Tornava a casa Angelo quando dei camorristi gli si affiancarono e lo crivellarono di colpi. Nove gliene spararono, sette andarono a segno.
Angelo Vassallo era il sindaco di Pollica. Il sindaco storico della città, per tre volte primo cittadino. Che in tutti i suoi mandati aveva fatto due cose: proteggere l’ambiente e ostacolare il traffico di droga della camorra. Spesso andava lui, personalmente, assieme ai vigili giù al porto, di notte, per “affrontare” i corrieri che portavano cocaina ed eroina. Non si piegava e non voleva fare finta di niente. C’era un fronte chiaro, definito, ed era quello della legalità. E lui lì voleva stare, nonostante i rischi fossero enormi.
Per quindici anni, Angelo Vassallo, il “sindaco pescatore”, da quel fronte protesse la sua comunità, la sua città, dalla camorra. Ce la mise tutta. E alla fine, quel 5 settembre 2010, pagò con la vita il suo impegno.
Ad oggi, a distanza di quasi quindici anni, gli assassini non sono stati ancora identificati.
Il ricordo di Angelo rimane però vivo in tutta Italia. Quello di un uomo onesto, coraggioso e forte che ha dimostrato sul campo il significato della definizione “primo cittadino”.
Leonardo Cecchi
Nessun commento:
Posta un commento