giovedì 30 maggio 2013

In bici lungo l’Adda

In Lombardia tra insoliti paesaggi e le architetture disegnate da Leonardo


il traghetto di Leonardo che da Imbersago raggiunge Villa d'Adda; l'originale imbarcazione scorre lungo un cavo fissatoil traghetto di Leonardo che da Imbersago raggiunge Villa d'Adda; l'originale imbarcazione scorre lungo un cavo fissato
uno scorcio lungo la ciclabile che segue per 17 chilometri il corso del fiume Adda
piccolo santuario della Madonna della Rocchetta a Solza, costruito su uno sperone che domina l'Adda e il Naviglio
la centrale idroelettrica di Esterle a Suisio, realizzata nel 1914 in cotto con decorazioni e grandi vetrate
(di Ida Bini)
La strada ciclabile che segue il corso del fiume Adda in Lombardia, protetto dal parco regionale Adda Nord, regala paesaggi sorprendenti e insoliti che nascondono in una natura a tratti selvaggia mulini, centrali idroelettriche, fabbriche, ponti e canali, molti dei quali progettati da Leonardo da Vinci durante i suoi due soggiorni milanesi.
Si parte dall’elegante cittadina di Trezzo sull’Adda, dove il fiume si apre e forma un’ansa che sembra un piccolo lago, circondato da un promontorio con le rovine del castello Visconteo e si prosegue fino a Imbersago per 17 chilometri, facili da percorrere e ricchi di scorci spettacolari. Fu proprio da Trezzo che nel XII secolo partirono i primi progetti per rendere navigabile la pianura padana, creando una rete di canali tra il Ticino, Milano con i navigli e l’Adda; il disegno, poi, venne realizzato solo nel 1779 sotto Maria Teresa d’Austria grazie soprattutto al contributo di Leonardo da Vinci su incarico di Ludovico il Moro.
Questa zona fluviale della Lombardia venne sfruttata anche dagli industriali tessili che dalla seconda metà dell’800 usarono l’energia idraulica costruendo centrali e fabbriche a ridosso delle rive del fiume. Oggi gli stabilimenti, sparsi un po’ ovunque, si possono visitare a partire proprio da quello di Trezzo, la cui centrale idroelettrica, la Taccani, venne realizzata nel 1904 per volere dell’industriale cotoniero Cristoforo Benigno Crespi con una lunga sequenza di finestroni e dettagli liberty. L’impianto, alimentato dal salto che l’Adda compie in corrispondenza dell’ansa di Trezzo, è tuttora funzionante e testimonia la felice unione di funzionalità e bellezza artistica. Superata la Taccani, il percorso prosegue verso nord e raggiunge la centrale di Esterle a Suisio, realizzata nel 1914 in cotto con una facciata a colori e grandi vetrate; anche questo impianto, maestoso e bello, sfrutta un salto di 39 metri del fiume. Sono molti i punti in cui il fiume compie dei balzi, creando problemi alla navigabilità: fu proprio per questo motivo che si pensò di risolvere il problema costruendo un canale.
Il primo a progettarlo con una serie di conche o chiuse fu proprio Leonardo da Vinci, che tuttavia non lo vide mai realizzato; spettò all’architetto Giuseppe Meda costruirlo in epoca spagnola, nel 1574. Venne poi completato durante la prima dominazione austriaca e aperto per la prima volta nel 1779. Gli scorci fluviali di questo tratto del fiume sono davvero belli e selvaggi; lo stesso Leonardo da Vinci ne fu attratto al punto da riprenderne uno come sfondo per Vergine delle Rocce, capolavoro del 1486. Pedalando verso Porto d’Adda si passa accanto alla centrale più antica della zona, la Bertini, affacciata sul bivio tra l’Adda e il Naviglio di Paderno.
Già nel 1898 la centrale forniva energia a Milano che aveva da poco inaugurato la rete tranviaria. L’itinerario prosegue per Solza dove, su uno sperone che domina l’Adda e il Naviglio, si trova il piccolo santuario della Madonna della Rocchetta, in un punto strategico già fortificato in epoca romana. Il luogo sacro si raggiunge salendo una ripida scalinata tra la conca delle Fontane e la conca Grande. Risalendo l’argine del fiume, si incontra l’incile del Naviglio di Paderno, cioè il punto dove il fiume scorre parallelo al canale. Dal bosco fitto che lo circonda sbuca all’improvviso un ponte in ferro e ghisa in un’unica campata e senza saldature, sospeso a più di 80 metri sul fiume. Venne costruito nel 1889 dall’ingegnere svizzero Julius Rothlisberger, collega del più celebre Alexandre Gustave Eiffel. Ultima tappa della ciclabile è Imbersago da dove ci si imbarca con la propria bicicletta - al costo di un euro - su un originalissimo traghetto per raggiungere Villa d’Adda: l’originale imbarcazione, infatti, si sposta lateralmente scorrendo lungo un cavo fissato alle due rive.
L’idea, ovviamente, segue un antico progetto di Leonardo. La tranquilla motonave, tuttavia, non è il solo mezzo di navigazione per scoprire il fiume Adda: lo si può seguire anche in canotto o in kayak con discese guidate da esperti di rafting, disponibili da giugno a settembre. L’itinerario ciclabile è percorribile da Trezzo a Imbersago o viceversa e nei fine settimana è possibile noleggiare biciclette al molo del traghetto di lmbersago, a Villa d’Adda e a Trezzo, al costo di 13 euro per tutta la giornata. Per maggiori informazioni: www.parcoaddanord.it e www.visitadda.com

(ANSA)

Nessun commento:

Posta un commento