domenica 28 novembre 2021

Berlino, morto diplomatico russo: per gli 007 tedeschi era una spia

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Il cadavere del diplomatico russo è stato trovato davanti alla sede dell’ambasciata di Mosca a Berlino. I legami con la divisione dell’ex Kgb che avrebbe organizzato l’avvelenamento di Navalny

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BERLINO — La Guerra Fredda è ormai un lontano ricordo, il Muro è stato abbattuto oltre 30 anni fa, ma Berlino rimane crocevia dello spionaggio internazionale e soprattutto terreno privilegiato di azione delle talpe di Mosca.

Un diplomatico russo in servizio nella capitale tedesca è stato trovato morto dai poliziotti di guardia lo scorso 19 ottobre, nei pressi dell’ambasciata del Cremlino, quasi sicuramente precipitato da uno dei piani alti dell’imponente edificio sull’Unter den Linden. «Un tragico incidente», lo ha definito la rappresentanza russa, rifiutandosi di commentare l’accaduto «per ragioni etiche».

Ma secondo informazioni del settimanale Der Spiegel , il trentacinquenne funzionario, accreditato dal 2019 in Germania come secondo segretario, era in realtà un agente del Fsb, il servizio segreto interno della Federazione russa.

Citando fonti dell’intelligence tedesca, il periodico amburghese rivela anche che la vittima era imparentata con un alto dirigente del secondo dipartimento del Fsb, responsabile della lotta al terrorismo. Più precisamente era il figlio del generale Alexeij Zhalo, vicedirettore del secondo dipartimento, nonché capo della Direzione per la protezione dell’Ordine costituzionale. Ed è questo dettaglio a destare molti sospetti: il secondo dipartimento è stato infatti direttamente collegato al delitto del Tiergarten, l’omicidio in pieno giorno di Zelimkhan Khangoshvili, esiliato georgiano ed ex ribelle della Cecenia, avvenuto il 23 agosto 2019 nel più grande parco berlinese.

È un fatto che il diplomatico trovato morto fosse stato assegnato a Berlino due mesi prima dell’assassinio.

Vadim Krasikov, il presunto killer di Khangoshvili attualmente sotto processo, era arrivato nella capitale tedesca solo poche ore prima dell’agguato e secondo la pubblica accusa, non avrebbe potuto agire senza una preparazione e il supporto di qualcuno sul terreno. Non solo.

Perché secondo le indagini dei siti investigativi Bellingcat e Insider, della Cnn e dello stesso Spiegel, sarebbero stati gli uomini del secondo dipartimento ad aver compiuto il fallito tentativo di avvelenare il dissidente Alexeij Navalny nell’estate 2020, mentre rientrava con un aereo di linea dalla Siberia a Mosca.

Ad aggiungere mistero al caso, è stato il rifiuto dell’Ambasciata russa di autorizzare un’autopsia del cadavere, che nel frattempo è stato fatto trasportare in aereo in Russia. Un portavoce della polizia berlinese si è rifiutato di fare alcun commento. Mentre il ministero degli Esteri ha confermato di essere a conoscenza dell’affaire. Tuttavia, a causa dello status diplomatico della vittima, la procura non ha aperto alcun fascicolo né ha potuto condurre alcuna indagine.

Le circostanze della morte rimangono sconosciute. Un caso analogo era già successo nel 2003, quando uno dei custodi dell’ambasciata russa a Berlino era precipitato dal suo appartamento nel cortile interno dell’edificio. Ma allora non era venuto fuori alcun legame con i servizi segreti.

https://www.corriere.it/esteri/21_novembre_05/berlino-morto-diplomatico-russo-gli-007-tedeschi-era-spia-a0312dca-3e3c-11ec-b8f4-254f69e7c034.shtml

Contrada71

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