SISTEMA THOR
Caro Dr. Proietti,
Il Sistema THOR è nato sette anni fa . In tre anni di progetto siamo
arrivati a produrre un primo impianto pilota che dimostrava il
principio del trattamento. In seguito è stato realizzato il primo
impianto industriale (THOR 1) che ha funzionato per vari anni e nel
2006 è stato realizzato il sistema definitivo che diventerà
commerciale entro l'anno 2008. THOR permette di effettuare le seguenti
operazioni:
- separazione e recupero delle frazioni metalliche (ferro, alluminio e
rame, leghe e elementi metallici misti)
- separazione e recupero di plastiche (PET, PVC, HDPE)
- trasformazione della frazione non recuperabile (misti di cellulose,
plastiche e organici) in farine combustibili ad elevato potere
calorifico
- separazione e rimozione delle frazioni clorurate, solfo e metalli
residui dal
combustibile
Questi i dati di processo:
- 50 ton di rifiuto in ingresso, delle quali 30 % di carta, 30 % di
plastica, 10 % di
metalli e 30 % di organico con il 70 % di acqua (circa 10.5 ton)
- in uscita abbiamo 5 tonnellate di metalli recuperati e 38 tonnellate
di combustibile micronizzato. Tale prodotto ha un potere calorifico di
20-23 MJ/kg
e tramite pirolisi tra 550 e 700°C può essere convertito in circa 20
tonnellate di olio leggero, acqua (vapore), CO e CO2 e tracce di
metano. L'olio può essere utilizzato immediatamente (Diesel navale,
con catalizzatore e filtro assoluto per il particolato).
Spero che sia stato esauriente, può in ogni caso chiedere
pubblicazioni e informazioni all'ufficio stampa del CNR
Paolo Plescia
Citando Franco Proietti <fproietti@selex-si.com>:
-
Il Sistema THOR è nato sette anni fa . In tre anni di progetto siamo
arrivati a produrre un primo impianto pilota che dimostrava il
principio del trattamento. In seguito è stato realizzato il primo
impianto industriale (THOR 1) che ha funzionato per vari anni e nel
2006 è stato realizzato il sistema definitivo che diventerà
commerciale entro l'anno 2008. THOR permette di effettuare le seguenti
operazioni:
- separazione e recupero delle frazioni metalliche (ferro, alluminio e
rame, leghe e elementi metallici misti)
- separazione e recupero di plastiche (PET, PVC, HDPE)
- trasformazione della frazione non recuperabile (misti di cellulose,
plastiche e organici) in farine combustibili ad elevato potere
calorifico
- separazione e rimozione delle frazioni clorurate, solfo e metalli
residui dal
combustibile
Questi i dati di processo:
- 50 ton di rifiuto in ingresso, delle quali 30 % di carta, 30 % di
plastica, 10 % di
metalli e 30 % di organico con il 70 % di acqua (circa 10.5 ton)
- in uscita abbiamo 5 tonnellate di metalli recuperati e 38 tonnellate
di combustibile micronizzato. Tale prodotto ha un potere calorifico di
20-23 MJ/kg
e tramite pirolisi tra 550 e 700°C può essere convertito in circa 20
tonnellate di olio leggero, acqua (vapore), CO e CO2 e tracce di
metano. L'olio può essere utilizzato immediatamente (Diesel navale,
con catalizzatore e filtro assoluto per il particolato).
Spero che sia stato esauriente, può in ogni caso chiedere
pubblicazioni e informazioni all'ufficio stampa del CNR
Paolo Plescia
Citando Franco Proietti <fproietti@selex-si.com>:
-
---Messaggio originale----
Da: Beppe@infinito.it
Data: 11/01/2008 17.58
A: "undisclosedrecipient"<undisclosed-recipient@libero.it>
Ogg: Rifiuti: arriva Thor, il sistema di riciclaggio ‘indifferenziato’
Questundisclosedrecipienta del THOR è la ennesima dimostrazione che
qui in italia ogni volta che qualcosa possa mettere in crisi
l'eventuale catena di guadagni legata al Petrolio, allora è da far
sparire... anche a costo di ammazzarci!
La soluzione per la Campania è sicuramente questa e nessun politico ne
sa ancora nulla?
Questo è il testo contenuto nella News del CNR e lo mando a tutte le
mie conoscenze con la preghiera di farla girare.
Fate altrettanto!
http://www.cnr.it/cnr/news/CnrNews?
IDn=1758
07/01/2008 Rifiuti: arriva Thor, il sistema di riciclaggio ‘
indifferenziato’
Quanto sia oneroso e problematico il trattamento dei rifiuti, lo
dimostra la “tragedia” della Campania alla quale media e istituzioni
stanno prestando la loro allarmata attenzione in questi giorni. Ma i
rifiuti solidi urbani, com’è noto, possono rappresentare anche una
risorsa. In questa direzione va Thor, un sistema sviluppato dal
Consiglio Nazionale delle Ricerche insieme alla Società ASSING SpA di
Roma, che permette di recuperare e raffinare tutti i rifiuti e
trasformarli in materiali da riutilizzare e in combustibile dall’
elevato potere calorico, senza passare per i cassonetti separati della
raccolta differenziata.
Un passo oltre la raccolta differenziata e il semplice incenerimento,
con cui i rifiuti diventano una risorsa e che comporta un costo
decisamente inferiore a quello di un inceneritore. Thor (Total house
waste recycling - riciclaggio completo dei rifiuti domestici) è una
tecnologia ideata e sviluppata interamente in Italia dalla ricerca
congiunta pubblica e privata, che si basa su un processo di
raffinazione meccanica (meccano-raffinazione) dei materiali di scarto,
i quali vengono trattati in modo da separare tutte le componenti utili
dalle sostanze dannose o inservibili.
Come un ‘mulino’ di nuova generazione, l’impianto Thor riduce i
rifiuti a dimensioni microscopiche, inferiori a dieci millesimi di
millimetro. Il risultato dell’intero processo è una materia omogenea,
purificata dalle parti dannose e dal contenuto calorifico, utilizzabile
come combustibile e paragonabile ad un carbone di buona qualità.
“Un combustibile utilizzabile con qualunque tipo di sistema termico”,
aggiunge Paolo Plescia, ricercatore dell’Ismn-Cnr e inventore di Thor, “
compresi i motori funzionanti a biodiesel, le caldaie a vapore, i
sistemi di riscaldamento centralizzati e gli impianti di
termovalorizzazione delle biomasse. Infatti, le caratteristiche
chimiche del prodotto che viene generato dalla raffinazione meccanica
dei rifiuti solidi urbani, una volta eliminate le componenti inquinanti
sono del tutto analoghe a quelle delle biomasse, ma rispetto a queste
sono povere in zolfo ed esenti da idrocarburi policiclici”. E’
possibile utilizzare il prodotto sia come combustibile solido o
pellettizzato oppure produrre bio-olio per motori diesel attraverso la ‘
pirolisi’. L’impianto è completamente autonomo: consuma infatti parte
dell’energia che produce e il resto lo cede all’esterno.
Il primo impianto THOR, attualmente in funzione in Sicilia, riesce a
trattare fino a otto tonnellate l’ora e non ha bisogno di un’area di
stoccaggio in attesa del trattamento; è completamente meccanico, non
termico e quindi non è necessario tenerlo sempre in funzione, anzi può
essere acceso solo quando serve, limitando o eliminando così lo
stoccaggio dei rifiuti e i conseguenti odori. Inoltre, è stato
progettato anche come impianto mobile, utile per contrastare le
emergenze e in tutte le situazioni dove è necessario trattare i rifiuti
velocemente, senza scorie e senza impegnare spazi di grandi dimensioni,
con un costo contenuto: un impianto da 4 tonnellate/ora occupa un
massimo di 300 metri quadrati e ha un costo medio di 2 milioni di euro.
L’impianto può essere montato su un camion o su navi. In quest’ultimo
caso, la produttività di un impianto imbarcato può salire oltre le
dieci tonnellate l’ora e il combustibile, ottenuto dal trattamento,
reso liquido da un ‘pirolizzatore’, può essere utilizzato direttamente
dal natante o rivenduto all’esterno.
“Un impianto di meccano-raffinazione di taglia medio-piccola da 20
mila tonnellate di rifiuti l’anno presenta costi di circa 40 euro per
tonnellata di materiale”, spiega Paolo Plescia. “Per una identica
quantità, una discarica ne richiederebbe almeno 100 e un inceneritore
250 euro. A questi costi vanno aggiunti quelli di gestione, e in
particolare le spese legate allo smaltimento delle scorie e ceneri per
gli inceneritori, o della gestione degli odori e dei gas delle
discariche, entrambi inesistenti nel Thor. Quanto al calore, i rifiuti
che contengono cascami di carta producono 2.500 chilocalorie per chilo,
mentre dopo la raffinazione meccanica superano le 5.300 chilocalorie”.
Un esempio concreto delle sue possibilità? “Un’area urbana di 5000
abitanti produce circa 50 tonnellate al giorno di rifiuti solidi”,
informa il ricercatore. “Con queste Thor permette di ricavare una media
giornaliera di 30 tonnellate di combustibile, 3 tonnellate di vetro, 2
tonnellate tra metalli ferrosi e non ferrosi e 1 tonnellata di inerti,
nei quali è compresa anche la frazione ricca di cloro dei rifiuti, che
viene separata per non inquinare il combustibile”. Il resto dei rifiuti
è acqua, che viene espulsa sotto forma di vapore durante il processo di
micronizzazione. Il prodotto che esce da Thor è sterilizzato perché le
pressioni che si generano nel mulino, dalle 8000 alle 15000 atmosfere,
determinano la completa distruzione delle flore batteriche, e, inoltre,
non produce odori da fermentazione: resta inerte dal punto di vista
biologico, ma combustibile”.
Un’altra applicazione interessante di Thor, utile per le isole o le
comunità dove scarseggia l’acqua potabile, consiste nell’utilizzazione
dell’energia termica prodotta per alimentare un dissalatore, producendo
acqua potabile e nello stesso tempo eliminando i rifiuti soldi urbani.
Roma, 7 gennaio 2008
La scheda
========
Che cosa: Thor (Total house waste recycling) sistema per il recupero e
la raffinazione dei rifiuti solidi urbani
Chi: Istituto di studi sui materiali nanostrutturati (Ismn) del Cnr
Per informazioni: Paolo Plescia, Istituto di studi sui materiali
nanostrutturati (Ismn) del Cnr,
tel. 06.90672826, e-mail: paolo.plescia@ismn.cnr.it, p.plescia@assing.
it
Ufficio Stampa Cnr Rosanna Dassisti
tel. 06.4993.3588
rosanna.dassisti@cnr.it
Da: Beppe@infinito.it
Data: 11/01/2008 17.58
A: "undisclosedrecipient"<undisclosed-recipient@libero.it>
Ogg: Rifiuti: arriva Thor, il sistema di riciclaggio ‘indifferenziato’
Questundisclosedrecipienta del THOR è la ennesima dimostrazione che
qui in italia ogni volta che qualcosa possa mettere in crisi
l'eventuale catena di guadagni legata al Petrolio, allora è da far
sparire... anche a costo di ammazzarci!
La soluzione per la Campania è sicuramente questa e nessun politico ne
sa ancora nulla?
Questo è il testo contenuto nella News del CNR e lo mando a tutte le
mie conoscenze con la preghiera di farla girare.
Fate altrettanto!
http://www.cnr.it/cnr/news/CnrNews?
IDn=1758
07/01/2008 Rifiuti: arriva Thor, il sistema di riciclaggio ‘
indifferenziato’
Quanto sia oneroso e problematico il trattamento dei rifiuti, lo
dimostra la “tragedia” della Campania alla quale media e istituzioni
stanno prestando la loro allarmata attenzione in questi giorni. Ma i
rifiuti solidi urbani, com’è noto, possono rappresentare anche una
risorsa. In questa direzione va Thor, un sistema sviluppato dal
Consiglio Nazionale delle Ricerche insieme alla Società ASSING SpA di
Roma, che permette di recuperare e raffinare tutti i rifiuti e
trasformarli in materiali da riutilizzare e in combustibile dall’
elevato potere calorico, senza passare per i cassonetti separati della
raccolta differenziata.
Un passo oltre la raccolta differenziata e il semplice incenerimento,
con cui i rifiuti diventano una risorsa e che comporta un costo
decisamente inferiore a quello di un inceneritore. Thor (Total house
waste recycling - riciclaggio completo dei rifiuti domestici) è una
tecnologia ideata e sviluppata interamente in Italia dalla ricerca
congiunta pubblica e privata, che si basa su un processo di
raffinazione meccanica (meccano-raffinazione) dei materiali di scarto,
i quali vengono trattati in modo da separare tutte le componenti utili
dalle sostanze dannose o inservibili.
Come un ‘mulino’ di nuova generazione, l’impianto Thor riduce i
rifiuti a dimensioni microscopiche, inferiori a dieci millesimi di
millimetro. Il risultato dell’intero processo è una materia omogenea,
purificata dalle parti dannose e dal contenuto calorifico, utilizzabile
come combustibile e paragonabile ad un carbone di buona qualità.
“Un combustibile utilizzabile con qualunque tipo di sistema termico”,
aggiunge Paolo Plescia, ricercatore dell’Ismn-Cnr e inventore di Thor, “
compresi i motori funzionanti a biodiesel, le caldaie a vapore, i
sistemi di riscaldamento centralizzati e gli impianti di
termovalorizzazione delle biomasse. Infatti, le caratteristiche
chimiche del prodotto che viene generato dalla raffinazione meccanica
dei rifiuti solidi urbani, una volta eliminate le componenti inquinanti
sono del tutto analoghe a quelle delle biomasse, ma rispetto a queste
sono povere in zolfo ed esenti da idrocarburi policiclici”. E’
possibile utilizzare il prodotto sia come combustibile solido o
pellettizzato oppure produrre bio-olio per motori diesel attraverso la ‘
pirolisi’. L’impianto è completamente autonomo: consuma infatti parte
dell’energia che produce e il resto lo cede all’esterno.
Il primo impianto THOR, attualmente in funzione in Sicilia, riesce a
trattare fino a otto tonnellate l’ora e non ha bisogno di un’area di
stoccaggio in attesa del trattamento; è completamente meccanico, non
termico e quindi non è necessario tenerlo sempre in funzione, anzi può
essere acceso solo quando serve, limitando o eliminando così lo
stoccaggio dei rifiuti e i conseguenti odori. Inoltre, è stato
progettato anche come impianto mobile, utile per contrastare le
emergenze e in tutte le situazioni dove è necessario trattare i rifiuti
velocemente, senza scorie e senza impegnare spazi di grandi dimensioni,
con un costo contenuto: un impianto da 4 tonnellate/ora occupa un
massimo di 300 metri quadrati e ha un costo medio di 2 milioni di euro.
L’impianto può essere montato su un camion o su navi. In quest’ultimo
caso, la produttività di un impianto imbarcato può salire oltre le
dieci tonnellate l’ora e il combustibile, ottenuto dal trattamento,
reso liquido da un ‘pirolizzatore’, può essere utilizzato direttamente
dal natante o rivenduto all’esterno.
“Un impianto di meccano-raffinazione di taglia medio-piccola da 20
mila tonnellate di rifiuti l’anno presenta costi di circa 40 euro per
tonnellata di materiale”, spiega Paolo Plescia. “Per una identica
quantità, una discarica ne richiederebbe almeno 100 e un inceneritore
250 euro. A questi costi vanno aggiunti quelli di gestione, e in
particolare le spese legate allo smaltimento delle scorie e ceneri per
gli inceneritori, o della gestione degli odori e dei gas delle
discariche, entrambi inesistenti nel Thor. Quanto al calore, i rifiuti
che contengono cascami di carta producono 2.500 chilocalorie per chilo,
mentre dopo la raffinazione meccanica superano le 5.300 chilocalorie”.
Un esempio concreto delle sue possibilità? “Un’area urbana di 5000
abitanti produce circa 50 tonnellate al giorno di rifiuti solidi”,
informa il ricercatore. “Con queste Thor permette di ricavare una media
giornaliera di 30 tonnellate di combustibile, 3 tonnellate di vetro, 2
tonnellate tra metalli ferrosi e non ferrosi e 1 tonnellata di inerti,
nei quali è compresa anche la frazione ricca di cloro dei rifiuti, che
viene separata per non inquinare il combustibile”. Il resto dei rifiuti
è acqua, che viene espulsa sotto forma di vapore durante il processo di
micronizzazione. Il prodotto che esce da Thor è sterilizzato perché le
pressioni che si generano nel mulino, dalle 8000 alle 15000 atmosfere,
determinano la completa distruzione delle flore batteriche, e, inoltre,
non produce odori da fermentazione: resta inerte dal punto di vista
biologico, ma combustibile”.
Un’altra applicazione interessante di Thor, utile per le isole o le
comunità dove scarseggia l’acqua potabile, consiste nell’utilizzazione
dell’energia termica prodotta per alimentare un dissalatore, producendo
acqua potabile e nello stesso tempo eliminando i rifiuti soldi urbani.
Roma, 7 gennaio 2008
La scheda
========
Che cosa: Thor (Total house waste recycling) sistema per il recupero e
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tel. 06.90672826, e-mail: paolo.plescia@ismn.cnr.it, p.plescia@assing.
it
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rosanna.dassisti@cnr.it
Sig. PROIETTI FRANCO
SELEX Sistemi Integrati S.p.A.
Via Tiburtina Km 12,400
C.A.P.00131 Roma
Tel 06-41503702
Cel.328-4865307 = 3 (Tre)
Cel.389-6899805 = Wind
E-mail:fproietti@selex-si.com
Sig. PROIETTI FRANCO
SELEX Sistemi Integrati S.p.A.
Via Tiburtina Km 12,400
C.A.P.00131 Roma
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