Carissimi Colleghi, Colleghe e Amici....
Per vostra opportuna conoscenza,
inoltro il comunicato stampa della Fistel-Cisl che smentisce l'articolo sul
giornale di Feltri che attaccava pesantemente i colleghi del trucco e
acconciature, settore fondamentale della produzione televisiva.
Siete
invitati a diffonderlo presso i vostri contatti e tra i lavoratori della Rai,
dandone evidenza anche nelle bacheche, condividendo che è dalla diffusione di
notizie manipolate ed inveritere che comincia la fine della libertà di
pensiero.
Cordiali Saluti a tutti.
Comunicato Stampa RAI: FISTel - CISL, FELTRI DA' NUMERI SBAGLIATI. GRAVE ATTACCARE I LAVORATORI
“L'editoriale di Vittorio Feltri, in prima pagina de Il Giornale, quotidiano di proprietà della famiglia Berlusconi, parte con un attacco gratuito e diffamatorio ai dipendenti Rai ed in particolare ai truccatori, indicati nel numero di 700, in realtà molto meno, 180 tra interni e precari.” Così una nota di FISTel - CISL.
“Nell'articolo sono riportate cifre inesatte oltre a tutta una serie di banalità su cui basare una non troppo velata richiesta di licenziamento dei lavoratori, ovviamente a partire dalle maestranze (operai, impiegati e quadri) con salari meno elevati e privi di copertura politica.
Questo ci ricorda alcune parti dei cosiddetti piani di risanamento visti negli ultimi anni. Gli uffici abbonamenti o le riprese esterne saranno forse nei prossimi articoli.” “E’ grave attaccare i truccatori, più che quadruplicandone il numero facendoli passare per dei parassiti raccomandati dalla politica invece che per dei professionisti che svolgono il proprio lavoro. I dipendenti truccatori e parrucchieri in servizio sono 118 (67 presso il Centro di Produzione TV di Roma, 33 presso il CPTV di Napoli, 12 a Milano e 6 a Torino, secondo i dati ufficiali dell’azienda).
Così come è grave attaccare i lavoratori Rai, molti dei quali precari da anni, con un salario di poco superiore ai 18.000 euro lordi annui (1000/1200 netti al mese), con un contratto fermo da 30 mesi e con i salari medi più bassi dei dipendenti di Mediaset.” “Sono i lavoratori della Rai che da almeno tre anni, con scioperi e mobilitazioni, hanno osteggiato lo smantellamento industriale ed ideativo dell’azienda, sono i lavoratori della Rai che si sono inventati l'azienda anche quando non c'era, hanno assemblato i pezzi delle diverse macchine rotte per farne una che funzionasse, si sono reinventati tecnici del digitale per consentire l'evoluzione tecnologica degli impianti, sono in missione in tutto il mondo, dai grandi eventi sportivi alle missioni di guerra senza poter tornare a casa per mesi.
A questo va aggiunto che molte volte, i lavoratori della Rai sono stati umiliati e superati dai raccomandati, questi sì, della politica di cui si sono ritrovati a dover svolgere le mansioni perché il raccomandato non era in grado.” Infine un richiamo alla Dirigenza RAI che, ancora una volta, ha dimostrato il proprio disinteresse verso i lavoratori RAI, dovere etico avrebbe richiesto una ferma replica al quotidiano a tutela dei propri dipendenti. Coordinamento Nazionale RAI
Il Marchese
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