mercoledì 31 luglio 2013

La ministra e i leghisti: i padani sanno dove è l’Africa?

La ministra Kyenge- Foto:www.facebook.com/Repubblica
“La Kyenge se ne torni nella giungla”....ebbe a dire un consigliere circoscrizionale di Trento Serafini, appartenente a una lista in teoria “moderata” e di “ centro” nata per gareggiare alle elezioni provinciali del prossimo ottobre, che si chiama ProgettoTrentino (non male come progetto).
In realtà la Kyenge è nata a Kambove in Katanga nella Repubblica Democratica del Congo. Qui della giungla richiamata da Serafini non v’è traccia da decenni causa deforestazione. L’estrazione di rame e cobalto, infatti, hanno privato il territorio della sua foresta pluviale tropicale. Ad estrarre v’è la compagnia statale Gècamines ed altre compagnie talvolta legate ai ribelli del M23 (23 marzo), esercito costituito in parte da disertori dell’arma congolese ed in parte da mercenari foraggiati dal vicino Rwanda. Ma è inutile che mi dilunghi in quanto il consigliere circoscrizionale sarà documentatissimo su ciò che è stata definita la “terza guerra mondiale africana” e che, secondo fonti Onu, ha già causato proprio nel Katanga già 4 milioni di morti dal genocidio rwandese ad oggi.
Il collega medico della dott.ssa Kyenge, un tal dott. Calderoli di professione odontoiatra (e poi vi chiedete perché ho paura quando vado dal dentista?) ha paragonato la ministra ad un orango. Tutti sanno da studi di secondarie superiori che l’orango appartiene alla superfamiglia degli Hominoidea che comprende le scimmie antropomorfe (dal greco:ànthropos, “uomo” e morphè, “forma”) che per caratteristiche fisiche e intellettive sono le più simili all’uomo. Come ben raffigurato al Muse di Trento (il nuovo museo di scienze naturali inaugurato sabato scorso) solo le scimmie si sono fermate in alcune zone di Africa ed Asia mentre l’uomo, tra i quali tutti noi, è emigrato abitando il mondo. Quindi l’affermazione del vicepresidente del Senato è, ad esser benevoli, “fuori luogo”.
Recentemente, a Cantù, un ex consigliere del Carroccio auspicava il tiro di “noci di cocco” anziché banane alla ministra. Per ricordare i suoi natali..... evidentemente. Ebbene; il “cocos nucifera” nasce nelle coste di Asia ed Africa e non certamente nella giungla o ciò che ne resta. Non si sono mai viste le liane intrecciate alla palma da cocco. Mentre le banane si. Vi sono e v’erano. V’è testimonianza documentata all’inizio del secolo scorso addirittura nei libri che fanno riferimento all’espansione coloniale belga. Un interessante opuscolo, datato luglio 1909, e titolato “A travers le Congo Belge” è stato curato dal capitano René Rubreucq. Nel passaggio dei coloni gli indigeni congolesi tiravano loro banane in quanto temevano il contatto con i bianchi e, nel contempo, si preoccupavano che l’occupante avesse di che mangiare. Forse gli intellettuali che hanno tirato le banane alla ministra a Cervia volevano ricordare quel passaggio storico.
Sempre nel cuore della Padania, questa volta a Varese i consiglieri leghisti abbandonarono l’aula all’entrata del Ministro. Come dar loro torto? Gli schiavi di colore non disertavano forse i villaggi all’arrivo dell’uomo bianco? Certamente hanno sceneggiato questo atto simbolico in memoria della tratta che ha visto deportare oltremare 20 milioni di donne e uomini di colore. Secondo fonti storiche due terzi sono arrivati a destinazione ed allora, come oggi, molti sono stati inghiottiti dal mare.
Dulcis in fundo. Anzi. Aperitivo. La foto della Ministra Cécile Kyenge appare su facebook con la scritta “Dino dammi un Crodino“ che richiama un famoso gorilla di una pubblicità televisiva. Il post viene da Andrea Draghi, assessore leghista alla sicurezza del Comune di Montagnana e Consigliere Provinciale. In verità i gorilla, sempre in Katanga, sono a nord del lago Kivu e non a sud dello stesso ed in particolare nei monti Virunga. Da recenti ricerche si evince che il gorilla è un animale talmente intelligente che fuggenonviolentemente il conflitto. La loro sopravvivenza, infatti, è favorita dal fatto che il parco Virunga si estende dal Congo, fino al Rwanda ed in Uganda. Quando v’è un conflitto i gorilla si spostano laddove v’è pace. Interessante, no?
Non v’è invece traccia di banane, noci di cocco, oranghi e gorilla a Tirana ove gli amici leghisti conseguono la loro lauree....on line. E si vede! Mamma mia se si vede.

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