lunedì 29 luglio 2013

Paesi dell’euro, persi milioni di posti di lavoro. In Germania no!

di REDAZIONE
In cinque anni di crisi in Italia sono andati persi quasi un milione di posti di lavoro. Dal 2008 al 2013 nel nostro Paese gli occupati sono scesi da 25,3 milioni a 24,3 milioni con un calo di 998mila unita’ (-3,8%). Nell’area euro l’occupazione e’ risultata in caduta del 3,6% da 150,4 milioni a 145 milioni. Unica eccezione e’ la Germania (+3,9%) che ha dato impiego a 1,6 milioni di persone in piu’ (da 40,2 milioni a 41,8 milioni).
Questi i dati principali di un rapporto del Centro studi Unimpresa che ha analizzato l’andamento del mercato del lavoro in Italia e nell’area euro dal primo trimestre 2008 al primo trimestre 2013.- L’analisi di Unimpresa, basata su dati Banca d’Italia, Eurostat e Istat, mette in luce che nell’area euro (Unione europea a 17) l’occupazione e’ calata complessivamente da 150,4 milioni a 145 milioni: i posti di lavoro in meno pertanto sono oltre 5 milioni (-3,6%). Dentro i nostri confini, in media si sono persi 200mila posti di lavoro l’anno. Gli occupati erano 25,3 milioni all’inizio del 2008 mentre gia’ all’inizio del 2009 (primo trimestre) erano calati a quota 25,1 milioni. Ancora una diminuzione nel 2010 (primo trimestre) a 24 milioni e 716mila unita’, poi una lieve ripresa a inizio 2011 a 24 milioni e 754mila unita’. Si torna nel baratro a inizio 2012 con gli occupati in discesa a 24,6 milioni. L’ultima istantanea, primo trimestre 2013, restituisce una fotografia a tinte fosche: i posti di lavoro sono 24,3 milioni e rispetto all’inizio della crisi (primo trimestre 2008) sono andati persi, dunque, 998mila posti di lavoro con un calo percentuale pari al 3,9%. Non solo l’Italia, comunque, vede diminuire l’area dell’occupazione.
Fra i principali paesi che adottano la moneta unica, il quadro e’ negativo anche in Francia e Spagna. Nel dettaglio, in Francia i posti di lavoro persi sono 277mila (-1%). In caduta libera l’occupazione in Spagna che ha assistito a un crollo della forza lavoro: gli occupati in meno sono 3,8 milioni (-17,9%). In controtendenza la Germania: l’occupazione tedesca, nonostante la crisi finanziaria internazionale e la recessione che ha colpito l’Europa, e’ aumentata del 3,9% da 40,2 milioni a 41,8 milioni con una crescita di 1,6 milioni di posti di lavoro.

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