Sulle tracce dei dervisci rotanti
A Konya, in Turchia, per scoprire l’antica arte dei danzatori sufi
i dervisci, monaci islamici sufi, danzano girando vorticosamente con i loro abiti di lana bianca, le ampie gonne e un cono di feltro rosso in testa
una cerimonia dei dervisci davanti al museo del Mevlana a Konya
il museo del Mevlana, santuario sormontato da una cupola verde, a Konya, città sacra ai dervisci rotanti
(di Ida Bini)
Ruotano in modo ipnotico al suono di flauti melodiosi e tamburi ritmanti, facendo perno sulla punta del piede sinistro. Le braccia sono aperte come ali con una mano rivolta al cielo e l’altra alla terra. E’ la danza dei dervisci rotanti, monaci islamici sufi che ballando partecipano a una cerimonia sacra, antichissima, fatta di rapidissime giravolte e slanci mistici. Roteano su loro stessi in senso antiorario, prima piano e poi sempre più veloce fino a compiere 30 giri al minuto con minuscoli passi. La danza, dichiarata bene immateriale dell’Umanità dall’Unesco, simboleggia il movimento rotatorio degli astri e inizia quando il maestro intona un verso del Corano e guida i dervisci nella danza. Dopo tre giri i danzatori si liberano del manto nero e restano con le vesti di lana bianca, le ampie gonne e un cono di feltro rosso in testa. I dervisci appartengono alla confraternita dei Mevlevi, fondata da Mevlana, poeta e mistico nato in Afghanistan nel 1203 e stabilitosi poi in Turchia, a Konya, città sacra ai danzatori. Qui fu suo figlio Rûmî a fondare l’ordine dei dervisci e a dare vita alla danza come cerimonia mistica, spirituale.
Ed è proprio a Konya, nel cuore dell’Anatolia, che si esibiscono i gruppi migliori e dove si rivelano i segreti dei dervisci rotanti. La città sorge nella terra del ricco impero ittita, dove fiorirono numerose civiltà, tra cui quella bizantina e quella romana, di cui ancora oggi rimangono numerose testimonianze, incise nella roccia. La città è il risultato dell’unione di tante contaminazioni artistiche: monumenti, palazzi ed edifici d’ispirazione turca, infatti, presentano elementi bizantini e persiani.
Il centro della città si sviluppa attorno alla collina di Aladino – Alaadim Tepesi - e alla Mevlana Caddesi, la strada principale di Konya. Qui, in un santuario sormontato da una cupola verde, sorge il museo del Mevlana, gestito dai dervisci di Konya: entrare in questo luogo sacro significa scoprire i segreti dei danzatori e il loro mondo. All’entrata c’è una fontana per le abluzioni rituali; poi si passa nella sala di lettura del Corano o sala della Calligrafia: qui, sotto una cupola, si trovano le tombe decorate del fondatore dei dervisci e dei suoi successori. La visita prosegue alla moschea, che conserva l’opera del fondatore e la barba di Maometto, e alla sala delle cerimonie sacre dove si danza. Attorno al cortile ci sono le sale dove vivono i dervisci. Tutti i sabati, alle 20, i danzatori si esibiscono in uno spazio vicino al museo per i turisti che possono assistere gratuitamente a ogni spettacolo, prenotandosi all’Ufficio del turismo locale. Sempre vicino al museo ci sono le bancarelle di un ricco bazar e tanti negozi di artigianato dove si acquistano cappelli e vestiti tradizionali dei dervisci e dove si può anche assistere alla lavorazione artigianale degli abiti e degli oggetti dei danzatori. Prima di lasciare Konya merita una visita anche il museo della ceramica con bellissimi pezzi provenienti dai palazzi selgiuchidi.
Un po’ ovunque in Turchia è possibile assistere agli spettacoli, spesso turistici, dei dervisci; oltre a Konya, città sacra per i danzatori, Istanbul è il luogo che ospita più manifestazioni legate al sufismo nei numerosi tekke, conventi, dove si ammirano le danze rotanti: a Yenikapı Mevlevihanesi, presso l’università di Fatih, i primi tre giovedì e ogni ultimo venerdì del mese, dalle 19, si entra gratuitamente per le cerimonie, previa prenotazione presso l’albergo dove si alloggia. Al complesso culturale e religioso Galata Mevlevihanesi si assiste alla danza dei dervisci tutte le domeniche pomeriggio, mentre presso il centro culturale di Silivrikapı Mevlevihanesi si svolgono cerimonie ogni giovedì, dalle 19. Spettacoli più folcloristici, infine, sono sempre presenti per i turisti alla stazione ferroviaria di Sirkeci e al centro culturale Hocapaşa. Per maggiori informazioni: www.turchia.it
(ANSA)
una cerimonia dei dervisci davanti al museo del Mevlana a Konya
il museo del Mevlana, santuario sormontato da una cupola verde, a Konya, città sacra ai dervisci rotanti
(di Ida Bini)
Ruotano in modo ipnotico al suono di flauti melodiosi e tamburi ritmanti, facendo perno sulla punta del piede sinistro. Le braccia sono aperte come ali con una mano rivolta al cielo e l’altra alla terra. E’ la danza dei dervisci rotanti, monaci islamici sufi che ballando partecipano a una cerimonia sacra, antichissima, fatta di rapidissime giravolte e slanci mistici. Roteano su loro stessi in senso antiorario, prima piano e poi sempre più veloce fino a compiere 30 giri al minuto con minuscoli passi. La danza, dichiarata bene immateriale dell’Umanità dall’Unesco, simboleggia il movimento rotatorio degli astri e inizia quando il maestro intona un verso del Corano e guida i dervisci nella danza. Dopo tre giri i danzatori si liberano del manto nero e restano con le vesti di lana bianca, le ampie gonne e un cono di feltro rosso in testa. I dervisci appartengono alla confraternita dei Mevlevi, fondata da Mevlana, poeta e mistico nato in Afghanistan nel 1203 e stabilitosi poi in Turchia, a Konya, città sacra ai danzatori. Qui fu suo figlio Rûmî a fondare l’ordine dei dervisci e a dare vita alla danza come cerimonia mistica, spirituale.
Ed è proprio a Konya, nel cuore dell’Anatolia, che si esibiscono i gruppi migliori e dove si rivelano i segreti dei dervisci rotanti. La città sorge nella terra del ricco impero ittita, dove fiorirono numerose civiltà, tra cui quella bizantina e quella romana, di cui ancora oggi rimangono numerose testimonianze, incise nella roccia. La città è il risultato dell’unione di tante contaminazioni artistiche: monumenti, palazzi ed edifici d’ispirazione turca, infatti, presentano elementi bizantini e persiani.
Il centro della città si sviluppa attorno alla collina di Aladino – Alaadim Tepesi - e alla Mevlana Caddesi, la strada principale di Konya. Qui, in un santuario sormontato da una cupola verde, sorge il museo del Mevlana, gestito dai dervisci di Konya: entrare in questo luogo sacro significa scoprire i segreti dei danzatori e il loro mondo. All’entrata c’è una fontana per le abluzioni rituali; poi si passa nella sala di lettura del Corano o sala della Calligrafia: qui, sotto una cupola, si trovano le tombe decorate del fondatore dei dervisci e dei suoi successori. La visita prosegue alla moschea, che conserva l’opera del fondatore e la barba di Maometto, e alla sala delle cerimonie sacre dove si danza. Attorno al cortile ci sono le sale dove vivono i dervisci. Tutti i sabati, alle 20, i danzatori si esibiscono in uno spazio vicino al museo per i turisti che possono assistere gratuitamente a ogni spettacolo, prenotandosi all’Ufficio del turismo locale. Sempre vicino al museo ci sono le bancarelle di un ricco bazar e tanti negozi di artigianato dove si acquistano cappelli e vestiti tradizionali dei dervisci e dove si può anche assistere alla lavorazione artigianale degli abiti e degli oggetti dei danzatori. Prima di lasciare Konya merita una visita anche il museo della ceramica con bellissimi pezzi provenienti dai palazzi selgiuchidi.
Un po’ ovunque in Turchia è possibile assistere agli spettacoli, spesso turistici, dei dervisci; oltre a Konya, città sacra per i danzatori, Istanbul è il luogo che ospita più manifestazioni legate al sufismo nei numerosi tekke, conventi, dove si ammirano le danze rotanti: a Yenikapı Mevlevihanesi, presso l’università di Fatih, i primi tre giovedì e ogni ultimo venerdì del mese, dalle 19, si entra gratuitamente per le cerimonie, previa prenotazione presso l’albergo dove si alloggia. Al complesso culturale e religioso Galata Mevlevihanesi si assiste alla danza dei dervisci tutte le domeniche pomeriggio, mentre presso il centro culturale di Silivrikapı Mevlevihanesi si svolgono cerimonie ogni giovedì, dalle 19. Spettacoli più folcloristici, infine, sono sempre presenti per i turisti alla stazione ferroviaria di Sirkeci e al centro culturale Hocapaşa. Per maggiori informazioni: www.turchia.it
(ANSA)
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