domenica 8 settembre 2024

La fine del fascismo

 


L'8 settembre 1943 è una data importante per la storia del nostro Paese. In questa data Pietro Badoglio, nuovo capo del governo italiano,  annunciò l'armistizio con le forze anglo-americane e quindi, di conseguenza, la fine della tragica alleanza con la Germania nazista che ci aveva portato in guerra.  


Ricordiamo che solo qualche giorno prima, il 25 luglio 1943, a causa degli eventi bellici e del forte malcontento polare, il Gran Consiglio del Fascismo aveva sfiduciato Mussolini, determinando a seguire la caduta del regime, l'arresto dello stesso Mussolini e la nomina di un nuovo governo guidato da Badoglio. 


Con la firma dell'armistizio si determinò anche una precipitosa e poco gloriosa fuga da Roma della casa reale, del governo e dei vertici militari. Le truppe italiane furono praticamente abbandonate al loro destino, senza ordini e piani precisi, tanto che furono facile preda delle truppe naziste che ebbero gioco facile ad occupare gran parte del territorio italiano.


Insomma, nonostante la gioia degli italiani che scesero in piazza per festeggiare la firma dell'armistizio, la guerra e le sofferenze per il popolo italiano non erano ancora finite.


Il 9 settembre 1943 si costituì, ad opera dei principali partiti e movimenti antifascisti del Paese, il Comitato di Liberazione Nazionale che rappresentò l'organizzazione politica e militare che promosse la lotta di liberazione, fino alla vittoria finale, contro il nazifascismo. 


Fu il riscatto del popolo italiano che permise al Paese di conquistare la libertà e la democrazia che oggi gli eredi politici del fascismo vorrebbero limitare.


Ricordiamo, contro il revisionismo oggi imperante, che il ruolo dei comunisti nella Resistenza fu determinante.

Giovanni Barbera

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