domenica 26 giugno 2022

Francesco Totti

 


26 giugno 2006.


E chi se lo scorda quel giorno Francé. 

Era Estate e faceva un caldo pazzesco.

Il mondiale era l'evento da celebrare, il mese del rito sacro. 

La Germania sembrava ad uno schiocco di dita dalla casa di tutti. 


Me lo ricordo bene quell’ultimo minuto di quell’ostica partita contro l'Australia. 

Fabio Grosso scattò come un funambolo sulla fascia e dopo un paio di dribbling cadde in area: 


RIGORE! 


Ci siamo, quello era il tuo momento. 

Te lo eri preso con la forza quel mondiale, dopo quel brutto infortunio in campionato che ci fece stare in apprensione per mesi. 

Quello era il tuo attimo, l'attimo giusto per la resurrezione, per tirare fuori la testa dopo mesi di buio.

L'australiano Schwarzer pareva un gigante, ma tu, Francesco Totti, i rigori li sapevi calciare, e anche bene. 


Sguardo implacabile, palla nel sette e pollice in bocca. Il triplice fischio fu un trionfo e tu eri l'eroe da celebrare.

Da quel giorno, in ogni oratorio, su ogni campo di provincia e di città, con la  tua maglia, comprata con pochi spiccioli al mercato, ci abbiamo provato tutti a calciare un rigore così e ci siamo pure infilati quel pollice in bocca, anche se sapeva di terra, anche se era tremendamente sporco. 


E sai perché? 


Perché ci hai fatto sognare, tanto.🖋


#nonèpiùdomenica

#Totti


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