Le elezioni politiche
della prossima primavera potrebbero modificare, anche in modo
sostanziale, il fronte delle alleanze parlamentari. Soprattutto se le
stesse si dovessero tenere con l’applicazione di una nuova legge
elettorale. Il tutto, però, non conseguentemente in meglio. Questo lo
scriviamo da subito; proprio per evitare eccessive illusioni. Del resto,
le passate consultazioni amministrative hanno evidenziato il tracollo
delle alleanze alle quali c’eravamo assuefatti da troppo tempo. Tutto
ciò era prevedibile. Solo che i tempi sono stati più rapidi dei
pronostici. Resta che il futuro degli italiani è ipotecato. Da come
appare, l’Esecutivo Monti non è stata la panacea di tutti i nostri mali
peggiori. Era prevedibile, ma si è preferito andare oltre in modo
sconsiderato. Mentre il quadro istituzionale continua il suo
irreversibile logoramento, sul fronte politico c’è ancora tanta “nebbia”
da non consentirci di ben vedere oltre i ristretti limiti del presente.
Quello che è venuto a mancare, e se ne sono accorti tutti, è stato un
polo di riferimento sul quale, con buona approssimazione, avrebbero
potuto confluire tutti quegli elementi che non credono nel
“bipolarismo”. Tra costoro, ci permettiamo d’inserire anche noi. Dati i
tempi incerti, potrebbe altresì trovare spazio vitale un Partito nuovo
capace di presentare un programma meglio articolato rispetto a quelli
che ci vorrebbero propinare i “volponi” della politica nazionale.
Basterebbe, almeno in prima battuta, riuscire a dar corpo ad un
movimento d’opinione. Perché siamo convinti che solo con questa
formulazione si potrà favorire l’unione d’elementi che, pur avendo
differenti matrici di partito, intendano offrire la loro esperienza per
il bene dell’Italia e degli italiani. Sarebbe inutile proporre rilevanti
alternative ad un sistema allo sfascio. Riteniamo, invece, che il
muoversi a piccoli passi sia l’unica via per la primaria tutela dei
diritti del Popolo italiano. Le idee, almeno quelle per iniziare, non ci
mancano. Siamo alla ricerca degli uomini disposti a dividere l’impegno
per la presentazione di un programma operativo anche a livello
internazionale. Per questo motivo, pronti al dibattito ed alla critica
costruttiva, siamo convinti che questo webgiornale possa essere
importante veicolo per offrire scambi i d’idee e di contatti con tutti
quelli che non hanno mai fatto della politica una missione “pro domo
loro”. Del resto, il “bipolarismo” ha ampliato la voragine
d’incomprensione tra i partiti in Parlamento. Se è vero che cambiare non
è facile, riteniamo, in ogni caso, che non sia impossibile. Basta
volerlo veramente. Quello che manca, a ben osservare, è l’originalità
dei programmi. La difficoltà d’apparire dissomiglianti dagli altri. Il
2013 ci sembra l’anno giusto per dare nuova linfa alla politica
nazionale. Prima delle elezioni, però, si vari la nuova legge elettorale
ed il nuovo meccanismo per l’elezione del Capo dello Stato. Tornare
alla politica della concretezza resta la via più percorribile. Chi non
intende intraprenderla si faccia più in là. Ogni indugio andrebbe ad
ostacolare la voglia di riscatto.
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