'Non è una leggenda, e' la verita'. Talvolta indossavo un cappellaccio da pescatore per mimetizzarmi e andare a giocare con gli immigrati. Era Davids che mi spingeva a farlo. Lui ci andava matto, lo faceva molto spesso: prendeva la macchina e quando vedeva qualcuno giocare in un parcheggio si fermava per aggregarsi. Mi diceva sempre: ‘E’ per loro che dobbiamo giocare, sono queste le partite importanti‘. E io gli dicevo: ‘Ok, ma abbiamo gli allenamenti, apparteniamo a un club di alto livello, non possiamo rischiare di infortunarci’. Allo stesso tempo, però, lo ammiravo, perché era in grado di fare delle cose del genere“. Zinedine Zidane
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