Denis Nicolò Artusi è morto a 19 anni a Pianiga, in provincia di Venezia, e secondo le prime indagini sarebbe stato ucciso da una overdose di crack. Il pm Sergio Dini, titolare delle indagini, vuole fare piena luce sul decesso del giovanissimo ragazzo scomparso qualche giorno fa: lunedì ci sarà l'autopsia, con la Procura che ha aperto un fascicolo a carico di ignoti per morte come conseguenza di altro reato per riuscire a individuare lo spacciatore che gli ha venduto l'ultima dose fatale.
Come scrivono Marco Aldighieri e Vittorino Compagno sul quotidiano Il Gazzettino, c'è poi il giallo del cellulare: quando Denis è stato trovato morto, non aveva il suo smartphone. Gli inquirenti analizzeranno ora i tabulati per capire se lo aveva perso o se qualcuno glielo ha rubato. Il giovane è stato trovato senza vita sotto un capannone abbandonato giovedì intorno alle 14: a rinvenire il suo corpo un altro ragazzo, anche lui tossicodipendente, che ha subito chiamato il 113.
«Nessun problema fino a circa tre anni fa. Poi l'improvviso l'abbandono degli studi di agraria condotti presso un istituto padovano e l'inizio di una vita randagia trascorsa a ridosso della stazione ferroviaria di Padova», le parole al Gazzettino del papà adottivo. «Denis aveva mille passioni. Era educato, amava gli animali, la natura e le piante. Proprio per tale motivo si era iscritto ad agraria. Dopo tre anni ha conosciuto la droga e ha smesso di andare a scuola, allontanandosi anche dalla famiglia. Poi era ritornato. Dopo un periodo passato in una comunità di recupero a Brescia, sembrava avere ripreso in mano la sua vita, grazie anche alla cooperativa Giotto che gli aveva trovato un lavoro come giardiniere all'ospedale all'Angelo di Mestre. Denis sembrava soddisfatto, ma poi la sua voglia di indipendenza ha avuto il sopravvento e se ne è andato da casa un'altra volta, per poi ricadere nello stesso mondo che lo ha portato alla morte».
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Malatesta71
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