Così funzionano le cose in Italia.
Questo ragazzo si chiama Niccolò, giovane archeologo che si occupava della tutela di beni culturali rinvenuti nell’edilizia stradale, a Roma. Un lavoro delicatissimo che Niccolò ha perso proprio ieri.
Non per imperizia, ma perché intervistato dalla Rai ha risposto alla fatidica domanda: come sono le tue condizioni lavorative?
Si è permesso di rivelare che viene pagato 6 euro l’ora. A partita Iva, senza tutele. Senza niente.
Oggi è stato sbattuto fuori dalle chat dove i munifici caporali di questo Paese assegnano turni e contro-turni per miserie di pochi euro.
L’umiliazione è stata quella di non esser stato licenziato, dato che Niccolò manco un contratto aveva. Banalmente, ti escludono, ti ostracizzano, ti rimpiazzano. Perché di gente che ha bisogno ed è disposta ad accettare quelle cifre è pieno il mondo.
Questo è il mercato del lavoro in Italia. Se ne renda conto chi straparla di “lavoro fluido/liquido” o cavolate simili.
A Niccolò tutta la solidarietà.
E speriamo che chi gli ha fatto questo possa risponderne.
Leonardo Cecchi
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