(Rinnovabili.it) – Presunte
violazioni ambientali per due fabbriche cinesi che lavorano per
Apple in Cina, accusate di non smaltire correttamente le
acque reflue prodotte. Le accuse, contenute nel
documento redatto dal
China Labor Watch (CLW), ha preso in esame diverse aziende dove pare siano state riscontrate ben 86 violazioni tra cui mancanze nella sicurezza, lavoro minorile e
inquinamento ambientale. Le società cinese
Pegatron, fornitore che lavora per Apple, è stata inoltre segnalata perché pare rilasci le acque reflue direttamente nel sistema fognario senza alcun trattamento disinquinante, causando così danni alla falda.
“Le nostre indagini hanno dimostrato che le condizioni di lavoro nelle fabbriche Pegatron sono anche peggio di quelli nelle fabbriche Foxconn”, ha detto il direttore esecutivo della CLW Li Qiang in una dichiarazione, riferendosi all’ultimo fornitore di Apple accusato di violazione dei diritti dei lavoratori. “Apple non ha tenuto fede alle proprie regole. In questo modo Apple sta peggiorando le condizioni dei lavoratori, non le sta migliorando, e tutto per riuscire ad evadere tutti gli ordini.”
Alle accuse Apple ha prontamente risposto impegnandosi a verificare le affermazioni rilasciate da CLW. “I nostri team di audit torneranno alla Pegatron, alla RiTeng e alla AVY per le ispezioni speciali questa settimana. Se il nostro audit scoprisse che i lavoratori sono stati sottopagati o negato il risarcimento per ogni momento che hanno lavorato, si richiederà che Pegatron li rimborsi per intero” è stato dichiarato dalla Apple che si impegna per il rispetto del proprio codice ambientale e per il rispetto delle condizioni di lavoro.
“Indagheremo e prenderemo provvedimenti immediati per correggere eventuali violazioni delle leggi sul lavoro cinese e il nostro codice di condotta”, ha detto l’amministratore delegato di Pegatron , Jason Cheng.
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