Censura e cartoni animati,
un binomio stranamente attuale. In Italia moltissimi cartoons hanno
subito nella versione originale o addirittura, solo in trasmissioni
successive, tagli o adattamenti per
evitare scene
Lady Oscarritenute troppo violente o richiami al sesso, con
l'obiettivo di rendere le storie più adatte al pubblico giovanile. E la
censura ha colpito, nel corso degli anni, soprattutto gli anime
giapponesi nonostante i primi ad andare in onda sulle reti private
italiane, come Lady Oscar e Georgie,
siano stati trasmessi integralmente. Solo dopo alcune scene ritenute osè
subirono dei tagli decisi. Per adattare ad esempio la serie "Ufo Robot Goldrake"
alla sensibilità del pubblico occidentale non furono trasmessi,
all'epoca della prima messa in onda, due episodi (in particolare,
l'episodio in cui Actarus era costretto al fuoco su truppe di Vega
composte di bambini). Poi fu la volta di "Alpen Rose",
era il 1985-86, e si vollero evitare riferimenti alla guerra ritenuti
pericolosi. Sempre negli anni Ottanta alcuni rimaneggiamenti furono
apportati sulla serie "È quasi magia Johnny" e stessa sorte subirono "Rossana" e "Piccoli problemi di cuore".
Della prima storia, oltre a tagliare numerose scene, Mediaset non
trasmise due episodi perché ritenuti non adatti ai bambini (in uno dei
due episodi Johnny, ipnotizzato dalla sorella, ruba biancheria intima ad
alcune ragazze). Clamoroso è il caso di "Che famiglia è questa Family",
con dialoghi modificati per nascondere alcune relazioni bisessuali dei
protagonisti. Proseguendo il cammino scopriamo che nell'autunno 1996
alcuni ragazzi lanciarono un enorme sasso da un cavalcavia uccidendo una
persona: durante le perquisizioni nelle abitazioni dei colpevoli la
polizia rinvenne fumetti di "Dylan Dog" e del manga "Ken il guerriero",
fumetti ritenuti violenti e quindi accusati di aver incitato a simili
comportamenti. A subire la scure censoria fu in quel periodo anche "Sailor Moon":
nell'ultimo episodio la protagonista, coinvolta in una battaglia
particolarmente violenta, si mostra alla fine in video completamente
nuda, la scena venne censurata dagli adattatori.
In "Slayers", solo per citare un altro esempio, le
mestruazioni che impedivano alla protagonista Rina di lanciare gli
incantesimi divennero nella versione italiana una "malattia". Nel 2000
ci fu il caso "Dragon Ball": fu incriminata una scena
in cui Bulma faceva vedere le mutandine al maestro Mute, ignara del
fatto che Goku gliele aveva tolte la sera prima. Ci fu un esposto per
incitamento alla pedofilia. Negli ultimi anni si aggiungono alla lista "One Piece" e "Naruto",
con scene violente tagliate e dialoghi stravolti: "idiota" è stato
sostituito da "testa quadra" quando è riferito a Naruto, e termini come
"uccidere", "ammazzare" e "morire", sebbene vengano pronunciati, sono
stati spesso rimpiazzati con sinonimi come "togliere di mezzo",
"eliminare", "fare fuori" o "perdere la vita".
http://it.tv.yahoo.com/blog/zapping/cartoni-giapponesi-piu-censurati-italia-163500123.html
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