venerdì 31 maggio 2013

Amina resta in cella nuove accusa

L'attivista aveva scritto Femen sul muro di un cimitero


 La protesta di Femen davanti all'ambasciata tunisina a Bruxelles

TUNISIA - Il giudice istruttore nel processo contro Amina ha deciso che la ragazza resti in carcere, avanzando nuove accuse di comportamento immorale e profanazione di un cimitero. Il giudice, mantenendo l'anonimato, ha annunciato che la ragazza sarà interrogata il 5 giugno prossimo in relazione alle nuove accuse.
Amina Tyler, l'attivista tunisina accusata di avere scritto 'Femen' sul muro di un cimitero e del possesso di una bomboletta di gas lacrimogeno, dovrà pagare solo una ammenda di 200 dinari, circa 100 euro. E' questo, secondo la Tap, il verdetto del tribunale tunisino di prima istanza di Kairouan. La giovane attivista rischiava una condanna sino a due anni e mezzo di reclusione.
In mattinata momenti di forte tensione, davanti al tribunale di Kairouan.Decine di salafiti hanno cercato invano di entrare nell'aula dove si celebra il giudizio, ma sono stati respinti dagli uomini delle forze dell'ordine.
Respinta dal tribunale l'istanza, presentata da Ansar al Sharia, di potersi costituire parte civile nel procedimento. Il gruppo salafita, in effetti, era l'obiettivo della protesta della ragazza, attuata nel giorno in cui Ansar al Sharia aveva fissato il suo raduno nazionale, che non si è poi tenuto per il divieto del Ministero dell'Interno. Gli avvocati del collegio di difesa della ragazza, al loro arrivo in tribunale, sono stati insultati dai salafiti.
(ANSA)

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