sono un misurare qualche altra cosa, cioè il mondo soggettivo dei fenomeni interni ed esterni come viene percepito o codificato dalla mente.
Questo è il motivo per cui l'Astrologia è soprattutto uno schermo tra oggettivo e soggettivo, l'"interfaccia" definita da Ed Fallis.
Se si crede che l'Astrologia debba misurare la realtà fisica - cosa che per me non è altro che un pregiudizio - molte cose in Astrologia diventano assurde o erronee. A quelle che ho già detto sopra, io dovrei aggiungere uno fra gli elementi basilari più belli fra tutti, quello che rende Mercurio diverso da Saturno: il simbolismo orbitale.
Errori ed assurdità esistono in Astrologia come in tutti i campi, ma questo accade a causa degli Astrologi, non perché l'Astrologia è una "caricatura della realtà". Il sistema astrologico ha un modo di evolversi e trasformarsi per star dietro al tempo, come disse Ed F.: L'Astrologia (e gli astrologi) inventa le sue stesse regole, affermazione alla quale io aggiungo: e non c'è niente di sbagliato In questo. Questa è la sua natura ed il suo genio.
Ci sono molti punti coinvolti qui: tecnici, filosofici ed astronomici.
Io tenterò di elencarli.
Noi veniamo da prospettive diverse di quel che è l'Astrologia e di come avvicinarsi all'interpretazione astrologica, così la risposta non è immediata, non è facile... ed io non credo affatto che il mio sia l'unico modo, o che riuscirò a spiegarlo bene. Per favore siate pazienti.
È la stessa mappa che stabilisce una relazione molto stretta tra la Luna Nera e l'evento descritto. Da questa relazione io faccio un'associazione simbolica basata su analogie. Non ci sono ancora prove sufficienti, ma non ce n'è bisogno. Il tipo di prove che si ottiene con il ragionamento è per me - come diciamo noi in Spagnolo - "tomar el rábano por las hojas" (prendere il ravanello per le foglie).
Io (o l'Astrologia in generale) non mi baso su nessun tipo di relazione empirica tra una cosa e l'altra. Quel che io faccio è interpretare una cosa in termini di un'altra. È la mappatura stessa (vedi il mio saggio Il rasoio di Occam) che stabilisce la relazione, non "l'evidenza empirica".
In seguito io interpreto la realtà per mezzo dei significati della lingua e delle metafore. Quest'ultima cosa è quel che facciamo sempre ed in ogni disciplina, sia che si tratti di Astrologia, sia che si tratti di scienza o di qualsiasi altra cosa.
Ricordate quando ho scritto: "... facendo della Iugoslavia un buon esempio degno di studio per analizzare ed imparare il simbolismo della Luna Nera in Astrologia mondiale"? Questo si capisce meglio quando ci si rende conto che la Luna Nera osculante - la vera Luna Nera - è un punto molto recente e trascurato che non molti studiosi al mondo usano, mentre - fra quelli che si sentono attratti alla Luna Nera - la grande maggioranza usa il fittizio medio Apogeo Lunare, che io rifiuto e non uso. L'apogeo osculante viene preso in considerazione solamente a partire dagli anni successivi al 1992, ed il suo significato è ancora oggetto di ricerca (vedi il mio saggio Lilith e la Luna Nera: il simbolismo).
Il simbolismo astrologico, fortunatamente, non dipende esclusivamente dall'evidenza empirica, per quanto essa sia importante; una gran parte di esso è dedotta dal simbolismo orbitale e dalle semplici "naïve" analogie che genera (per esempio il movimento lento di Saturno = la maturità, la saggezza ecc.).
La completa spiegazione del simbolismo dei principali pianeti è stata esposta da Marc Edmund Jones in "Astrology How and Why it Works" (1945).
Nei mio saggio Lilith e la Luna Nera: il simbolismo, tra le altre cose, ho scritto: Il fuoco apogeo/vuoto (= "kenofocus") è veramente come un utero, un ricettacolo, un accumulatore, un punto di vuoto...
Questo, per analogia, si riferisce ad una miniera. Ma rimane un'ipotesi che deve essere convalidata con prove e tests che in questo caso non ho.
L'esempio che ho appena fatto è parte della documentazione che si raccoglie e si postula nella fase dell'ipotesi. La maggior parte delle ipotesi in biologia e nelle scienze sociali non va mai oltre questo livello.
Chiaramente, l'ipotesi qui non è Luna Nera = miniere. Questo è troppo superficiale e circostanziale. L'ipotesi è Luna Nera-Iugoslavia-evento relativo alle miniere.
C'è una quantità enorme di ricerca e di lavoro astrologico che deve essere fatto per convalidare questa ipotesi, ma quel che rende l'Astrologia diversa dalle altre discipline è che l'Astrologia suggerisce a priori che la relazione è quella. E questo le risparmia molto lavoro.
In Antroposofia questo si chiama "pensiero immaginativo". Da quale delibera - in nome di Dio - è stato stabilito che la scienza sperimentale è l'*unica* scienza possibile? Ci sono i molti profondi studi filosofici della scienza goethiana - per esempio - che esaminano il modo che aveva Goethe di acquisire conoscenza. Molte branche tangenziali dell'Antroposofia - dall'istruzione di Waldorf all'agricoltura biodinamica - si sono sviluppate così, e mostrano la validità ed il successo del metodo.
La mappatura astrologica orienta la mente a fare analogie, e l'associazione astrologica è stabilita dai significati del simbolismo. Noi facciamo questo per tutta la durata della vita di ogni giorno e nell'interpretazione scientifica dei dati, a meno che il significato sia così inveterato e convenzionale che non ne siamo consapevoli. In rete si possono trovare molta documentazione sul ruolo della metafora nella scienza. Un buon punto si partenza può essere Metaphor in Scientific Thinking.
Altrove ho scritto: A mia opinione, l'Astrologia non descrive le circostanze, ma dice qualcosa su di loro. Perciò le circostanze possono essere sempre molto diverse e a dire il vero questo non è molto importante; quel che è importante è quel che si può dire su di esse, la personale interpretazione del loro significato in relazione a quel che dice il tema"
Nel caso pratico sopra ricordato, il fuoco vuoto=apogeo osculante della Luna del radix dell'Iugoslavia (1992) è sull'Ascendente secondo il metodo Johndro, sul punto dell'eclisse solare, in quadratura esatta (inferiore ad 1 grado) al Sole natale, esattamente sull'asse Luna/Marte. Presumendo che si dia credito astrologico a questo punto (so che la maggior parte degli Astrologi non lo fa), è la mappatura stessa che grida: "Ehi! io sono importante!" - "Io sono molto focale!". Questo è il tema che parla, ed io ascolto, e tento di imparare.
Questo si allaccia a quel che ho detto su un'impronta", in riferimento all'"impronta delle cose". (DarkStar ha capito molto bene quel che stavo dicendo, come dimostra la sua citazione di Jakob Boehme). L'impronta è stabilita dalla focalizzazione e dal rasoio di Occam.
Questa impronta non si riferisce alle circostanze esterne o all'apparenza esteriore. Non importa come possano essere diverse le circostanze, se condividono la stessa impronta astrologica di riferimento.
La mappatura stabilisce che due cose sono direttamente in riferimento l'una all'altra. Poi segue un'interpretazione di come sia il loro riferimento.
A mio modo di vedere, tutto in Astrologia comporta questo tipo di interpretazione.
Senza interpretazione non c'è Astrologia. Tutto dell'Astrologia è mediato dai processi soggettivi della mente umana.
Ricapitolando...
Data del post: 14 lug 2000
L'Astrologo non ha a che fare con le stelle in sé, ma con le loro rappresentazioni convenzionali in mappe o modelli che consistono di coordinate specifiche convenzionali. I significati dati a queste coordinate sono il materiale con il quale lavora l'Astrologo (che dunque non lavora affatto con i punti fisici nello spazio): normalmente - con pochissime eccezioni come l'Astrologia mondiale - l'Astrologo non lavora con il fluire o con il movimento dei cieli modellati in tempo reale ma con una "struttura congelata" chiamata "tema radix", che è un'astrazione di un istante di un tempo trascorso. Quindi, in sostanza, a mio modo di vedere l'Astrologo non ha a che fare se non in modo molto indiretto con le "vere" stelle fisiche o con i pianeti reali nello spazio, ad esclusione del momento in cui traccia il tema e calcola le coordinate. Una volta fatto quello, l'Astrologo ha a che fare solamente con le coordinate e le loro molteplici interazioni (come gli aspetti), interpretando eventi che accadono a quelle coordinate (cioè gli aspetti) che solo raramente corrispondono ai veri eventi nel cielo ed al tempo reale.
Mi piace fare un confronto con un orologio: normalmente noi ci riferiamo all'orologio, cioè al modello, e non direttamente al fluire della Natura o al divenire. In aggiunta, l'orologio usato dall'Astrologia si riferisce al vero tempo fisico solo molto raramente, in quanto comprende una innaturale elaborazione dei cicli e del tempo del tutto simbolica (progressioni, direzioni, transiti) nel modo in cui essi si riferiscono ad un tema radix, un modello di qualcosa accaduto di passato e che non esiste più in natura.
Noi usiamo il sistema solare come modo di dare forma all'ordine dell'universo. L'oggetto di studio non è il sistema solare stesso, ma quello a cui è stata data forma, cioè il fluire del tempo.
Forse è utile fare una differenza tra quel che pensavano gli antichi Greci e quello che facevano, per lo meno nel modo in cui noi, con i nostri moderni strumenti mentali, siamo in grado di interpretare il loro approccio all'Astrologia, in una prospettiva storica e culturale. Cosa facevano realmente i Greci nella loro (e nostra) Astrologia - in contrapposizione a quel che pensavano o dicevano di fare, ed in contrapposizione all'approccio babilonese?
Per esempio: lo zodiaco tropicale - poiché rappresenta il ciclo stagionale - si riferisce esclusivamente al Sole. Quando noi convertiamo un ciclo di tempo in più sezioni uguali di spazio nel cielo, ognuno con diverse "qualità stagionali", facciamo una trasposizione tra la vera esperienza del tempo e le caratteristiche fisiche del ciclo stagionale in una matrice simbolica nello spazio con la quale attribuiamo ai pianeti delle qualità che non hanno niente a che fare con le stagioni atmosferiche. Le diverse caratteristiche stagionali - fisicamente parlando - si applicano esclusivamente al Sole. Ogni altro uso è simbolico, e dipende da una trasposizione tempo-spazio che si può fare solamente grazie all'astrazione e alla simbolizzazione (analogia e/o metafora).
Si può vedere questo nel calendario, dove diverse unità di tempo diventano distanze temporali o "cellule" spaziali, e questo riflette un cambio di coscienza, dalla vera esperienza "esterna" della cultura babilonese all'astrazione ed alla geometria pura dei Greci.
A Babilonia le misurazioni di tempo erano basate sui moti planetari mentre nell'astronomia greca si basavano sul Sole (una differenza culturale molto importante!). I moti planetari sono "traiettorie" ("orbite") che, diversamente dai Babilonesi, i Greci rappresentarono in modo astratto (geometricamente) come distanze nello spazio.
Questo è il modo in cui io percepisco le coordinate calcolate in un tema astrologico: sono distanze unidimensionali in uno spazio geometrico piatto che permette alle traiettorie di intersecarsi anche se non si intersecano mai nel mondo reale. Come i cicli in un calendario, le intersezioni accadono solamente nel modello astratto. Se realmente accadono o no nei cieli ***e in tempo reale*** o no - salvo poche eccezioni - non è cosa che interessi minimamente all'Astrologo, che lavora con unità di tempo simbolicamente elaborate, con specifiche coordinate e con traiettorie astratte, mai con i veri astri fisici nel cielo.
Data del post: 29 lug 2000
Mi fa piacere sapere che questo è un modello standard. Come ho detto, io penso che ci sia differenza tra teoria e pratica. L'Astrologia può essere in teoria pressoché tutto quel che si vuole, ma può essere qualcosa di molto diverso in pratica.
L'Astrologia è quel che si pensa che sia, o è quel che gli Astrologi fanno?
L'Astrologia usa oggi gli stessi strumenti di base (pianeti, segni, aspetti, case, direzioni...) che usava 2000 anni fa, e la stessa "tecnologia" (come l'orologio o il calendario o la ruota), così possiamo dire che gli Astrologi fanno ancora le stesse cose che facevano gli antichi, tecnicamente parlando. Le idee sull'Astrologia e la sua funzione possono cambiare da individuo ad individuo, da epoca ad epoca, ecc. ma a mia opinione queste idee devono corrispondere a quel che si fa in pratica e - fin dal tempo dei Greci - l'Astrologo non ha a che fare con "le stelle" in pratica, ma con coordinate proiettate su un piano.
Questa distinzione è per me fondamentale. Io darei il benvenuto a qualsiasi chiarimento che mi spiegasse perché questa distinzione non dovrebbe essere importante o è sbagliata.
Fare ricerca sui pianeti o sul loro "comportamento" (qualsiasi cosa questo significhi) all'interno di un modello di pensiero basato sull'attuale pratica astrologica sarebbe piuttosto irrilevante o improprio se il modello usato è contraddetto dalla pratica, come spesso accade.
E per dirla in modo diverso: per essere attinente, la ricerca deve basarsi su qualcosa che non siano le pratiche astrologiche moderne che - per loro natura - contraddicono l'idea che l'Astrologia abbia qualcosa a che fare direttamente con le stelle reali.
Parlando in generale, forse non è una questione di pratiche che "non hanno base reale", ma di una base che deve essere cercata o trovata per loro, dal momento che non sarebbe una pratica se non avesse una base.
Questo, io penso, scaturisce dalla pletora di pratiche divergenti e fasullamente contraddittorie che esistono in Astrologia.
Non ci sarebbe niente di sbagliato in questa pletora se gli Astrologi fossero consapevoli del fatto che quel che fanno contraddice quel che dicono o pensano sulla natura dell'Astrologia. La pletora non è un difetto: è un difetto l'improprietà delle spiegazioni date a dei modelli che necessitano di spiegazione. Questi modelli possono essere del tutto non contraddittori: possono essere risultati naturali di principi astrologici basilari.
Forse le apparenti contraddizioni di molte pratiche sono un segnale del fatto che il principio a cui facciamo riferimento per spiegare la pratica astrologica è inadeguato.
L'oggetto di studio non è il sistema solare stesso, ma quel che è stato modellato sulla base di esso, cioè il fluire del tempo nella consapevolezza.
Cos'è l'"Astrologia": un'idea o una pratica? Cosa definisce l'Astrologia? È accettabile avere dell'Astrologia un'idea contraddetta dalla pratica?
Ho parlato di "misurazioni del tempo": ci sono molte differenze tra l'astronomia greca e quella babilonese. L'astronomia babilonese si basava sui moti dei pianeti correlati fra loro nel cielo notturno (siderale): perciò la loro percezione del passare del tempo era molto debole, mentre l'astronomia greca ha a che fare soprattutto con il Sole, cioè con la misurazione esatta della cronologia degli eventi, dove gli eventi sono misurati tramite fenomeni solari o marcatori solari. I Babilonesi usarono il cielo notturno come schema di riferimento, i Greci usarono marcatori solari (lo zodiaco tropicale).
Questo non vuol dire che i Babilonesi non conoscessero le cose mentre i Greci le conoscevano. Vuol dire che i loro valori culturali e le loro pratiche erano diverse, e così erano la loro Astrologia e la loro Astronomia.
Una breve spiegazione di questo si può trovare - per esempio - in Raymond Mercier "Studies in the Medieval Concept of Precession" Parte I (Archives Internationales d'Histoire des Sciences, 1976 - 26, pagina 200). Anche in Willy Hartner "The Young Avestan and Babylonian Calendars and the Antecedents of Precession" pagina 3, Journal for the History of Astronomy X (1979).
L'astronomia greca si basa su modelli geometrici; l'astronomia babilonese no: si basa su modelli numerici o aritmetici. Questo fatto non implica che i Babilonesi ignorassero la geometria, e non dice nulla sull'origine dei modelli geometrici. È la caratteristica di una pratica culturale. Questo è spiegato - per esempio - da Neugebauer in "Problems and Methods in Babylonian Mathematical Astronomy",The Astronomical Journal Vol.72, Nr.8 pp. 964-972 (1967), ed anche in "The Survival of Babylonian Methods in the Exact Sciences of Antiquity and Middle Ages",Proceed. Ameri. Philos. Soc. Vol.107, No.6 (1963)
Io non sto suggerendo nulla sull'origine, ma solo sulla caratteristica principale di una pratica stabilita...
L'argomento si basa sulle caratteristiche della "mentalità greca" in opposizione alla "mentalità babilonese" che - benché io non sia un esperto in questo - è quel che ho letto moltissime volte, mano a mano che viene chiarito da quel che gli storici scoprono sull'astronomia babilonese e sull'astronomia greca prescindendo - da questo punto di vista - da qualsiasi cosa siano originate. Ogni cultura modifica quel che prende da un'altra cultura, e gli imprime le proprie caratteristiche.
Tu [NdT - un iscritto alla Mailing List] non hai capito bene la mia argomentazione sul fatto che in pratica - al contrario che in teoria - l'Astrologo non ha a che fare con le stelle se non indirettamente. Una volta che è stata tracciata la mappa, l'Astrologo ha a che fare con la mappa, non con la realtà dei cieli osservata direttamente. Ci sono anche molti che credono che il calcolo delle posizioni planetarie non sia Astrologia ma astronomia... in questo caso la pratica astrologica non ha mai a che fare con "le stelle".
Data del post: 04 ago 2000
Considerate i seguenti punti:
- non è possibile trovare in nessuna parte del cielo 30 gradi esatti di fuoco confinanti con 30 gradi esatti di acqua confinanti con 30 gradi esatti di qualsiasi cosa.
- non è possibile trovare una congiunzione esatta Luna/Venere quando si vede in un tema, poichè nel cielo i due astri possono essere separati da 10 o 12 gradi.
- normalmente (con le segnalate eccezioni) gli Astrologi lavorano con temi natali o con qualche altro tipo di tema radix, così è impossibile che si tratti dello sperimentare un qualsiasi evento nella realtà del cielo - transiti compresi, che accadono sul tema - perché il tema non è un'entità organica soggetta alle influenze planetarie o a qualunque cosa: rappresenta un istante fugace e molto artificiale di tempo che non esiste più. I transiti, tecnicamente parlando, accadono ai temi, non a persone, piante o animali.
- a meno che non si viva in una zona molto pianeggiante o sulla spiaggia, l'orizzonte astronomico usato dall'Astrologia è un'astrazione matematica che può essere lontana dal rappresentando il punto del sorgere o del tramontare degli astri. Vivere in collina o in montagna cambia la definizione sperimentale dell'"orizzonte".
- è completamente impossibile sperimentare qualcosa che succede sotto l'orizzonte, a meno che non si parli di percezioni non-fisiche e molto soggettive che non possono essere oggetto di discussione.
- è comune "sentire" il tempo quando un pianeta astrologico è sull'ascendente o sul discendente, ma questo si riferisce all'intersezione di coordinate ed a piani geometrici astratti, non ad eventi nel cielo. Allo stesso tempo, una persona esperimenta molto intensamente una congiunzione Luna/Plutone che solo raramente corrisponde approssimativamente a qualcosa che sta accadendo nel cielo (perché i due astri sono spesso separati da più di 20 gradi anche se nel tema la congiunzione può essere esatta).
- la vera distanza angolare degli astri nella sfera celeste non è mai presa in considerazione in Astrologia. Si lavora sempre con coordinate prese separatamente l'una dall'altra - siano la latitudine, la longitudine, la declinazione o l'ascensione retta - mentre quel che si interpreta sono gli eventi che accadono tra coordinate.
- tutte le progressioni e le direzioni non corrispondono affatto a qualcosa di astronomico che accade nella realtà.
- salvo pochissime eccezioni, gli Astrologi non lavorano mai con le "vere" posizioni topocentriche (una differenza di 1 grado nel caso della Luna).
Data del post: 16 lug 2000
Per spiegare davvero che cosa sia in realtà l'Astrologia, sarebbe necessario che la spiegazione soddisfacesse il seguente requisito: non essere contraddetta dalla pratica astrologica ben consolidata, a prescindere dalla sua "probabilità fisica".
Io personalmente trovo molto difficile accettare una spiegazione che escluda - considerandole anomalie, errori, pratiche "andate fuori strada", pensieri privi di senso critico ecc. - molte delle cose che gli Astrologi fanno, solamente perché non vanno bene alla concezione aprioristica di quel che è o non è l'Astrologia. L'Astrologia è definita da quel che gli Astrologi fanno molto più che da preconcetti teorici influenzati dalla fisica.
Non è solo questione di fare temi in modo accurato. L'Astrologia gestisce unità di tempo (direzioni, progressioni) e l'indirizzarsi del tempo (transiti inversi, direzioni e transiti). Inoltre elabora categorie puramente simboliche (segni dello zodiaco, significatori planetari, governatori ecc.), ed offre la stessa realtà in molti modi alternativi (i molti sistemi alternativi delle direzioni, le molte tecniche alternative, l'uso degli asteroidi ecc.).
Tutti questo è molto "astrologico", e fare temi in modo accurato non è necessario per offrire interpretazioni utili e riuscite.
Le longitudini oblique dedotte dal piano ascensionale dei pianeti, per esempio, rappresentano le posizioni planetarie nel cielo meglio delle normali longitudini eclittiche. Ma questo genere di accuratezza non è mai stato necessario in Astrologia, anche se sarebbe auspicabile. L'Astrologia medievale funzionava con temi calcolati con grande imprecisione, e si può lavorare molto bene con più versioni diverse di temi di persone e di nazioni, ciascuno dei quali funziona molto bene. L'accuratezza sarebbe necessaria per la mente, perché la mente richiede la sensazione di specificità, ma finché la mente crede che il tema sia accurato, quel tema viene accettato senza problemi.
L'accuratezza nella realizzazione delle carte è molto relativa e decisamente soggettiva, poiché è il risultato di convenzioni e di opinioni arbitrarie.
Non c'è "accuratezza oggettiva" nella scelta del momento di calcolare un tema di Astrologia Oraria, per esempio, né nella scelta del "momento giusto" per calcolare un tema di un affare commerciale o un tema politico. Tutti questi temi comportano interpretazioni e convenzioni soggettive che non hanno bisogno di essere riferite alla fisica.
In altre parole, l'"accuratezza" è necessaria, ma non con le modalità della fisica. La mente la richiede come sensazione di specificità. Cioè: la sensazione o la convinzione che il tema abbia ragione. Che il tema sia "corretto" - una sensazione soggettiva e/o arbitraria - è più importante del fatto che il tema sia "fisicamente accurato". L'Astrologo ha bisogno soltanto di pensare che il tema sia corretto, perché quello è il pre-requisito mentale necessario.
A mio parere, nella pratica astrologica si dovrebbe tener conto di questo se si vuole capire la natura dell'Astrologia, cioè quel che gli Astrologi fanno e non soltanto le assunzioni teoriche o i pregiudizi.
Data del post: 04 ott 2000
Io sono propenso a pensare che il soggetto dell'Astrologia sia qualsiasi cosa che accade nel tempo. L'Astrologia tenta di dedurre o analizzare la "struttura" delle cose, e lo fa nel modo appena detto, fornendo modelli di sistemi complessi che potrebbero essere chiamati anche "strutture" cioè sistemi di relazioni.
Mi piace l'analogia con un orologio o con un calendario. L'Astrologia assomiglia moltissimo ad un calendario dello sviluppo/struttura di qualunque cosa alla quale sia applicato. Permettetemi di citare qui una cosa che scrissi nel 1992 (l'intero testo si può leggere nel mio sito: Natura e studio dell'Astrologia: L'Astrologia, dal punto di vista pratico, è un set di strumenti o tecniche attraverso il quale è possibile stabilire ed analizzare la struttura di praticamente tutto quel che accade nel tempo.
Ogni calendario struttura il tempo basandosi su una rilevazione di cicli astronomici che poi divengono segmenti di spazio sui quali si misurano le distanze temporali. L'Astrologia - attraverso un processo di intensificazione semantica - ci presenta una struttura qualitativa del tempo che può essere analizzato imparzialmente ed oggettivamente grazie ai significati di una lingua specializzata. Quando è applicata alla vita di un essere umano, l'Astrologia rappresenta la possibilità di dare forma o rappresentare il senso fondamentale e la struttura di una biografia in sviluppo. (...)
Le strutture astrologiche, applicate ad una vita umana, stabiliscono un calendario dello sviluppo di questa vita attraverso l'uso di misurazioni e la mappatura matematica di dimensioni soggettive e qualitative dell'esperienza"
Noi usiamo una cosa che può essere misurata direttamente e con precisione (l'apparato celeste) per fornire un modello di qualcosa che non può essere misurato direttamente (esperienza soggettiva, entità ed "eventi" simbolici...). Questa è l'assunzione fondamentale, e sembra essere "misteriosa".
Ma in realtà, a mio parere, non contiene più mistero di quanto ne contenga il calendario. Il "mistero", forse, è nel capire che l'Astrologia non è "sugli" oggetti celesti, ma sul "tempo". Io sono certo che se riusciamo a capire la strettissima relazione tra il tempo - o piuttosto il fluire, il divenire - e la "consapevolezza" riusciremo a capire la ragione per la quale le meccaniche celesti possono misurare la realtà soggettiva.
Ma questa è solamente una parte dell'Astrologia, che si riferisce probabilmente ai suoi inizi o ai modi in cui è stata fondata, perché noi non possiamo credere al fatto che l'Astrologia - cioè la pratica astrologica - lavori attraverso una corrispondenza cielo-terra in tempo reale.
Non è così.
Il "cielo" usato in Astrologia è una struttura fatta di densi strati simbolici e di elaborazioni che appartengono più alla cultura che alla Natura. Le leggi della Natura e della fisica perciò non sono la base dell'Astrologia: la base dell'Astrologia è la natura dell'umana consapevolezza, è il modo in cui la consapevolezza organizza il mondo attraverso l'uso della metafora e dell'analogia, è il modo in cui la consapevolezza usa l'apparato celeste per costruire le analogie, perché ambedue (la consapevolezza e l'esperienza dei cicli astronomici) sono intimamente collegate attraverso la realtà fondamentale del fluire del tempo.
Io vedo l'Astrologia non solo come forma ma anche come contenuti, cioè significati ed interpretazione, e questi sono un qualcosa di totalmente culturale. Se non fossi un Astrologo praticante, sarei propenso a pensare all'Astrologia soltanto in termini formali o strutturali che possano essere universali, ma nella vita reale l'Astrologia è un qualcosa che si usa - come nel caso di alcuni modelli o strumenti che danno forma - non un qualcosa che esiste a prescindere dal suo uso. Le relazioni che definisce devono essere comunicate ed a loro deve essere dato un significato.
Noi abbiamo una struttura come - per esempio - il sistema solare. Lo prendiamo come modello di qualche altra cosa. Ma come diamo il significato alle diverse parti che lo compongono? La migliore spiegazione probabilmente è, specificamente, il processo attraverso il quale un pianeta di recente scoperta (Nettuno, Plutone un asteroide...) acquisisce significato in conseguenza ad un processo mentale/collettivo molto complesso. Questo processo è fortemente determinato da una particolare cultura, economia e storia.
Questo è il significato che si forma da solo. Ma questo significato deve essere comunicato socialmente ed essere reso utile. In questo l'Astrologia assomiglia moltissimo alla Medicina. La Medicina non può essere pensata senza la sua applicazione pratica, anche da un punto di vista puramente teorico.
Il mio punto di vista è semplicemente che questo non significa che la pratica corrente non sia Astrologia o sia "falsa" Astrologia. È stato detto una volta che l'Astrologia può inventare le sue proprie regole: dunque lo faccia di nuovo. Per esempio, uno dei paradigmi dell'Astrologia natale è il "dogma" del tema natale: tuttavia io posso sviluppare la mia pratica non solo con temi natali ma anche con temi di morte o altri temi significativi, liberandomi dalle costrizioni dell'Astrologia "del tema di nascita" quando ho a che fare con vite individuali e con la psicologia.
Io lavorerei ancora con gli stessi principi astrologici, ma applicandoli in modo diverso.
È lo stesso per l'uso dell'eclittica, dei pianeti ipotetici e degli asteroidi: sono parti degli stessi "principi astrologici", dell'Astrologia allo stato puro e fondamentale e matematico, perché l'Astrologia non ha a che fare con oggetti celesti ma con strutture logiche ed analogiche della mente umana più "il paradigma della misurazione del tempo (o movimento)".
È qui che si deve fare una distinzione storica fondamentale tra l'"Astrologia" in generale come idea - con le sue forme multiculturali (azteca, cinese, babilonese, megalitica ecc...) - e l'Astrologia che conosciamo e pratichiamo noi, fondamentalmente distinta ed unica. Una appartiene alle origini dell'Astrologia, l'altra agli inizi storici dell'oroscopia. Ci sono molte differenze fondamentali tra le due, e principalmente il fatto che l'oroscopia non lavora in situ e in tempo reale, ma esclusivamente e molto profondamente attraverso modelli cinematici e geometrici elaborati in modo simbolico, che non si riferiscono alla fisica ma ad analogie matematiche.
Generalmente, quando la gente pensa all'Astrologia, si presume il primo più generalizzato concetto "archetipico" - che io penso sia chiaramente una grande falsità - che l'Astrologia che noi pratichiamo sia l'oroscopia greca, che è una cosa diversa.
Chiaramente io non credo che questa o quella pratica "definisca" l'Astrologia. Le proprietà dello strumento di "modellatura astrologica" possono essere studiati per se stessi a prescindere dalla diverse pratiche. Ma è la pratica - l'"atto" di mettere in uso uno dei molteplici possibili modelli astrologici - quel che ci dà le prove di cui abbiamo bisogno per lo studio teorico.
Quindi, da queste considerazioni (come dal fatto che ci possano essere molteplici modelli astrologici per la stessa cosa, molte scuole e molte tecniche diverse) e dall'affermazione che l'Astrologia "inventa" le sue regole, forse - più che "modello" - sarebbe più opportuno chiamare l'Astrologia "uno strumento per dare forma" o "un meccanismo di modellatura".
L'apparente discordanza matematica non può essere usata come criterio di validità, perché questo sarebbe semplicemente un pregiudizio, ed in molti casi sarebbe sbagliato. Spesso quel che sembra incoerente o anche "casuale" dimostra di seguire regole molto logiche e costanti, anche se queste regole rimangono sconosciute o inconsce.
Questo è un principio molto semplice. L'oggetto di ogni indagine dovrebbe essere lo scoprire quell'ordine evidentemente ignoto, non il pregiudizio e l'esclusione di certi elementi basata su preconcetti o su concetti matematici a priori. Ecco perché io penso che il percorso da seguire per capire l'Astrologia non sia matematico ma un processo proprio della scienza cognitiva, della conoscenza della struttura della mente umana e del modo in cui la mente funziona, come classifica il mondo e si rapporta all'esperienza del tempo, come stabilisce ordine e significato.
Si vedrà che moltissime volte alcune pratiche (apparentemente) molto incoerenti producono risultati molto costanti e significativi. Questo fa parte della natura dell'Astrologia, e non c'è niente di "incoerente" nel fatto che il nesso matematico sia fragile o difettoso. Di quello non c'è bisogno, anche se è auspicabile che ci sia.
I "sogni" possono sembrare molto incoerenti ma non lo sono, ed io credo che molte pratiche astrologiche demonizzate e molte tecniche considerate incongruenti siano molto pertinenti quando si esaminano senza la deformazione "matematica".
Sono d'accordo sul fatto che non possiamo fermarci qui, perché in questo modo l'Astrologia non progredirebbe mai. Ma questo non vuol dire che al punto in cui siamo ci sia qualcosa di sbagliato o "falso" o non-astrologico.
ON THE NATURE OF ASTROLOGY
Introduction by Bill Sheeran
Astrology is based on an abstraction from a physical system, in the same way that a map is an abstraction from the territory which it represents. Astronomy uses quite similar abstractions, however, astrologers use their maps in a very different way from astronomers. They (the maps) acquire a degree of autonomy (courtesy of the astrologer) and take a left turn which breaks the congruent relationship with their source (the physical system). This is fine. Astrology is what it is and astrologers do what they do. But if one then tries to rationalise astrology by invoking the normal congruency which exists between a map and its territory, one gets lost. It doesn't exist any longer once the map is used for astrological purposes.
With astronomy, the map bears fairly close relationship with the territory it purports to represent. With astrology, the map is definitely 100% not the territory. The map comes from the celestial sphere. The territory is a worldly context. The fact that astrologers find their maps useful in relation to worldly contexts does not mean that they can then postulate an extrapolation back onto the source of those maps -- the celestial sphere -- and proclaim a direct astrological connection between the physical solar system and those worldy contexts. This can be confusing, as there are actual direct connections between the solar system and worldly contexts -- it does get warmer in the summer, etc. It is debatable whether these can be called astrological, and most would be happy to see them as literal or mechanistically based earth-sky connections.
This raises a question about the spread of subforms within the overall astrological landscape, and the mix of the physical and symbolic associated with those subforms. At one extreme one might place solar system astronomy -- pure, physical level, causally mediated astrology (it gets warmer in the summer, etc.) -- and at the other astral divination -- totally subjective and symbolic. All the rest -- natal chart interpretation, horary, weather prediction, financial astrology, etc. -- have their place in this strange landscape. Astrology is a genus which contains several related species.
In order to model astrology one has to decide first at what level one wishes to start and cut the research method cloth accordingly. One also needs to be aware that whatever models emerge, they do not necessarily elucidate what makes the other species tick. There are major differences between elephants and dolphins, though both are mammals and share common ground.
What Juan says here is a threat to no one, no matter how they like their astrology cooked. Astrology is what it is, and astrologers do what they do. However, astrologers are inclined to misperceive, and therefore to misrepresent to others astrology's actual nature. Juan isn't suggesting that anything should necessarily be changed other than this misperception. The implications of Juan's point do not necessarily impinge on how astrologers practice.
However, they do impinge on the efforts to understand astrology's nature, and raise awkward questions for those who attempt to rationalise astrology using the physicality of the solar system and constellations - what I call the literalist approach. In fact they raise awkward issues for anyone seeking to model astrology, but especially for those enamoured of mechanistic causation.
I think that at the genus level, Juan's point is crucially significant and I'm very grateful to him for stating it so well. I personally think that it provides a useful starting point from which one can begin to construct models. In fact, it really sits as a cornerstone already in place, waiting for the building work to begin.
Bill Sheeran, August 2000. http://www.radical-astrology.com
NOTE: What follows is a detailed summary of my recent discussions on the nature of astrology. I have very slightly edited the material by removing what was written by others, but hope that this will not obscure the presentation of ideas. Much further editing is necessary, which will proceed by classifying the paragraphs according to the specific astrological item under discussion. -- Juan Revilla.
Date: Wed, 19 Apr 2000 13:26:44 -0600
To: act@thenewage.com
To: act@thenewage.com
I know well that what I am going to say is controversial, and hope I don't offend or infuriate anyone. I know many of you will think this is all silly, so I would appreciate telling me where I am wrong. It is based on what an astrologer does, as opposed to what he or she thinks is doing. Not only may we believe whatever we want, but often astrologers' beliefs are contradicted by what they do.
Basically, astrologers work with charts made of coordinates and arbitrary divisions and classification (signs, houses), all imbued in a dense system of meanings which are the result of tradition and culture (personal and social). When they interpret, they use this symbolical structure to make associations, and their minds deal with abstract coordinates (longitude, declination, right ascension), and with "events" (aspects) happening to these abstract and discrete coordinates.
Furthermore, the chart may physically refer to an event long in the past (the birth) to which is applied a numerical manipulation based on analogical relationships between units of time (progressions, directions) which are derivations of this same chart and are only a mimic of the rules of celestial mechanics operating within an artificial model (1day=1year, 4m=1 year, etc). Even when considering "transits", astrologers deal with coordinate points and events happening to these coordinate points (taken from a table or from the computer), which are referred to a conventionalized and abstract chart of an event long in the past.
At no point in the process the astrologer deals with what is happening in the sky, let alone with the relationship someone may have with the sky. He never pays any attention to the possible "influence" of a celestial body over a human being: to do that he would have to go out to the field and make some in-situ and real-time observations and measurements, both of celestial events and organic processes, as any sane and serious scientist would do. No! He simply looks at a map, and then fancies himself or herself being in harmony with the universe, without ever leaving the office or even the chair.
In other words, what the astrologer is doing is using a technology, or a tool. Astrology today is a tool for measuring and analyzing things, "qualities", and time. This is not a side-effect, it is its fundamental nature. Astrology does not involve any particular metaphysical view at all: philosophy with regards to astrology --as to any technology or tool-- is a question of personal preferences only.
Juan
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Date: Wed, 19 Apr 2000 11:24:46 -0600
To: act@thenewage.com
Date: Wed, 19 Apr 2000 11:24:46 -0600
To: act@thenewage.com
We are all used to see "rectifications" done by different astrologers and arriving at very different results. I believe this is the rule in rectification, rather than the exception: the chart you produce is one that "works". The often wildly different results regarding the correct "birth time" all produce charts that "fit" the person --or nation--, even though the time may not correspond to what is recorded.
Am I making things up or is this a description of how things are in practice (as opposed to theory?).
Now, some astrologers have expressed here the idea that because a life or a personality always follows the chart very closely, this implies there is no free will. But one thing does not imply the other in any way, this is a false logic. For this to be true, it has first to be demonstrated that the wrong chart doesn't work, but the practical reality of rectification seems to show that this is not true: "wrong" charts often work very well, the same as charts with non-existent planets (e.g. the Uranians) and non-existing and mathematically erroneous points (e.g. the "Black Moon"), all work very well.
I believe that we have a strongly "physics" bias in our thinking when it comes to astrology, and ignore the fact that astrology is a cultural and historical product, a reflection of the analytical categories and symbolical structures of the mind, and only very superficially related to the "things out there" actually happening in the sky.
Juan
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Date: Thu, 20 Apr 2000 14:54:25 -0600
To: act@thenewage.com
Date: Thu, 20 Apr 2000 14:54:25 -0600
To: act@thenewage.com
I too believe that the universe is designed in an orderly way in which everything is connected, but in my post I was explaining why astrology does NOT deal with events in the heavens, since what the astrologer does contradicts this idea. I still would like to know in what way what I said was wrong.
What astrologers do, contradict what most of them say or think about "relating to the heavens" and "the influence of the stars". Astrologers never work in-situ or in real-time, they work with discrete and abstract coordinates seen from the perspective of a completely conventional system of meanings established by tradition, i.e., they work with models exclusively, never with the reality of what happens in the sky.
The use of "transits" makes a lot of people feel that they are measuring the relationship someone may have with what is happening in the sky at a given moment, but the normal astrological practice makes of this a fallacy, because 1-) the "transit" is not of a celestial object but of a mathematical unidimensional projection of one of its coordinates (longitude, declination, etc.), and 2-) this discrete coordinate is almost always seen with respect to the map of an event in the past that has been arbitrarily chosen to represent an entity, it is NEVER with respect to the entity itself nor with any living being.
This is one of the many reasons why any explanation of the astrological mechanism based on the idea of "biological clocks", "cosmobiology", and the like, crumbles completely. Astrology doesn't deal at all with living organisms, like biology, but with symbolic organisms, like a nation, a question, a business, a "person", a "biography", symbolized by means of a map done for the moment of birth and which is assumed to represent this entity. The chart is not the entity, it only represents it based on a series of conventions.
Horary astrology also suggests the idea of real-time. The truth, however, is that the astrologer, besides not working with positions in the sky but with discrete coordinates, is using a complex system of significators, house meanings and rulerships, ring-around-the-rosy derivations of meaning, symbolical manipulations of time, considerations before judgement, etc., which put in evidence how far such practice is from "relating to the heavens". It is not planetary positions in the sky what the astrologer uses, but conventional models built by means of analogies and only superficially related to celestial mechanics, together with the projection on paper of the structure of the mind.
The existence of any entity is a very complex system of relationships in constant movement through time, and astrology provides us with a model for such a system, simplifying and reducing reality so that it can be organized and controlled. Any model is a symbolic, selective, and limited representation of reality, not a copy of it. An astrological chart does not represent "our cosmic environment", but an entity's existence at all levels: cosmic, biological, social, psychological, etc.
In other words, a birth chart is not a map of the heavens, but a map of the person and his or her circumstances. It doesn't represent the relationship we have with celestial bodies, or their alleged deterministic influence on, or synchronistic concordance with, our lives: it represents us! The astrologer never works with the "points of light" found in the heavens, he or she works with cultural classification and semantic systems, with the organization and categorization of reality and history, like a clock or calendar which is used to measure and organize the qualities of time or the becoming.
Juan
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Date: Fri, 21 Apr 2000 17:24:10 -0600
To: act@thenewage.com
Date: Fri, 21 Apr 2000 17:24:10 -0600
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Astrology works with discrete coordinates, not with the true positions in the sky, and these coordinates are referred to a radix, not to a living person. This has nothing to do with "being in relationship with the sky". Using telescopes is completely unrelated to being an astrologer, it is not part of the practice of astrology and won't change its nature. The seasonal scheme breaks completely in the tropics, and is inverted in the Southern hemisphere. When we use tropical exact 30-degrees signs, which exist only as an abstraction in the human mind --and particularly when, e.g., Aries is related to the symbolism of "Spring"--, we are dealing with a cultural system, no with sky-watching or with natural phenomena.
The whole of astrology is like this. What I'm saying, and have given the reasons why, is: what does sky-watching or relating with celestial phenomena have to do with the _practice_ of astrology (i.e., what astrologers do when they practice their craft, as opposed to what they think or they say they do)
[...]
Fiducial points in space or time are used in science for measuring purposes as reference points. But astrology uses the fiducial point or moment, which is by necessity arbitrary, and works exclusively with it, never with a real person or entity. And the entity which is said to be represented is not a physical organism, subject to physical laws, but a completely symbolical organism, like a person, or a business, or a question, or a relationship. This has nothing to do with the relationship something or someone may have with what is going on in the real-time sky out there.
[...]
The calendar, like astrology, measures cycles in nature. And so does the clock. This doesn't make them mysterious and nobody talks about "their energies". Astrology is just like the clock and the calendar: a theoretical and cultural construct, a model. People don't say nowadays that the calendar or the clock IS time! It is a tool that models time.
[...]
The key here is the words you use: "patterns" and "measurements". Astrology is a measurement tool. It measures symbolical and subjective time, though all its dense cultural matrix of categories, qualities, and classifications.
Juan
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Date: Sat, 22 Apr 2000 15:02:38 -0600
To: act@thenewage.com
Date: Sat, 22 Apr 2000 15:02:38 -0600
To: act@thenewage.com
Astrology doesn't measure celestial phenomena or our relationship with the sky out there (the "cosmic environment"); rather, it USES celestial measurements in a very symbolical/analogical way TO MEASURE SOMETHING ELSE. This is what a model is about. A model is a tool. Now, the question is: what is it that astrology is measuring? (Since to say that it measures celestial phenomena as they relate to us would be like saying that it measures its measurements).
[...]
I don't see time as measurement, or as "medium", but as change itself, a flow, a becoming, a endless river...
[...]
I said that astrology "measures symbolical and subjective time". In other words, it is measuring "subjective becoming" and symbolical reality, i.e., the reality of consciousness and the mind. This is so because Astrology qualifies the measurements through a dense cultural matrix of classifications, qualities, categories (the signs, the houses, the elements. the planetary hierarchy and meanings). This matrix is a projection of the human mind, and it is completely symbolical.
This is why I used the word "subjective". Astrology is not measuring the objective world; it presents us a "screen" over which one can see projected the inner structure of the mind, the "world-system", the structure or intelligibility of the world, what we have called "order" and "pulse". Celestial mechanics is reduced to a very symbolical/analogical device that we use to measure change, time, "the becoming", inside this complex matrix.
Since we are projecting-out this matrix and we are using celestial mechanics, the result is an objective or "objectifying" tool. This objectification is what gives astrology its enormous value. It becomes a monitor (a "screen") of the reality of subjective life, i.e., a "person", a relationship, a nation, a business project, a question (horary), a "life", etc. These are all symbolical, not natural realities. Astrology deals only with symbolical organisms.
Juan
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Date: Mon, 24 Apr 2000 16:16:42 -0600
To: act@thenewage.com
Date: Mon, 24 Apr 2000 16:16:42 -0600
To: act@thenewage.com
Let's imagine someone walking or standing in the open field (or wherever), with the sky above, the ground below. It's night-time and you can see the starry heaven and the few transiting planets. It is only natural and reasonable to think that astrology someway focuses in the relationship this person has with the stars and planets in the firmament at that moment, but, in practice as opposed to theory, from the point of view of astrology, this is not the case.
But before continuing, let's remind ourselves that we are speaking exclusively of transits here, and that transits are only one among other techniques (progressions, directions, returns...). Only transits, plus horary and electional astrology, have this semblance of a direct relationship of a person with what is happening in the sky throughout his or her life (real-time). The rest of astrology never deals with real-time events in the sky.
Now let's see how astrology proceeds in the case of transits:
A- What is happening in the sky
B- is separated into discrete coordinates (longitude, latitude, ascension...)
C- these abstract coordinates are related to a radix.
D- an interpretation is made according to conventional meanings.
At no point in this process, the real person, the real flesh and blood living human being, enters the picture, and the working model is made of abstract and separate coordinates taken from a table of geocentric positions (not topocentric, not refracted, not what is seen in the sky --the difference can reach more than 1 degree in the case of the Moon). Besides, abstract and discrete coordinates, which is what the astrologer works with, is not the same thing as a real object in the sky.
Except exclusively at the time or instant when a radix is being figured out, astrology never deals with what is actually happening in the sky with reference to a real person. It deals with the behavior of coordinates in a map, not directly the behavior of objects in the sky (there are often patterns in the map which never appear in the sky or in the physical world), and these coordinates are numerically and symbolically manipulated within a model (the chart) which is taken *as if* it were an entity, like a business, a question, a job, a relationship, a "person"...
These are all symbolic organisms, not living organisms. Their existence is modelled by means of a conventional chart, and astrology works exclusively with these symbolic entities, never with real living organisms or people, as far as its mechanism is concerned.
Juan
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Date: Tue, 25 Apr 2000 09:46:16 -0600
To: act@thenewage.com
Date: Tue, 25 Apr 2000 09:46:16 -0600
To: act@thenewage.com
It is true that mundane astrology works often without a radix, but it is the same: you don't relate with what happens in the sky, or what is seen through a telescope, only with what happens to the discrete coordinates in an abstract mathematical space. Two examples are enough:
1- The ingress of a planet to a sign is not an event in the sky, the exact 30-degree signs do not "exist" in the sky and can never be observed.
2- Chiron conjunct Pluto December 30, 1999: this happened only in the abstract mathematical models astrologers work with. The real planets were 6.8 degrees apart in the sky, i.e., the distance of at least 13 full-moons away from each other (this is a mild case)
[...]
"Real humans are intrinsic to the meaningfulness of astrology" is beyond question, since astrology is the product of human culture and it is used by humans and for humans. "Real planets" are used to construct the charts, but that they are "intrinsic to the meaningfulness of astrology" is only a belief contradicted by practice, as I think I have explained, not to mention that very meaningful astrology can be made with very unreal "planets", like the uranians, the black moon, and charts done for the wrong time, as is attested over and over again by the results of common rectification practices.
Juan
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Date: Thu, 27 Apr 2000 08:32:47 -0600
To: act@thenewage.com
Date: Thu, 27 Apr 2000 08:32:47 -0600
To: act@thenewage.com
I noted that this example is a "mild one" (6.8 degrees). Differences larger than this happen all the time among the regular planets. For example, the latitude of the Moon is 5 degrees, Mercury 7 degrees. This produces differences of twice the magnitude of the example mentioned. Between the Moon and Venus alone, the difference can reach 8 or 9 degrees (the distance of 17 full-moons in the sky), and astrologers will still interpret them as in conjunction.
Example: the last full Moon, April 18, 2000, 17h42m UT. This is what the ephemeris says, and this what the astrologer works with. In the sky, at this moment, they are 175.0 degrees apart: 10-full Moons away from 180 degrees. An this is only half of what normally happens between the Moon and Mercury.
Additionally, the real position of the Moon in the sky is topocentric, not geocentric. This produces differences of up to 1 degree, which, in primary directions, means 1 year, yet astrologers claiming high accuracy through primary directions invariably use the geocentric Moon.
This situation does not change when using equatorial coordinates, and is greatly magnified in high latitudes. The Moon or Mercury may appear in a chart below the horizon while they are actually above.
The only technique that comes to mind now which uses the real planets or stars in the sky, is the paranatellontas, which is used only by a minority of astrologers working with natal charts. The more we try to deal with the real sky, the more we distance ourselves from common or traditional astrological practice.
This is why I say that the superficial idea of astrology being "about what is happening in the sky" is mostly a fallacy. An it is a double fallacy when people say that astrology deals with how one is affected by events in the sky from a "real" or physical perspective, since this "one" is normally not my body but a chart of an event long in the past (the radix), or a chart for a symbolical and completely subjective event, such as a question.
In other words, astrology is not about "our relationship with the sky out there". It makes use of the mechanics of the sky to build models which refer not merely to the sky or to organic processes (our "cosmic" environment), but to the totality of life as it is experienced by people. It is completely anthropocentric.
Juan
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Date: Tue, 25 Apr 2000 14:51:39 -0600
To: act@thenewage.com
Date: Tue, 25 Apr 2000 14:51:39 -0600
To: act@thenewage.com
There is no question about the astronomical reality of the zodiac and of the Vernal Point, but I see the equal-signs of the zodiac as cells in a componential or classification system. We can call it "the system of the world".
It is very hard for me to imagine how the Earth can produce exact, abrupt, and adjunct sectors of space with antithetical qualities and "colours": 30 degrees of fire (cardinal) next to 30 degrees of earth (fixed) next to 30 degrees of air (mutable) next to 30 degrees of water (cardinal). I don't understand how someone can imagine that this is found somewhere in the sky. A 12-division natural zodiac I can imagine, and it indeed exists, but not these discrete sectors with specific and contrasting colorful characteristics.
In nature and real-life, the elements and qualities of the zodiac are all found mixed, in heaven as in earth (physically speaking), not separated into tight 30-degree sectors of a belt circling the Earth. To me, the signs look more like a dictionary of social/collective characteristics or orientations through which we identify and differentiate one person or entity from another.
Juan
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Date: Wed, 26 Apr 2000 05:55:06 -0600
To: act@thenewage.com
Date: Wed, 26 Apr 2000 05:55:06 -0600
To: act@thenewage.com
[random planet positions:]
We make them relevant by the way we use them. Precisely because they are "random", they will never be induced by the human mind, and can serve as an objective screen and classification system. The transcendental order that appears is what we discover about life and about the universe through this screen, not about the signs or about astrology. The signs do not point to themselves. I believe people mystify astrology unnecessarily. There is nothing mysterious in the way the clock or the calendar work, and the principle behind astrology is the same.
Juan
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Date: Thu, 27 Apr 2000 09:54:28 -0600
To: act@thenewage.com
Date: Thu, 27 Apr 2000 09:54:28 -0600
To: act@thenewage.com
I do not expect others to interpret the facts the same way I do, but at least we can acknowledege some of the facts which are normally ignored, hence the "theory vs practice".
I understand that the way I interpret those facts goes against what a lot of people assume as truth without question. Rather than imposing my interpretation, I am interested in learning in what other ways the facts mentioned (about the coordinates and the non-organic nature of the astrological "subject" (a symbolical entity=the radix, a question, etc.) can be interpreted.
This is my view:
We start with the real planets and celestial mechanics to build our models, but, once built, we plunge into a symbolical universe which is not related to what in real-time is happening in the sky (all the directions, progressions, transits to the radix --esp. the converse transits). This is how astrology works. Because in the universe and in life there is an order, and the most magnificent device that exists and that will ever exist to model the complete system of the world is celestial mechanics. We use it to gain access to the inexorable order of existence, so that we can orient ourselves and have better control over our lives. We are making use of the planets, not because we want them to speak about themselves or about how they affect us, but to, by means of a symbolical *human* manipulation according to convenience, transform the celestial aparatus into a tool or technological device (the chart and its techniques) which can guide our minds and intuition so that they can elucidate the order and the meaning of things. This meaning is not given by astrology per se, it is not "inside" a chart: it is being produced by the one who practices it.
Astrology is only a tool, and what matters is the aim the tool is made for, not the tool itself. An able and experienced practitioner can achieve those aims through unsuspected means that others may consider nonsense, and it will still be pure astrology. The only sacred and mysterious thing is the object to which we are attempting to apply this tool, which is life and being in all their phenomenal manifestations.
Juan
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Date: Thu, 27 Apr 2000 21:53:14 -0600
To: act@thenewage.com
Date: Thu, 27 Apr 2000 21:53:14 -0600
To: act@thenewage.com
Warmest and coldest is exclusively related to the solar position, not to the planets, and is not directly a function of distance from the equinoxes and solstices but of distance of the Sun from the zenith, which varies with latitude and solar declination. If zodiacal sectors acquire a symbolism related to the Sun passing through them (seasonal), then it is only a generalized meaning which is being applied to anything else that passes through that sign, regardless of season. This means it is being used as symbol.
The calendar has this powerful and "mysterious" capacity of predicting any time in advance (say 30 years in the future --or in the past) that such and such a day will be Tuesday, and not only that, it can tell you that it will be summer and it will give you a very accurate estimate of the temperatures and long-range weather pattern that you can expect that day, plus many other things. Awesome! What a mystery!. Astrology is the same: it can tell you what are the planetary combinations at any point in time, and tell what to expect. I personally fail to see the mystery or magic of this. It is sheer technology to me.
[...]
Electro-magnetism cannot be used to explain the powerful action of tiny and distant Pluto, for example. Physics actually contradicts it. The lamp in your desk or in the operation room when you were born are incommensurably more powerful in this respect.
I can see what you're saying as a pattern, or "energy trend", i.e., certain order, which we, with our minds and by means of analogy, measure and model with what is order per se: the celestial aparatus.
Then we are not dealing with celestial physical bodies but with time, like a current in the etheric body of the Earth and of Man. I believe that astrology is about time, not about celestial physical bodies. Time is the closest one can find to the uni-dimensional projections of coordinates used in an astrological chart.
[...]
They are not "planets" (i.e., objects), but "planes of orbit", i.e., motion along the plane of the orbit, which is "gesture", dancing, sounding, singing, and time.
Juan
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Date: Fri, 28 Apr 2000 05:54:52 -0600
To: act@thenewage.com
Date: Fri, 28 Apr 2000 05:54:52 -0600
To: act@thenewage.com
I am happy with ecliptic coordinates, which I often like to complement with parans. I do not have anything against the use of ecliptic coordinates, nor do I think there is anything wrong with them. That doesn't bother me. What bothers me is what people say. Most of astrology is "ecliptic", and the vast majority of astrologers use ecliptic coordinates exclusively. Equatorial coordinates make no change here: the "event" is often nothing that can be seen; the experience we may have of the sky often does not correspond to what is seen in an astrological chart, and astrologers in practical terms never *relate* to what happens in the sky, only to what happens in a chart or in a table of coordinate points.
The result of not acknowledging this fact, the way I see it, is the fallacy that astrologers work with events in the "sky" (your qualification of local/mundane/observable sky is fine), while the only thing I see is astrologers relating to events happening to abstract coordinates in a chart, events that most of the time do not happen at all in the sky. We practically never deal with real astronomical objects in real-time, only with the abstract points (the astrological "planets") and with symbolical time (progressions, directions, converse transits, radix charts).
The "abstract coordinates plane" (equatorial or ecliptic) where things occur in astrology is not the same as the local/mundane/observable "sky", it is only a representation, a map. Saying that the map refers to this sky anyway is true only in the case of transit-to-transit, and doesn't change the fact that the astrologer works with a map exclusively, and as a rule confuses the map with the real thing.
My preoccupation is that not acknowledging these facts results in a wrong perception about the nature of astrology and in the repetition of an age-old fallacy. A lot of astrologers say that they deal with "the sky out there", while in reality they are interpreting "events" happening to abstract points in a plane only (transits), usually referring to a graph of an instant of time which happened many years ago (the radix), events that do not relate to anything happening in the sky in real-time (progressions, directions). To this is added the fact that the "point" used is (in most cases) geocentric, a difference which becomes very important in the case of the Moon if we realize that 1 degree is the equivalent of 2 full-Moon disks in the sky.
Doing this and then saying that astrology refers to how celestial objects "affect" us or are related to us, looks like fallacy to me. I understand that we use them to build our model based on coordinates, but from that point on we work exclusively with the model made of unidimensional points in an abstract or "artificial" space and time (the radix), which we manipulate at convenience in numerous ways. This is why I see astrology more as a technological device through which we can elucidate the order or system of the world, or rather, of consciousness.
About local space: I assume (may be wrong) that you refer to horizontal coordinates. Intuitively, I feel that horizontal coordinates are significant and important, although in the tropics where I live they tend to produce a lot of "distortion" (only my Mercury azimuth projection line leaves the tropical regions, for example --it crosses the mid-US). I just haven't explored them. I feel that by using the zodiac, which is "universal and non-local, we are probably relating things in a way that is common to everybody in the world, and this is why it seems as the more natural reference system for psychological analysis, while the equatorial, more dynamic and based on rotation, seems appropriate for "events" astrology. The horizontal reference system would then be the most "vertical", the closest to our true (isolated?) individuality, as Dane Rudhyar once suggested.
Juan
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Date: Fri, 28 Apr 2000 12:41:57 -0600
To: act@thenewage.com
Date: Fri, 28 Apr 2000 12:41:57 -0600
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The seasonal cycle is a cycle in time related exclusively to the Sun. When we convert the cycle into simultaneous sections of space in the sky, each with different "seasonal qualities", we are transposing the real experience of time and the physical characteristics of the seasonal cycle into a symbolic matrix in space with which we give qualities to the planets, which have nothing to do with the seasons.
The different *seasonal* characteristics, physically speaking, apply exclusively to the Sun. Any other use is symbolical, and comes from a transposition of time into space, which can be done only through abstraction and symbolization. Exactly what happens in the calendar, where discrete units of time become temporal distances or spatial "cells", and this reflects a change of consciousness from the "real experience out there" to abstraction and pure mathematics.
Juan
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Date: Fri, 28 Apr 2000 15:27:39 -0600
To: act@thenewage.com
Date: Fri, 28 Apr 2000 15:27:39 -0600
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The measurements of time are provided by planetary motions. The key here to me is the word "motions", which is not the same as "bodies". Planetary motions, astrologically speaking, are "trajectories" ("orbits") which are really time seen abstractly as distances in space. This is what I feel the coordinates of an astrological chart measure, these one-dimensional distances in a flat space which allow the trajectories to intersect, thus measuring the cycles.
Juan
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Date: Sat, 29 Apr 2000 09:17:55 -0600
To: act@thenewage.com
Date: Sat, 29 Apr 2000 09:17:55 -0600
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After reading what I just sent, I realized it needs more clarification before continuing an exchange of opinions and ideas, since none of the above represents what I'm saying. As I already suggested, I do not object nor it bothers me a bit anything about traditional astrological practice or techniques. I am very happy with them. I object and it bothers me what people say about what they do in theory, which is contradicted by practice, i.e., being in relationship with what is physically happening in the sky.
Juan
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Date: Sun, 06 Aug 2000 10:17:59 -0600
To: act@thenewage.com
Date: Sun, 06 Aug 2000 10:17:59 -0600
To: act@thenewage.com
Uranian astrology formulas completely exclude celestial latitude. To say that these kind of formulas "define" astrology is to affirm that astrology does not deal with real celestial bodies, only with abstractions. In other words, if the Moon in a chart appears rising in the first house in the zodiac, that is astrological. If in the real world the real Moon is well above the real horizon in the 12th house, and someone tries a technique that handles that reality, that would not be astrological.
But Uranian Astrology is very un-physical anyway, since it works heavily at still another level of abstraction in the 8 hypothetical planets that defy the laws of physics and move in virtually flat, circular, and unperturbed orbits around the Sun. This exists only in the mind, it is impossible in nature.
Nevertheless, Uranian Astrology "works" very well, even though 1-) completely ignores real celestial objects and works only with ecliptical projections, and 2-) completely ignores the laws of celestial mechanics and works with imaginary and physically impossible orbits...
... one good piece of evidence that --to me-- shows how the usual models used to explain astrology in terms of physics are flawed.
Juan
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Date: Sun, 06 Aug 2000 12:59:43 -0600
To: act@thenewage.com
Date: Sun, 06 Aug 2000 12:59:43 -0600
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The astronomer, or the software writer, or the maker of ephemerides, works with the real planets in order to derive their ecliptical coordinates or points. But this process is not astrology. Astrology starts when the astrologer makes use of these ecliptical points, and, according to Uranian formulas, to the exclusion of everything else. A coordinate point is an abstract projection (longitude) on a geometrical plane (the ecliptic) in a flat diagram: this is not the same as taking the actual physical planet. All the operations of "the formula" are carried on these discrete and abstract points on the plane with zero latitude, not on the real positions of the planets in the sky.
The actual angular distances between actual points in the celestial sphere are independent of coordinate systems, and are never used in astrology. All the harmonics are measured among these abstract coordinate points, never among the actual planets. If you consider that Venus, for example, reaches latitudes of 8 degrees (not to mention Pluto), then it is evident that what is being measured, what is being analyzed by means of harmonical theory is distances between conventional (and convenient) abstractions, but not among the planets in the real physical world.
Juan
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Date: Sun, 06 Aug 2000 23:11:42 -0600
To: act@thenewage.com
Date: Sun, 06 Aug 2000 23:11:42 -0600
To: act@thenewage.com
What I think is not valid is the assertion <<That which in astrological parlance does not conform to this mathematical formula is NOT astrological>>.
This formula applies only to coordinates projected on a plane. I have no questions about its validity, but wanted to point out the fact that it does not refer directly to the positions of planets in the sky. I think that the confusion astrologers make between a coordinate point and a real physical object in the sky is very widespread and results in fallacious theories about the nature of astrology.
This distinction is not "rhetorics" as you call it. It is fundamental.
I like Uranian algebraic notation myself, and think that it is an expression of the fundamental nature of astrology.
I cannot take the Uranian planets for granted without question, as many do. I feel myself forced to exclude them. But this is totally unrelated to the fact that they work. The general tendency is to dismiss them as "an anomaly" in astrological thought and practice, based on very unrealistic prejudices about the hypothetical "physical" nature of astrology.
The longitudinal ecliptic angular relationships will still be often different from the relationships in the real world. The Moon can still appear in exact conjunction with Venus in the ecliptic and be quite distant from Venus in the real world (up to 12 degrees, i.e., several thousand Venus visual diameters in the sky)
There are many alternative measurement systems in astrology, but I don't see this as a "problem" unless you mix them without distinguishing between levels. One does not (or should not) mix apples with oranges. For example: if I want to use a particular system of Primary Directions (there are many), I must stick to it, and not mix it with, for example, solar-arc directions. I commented this point when talking about Occam's razor.
[...]
For example: one could make a difference, and a gradation, between conjunctions where the two planets also have approximately the same latitude (thus appearing very close also in the sky) and conjunctions when in the real world they are very far apart because of their respective latitudes. They could be qualitatively 2 different types of conjunctions.
But not all astrological techniques refer everything to the same plane. For example: Parans and Astrocartography. Does this mean that they are "not astrological"?
I have no problem with the algebraic formulation, and in fact I like it, as long as:
1-) It is realized that it represents zero-latitude coordinates upon a plane (i.e discrete coordinates, therefore abstract and conventional), not the physical angular relationships between objects in the sky. From my perspective, if --as you say-- this were a "given", then astrologers would not keep repeating that astrology deals with the "planets in the sky" and that it is a branch of physics.
2-) It is recognized that other non-projected, non-reduced points and measurements (e.g. Parans) are also "astrological". Perhaps, one could reconcile Parans (measured along multiple planes) with the algebraic formulation simply by stating that in such a case the relationship between the factors (e.g., 2 planets moving in different ascensional planes) is measured as distance IN TIME (i.e., equal temporal distances from the horizon and meridian), and not in abstract space... something like the "harmonics of time".
Regarding the validity of signs, rulerships, house placements, house cusp systems, etc., I think it is absurd to think that they are not or should not be considered "astrological", but I am with you in thinking that they are not needed at all and that the astrology of the future will dispense with them.
Juan
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Date: Mon, 07 Aug 2000 18:53:30 -0600
To: act@thenewage.com
Date: Mon, 07 Aug 2000 18:53:30 -0600
To: act@thenewage.com
Theoretical explanations that are clearly contradicted by what is done in practice, because a coordinate point is mistaken for the real thing, and a chart is mistaken for a real biological organism being under the "influence" of celestial events. The model is confused with what it is modelling.
Not understanding the nature and mechanics of the tools we use, how they are constructed, and the many alternative ways of doing the calculations, results in a widespread misunderstanding of what astrology is or is not.
Juan
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Date: Wed, 09 Aug 2000 12:59:39 -0600
To: act@thenewage.com
Date: Wed, 09 Aug 2000 12:59:39 -0600
To: act@thenewage.com
In a nutshell:
1- The astrologer works with abstract coordinates, not directly with celestial objects.
2- Astrological events happen between coordinates, not between celestial objects.
3- These events are related to an equally abstract chart, not to a living person or being.
These facts, which to me is like 2+2=4, represent no problem at all in practice. Such is the nature of astrology. To my mind, however, there is a problem when it comes to the interpretation of what astrology is or how it works, so I honestly would appreciate if someone could explain to me why these facts are wrong or false or are of no consequence when people say that astrology is part of the natural and physical sciences or the study of the direct "man's relationship with the stars" (stars=celestial objects in general).
Juan
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Date: Wed, 09 Aug 2000 22:36:39 -0600
To: act@thenewage.com
Date: Wed, 09 Aug 2000 22:36:39 -0600
To: act@thenewage.com
In practice, the use of Uranian planets is not very different from working with any of the alternative systems of directions or of house division. They are all equally "made up" by the imagination. Many scientific theories that have been discarded are also made up, as well as many others that will be discarded in the future. Are you saying that working with the Hamburg School planets is an "intellectual cartoon" etc. and working with houses or with directions (primary, solar arc, etc) is not? If "yes", can you explain why?
Juan
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Date: Thu, 10 Aug 2000 06:54:40 -0600
To: act@thenewage.com
Date: Thu, 10 Aug 2000 06:54:40 -0600
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The difference is that the astronomer does not talk or think as if the single one-dimensional coordinate, taken in isolation, were the real thing, as many astrologers do.
- neither the 30-degree signs of the signs of the zodiac nor the houses correspond to anything physical or observable in nature.
- if you live in a place with high mountain ranges in the East or West, the precise astrological Ascendant or Descendant is only a fiction of mathematics.
- the geographical or astronomical map is *used* as a representation of topography or of the heavens, while the astrological chart is used as a model of something else (a real person, a question, a nation, an event...)
I have never said there is a problem or there is anything that must be corrected or is wrong, with the exception of the general assumption that astrological events are the same as astronomical events.
A conjunction in longitude of the progressed Sun with the radical Pluto is an astrological event. It does not deal with anything real, because nor the radical Pluto nor the progressed Sun can be found anywhere in the sky at the moment it is said to happen. They are completely abstract or "faked" entities.
Furthermore, the transiting Ascendant in conjunction with transiting Venus in longitude is an astrological event, but the real astronomical event may be far away. Let's see a concrete example: Venus "rising" conjunct the ascendant in an astrological chart cast in London, August 20, 1999. This happens at 5h01m UT. But this is the *astrological* event only.
Astronomically, in the real world, Venus rises half an hour later, at 5h30m, when in the chart it will appear 5 degrees behind the Ascendant in the 12th house, and in a different sign (Venus 27,12 Leo, Asc. 2,13 Virgo).
Astronomically, in the real world, Venus rises half an hour later, at 5h30m, when in the chart it will appear 5 degrees behind the Ascendant in the 12th house, and in a different sign (Venus 27,12 Leo, Asc. 2,13 Virgo).
These 2 (the progression and the conjunction with the Ascendant) are only mild, general examples. The numbers can grow dramatically when you deal with Pluto.
So, an astrological event is one thing, a real physical or astronomical event happening between real planets in the sky is another. There is nothing wrong with this. This needs not be corrected. What needs to be corrected is the assumptions astrologers make that have no basis in reality, namely, that astrology deals with what happens in the sky physically. This is a fallacy.
Juan
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Date: Thu, 10 Aug 2000 08:43:54 -0600
To: act@thenewage.com
Date: Thu, 10 Aug 2000 08:43:54 -0600
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In natal and most other branches of astrology, you use a radical chart. TECHNICALLY, all astrological events, transits included, happen to this chart, not to the person who it is said to represent.
For example: transiting Uranus in 8 Aquarius is "exactly" conjunct somebody's I.C or Sun in 8 Aquarius. opposition transiting Mars with 1-degree orb. His house is hit by lightning and part of it burns down. This is an astrological event with its consequent or corresponding "circumstance" or event (IC=house, Uranus=lightning, Mars=fire, etc).
But physically or astronomically, what is this? Uranus in 8 Aquarius is somewhere in space at that moment. Since Mars can reach 5 degrees of latitude and Uranus 2, the opposition may be far from exact and can be actually weak. The radical "I.C." or the radical Sun in 8 Aquarius does not exist physically at all. It is not found in nature and represents a fleeting instant of time that happened many years ago.
It is an astrological event. It is NOT something that happens in the world of nature. There is no way, no technology so far, that can measure "Uranus hitting you". Uranus transits the Midheaven once a day and the horizon twice a day every day of every year for everybody everywhere in the world, born or in their mother's womb, that is below the polar circles.
This is not astrology!
Astrology is: the abstract longitudinal projection of Uranus in the zodiac at a certain moment of time "hits" an equally abstract point in a graph of an event that happened 30 or 40 years ago that, symbolically or by analogy, is taken AS IF it were you. A position in the sky modelled in a certain convenient way "coincides" with the position in a model said to represent you of a point which symbolically is associated with the place you live (I.C.) or your physical integrity (Sun), and out of the many interpretative possibilities of this combination, the lighting circumstance seems to be one among many that fits well with what could be expected from past experience.
Astronomers take photographs of the night sky and analyze them later to find out what was at that portion of the sky at the time the photograph was taken. Astrologers take pictures of the sky at the moment someone or something is born in order to make a conventionalized map from that picture. They then analyze the very conventionalized and abstract map --not the picture-- in order to find what was, NOT in the heavens, but in the life of the person or entity which was born, forever in that person's life and forever after he or she has died.
Some astrologers claim that they study "man's relationship with the stars", meaning the stars "out there" in situ and in real time, but they never go out to the field and study how someone interacts with the stars. There is no technology for doing that in today's civilization. Astrologers go to their office and analyze these very abstract charts and discrete coordinates that very seldom have a correspondence in the sky (progressions, directions, longitudinal contacts with a radix), and some of them, claiming to be "scientific", even tell you that astrology is "a natural science", a branch of physics, yet they NEVER study living biological organisms in situ, only symbolical entities, like "a person", "a destiny", "an event", "an experience", "a question", "a nation"...
The physical scientist laughs, or cries, or gets very angry, and I understand why.
Juan
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Date: Thu, 10 Aug 2000 15:10:03 -0600
To: act@thenewage.com
Date: Thu, 10 Aug 2000 15:10:03 -0600
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These same ideas were expressed in writing with other or with similar words by Marc Edmund Jones many decades ago, and are repeated in different ways in most of his books. It has always been a curious thing to me witnessing how much recognition and respect he has received in the U.S. and at the same time how badly understood and truly appreciated his thought remains.
This reminds of a conversation between two deafs:
-- Are you fishing?
-- No, I am fishing.
-- Oh! I thought you were fishing.
-- No, I am fishing.
-- Oh! I thought you were fishing.
Juan
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Date: Thu, 10 Aug 2000 15:28:30 -0600
To: act@thenewage.com
Date: Thu, 10 Aug 2000 15:28:30 -0600
To: act@thenewage.com
>Twinkle, twinkle, Theory Star!
>Has your thwinking strayed afar?
>Are your your theories so durn funny,
>You've forgotten love and money? : ) ...
>Has your thwinking strayed afar?
>Are your your theories so durn funny,
>You've forgotten love and money? : ) ...
Twinkle, twinkle, faked star!
Has your thinking stopped so far?
Are your prejudices and your money
more than the truth you think so funny?
Has your thinking stopped so far?
Are your prejudices and your money
more than the truth you think so funny?
Juan
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Date: Fri, 11 Aug 2000 09:57:03 -0600
To: act@thenewage.com
Date: Fri, 11 Aug 2000 09:57:03 -0600
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One of the difficulties in the elucidation of the nature of astrology, is that astrology is so ancient, and was born and perfected in cultures and epochs which had very different ways of interacting with reality compared to ours. What astrology was for them (the Babylonians, the Greeks, the Arabs) is not necessarily what it is for us now, and the problem is that, because astrological technology is basically the same since the time of the Greeks, we are muddled and confused by conflicting worldviews.
Contrary to the popular view, astrologers tend to be extremely conservative. This is shown, to my mind, in the use of houses, rulerships, zodiacal signs, conventional aspects, and the overweight given to the birth chart as the sole radical in a person's life. I believe that Uranian Astrology, the Fagan/Bradley siderealists, Harmonics and, more recently, the use of asteroids, effectively breaks with this, but the fact that they are a minority which encounters great resistance and prejudice is in my opinion the best proof of this conservatism.
The main clue about the nature of astrology, to me, is its really boundless capacity to measure and establish order in what looks unmeasurable and disordered, or what William is calling here the <<intangible, but apparently powerful, reality>>. This unlimited capacity comes from the use of celestial mechanics to construct the models with which it works, the "schemes" we invent to deal with "reality", and which, because they are a product of the human mind and consciousness, become very difficult to elucidate. We as astrologers don't see the scheme because it is inside of us, because it is with the scheme that we are "seeing", and we cannot see our own eyes.
But the development of recent disciplines such as philosophy of science, cognitive psychology, anthropology, sociology, and linguistics, provide the necessary intellectual tools to achieve a better understanding of this. It is useless to keep repeating the explanations inherited from the past. They are not explanations for us any more.
Astrology is not any sort of empirical knowledge per se, it is an evolving tool, like language... How do you test language? Astrology is a system of classification, a componential scheme which we use to establish order in man's perception of reality. The proof of this is that it deals with purely abstract or symbolical objects: a "life", a "personality", "an event", etc., and does it with equally abstract models.
I have emphasized the fact that astrology works with coordinates and models, not with celestial objects per se, because this shows that it is a "scheme", a mind-product. Like the meridians and parallels used to locate spots on the Earth's surface, astrology furnishes "a grid" which we superimpose on reality in order to analyze it and manipulate it. This grid can be very sophisticated and has some very special properties, derived from the particular astrological applications of celestial mechanics, and one of them is its ability for an unlimited projection into the past and the future.
Consciousness and time are intermingled. The perception of time goes parallel to the development of consciousness. They express each other. Time here as "becoming" is perceived by man through celestial events, mainly the nocturnal sky for the Babylonians, mainly the Sun for the Greeks. Astrology is "a grid of the becoming", a model of reality as it flows in the human mind.
This is demonstrated by 2 simple facts:
1- it is possible to make good astrology, including accurate predictions, from inaccurate data: witness the many versions of the U.S. chart, or of Ronald Reagan's chart, all done with care and with a study to back them. The fact that the accurate data "works better" is the result of the mind's tuning to its specifity.
2- it is always possible to use alternative astrological models (for example, primary directions vs. converse transits, midpoints vs. asteroids, different house systems, etc) to analyze the same reality, and come with equally meaningful and "accurate" descriptions or predictions.
Once it is established that astrology makes no use of real tangible celestial objects and events except indirectly, in their less literal physical sense, we can start to answer the question "why" by looking inside the human mind and tackling with how it deals with inner and outer reality. The "why" is found in the way the mind universally processes the world by means of symbolization, analogy, and concordance.
There is a flow, a unity, a concordance between the "world" (="reality"), "the mind" ("consciousness"), and "the flow of time" (the one-dimensional coordinates used in astrology). They are not separate things. This is why astrology works.
Juan
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Date: Fri, 11 Aug 2000 14:17:32 -0600
To: act@thenewage.com
Date: Fri, 11 Aug 2000 14:17:32 -0600
To: act@thenewage.com
I have always felt that one of the difficulties we have in understanding how astrology works, has to do with our very limited understanding of the nature of time, and that if it is possible to make long-term prediction from a birth chart, it is because time is "contained" in it, simultaneously as past, present, and future.
This is probably a characteristic or property not of an astrological chart specifically, but of the moment or instant it is representing. It is the same with every other "freeze", such as a picture. Any moment of time, or rather, certain very significant (for our consciousness) moments of time, contain in themselves --like an artistic painting or a well elaborated scene in a movie-- a revelation of the past and of the future through their "signature" or "physiognomy" (appearance) in the present. People's faces and gestures are like that: they are constantly revealing the past history and the future potentialities or "promises".
This is a fact of life. With astrology and the high level of abstraction of its tools and techniques, based on mathematics, we model this reality, this whole "history" contained in a fleeting moment of time.
If we were able to read this "signatura rerum" by ourselves, if we could "hear" how things and beings or moments talk to us in revelation, if we could understand this language, there would be no need for the abstractions of astrology at all. But curiously, the continuos practice of astrology combined with long experience in "listening" or "reading" the people who come for consultation, can develop this "ear", so that, happily and paradoxically, astrology can transcend itself and the mind can get rid of the strict and limiting mathematical structures and a priori classifications of astrology, which then become an obstacle for real knowledge.
Juan
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Date: Fri, 11 Aug 2000 16:09:05 -0600
To: act@thenewage.com
Date: Fri, 11 Aug 2000 16:09:05 -0600
To: act@thenewage.com
In my opinion, the "weirdness" of a technique is not a reason to dismiss it, as long as it is consistent and has been empirically validated. It can be less, or equally, or more effective than a more conventional or apparently "rational" technique, and this depends on circumstances and the ability of the practitioner.
There is nothing "weird", for example, about the use of planetary hours or of Uranian planets. They simply follow a different type of "rationale" that does not require a physical astronomical or concrete reality.
The Koch and the Alchabitius so-called "systems" are examples of this. Koch is used successfully by thousands of astrologers in Europe and in the US, yet it is not a "system" but a mere algorithm, and it is astronomically absurd, suffering from the same "absurdite" that the mathematician Jules Delhambre saw at the beginning of the 19th century in the Alchabitius system, which was in turn used for centuries in the Arab world.
Other examples are the very effective technique of converse transits, or the intelligent use of minuscule asteroids.
I dismiss the use of Uranian planets, the Koch system, the Black Moon identified with the fictitious mean lunar apogee, etc... not because the do not work or are "inferior" in any way but because my mind requires consistency with itself.. However, another mind less astronomically inclined which ignores the astronomical inconsistencies of these tools can get excellent results with them, if not actually superior than without them. This is attested by the work of thousands of astrologers who use these tools and have validated them for decades.
In my opinion, any model that pretends to explain astrology must include an explanation of why these tools work so well. There is nothing "non-astrological" about them.
Juan
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Date: Sat, 12 Aug 2000 08:35:18 -0600
To: act@thenewage.com
Date: Sat, 12 Aug 2000 08:35:18 -0600
To: act@thenewage.com
Primary directions are very old, and yet are understood by very few, the same as domification systems, which, however, are used by many without understanding them very much. Understanding is not the reason why one idea in astrology is accepted or not.
[about techniques that "don't work"]:
Your language suggests that you would like to have a set of universal or objective standards with which to judge the validity of a technique, but with the condition that those standards should be based on some sort of objective "evidence". I am happy to keep away from that prejudice.
What is "valid" and what is not does not depend on theoretical prejudices but on the results obtained by the practitioner. If a technique doesn't work it is dropped very soon, unless you assume a priory that those who have practiced it for decades are deceiving themselves.
I have explained that astrology is not the study of anything in particular, let alone stars or planets, but a tool or a grid or classification and transformations system with which you can analyze and manipulate reality. What defines an astrologer is not the object of his study but the tools he or she uses.
The mind is a tool, and it is universally applicable, with all its limitations. So are the senses, and the a priori categories such as time and space with which the mind deals with reality. Analysis, whatever its object, follows certain rules and patterns, imposed by the mind and by logic. These patterns or structures (dichotomies, analogies, semantic transformations, symbolic associations) is what astrology is made of, they are the elements with which the classifications and categories of astrology are given meaning and are manipulated. Without this, astrology does not exist.
Astrology is only a matter of the mind because it is only a set of techniques or tools for modelling reality, any reality. It is obvious that it can model certain realities better or worse than others.
What I said about not working with tangible celestial bodies except very indirectly, I see as fact, not an opinion. If this is recognized, what is clearly invalid is your *belief* that "celestial objects are what is studied in astrology". Astrology, like the analytical mind, has no specific object of study. You can study with astrology *anything* that happens in time, with the limitations astrology imposes.
Astrology deals with a world of meanings, and is therefore pretty subjective or culturally and historically determined. No two people see the world the same way. Every "astrological act" implies an interpretation, and is therefore subjective. The fact that there is agreement as to meanings in astrology is the result of conventions and cultural similarities, or, very often, acculturation.
Juan
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Date: Sat, 12 Aug 2000 14:22:08 -0600
To: act@thenewage.com
Date: Sat, 12 Aug 2000 14:22:08 -0600
To: act@thenewage.com
Astrology provides a reference frame for the mind, and it is always the mind, the astrologer, who interprets and extracts information or knowledge, not astrology per se. Astrology is like the scalpel to make the operation, it is not "knowledge" about what it is modelling, but a tool that allows us to understand better what it is charting:
1- by finding "signatures" in the mapping that conduct or lead the mind toward a broader understanding of the issue through past experience with similar signatures in apparently unrelated cases and people.
2- by enhancing the significance of any particular moment or experience through the perspective offered by the "whole" (a cycle, a life) of which it is only a part. It allow us to establish "meaning" beyond the immediate circumstances.
I guess other people, depending on what they use astrology for, will see many other things. But, as far as I am concerned these are its 2 more basic or important (to me, of course) properties.
In other words, astrology is just a trick, a device, an invention, like the wheel or the clock or the calendar. It is very useful and convenient, and often it is real hindrance for true knowledge. What the clock and the calendar measure may be very fundamental, mysterious, or cosmic. But they are just devices or ingenious tricks by themselves, and they can be used and be thought of in very silly ways.
... snip what is "anathema" for science. Who cares! I am not of that religion...
Juan
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Date: Sun, 13 Aug 2000 10:55:18 -0600
To: act@thenewage.com
Date: Sun, 13 Aug 2000 10:55:18 -0600
To: act@thenewage.com
Psychologists, anthropologists, sociologists, philosophers... etc., "fight" among themselves about fundamental issues, they don't agree about many things, beginning with what they think a human being is... why should not astrologers?
Debate on certain fundamental issues about the nature of Astrology will continue, probably forever, as it happens in all the social sciences or humanities, and especially in borderline (half physical, half social) disciplines like Astrology. The fact, as William said, that it may be back in the Universities doesn't mean there will be agreement on fundamental issues.
In my opinion, pretending to force Astrology into the *exclusive* domain of the physical sciences and their criteria of validity, ignoring the mature criticism that exists of them when applied to other disciplines, is only a prejudice. I personally think that no elucidation of the nature of astrology is possible if we don't account for the following (to me) astrological facts:
- it is possible to work successfully with wrong data, especially when one is unaware of it.
- it is possible to make astrology out of imaginary data, such as the dates and times taken from a movie or a book of fiction.
- it is possible to work successfully with physically impossible "hypothetical" planets.
- it is possible to have very different astrological models of the same thing.
To me, this is Astrology. It is not possible to understand Astrology if all this is ignored and dismissed as anomalies, illegitimate, self-deception, and lack of critical thinking.
I think that we often forget that Astrology, like Medicine, Law, and many others, is mainly a counseling profession, a "social service". Of course there is room for researchers, philosophers, historians, etc. of Astrology, but considering Astrology in a vacuum is ignoring that the other 50% of it, which is the work of an astrologer, the human part, also defines Astrology.
Juan
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Date: Sun, 13 Aug 2000 13:54:03 -0600
To: act@thenewage.com
Date: Sun, 13 Aug 2000 13:54:03 -0600
To: act@thenewage.com
The decision about what is relevant or not should not be based on prejudices or a-priori assumptions.
What is relevant according to your notions may be very irrelevant to me. To me, a very tiny "piece of rock" can be astrologically very relevant if it is in exact conjunction with the Sun or with the Moon and if it has a dramatic and eloquent orbit, as it often is extremely relevant for an astronomer, while physically, well... it can fall near your house and....
Uranian techniques based on hypotheticals are very consistent, their calculation is mathematically rigorous, and the techniques are validated by many decades and hundreds if not thousands of astrologers who use them. One cannot assume a priori that they are *universally* irrelevant, even though they can irrelevant for me.
Who decides what is numbo-jumbo and what is not? Who takes a priori decisions of what is "valid astrology" and what is not? Who is judging present astrological practices as gone astray and wants astrology to be something else from what it is? I could tell you many things that are numbo-jumbo to me and not to the astrological majority.
Many people assume as fact that astrology is a sort of study or "science" of our relationship with the heavens. From this very debatable assumption come many prejudices, such as a priori dismissal of certain techniques that "look weird" from a physichal or astronomical point of view, no matter how effective or how useful they can be, resulting --in my opinion-- in many misunderstandings about things like asteroids, Uranian planets, and other techniques that to these people look as "intellectual caricatures".
Modern-day Astrology does not deal with physical things, it deals with a question, a life, an experience, a "person", a nation, an idea, a business, an "event", a "meeting", a "beginning", a "death", a "birth", etc. These are purely subjective and symbolical entities and events. In my opinion, it is very naive to think of an "event" as something "objective"; it is not. By the same token, any physical or biological or "etheric" imprint theory crumbles completely in front of this.
Juan
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Date: Tue, 15 Aug 2000 08:04:42 -0600
To: act@thenewage.com
Date: Tue, 15 Aug 2000 08:04:42 -0600
To: act@thenewage.com
Why mainstream science and cosmology? and what is mainstream science? Why not linguistics or anthropology or cognitive science? That is where astrology belongs, in my opinion.
The very happy influence of Frech philosophers, authors on astrology, Raymond Abellio especially, also Jean Carteret. Gauquelin mentions them in passing and then forgets them forever in favor of "mainstream" scientific prejudices, unfortunately.
Juan
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Date: Tue, 15 Aug 2000 13:19:31 -0600
To: act@thenewage.com
Date: Tue, 15 Aug 2000 13:19:31 -0600
To: act@thenewage.com
I would like to contribute a few quotes here, to show that this is Marc Edmund Jones's view.
--The most comprehensive and compact exposition of what is Astrology, how and why it works, is found in his "A Primer of Symbolism", published as an appendix to "Horary Astrology", Shambhala, 1975. In page 418, one reads:
<<Astrology in every respect is a manipulation of existence through number. Thus no matter what form this manipulation may take in practical procedures, the operation is always fundamentally a case of (a) a mental or logical freezing or conceptualizing of some given state of numerical interconnections, as these come to special pertinence to a particular inquiry, in order to (b) chart some consequent and significant shift or possible shift in the particularized context of relationships with the various parts or wholes of everything else collectively...
<<The hypothetical freeze of reality to be accomplished in the course of the ordering in the mind, promptly facilitates the effective symbolization of all the ramifying relations and consequences of the pertinent immediacy. So much for definition bordering on the metalanguage.>>
<<The hypothetical freeze of reality to be accomplished in the course of the ordering in the mind, promptly facilitates the effective symbolization of all the ramifying relations and consequences of the pertinent immediacy. So much for definition bordering on the metalanguage.>>
--and likewise in page 424 (this is one of my favorite statements!):
<<The illimitable and eternal reality of all that is, of which space and time are a manifestation rather than themselves any sort of creative agency responsible for the cosmic existence, is in practical terms a kaleidoscope of inescapable movement. Nothing ever is still, except as brought to theoretical motionless or inert stability within some mind in process of analysis or judgement.>>
--in page 420:
<<the specialized employment of number that constitutes astrology...>>
--in page 58, regarding this case Horary Astrology:
<<After all, Horary Astrology operates by reflecting the consciousness of the person who practices it...>>
--there are also many illuminating statements in his "The Scope of Astrological Prediction" (1969,1973). For example, in page 147 (I have quoted this here in the past):
<<What does not have general understanding however is the inescapable circumstance that as astrological techniques gain their effectiveness in an advanced refinement or specialization of meaning through the various forms of remove in relationship they depart increasingly from the foundational or literal realities of celestial mechanics. This shift to more and more symbolical designation is represented most familiarly from the very beginning by the distinctive specificities with which the significators are endowed when placed in a geocentric structure. The process continues as symbols are established in layer upon layer of particular and varying but logically ordered context, and while horoscopy in its illimitable range of analytical judgement is thus ever making use of the heavenly phenomena it actually comes to employ them only most incidentally in their original and material or least symbolical base.>>
--And even more clearly, in one of his first books from 1945: "Astrology How and Why it Works" (Penguin, 1975), page 10:
<<Astrology is an organization of the divisions and distinctions in life on a definitely statistical pattern.>>
<<Astrology does not create anything. By the same token it reveals nothing that is hidden. Instead, it facilitates the measure and judgement of what is actually encountered in experience. Its method is a controlled exaggeration of some things, for the better recognition and understanding of others, on the pattern of all psychological analysis.>>
--and in page 33 of the same book:
<<Astrology is a psychological method for charting or measuring experience.>>
etc., etc.
So, I would be very happy if it is acknowledged that "Juan's theory" or "Juan's version" has historically been around for many decades at least (not to mention Jones' antecessors), that I am in very good company, and that I had a very good teacher!
Juan
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Date: Wed, 16 Aug 2000 10:14:40 -0600
To: act@thenewage.com
Date: Wed, 16 Aug 2000 10:14:40 -0600
To: act@thenewage.com
That's how a chart is made. But from then on all astrological practice has very little to do with the real heavens or with a person's experience of them. That's a fallacy, in my opinion. However, I agree with you that astrology can be seen as a kind of poetry. Of "the heavens" or "celestial poetry", no.
If someone is serious about "celestial poetry", then go outside and experience the wonder of the heavenly motions and lights, and study them. The real ones, not the faked ones of astrology.
Juan
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Date: Wed, 16 Aug 2000 22:09:17 -0600
To: act@thenewage.com
Date: Wed, 16 Aug 2000 22:09:17 -0600
To: act@thenewage.com
One thing is the poetry of the night sky with its motions and lights, another is the projections over a flat plane, which is with what astrologers work.
Astrology does not work with a mapping of the heavens --ecliptical or not, accurate or not-- except at the moment of making a chart. Everything else, from transits to progressions to rulerships to house meanings to interpretation, more and more as techniques are used, deals with a-priori abstract classifications and meanings that do not correspond to anything found in the sky or in nature, and, especially, with purely symbolical manipulations of time-units that violate physical law and are the result of metaphorical thinking and projections of the analogical structure of the human mind. The hands of a clock and all the metal machinery of a clock are used to measure and model time, but that metal machinery is not "time". To say that the technology of astrology is supposed to be a picture of the real heavens out there is as absurd as saying that the machinery of a clock, with its pendulum, or the hour, minute, and seconds digital or analog markers, is supposed to be a picture of something that is "in nature out there". That could be possible only by way of metaphor. No metaphor, no astrology as we know it.
Astrology does not measure a mechanism of cause and effect in any way. That happens only inside the mind of some people who are believers and followers of a pervasive paradigm that interprets the world in terms of a mechanical metaphor.
We astrologers measure the universal concordance of all things. Therefore, one thing always speaks of the other, one is the oracle of the other. Every time we make an astrological interpretation, we are re-creating the world, re-creating reality with the elements that the particular techniques we are using provides. In this sense, astrology is no different than poetry, and both are trying to find, or establish through the use of language, the common elements, the structural and semantic similarities between things, their "common" trunk in human consciousness. Doing this, astrologers are able to break the apparent chaos and physical and temporal separations of the physical world, and can connect the inner world of the mind with the outer phenomenological reality. This is only possible because of language, which builds a complete dialectical system of the world. Such is poetry, psychoanalysis, and all the human endeavors that are possible thanks to the nature of language and consciousness.
You use them to obtain the coordinates and the modelling of time... once obtained, you proceed by way of analogy and conventions, following astrology's own rules which need not be dependent on the behavior of the physical world. Astrology's rules are dependent not on celestial mechanics, but in the particular analogical and numerical manipulation of this mechanics imposed by the a-priori analogical codes of the human mind, which are used to interpret reality.
Juan
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Date: Thu, 17 Aug 2000 07:08:52 -0600
To: act@thenewage.com
Date: Thu, 17 Aug 2000 07:08:52 -0600
To: act@thenewage.com
Mathematical accuracy may have little to do with "true" or "correct" or "natural". Houses and zodiacal 30-signs have very little to do with "natural", and yet, astrology is built on them. Harmonic relationships along a geometrical plane (aspects) could never be "seen" in the sky. So neither houses, nor signs, nor aspects, are "natural", and yet the mind thinks they are "correct" or "true".
Astrology is not a picture of the physical world but a picture of the mind. By using celestial coordinates (not the real planets in the sky), it is effectively monitoring man's relationship to the world, acting like a bridge between inner and outer, between objective and subjective.
This is the same thing Ed Fallis said: <<I think it's about an interface between the subjective and objective>>... and <<Astrology (we) also invents its own laws>>
As Bosse Omhav says regarding houses: <<Maybe it is true that whatever system one chooses, it is bound to work>>. Because it is a tool that is used by people, and ultimately the tool is not the important thing, but whatever is done with it, and it is the astrologer's ability in manipulating linguistic codes and symbols what makes it work.
Juan
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Date: Thu, 17 Aug 2000 09:49:08 -0600
To: act@thenewage.com
Date: Thu, 17 Aug 2000 09:49:08 -0600
To: act@thenewage.com
The 30-degree signs of the zodiac are artificial references to a seasonal natural reality that applies exclusively to the Sun and to the temperate regions of the Northern hemisphere, which is then applied universally and to all the planets by means of mathematics, and to which are added other a priori classifications (the elements and qualities). This is a purely cultural thing, not external nature. Otherwise, show me where are exactly 30 degrees of "fire" next to the 30 degrees of... anything in the sky.
They refer to the Sun only, not to the rest of the planets. You can have the Sun in a "summer" sign while the Moon can be "in winter" or in "fall". That can be "nature" only by way of analogy and metaphor. And the seasons of nature have little to with the precise 30-degree "boxes" that the signs are. With the exception of solstices and equinoxes, there are no "jumps" in nature from one sign to the next, only in the mathematics of astrology and of every other classification system, which are by necessity arbitrary.
From another angle, the fact that solstices and equinoxes were accurately calculated by the Babylonians centuries before the Greeks didn't make them change the basis of their zodiac, which remained always the fiducial stars in the night sky. This difference between Babylonians and Greeks is the result of different cultures and mentalities, it is a cultural choice, i.e., the meaning and importance these things have for astrology depends on culture, not on nature.
With few exceptions (such as mundane astrology, "transit to transit") transits are measured always with respect to a radical. Planets are in transit to something. The radical chart is not "out there" in external/physical nature.
Any "event" must be identified first as such by the mind through a subjective process; otherwise it is not recognized and passes un-noticed, it never becomes "an event"
Consider solar eclipses, for example. Unless you are in or near the eclipse path, the event is totally in existent physically. People consistently ignore the several total eclipses happening each year, some of them very impressive, but happening in un-inhabited areas. However, if it happens in Central Europe at the turn of a century making very exact "crosses" in paper (not in the sky!), no matter how mediocre and insignificant it is astronomically compared to other giant eclipses of the century, it is given an enormous importance, for cultural and subjective reasons only. And astrologers consistently use the eclipses taken out of the ephemeris, even though in the world the are just a regular New Moon for those not in its path.
This is not outer/physical nature or astronomy. It is culture, analogy and metaphor.
The moment of declaration of Independence, the moment when a contract is signed, when a question appears in the mind, the moment when I received a phone call, when I open the doors of a restaurant, the moment that I choose as *significant* for erecting the chart, is established thorough a process of symbolic thinking which is subjective and culturally determined, it is not established by outer/physical nature. Why do you choose the moment of birth as the radical of a historical figure, and not the moment of death? That is culture (cause and effect prejudices), not physical nature. Why the moment of birth is given more importance than the moment of conception? Culture, not physics or biology.
Furthermore, from the opposite angle, unless one is deterministiscally rotten, the fictional events of a novel or a movie to which you can apply successfully the astrological tool are not part of external/physical nature. External/physical "nature" doesn't say anything, either, as to why you can work so well with the wrong chart (as long as you are unaware of it and think it is accurate!) and with Uranian planets, Arabic parts, etc, nor can it explain why the same interpretation is accepted as true by different people as long as they think it is specifically done for them and none other (this has been tested through controlled academic experiments).
Juan
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Date: Thu, 17 Aug 2000 18:44:02 -0600
To: act@thenewage.com
Date: Thu, 17 Aug 2000 18:44:02 -0600
To: act@thenewage.com
On a theoretical level, the single most important *practical* implication, to me, is that, to use Bill Sheeran's phrase, "Astrology is what it is and astrologers do what they do", and there is nothing wrong with modern astrology, but many things are wrong with a lot that is said about the nature of astrology by astrologers, based on theoretical assumptions and subjective philosophical preferences contradicted by what they do in practice.
On the practical level, again from my personal standpoint only, the implications of this way of understanding astrology are many and seem to be the result of disentangling it from the compulsory straightjacket of rigid cause-and-effect directionality. Many techniques are then able to show their esthetic beauty and interpretative power, such as converse transits, death charts, Davison charts, etc. Disentangling astrology from this "physical compulsion", which to me is a "matrix of prejudices", gives as a result also a better understanding of the role of asteroids and hypothetical planets.
And, most important, understood this way, as something which belongs to the realm of language and consciousness, Astrology becomes a wonderful tool that can release in a disciplined way the creative potential of the imagination, bringing as a result a true re-interpretation and transformation of reality.
Juan
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Date: Fri, 18 Aug 2000 10:11:31 -0600
To: act@thenewage.com
Date: Fri, 18 Aug 2000 10:11:31 -0600
To: act@thenewage.com
All astrological measurements are (or should be, by definition) completely objective. That's the agreed upon "reality": *mathematical* astronomy. But the measurements are not to measure the measurements; they are to measure something else, i.e., the subjective world of internal and external phenomena as perceived or codified by the mind. This is why astrology is a master monitor between objective and subjective, the "interface" that Ed Fallis explained.
If you believe that astrology must measure the physical reality, then many things in astrology become absurd or erroneous, which to me is a simple prejudice. I should add here to the list one of the most beautiful and basic of all, which is what makes Mercury different from Saturn: orbital symbolism.
Error and absurdity exist in astrology as in everything else, but that's because of the astrologers, not because astrology may be a "caricature" of reality. The astrological system has a way of evolving and transforming in response to the times, as Ed F. said: Astrology (and astrologers) invents its own rules, to which I add: and there is nothing wrong with that. That's its nature and its genius.
Juan
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Date: Fri, 18 Aug 2000 15:30:27 -0600
To: act@thenewage.com
Date: Fri, 18 Aug 2000 15:30:27 -0600
To: act@thenewage.com
There are several points involved here, technical, philosophical, and astronomical. I'll try to list them. We are coming from different views of what astrology is and of how to approach astrological interpretation, so the answer is not simple, not easy... and I certainly do not believe that mine is the only way, or that I can explain it well. Please be patient.
It is the map itself that is establishing a very direct relationship between the Black Moon and the event described regarding the mines. From this I make a symbolical association based on analogies. There is not enough evidence yet, but there is no need. This kind of "evidence" reasoning is to me like we say in Spanish "tomar el rábano por las hojas" (taking the radish by the leaves).
I (or Astrology in general) do not base myself in any sort of empirical relationship between one thing and the other. What I do is interpret one thing in terms of the other. The mapping itself (see my post on Occam's razor) establishes the relationship, not "empirical evidence". I then re-create the reality by means of language and interpretation based on metaphors. This is what we always do with everything, astrology or science or whatever.
Keep also in mind that I wrote <<making Yugoslavia a good example worthy of study to analyze and LEARN the mundane Black Moon symbolism.>>
This is better understood when it is realized that the *osculating* or true Black Moon is very recent and neglected point that not many people use in the world, since, among those who feel attracted to the Black Moon, a great majority use the fictitious Mean Lunar Apogee, which I reject and do not use. The osculating apogee has been available only after 1992, and its meaning is a subject of research.
Astrological symbolism, fortunately, is not dependent exclusively on empirical evidence, however important that is; a lot of it is derived from the orbital symbolism and the simple "naive" analogies that it generates, (e.g., the slow motion of Saturn = old age, wisdom etc.). The whole explanation of the symbolism of the principal planets is derived this way by Marc Edmund Jones in "Astrology How and Why it Works" (1945).
You can read my development of the osculating or true Black Moon symbolism here:
http://www.expreso.co.cr/centaurs/blackmoon/lilith.html
http://www.expreso.co.cr/centaurs/blackmoon/lilith.html
among other things, I wrote:
<<The apogee/empty focus (="kenofocus") is really like a womb, a receptacle, an accumulator, a point of emptiness...>>
This, by analogy, is related to a mine. But it remains a hypothesis that must be validated by experience and "evidence", which in this case, I don't have. The example I just gave is part of the collecting evidence and postulate a hypothesis phase. Most hypotheses in biology and the social sciences never go beyond this. Of course, the hypothesis here is not Black Moon = mines. This is too superficial and circumstantial. The hypothesis is Black Moon - Yugoslavia - event with the mines. There is an enormous amount of research and astrological work to be done in order to operationalize this, but what differentiates astrology from other disciplines is that Astrology tells you a priori that the relationship is there. And this saves you a lot of work.
In Anthroposophy this is called "imaginative thinking". By what decree, in God's name, has been established that experimental science is the *only* possible science there is? There are many profound philosophical studies of Goethean science, for example, examining the way Goethe had of acquiring knowledge. The many shuffle branches of Anthroposophy, from Waldorf education to Bio-Dynamic farming, were developed this way and show the validity and success of the method.
The astrological mapping directs the mind to make the analogy, and the astrological association is established by means of symbolism. We do this all the time in everyday life and in scientific interpretation of data, except that is so ingrained and conventional that we are not aware of it. There is a great deal of material and scholarly references that can be found in the web regarding the role of metaphor in science. One good starting point can be:
Elsewhere I commented (on Sun/Venus):
<<To me, astrology does not describe circumstances, it says things about them, so the actual circumstances may always be very different and they don't really matter; what matters is what you can say about them, your interpretation of their meaning in terms of what the chart is saying.>>
In this case, the radical Yugoslavia (1992) osculating apogee=empty focus of the Moon is over the Johndro Ascendant, over the solar eclipse point, exactly (<1 degree) square the natal Sun, exactly over (<1 degree) the Moon/Mars axis. Assuming that you give astrological credit to this point (I know most don't), the "mapping" itself is shouting: "Hey! I am important!" "I am very focal!". This is the chart speaking, and I listening, and trying to learn.
This ties with what I said about a "signature", in reference to "the signature of things". (DarkStar understood very well what I was saying in his/her mention of Jakob Boehme). The signature is established by focality and Occam's razor. This signature does not refer to the outer circumstances or appearance. No matter how different circumstances may be, if they share the same astrological signature they are related. The mapping establishes that two things are directly related. Then follows an interpretation of how are they related.
The way I see it, all of astrology involves this kind on interpretation.
Without interpretation, there is no astrology. All of astrology is mediated by the subjective processes of the human mind.
Without interpretation, there is no astrology. All of astrology is mediated by the subjective processes of the human mind.
Juan
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Date: Fri, 14 Jul 2000 12:02:02 -0600
To: Exegesis
Date: Fri, 14 Jul 2000 12:02:02 -0600
To: Exegesis
The astrologer does not deal with the stars per se, but with their conventional representations in maps or models which consist of discrete and conventional coordinates. It is the coordinates which are given a meaning and the "stuff" with which the astrologer works, not the physical points in "outer" space themselves, *and*, normally (with very few exceptions such as mundane astrology), the astrologer does not work with the flux or movement of the heavens being modelled *in real time* but with a frozen "skeleton" called a "radical", which is an abstraction of an instant of time that happened long ago. So, in essence, the way I see it, the astrologer does not deal with the "real" or physical stars or planets in space except very indirectly, at the time of building the charts and calculating the coordinates. Once that is done, he or she deals only with the coordinates themselves and their multiple interactions, interpreting events happening to those coordinates (such as aspects) which only seldom correspond to real events in the sky and to real time.
I like to compare it with a clock; we normally relate to the clock, to the model, and not directly to the flow of nature or the becoming. In addition, the clock used by astrology very seldom is related to real physical time, since it involves a completely symbolical non-natural manipulation of cycles and of time (progressions, directions, transits) as they relate to a radical chart, a model of something that happened in the past and does not exist in nature any more.
We use the solar system as a way of modelling the order of the universe. The object of study is not the solar system itself, but what it is modelling, i.e., the flow of time.
Perhaps it is useful to make a difference between what the ancient Greeks thought, and what they did, as we are able to interpret their approach to astrology with modern tools of thinking, and in a historical and cultural perspective. What they really did in their (and our) astrology, as opposed to what they thought or said they did, and as opposed to the Babylonian approach?
For example: the tropical zodiac, as representative of the seasonal cycle is related exclusively to the Sun. When we convert a time-cycle into simultaneous sections of space in the sky, each with different "seasonal qualities", we are transposing the real experience of time and the physical characteristics of the seasonal cycle into a symbolic matrix in space with which we give qualities to the planets, which have nothing to do with the seasons. The different *seasonal* characteristics, physically speaking, apply exclusively to the Sun. Any other use is symbolical, and comes from a transposition of time into space, which can be done only through abstraction and symbolization (metaphor and/or analogy).
This can be seen in the calendar, where discrete units of time become temporal distances or spatial "cells", and this reflects a change of consciousness from the "real experience out there" of Babylonian culture to the abstraction and pure geometry of the Greeks.
In Babylonia the measurements of time are provided by planetary motions, or, in Greek astronomy, by the Sun (a very important cultural difference!). Planetary motions are "trajectories" ("orbits") which, unlike the Babylonians, the Greeks figured abstractly (geometrically) as distances in space. This is what I feel the coordinates of an astrological chart measure, these one-dimensional distances in a flat geometrical space which allow the trajectories to intersect, even though they never intersect in the real world. Like the cycles in a calendar, the intersections happen only in the abstract model. Whether they really happen or not in the heavens out there ***and in real time*** or not, with few exceptions, is of no concern to the astrologer, who works with symbolically manipulated time units and with discrete coordinates and abstract trajectories, never with real physical objects in the sky.
Juan
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Date: Sat, 29 Jul 2000 09:31:52 -0600
To: Exegesis
Date: Sat, 29 Jul 2000 09:31:52 -0600
To: Exegesis
I'm glad to hear that this is a standard model. As I suggested, I think there is a difference between theory and practice. Astrology can be almost anything you want in theory, but it may be something very different in practice. Is astrology what it is thought it is, or what astrologers do? Astrology uses today the same basic tools (planets, signs, aspects, houses, directions...) than 2000 years ago, it is the same "technology" (such as the clock, or the calendar, or the wheel), so we can say that astrologers still do the same thing, technically speaking. The ideas about astrology and its function may change from individual to individual, from epoch to epoch, etc., but, in my opinion, these ideas must match what is done in practice, and, in practice, since the time of the Greeks, the astrologer doesn't deal with "the stars", but with coordinates projected on a plane.
This distinction is basic to me. I would welcome any illumination about why this distinction is not important, or wrong.
To inquire about the planets, or their "behavior" (whatever that means) within a model of thought based on present astrological practice, would be quite irrelevant or inappropriate IF the model used is contradicted by that practice, which is often the case. Or to say it differently: the inquiry, to be relevant, must be based on something which is not modern astrological practices, which, by their nature, contradict the idea that astrology has something to do *directly* with "the stars out there".
Generally speaking, perhaps it is not a question of practices "having no real basis", but of a basis which is to be found or inquired about, since it wouldn't be a practice if it did not have a basis.
This, I think, is born out by the plethora of divergent and assumedly contradictory practices in astrology.
There would be nothing wrong with this plethora if astrologers would be aware how much what they do contradicts what they say or think about the nature of astrology. The plethora is not the evil, but the inappropriateness of the models that claim to explain it. They may not be contradictory at all, but natural results of basic astrological principles. Perhaps the apparent contradictions of many practices is a sign that the model we have to explain astro-practice is inadequate.
The object of study is not the solar system itself, but what it is modelling, i.e., the flow of time in consciousness.
What is "Astrology": an idea or a practice? What defines astrology? Is it acceptable to maintain an idea about astrology which is contradicted by practice?
I said "the measurements of time". There are many differences between Greek and Babylonian astronomy. Babylonian astronomy was based on the motions of the planets correlated among themselves in the night sky (sidereal), and therefore their sense of the passage of time was very weak, whereas Greek astronomy was primarily concerned with the Sun, i.e., with the exact measurement of the timing of events, where events are measured against solar phenomena or markers. The Babylonians used the night sky as their reference frame, the Greeks used solar markers (tropical zodiac).
This doesn't mean that the Babylonian didn't know the things the Greeks knew. It means that their cultural values and practices were different, and so was their astrology and astronomy.
A brief explanation of this found, for example, in Raymond Mercier "Studies in the Medieval Concept of Precession, Part I" ('Archives Internationales d'Histoire des Sciences', (1976) 26, page 200). Also in Willy Hartner "The Young Avestan and Babylonian Calendars and the Antecedents of Precession" page 3, Journal for the History of Astronomy x (1979).
Greek astronomy is based on geometrical models. Babylonian astronomy is not, it is based on numerical or arithmetic models. This fact does not imply that the Babylonians were ignorant of geometry, and doesn't say anything about the origin of the geometrical models. It is the characteristic of a cultural practice.
This is explained, for example, by Neugebauer in "Problems and Methods in Babylonian Mathematical Astronomy",The Astronomical Journal Vol.72, Nr.8 pp. 964-972 (1967), and also in "The Survival of Babylonian Methods in the Exact Sciences of Antiquity and Middle Ages", Proceed. Ameri. Philos. Soc.Vol.107, No.6 (1963)
I am not suggesting about the origin, but about the main characteristic of an established practice...
The argument is based on the characteristics of the "Greek Mentality", as opposed to a "Babylonian Mentality", which --since I am not an expert in this-- is what I have read over and over again, as it becomes evident in what historians know as "Babylonian astronomy" and "Greek astronomy". It doesn't matter --from this perspective-- where something originated. Each culture adapts what it takes from another and imprints it with its own features.
You didn't address my argument that in practice, as opposed to theory, the astrologer doesn't deal with the stars except indirectly. Once the map is done, the astrologer deals with the map, not with the observed reality of the heavens. There are even many who believe that calculating planetary positions is not astrology but astronomy... in which case astrological practice *never* deals with "the stars".
Juan
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Date: Fri, 04 Aug 2000 08:34:36 -0600
To: Exegesis
Date: Fri, 04 Aug 2000 08:34:36 -0600
To: Exegesis
Consider the following:
1-) It is not possible to experience 30 degrees sharp of fire next to 30 degrees sharp of water next to 30 degrees sharp of anything anywhere in the sky.
2-) It is not possible to experience a Moon/Venus exact conjunction appearing in the chart when in the sky they may be separated by 10 or 12 degrees.
3-) Normally (exceptions noted) astrologers work with natal or any other type of radical "charts", so it is impossible to experience "out there" any event, transits included, happening in the chart, because the chart is not an organic entity being subject to planetary influences or whatever: it represents a very artificial fleeting instant of time that no longer exists. Transits, technically speaking, happen to charts, not to people, nor plants, nor animals.
4-) Unless you live in a very flat area or at the beach, the astronomical horizon used by astrology is a mathematical abstraction that can be far from representing the "rising" and "setting" of planets. Any hill or mountain changes the experiential definition of "horizon".
5-) It is completely impossible to experience anything happening below the horizon, unless we are speaking of very subjective non-physical perceptions which cannot be discussed.
6-) It is common to "sense" the time when an *astrological* planet is on the ascendant or descendant, but this refers to the intersection of coordinates and abstract geometrical planes, not to events in the sky. By the same token, a person experiences very powerfully a Moon/Pluto conjunction that only seldom corresponds approximately to something happening in the sky (they are often separated by more than 20 degrees even though the conjunction may be exact in the chart).
7-) The real angular distance of objects in the celestial sphere is never considered in astrology. You work with discrete coordinates always, be them latitude or longitude or declination or right ascension, what is interpreted is events happening between coordinates.
8-) All progressions and directions do not correspond to anything real happening "out there".
9-) With very few exceptions astrologers never work with "real" topocentric positions (a 1-degree difference in the case of the Moon).
When people say that astrology in general, or astrologers, do relate to what happens in the sky, to the real stars or planets "appearing" out there (at night at least, if its not cloudy or hilly or below the horizon), this is immediately contradicted by what they do when they practice their astrology. The above points are the reasons why I say this. I would appreciate any clarification of any of those pints.
Juan
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Date: Wed, 16 Aug 2000 19:40:53 -0600
To: Exegesis
Date: Wed, 16 Aug 2000 19:40:53 -0600
To: Exegesis
To be really a model of astrology, it would need the following:
- that it is not contradicted by well-established astrological practice, regardless of its "physics likelihood".
I personally find it very difficult to accept any model that dismisses many things astrologers do as anomalies, errors, "gone astray" practices, uncritical thinking, etc., only because it doesn't fit into a-priori assumptions about what astrology is or is not. Astrology is defined by what astrologers do much more than by theoretical pre-conceptions physically biased.
It is not only a question of "accurate charting". Astrology manipulates time-units (directions, progressions) and time directionality (converse progressions, directions, and transits). It also manipulates purely symbolical categories (signs of the zodiac, planetary significators, rulerships, etc.), and offers many alternative ways of modelling the same reality (the many alternative systems of directions, the many alternative techniques, the use of asteroids, etc.). All this is very "astrological", and accurate charting is not necessary to provide useful and successful interpretations.
Oblique longitudes derived from the planets' ascensional plane, for example, represent better their positions in the sky than normal ecliptical longitudes. But this sort of accuracy has never been necessary in astrology, even if it is desirable. Medieval astrology worked with very inaccurately calculated charts, and there are multiple carefully worked-out versions of some people and nations' charts that work very well. Accuracy is needed by the mind, because the mind requires the sensation of specificity, but as long as the mind *believes* that it is accurate, the particular chart is accepted without question. The accuracy of the charting is very relative and ultimately subjective, since it is the result of arbitrary conventions and of beliefs. There is no "objective accuracy" in the choosing of the time to erect a horary chart, for example, nor in the choice of "the right moment" to erect a business or a political chart. They all involve subjective interpretations and conventions that need not be related to physics.
In other words, the "accuracy" is required, but not in terms of physics. The mind requires it as a sensation of specificity, i.e., the feeling or belief that the chart is "correct". "Correct", which is subjective and/or arbitrary, is more important than "physically accurate". The astrologer only needs to *think* it is, because that is the *mental* pre-requisite.
This, to me, would be accounting for astrological practice in order to understand the nature of astrology, what astrologers do, not merely theoretical assumptions or prejudices.
Juan
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Date: Wed, 04 Oct 2000 22:58:36 -0600
To: Exegesis
Date: Wed, 04 Oct 2000 22:58:36 -0600
To: Exegesis
I tend to put it as "the subject of astrology can be anything that happens in time". It tries to figure out or analyze the "structure" of things, and it does it in the way you are saying, by furnishing models of complex systems, which could also be called "structures", i.e., systems of relationships.
I like the analogy of a clock or of a calendar. Astrology is very much like a calendar of the development/structure of whatever it is applied to. Let me translate here something I wrote in 1992 (the complete essay can be read in Spanish in my site: "Naturaleza y Estudio de la Astrologia" (http://www.expreso.co.cr/centaurs/essays/es/estudio.html):
<<Astrology, from the practical point of view, is a set of tools or techniques through which it is possible to establish and analyze the structure of practically everything that happens in time. Any calendar structures time based on a compartmentalization of astronomical cycles, which then become slices of space over which temporal distances are measured. Astrology, through a process of semantic intensification, presents us a qualitative structure of time that can be analyzed impartially and objectively by means of a specialized language. When applied to the life of a human being, astrology means the possibility of modelling or representing the underlying sense and structure of a biography in development... In other words, the astrological structures, applied to a human life, establish a calendar for the development of this life through the use of measurements and the mathematical mapping of the subjective and qualitative dimensions of experience.>>
We use one thing that can be measured directly and with precision (the celestial apparatus), in order to furnish a model of something which cannot be measured directly (subjective experience, symbolical entities and "events"...). This is the fundamental assumption, and it seems to have some "mystery". But in reality, to me, it has not more mystery than a calendar. The "mystery", perhaps, is in understanding that astrology is not "about" celestial objects, but about "time". I feel that if we are able to understand the very intimate relationship between time --or rather the flow, the becoming-- and "consciousness", we will be able to grasp the reason why celestial mechanics can "measure" subjective reality.
But this is astrology only in part, related probably to its beginnings or its foundations, because we cannot assume that astrology, i.e., astrological practice, works through a sky-to-earth "real time" correspondence. It does not. "The above" used in astrology is a construct made of dense symbolical layers and manipulations that belong more to culture than to nature. The laws of nature and of physics are therefore not the basis of astrology, but the nature of human consciousness and how consciousness organizes the world through the use of metaphor and analogy, and how consciousness uses the celestial apparatus to build the analogies because both (consciousness and the experience of astronomical cycles) are intimately related through the fundamental reality of the flow of time.
I see astrology not only as form but also as content, i.e., meaning and interpretation, and this is completely cultural. If I were not a practicing astrologer, I would be inclined to think of astrology merely in formal or structural terms, which *may* be universal, but in real life Astrology is USED, as is the case of any model or modelling tool, it does not exist by itself. The relationships it models have to be communicated and a meaning has to be given to them.
We have a structure such as, for example the solar system. We take it as model of something else. But how do we give meaning to the different parts? Specifically, the best illustration is probably the process through which a newly discovered planet (Neptune, Pluto, an asteroid...) acquires meaning as a result o a very complex mental/collective process. This process is strongly mediated by a particular culture, economics, and history.
There is meaning in form by itself. But it has to be communicated socially and made useful. In this Astrology is very much like Medicine. Medicine cannot be thought of without its application and practice, even from the merely theoretical standpoint.
My point is simply that this doesn't mean that current practice is *not* astrology or is "pseudo" astrology. You said once that astrology can invent its own rules, make them anew. For example, one of the paradigms of natal astrology is the "dogma" of the birth chart. However, I can develop my practice not with natal charts but with death or any other significant charts, freeing myself from the constraints of "birth-chart astrology" when dealing with individual lives and with psychology. I would still be working with the same astrological principles, but applying them in a different way. The same goes for the use of the ecliptic, of hypothetical planets, and of asteroids. They are parts of the same "astrological" principles, very pure and fundamental astrology and mathematics, because astrology is not about celestial objects but about the logical and analogical structure of the human mind *plus* the "time measurement (or movement) paradigm".
It is here that a historical and fundamental distinction must be made between "Astrology" in general as an idea, with its multi-cultural forms (Aztec, Chinese, Babylonian, Megalithic, etc), and *the* Astrology that we know and practice, fundamentally distinctive and unique. One belongs to the origins of Astrology, the other to the historical beginnings of horoscopy. There are many fundamental differences between both, mainly, that horoscopy does not work ins situ and in real time, but works exclusively through cinematic and geometric models very densely manipulated in a symbolical way that is not related to physics but to mathematical analogies.
Generally, when people think in Astrology, they assume the first more generalized and "archetypical" concept, which I think is clearly a big fallacy, since the astrology we practice is Greek horoscopics, which is a different thing.
Of course, I do not believe that such and such practice "defines" Astrology. The properties of the astrological "modelling tool" can be studies by themselves in abstraction from the different practices. But it is the practice, the "act" of putting the multiple possible astrological models to use, what gives us the "evidence" we need for the theoretical study.
So, from these considerations (like the fact that there can be multiple astrological models for the same thing --the different schools and techniques), and your assertion elsewhere that Astrology "invents" its own rules, perhaps rather than "a model", it would be more appropriate to call Astrology a "modelling machine" or a "modelling tool".
Apparent mathematical inconsistency may not be used as criterion of validity, because that would be simply a prejudice, and in many cases it would be wrong. Often, what seems inconsistent or even "random" proves to be following very logical and consistent rules, only that they remain hidden or unconscious.
This is a very simple principle. The object of any inquiry should be to discover that apparently hidden order, not pre-judge and dismiss based on prejudices or in a priori mathematical concepts. That's why I think that the path to follow to understand Astrology is not mathematics but cognitive science, knowledge about the structure of the human mind, of how the mind works, how it classifies the world and deals with the experience of time, how it establishes order and meaning.
Over and over again you will see that (apparently) very inconsistent practices produce very consistent and meaningful results. That is part of the nature of astrology, and there is nothing "inconsistent" in the fact that the mathematical coherence is frail or defective. That is not needed, even though it is desirable. "Dreams" can look very incoherent, but they are not, and I believe that many "satanized" astrological practices or incongruent techniques are very coherent when you take a look at them without the "mathematics" bias.
I agree that we cannot stay there, because Astrology would never progress that way. But this doesn't mean that the "there" is wrong or "pseudo" or non-astrological.
Juan
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