Resti di enormi mura poligonali a San Felice Circeo |
Ricordi del cataclisma che avrebbe così profondamente modificato l'oro-grafia di una superficie tanto estesa, provocato probabilmente da un "fenomeno cosmico tellurico", sono ancora oggi individuabili in molti miti, in particolare, ma come vedremo non esclusivamente, della tradizione grecoromana, e potrebbero essere forse alla base anche di quanto racconta Platone sulla terra perduta di Atlantide nel suo "Krizia".
Questo perché, come scrive il Vico: "Le mitologie non sforzate e contorte, ma diritte e facili, sono le vere istorie civili dei primi popoli Le favole furono, nel loro nascere, narrazioni vere e severe tirate poi alla corruzione dagli scrittori. Le volgari tradizioni, le quali sono sì per lunga data e da interi popoli custodito, devono aver avuto un fondamento di vero".
Tale in linee generali è appunto il quadro di riferimento prospettato dal ricercatore indipendente Evelino Leonardi nel suo saggio "Le Origini dell'uomo", un volume di ben trecentoottanta pagine pubblicato a Milano nel febbraio del 1937, in cui lo studioso romano, un medico affascinato dall'archeologia, esponeva, con un occhio alle tradizioni e l'altro alle fonti "classiche", la sua teoria sull'esistenza remota di una possibile "civiltà madre" mediterranea ignorata dagli archeologi alla cui ricerca lui invece aveva dedicato molti anni della sua vita.
Quella civiltà madre, secondo la ricostruzione che Leonardi era riuscito a fare, era per davvero esistita e lui ne aveva anche individuato, in base ad accurate ricerche filologiche, precise tracce nelle aree litoranee dell'attuale provincia di Latina, in particolare tra San Felice Circeo e Gaeta.
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