Una chiave ricorda una casa strappata
Anziani profughi palestinesi non dimenticano il Nakba Day, la nascita di Israele
Sobhia Altaloli, 80 anni
Nella combo, anziani palestinesi e le chiavi delle loro antiche abitazioni
Jaber Abu Rashed, 85 anni
Salma Shbeer, 84 anni
Abed Al-Ftah Abu Dgeem, di 87 anni
Sobhia Altaloli, vive da molti anni nel campo profughi di Jabaliya
Lo sguardo di Jaber Abu Rashed
Sabri Abu Khater, 85 anni e la moglie Shafeka Abu Khater di 72 anni
Shafeka Abu Khater, 72 anni
Sorrisi accennati e amari sulle bocche degli anziani palestinesi
Nella combo, anziani palestinesi e le chiavi delle loro antiche abitazioni
Jaber Abu Rashed, 85 anni
Salma Shbeer, 84 anni
Abed Al-Ftah Abu Dgeem, di 87 anni
Sobhia Altaloli, vive da molti anni nel campo profughi di Jabaliya
Lo sguardo di Jaber Abu Rashed
Sabri Abu Khater, 85 anni e la moglie Shafeka Abu Khater di 72 anni
Shafeka Abu Khater, 72 anni
Sorrisi accennati e amari sulle bocche degli anziani palestinesi
Manifestazioni e incidenti, anche con diversi feriti, hanno segnato in Cisgiordania e a Gaza il 65/o anniversario della 'Nakba' ('Catastrofe', termine arabo con il quale i palestinesi rievocano la nascita di Israele il 15 maggio del 1948 e l'esodo che - con varie modalita', a seguito della guerra - strappo' dalle loro case 700.000 persone.
Un appuntamento annuale che cade, questa volta, in una fase politica caratterizzata dall'iniziativa del segretario di stato Usa John Kerry per cercare di riavviare il processo di pace tra le due parti, in stallo da anni. Iniziativa che il capo negoziatore dell'Olp, Saeb Erekat, ricordando la 'Nakba', ha chiesto sia ''sostenuta'': anche per mettere fine - ha detto - ''all'impunita''' di Israele. ''65 anni dopo il solo messaggio della comunita' internazionale - ha ammonito - deve essere 'basta'''. Erekat - che ha definito il governo attuale di Israele ''estremista e fatto dai coloni'' - ha poi sollecitato la comunità internazionale ''a lasciar fuori ricette vecchie e fallite''.
Per l'esponente palestinese chiamare alla ripresa di negoziati ''senza termini di riferimento e senza forzare Israele a onorare i suoi precedenti impegni'' significa ''altri 20 anni di vuoto dialogo che consentira''' al governo Netanyahu ''di continuare la sua politica di colonizzazione''. ''E questo -ha concluso Erekat- distruggerà ogni residua prospettiva di pace''.
(ANSA)
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