venerdì 6 settembre 2024

Angelo Vassallo

 



Tornava a casa Angelo quando dei camorristi gli si affiancarono e lo crivellarono di colpi. Nove gliene spararono, sette andarono a segno. 


Angelo Vassallo era il sindaco di Pollica. Il sindaco storico della città, per tre volte primo cittadino. Che in tutti i suoi mandati aveva fatto due cose: proteggere l’ambiente e ostacolare il traffico di droga della camorra. Spesso andava lui, personalmente, assieme ai vigili giù al porto, di notte, per “affrontare” i corrieri che portavano cocaina ed eroina. Non si piegava e non voleva fare finta di niente. C’era un fronte chiaro, definito, ed era quello della legalità. E lui lì voleva stare, nonostante i rischi fossero enormi. 


Per quindici anni, Angelo Vassallo, il “sindaco pescatore”, da quel fronte protesse la sua comunità, la sua città, dalla camorra. Ce la mise tutta. E alla fine, quel 5 settembre 2010, pagò con la vita il suo impegno. 


Ad oggi, a distanza di quasi quindici anni, gli assassini non sono stati ancora identificati. 


Il ricordo di Angelo rimane però vivo in tutta Italia. Quello di un uomo onesto, coraggioso e forte che ha dimostrato sul campo il significato della definizione “primo cittadino”.

Leonardo Cecchi 

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