(Foto: reuters.com / )
Lo smog emesso da due ciminiere
Di Roberto Cicchetti
"Mo che è st'accrocco?" dice il rassegnato passante di Roma che ogni
tanto vede il suo marciapiede invaso da macchinari oscuri e futuribili,
una volta per il controllo del traffico, un'altra per la misurazione
dell'inquinamento acustico, stavolta è per ripulire l'aria dalle polveri
sottili. A pochi passi dalla bocca della verità si possono osservare
questi mini impianti di depurazione dell'aria che promettono di
riportarne la qualità ai livelli pre-industriali, a quella che respirava
il Marchese del Grillo mentre cantava la marsigliese a briglia sciolta.
Si tratta di vere e proprie aspirapolvere, ma con una particolarità
che ne decreta l'efficacia, sono senza filtri, e quindi non emettono
alcun rifiuto da smaltire. la Is Tech Innovation in Sciences and
Technology spiega che sono dotati di un raggio di azione di 20-25 metri,
i depuratori prelevano e aspirano l'aria 24 ore su 24 a un'altezza di
1,20 metri, quella media delle carrozzine per i bambini. Miscelata con
una soluzione salina, l'aria viene trasmessa per mezzo di una pompa in
un grande contenitore-boiler alimentato da 300 litri di acqua. Grazie ad
esso le sostanze inquinanti sono spinte verso l'alto e intrappolate
nella soluzione. Volendo semplificare l'intero procedimento, i
macchinari riproducono in scala il ciclo della pioggia, fattore
atmosferico in grado di ridurre la densità delle polveri sottili. Le tre
fasi essenziali sono l'aspirazione dell'aria, la fuoriuscita di acqua
sporca, la reimmissione di ossigeno ripulito al 90 per cento.
Un piano organico di installazione dei prototipi è stato presentato da tempo a diverse amministrazioni comunali, al
costo di 10.000 euro
per ogni macchinario privo della copertura architettonica. Tuttavia le
manifestazioni di interesse da parte delle istituzioni locali non hanno
ancora trovato sbocco in iniziative concrete. Gli impianti Apa sono
stati visitati solo da delegazioni di città cinesi, storicamente
penalizzate dalla piaga dell'inquinamento. Eppure, osserva l'azienda
«una rete capillare e intelligentemente distribuita di 300 strutture,
accompagnata da centraline avanzate per il monitoraggio atmosferico,
potrebbe riportare la qualità dell'aria di Roma a livelli
pre-industriali nell'arco di poche settimane».
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Fonte:
Linkiesta
it.ibtimes.com
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