Federico Lubino, 25 anni, ha perso il controllo dell’Aprilia a un incrocio. Era figlio di Mario, attore di teatro
Diploma allo Scientifico e laurea in Filosofia a Sassari con 110 e lode, Federico aveva scelto un mestiere difficile. Voleva fare il regista. Per questo subito dopo l’università si era trasferito a Roma. I suoi genitori l’avevano lasciato andare. Nessun ostacolo, da parte di una famiglia che l’amore per l’arte ce l’ha stampato nel dna. Mario Lubino, il padre di Federico, lavora in banca, all’Unicredit in via Sardegna, ma è anche leader e primo attore della Compagnia Teatro Sassari, fondata nel 1978 dal regista Giampiero Cubeddu, scomparso nel 2007. La madre di Federico, Alessandra Spiga, è responsabile dell’ufficio personale all’Università, ma sul palco con il marito, a portare in scena le commedie in sassarese, c’è sempre anche lei. Ecco perché le ambizioni del loro figlio più grande le hanno incoraggiate. Pur sapendo che sarebbe stata molto dura sfondare in un mondo così difficile. Ma sinora a Federico era andata bene.
Un paio d’anni fa aveva lasciato Sassari e a Roma aveva seguito dei corsi all’Accademia del Cinema e della televisione. Dietro la macchina da presa ci sapeva fare. Da poco aveva firmato la regia del suo primo cortometraggio. Si intitola “Cuore sommerso”, tra le protagoniste ci sono Giorgia Wurth, volto noto della televisione, visto di recente in fiction molto seguite, e Cinzia Mascoli, attrice nota per avere ricoperto, tra i vari ruoli, anche quello di una delle mogli di Carlo Verdone in “Viaggi di nozze”. Con loro, insieme a diversi colleghi dell’Accademia, Federico aveva lavorato per parecchie settimane alla realizzazione del cortometraggio. Nelle foto scattate sul set Federico è attento, meticoloso nello spiegare ai vari attori come muoversi nelle scene. Era venuto fuori un bel lavoro, apprezzato dagli amici su Facebook e dai parenti in Sardegna: «Vedrai che diventerai famoso», gli scrivono in tanti. A lui la gloria interessava poco, in realtà. Ma il cinema era il suo mondo. Per questo qualche giorno fa, dopo un periodo trascorso a Sassari, era tornato a Roma. Aveva lasciato la casa di famiglia nelle campagne di Funtana Niedda, tra Sassari e Sorso, ed eccolo di nuovo nella capitale. Il suo posto era lì. Per muoversi più facilmente in quella bolgia di traffico, si era portato dietro la moto di Alberto, 20 anni, il fratello minore, studente di Scienze politiche.
Mercoledì notte rientrava a casa da una cena tra amici. Il giorno dopo avrebbe avuto tanto da fare. Anche perché a Roma c’erano i genitori. Mario Lubino e Alessandra Spiga si erano concessi una breve vacanza per coronare un sogno: andare al concerto della band californiana dei Beach Boys. Un paio di mesi fa, a Sassari, Mario aveva presentato al teatro Civico il tributo musicale dei Bertas al leader del gruppo Brian Wilson. E da quel momento aveva atteso con ansia la reunion in programma ieri sera all’ippodromo delle Capannelle.
Invece ieri mattina all’alba Mario e Alessandra hanno ricevuto una telefonata, la telefonata. E si sono precipitati all’ospedale San Giovanni. In una notte terribile sulle strade romane – con cinque morti e diversi feriti in tre incidenti – il loro figlio maggiore se n’era andato, con il suo entusiasmo e il suo carico di sogni.
http://lanuovasardegna.gelocal.it/regione/2012/07/27/news/cade-in-moto-regista-sassarese-muore-a-roma-1.5462968
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