Travestiti da poliziotti, gli dissero che lo avrebbero portato da suo padre.
Giuseppe Di Matteo aveva 12 anni e gli credette.
Lo legarono e lo gettarono in un cassone. Era il 23 novembre quando lo rapirono.
Da lì, 25 mesi di prigionia. Al buio, maltrattato. 25 mesi che si conclusero quando i suoi carcerieri lo ammazzarono. Gli misero una corda al collo e lo strangolarono. “Mi dispiace, tuo papà ha fatto il cornuto” gli dissero. Giuseppe neanche reagì. Era “molle, tenero, sembrava fatto di burro”, dissero dopo.
Poi lo sciolsero nell’acido.
Questa è la mafia. Questi sono i mafiosi.
Non dobbiamo scordarlo mai. Per nessuna ragione al mondo. Specialmente quando si parla di abolire il 41bis.
Mai.
Leonardo Cecchi
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