Di Francesco Giusti
Il 17 marzo del 180 d.C. segnò la fine di un'era per l'Impero Romano, con la morte dell'imperatore filosofo Marco Aurelio. La sua scomparsa, avvenuta in circostanze che la storia attribuisce alla peste antonina, probabilmente il vaiolo, rappresenta non solo il tramonto di un grande leader ma anche un momento di svolta cruciale nella storia romana.
Marco Aurelio, ultimo dei cosiddetti Cinque Buoni Imperatori, aveva scelto di interrompere la prassi della successione adottiva, che aveva garantito un periodo di stabilità e prosperità all'impero, per lasciare il trono al figlio Commodo.
La decisione di Marco Aurelio di nominare Commodo come suo successore era motivata dalla necessità di assicurare continuità e stabilità, soprattutto agli occhi dell'esercito, che vedeva in un erede diretto la garanzia di tale continuità. Questa scelta avrebbe portato a conseguenze lontane dalle aspettative, segnando l'inizio di un periodo di crisi per l'impero.
Nelle sue riflessioni, Marco Aurelio meditava sulla natura effimera dell'esistenza umana e sul ruolo del destino nella vita degli uomini. Le sue parole, «Uomo, sei stato cittadino in questa grande città: che ti importa se per cinque anni o per cento?», riflettono una profonda accettazione della mortalità e del ruolo dell'individuo nell'universo.
La città, metafora dell'universo, accoglie e congeda i suoi cittadini non per volontà di un tiranno o di un giudice ingiusto, ma per quella della natura stessa, che stabilisce inizio e fine del percorso di ogni essere.
Marco Aurelio, con la sua filosofia stoica, insegna l'accettazione serena del proprio destino, sottolineando che non spetta all'uomo la responsabilità della composizione o del dissolvimento dell'esistenza, ma solo di vivere secondo virtù e rettitudine.
Il suo congedo dalla vita è immagine di un trapasso sereno, in armonia con l'universo che lo aveva accolto e ora lo richiamava a sé.
La morte di Marco Aurelio e l'ascesa al potere di Commodo segnarono la fine di un'epoca dorata per Roma, introducendo un periodo di instabilità che avrebbe messo a dura prova le fondamenta stesse dell'impero.
La saggezza e la visione del mondo di Marco Aurelio, tuttavia, continuano a illuminare i secoli, lasciando un'eredità di pensiero che sfida il tempo.
Scrpta Manenti
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