Iraq: miliziani Is decapitano prigioniero curdo e pubblicano nuovo video su Youtube
Gli jihadisti avvertono il governo del Kurdistan iracheno che ci saranno altre esecuzioni se continuerà la cooperazione con gli Stati Uniti. Ban Ki-Moon: "Is responsabile brutale uccisione di civili". Gran Bretagna innalza allerta attentati. Cameron: "È la più grave minaccia terroristica degli ultimi tre anni"
BEIRUT - Ancora un video che mostra la decapitazione di un prigioniero curdo a Mosul, la seconda città irachena in mano ai jihadisti dal maggio scorso. Il filmato, pubblicato su Youtubedagli jihadisti dello Stato islamico, ricorda il recente video della decapitazione del giornalista americano James Foley.
I jihadisti lanciano un avvertimento al governo autonomo del Kurdistan iracheno: altre esecuzioni avranno luogo se continuerà la cooperazione con gli Stati Uniti: un video diffuso dai miliziani dell'Is che operano nella provincia irachena di Ninive mostra un gruppo di prigionieri curdi - in uniforme arancione - che chiedono al presidente regionale Massud Barzani di "mettere fine alla cooperazione con gli Stati Uniti": "Non lasciate che l'America intervenga nella nostra regione, le nostre vite sono nelle vostre mani, ogni vostro errore o imprudenza porterà alla nostra morte".
Successivamente il video mostra un prigioniero circondato da tre uomini vestiti di nero davanti ad una moschea di Mossul, mentre scorrono immagini di incontri fra dirigenti curdi e statunitensi; uno dei jihadisti uccide poi il miliziano curdo, decapitandolo. La decapitazione, compiuta con un coltello come nel caso di Foley, viene mostrata da due angolature e poi l'inquadratura si divide: da una parte si vedono ostaggi e rapitori, mentre dall'altra parte gli incontri di leader curdi con il presidente degli Stati Uniti Barack Obama e con il segretario di Stato americano John Kerry.
Scontri a Latifiyah, 14 morti. È di quattro soldati iracheni e 14 militanti morti in Iraq il bilancio degli scontri con i combattenti dello Stato islamico (ex Isil) scoppiati stamattina a Latifiyah, circa 30 chilometri a sud di Baghdad, e durati circa un'ora. Lo riferisce la polizia irachena, aggiungendo che i militanti sono stati costretti a ritirarsi.
Ban Ki-Moon contro Is: "Responsabili brutale uccisione di civili". Dure accuse all'azione dell'Is arrivano dal segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, che ritiene gli jihadisti dello Stato Islamico responsabili della "brutale uccisione di civili" nel nord dell'Iraq. "Tutte le principali fedi religiose danno un valore alla pace e alla tolleranza. Per questo motivo sono particolarmente scosso dalle notizie che vengono dall'Iraq della brutale uccisione di civili", ha dichiarato Ban in un intervento pronunciato nel corso di una conferenza dell'Onu a Bali. "Intere comunità - ha precisato il segretario generale - che hanno vissuto per generazioni nell'Iraq settentrionale sono state costrette a scappare o ad affrontare la morte solo per la loro fede religiosa".
Gb, allerta attentati. Cresce il livello di allerta terrorismo in Gran Bretagna, innalzato oggi da 'sostanziale' a 'grave'. Lo ha annunciato il ministro degli Interni, Theresa May, affermando che un attacco terroristico è ''altamente probabile'' sebbene non imminente. A preoccupare le autorità del Regno Unito hanno contribuito gli eventi in corso in Siria e Iraq e la possibilità che jihadisti britannici dell'Is possano tornare in patria e compiere attacchi. "L'Is rappresenta la più grande e profonda minaccia mai conosciuta sino ad ora alla nostra sicurezza, la più grave degli ultimi tre anni", ha dichiarato il premier britannico David Cameron, che ha anche annunciato che verrà introdotta una nuova legge per rendere più facile la confisca dei passaporti ai jihadisti che dal Regno Unito vanno a combattere all'estero. Questa secondo il primo ministro fa parte di una serie di misure che verranno presentate in Parlamento la prossima settimana per fermare il fenomeno dei giovani che decidono di unirsi ai gruppi dell'Is.
Appello di Bagnasco: "Comunità internazionale condanni persecuzioni".Una dura condanna alle persecuzioni in Iraq arriva anche dal presidente della Cei Angelo Bagnasco: davanti alla "crudele persecuzione che uccide cristiani e altre minoranze religiose in Iraq e in altre parti della terra la nostra coscienza deve ribellarsi. Dobbiamo gridare che se dalla comunità internazionale non si levano forte e insistente condanna e presa di distanza dalla inaccettabile vergogna è una viltà imperdonabile", ha detto Bagnasco.
Più di 850 mila rifugiati in un mese. L'avanzata degli jihadisti nel nord dell'Iraq ha causato 850.000 sfollati nell'ultimo mese, portando a 1,6 milioni il numero delle persone in fuga dallo scorso gennaio. Lo ha comunicato
l'Organizzazione internazionale per le migrzioni, aggiungendo che gran parte dei rifugiati è scappata nella regione autonoma del Kurdistan da Mosul e da Sinyar e vive in scuole, chiese, moschee, parchi ed edifici in costruzione, senza acqua corrente, né elettricità.
Califfo: "Casa e soldi per miliziani che si sposano". Circa mille euro al mese più la casa: è quanto promette il 'Califfo' dello Stato islamico, Abu Bakr al Baghdadi, a tutti i miliziani jihadisti, attualmente presenti in Iraq e Siria, che decidono di sposarsi durante il loro servizio "sulla via del jihad". Lo affermano "fonti affidabili" citate dall'Osservatorio nazionale siriano per i diritti umani in Siria (Ondus), secondo cui a ciascun mujahid dell'Isis che prende moglie il 'Califfo' offre 1.200 dollari più un'abitazione nella terra dello Stato islamico tra la Siria orientale e l'Iraq occidentale.
Lufthansa riprende collegamenti. La compagnia di bandiera tedesca Lufthansa riprenderà i voli verso la città curda irachena di Erbil, sospesi dall'8 agosto in concomitanza con l'avanzata delle milizie jihadiste nel Paese. "In base alle più recenti valutazioni sulla situazione della sicurezza in Iraq, il gruppo Lufthansa riprende i collegamenti aerei verso Erbil, nel nord dell'Iraq", ha annunciato la compagnia in una nota. Erbil si trova fuori dalla zona di conflitto controllata dalle milizie jihadiste dello Stato Islamico, ha spiegato Lufthansa.
Foley sottoposto a waterboarding, tortura di Guantanamo. James Foley fu sottoposto al 'waterboarding', la tortura usata dalla Cia contro i sospettati di terrorismo. Il Washington Post ha rivelato che all'inizio della prigionia il reporter americano sequestrato e in seguito decapitato dagli jihadisti dello Stato islamico subì il trattamento usato negli interrogatori a Guantanamo e altrove dei sospettati degli attentati dell'11 settembre. Insieme a lui, riporta il quotidiano Usa, sono stati torturati almeno altri tre ostaggi occidentali degli islamisti del Califfato che operano a cavallo tra Siria e Iraq. Il waterboarding, simulazione dell'annegamento che si ottiene stendendo uno straccio sul volto e versandovi sopra dell'acqua, fu praticato su Foley "diverse volte". A rivelarlo al Post è stata una fonte venuta a diretto contatto con gli stessi rapitori del giornalista.
I jihadisti lanciano un avvertimento al governo autonomo del Kurdistan iracheno: altre esecuzioni avranno luogo se continuerà la cooperazione con gli Stati Uniti: un video diffuso dai miliziani dell'Is che operano nella provincia irachena di Ninive mostra un gruppo di prigionieri curdi - in uniforme arancione - che chiedono al presidente regionale Massud Barzani di "mettere fine alla cooperazione con gli Stati Uniti": "Non lasciate che l'America intervenga nella nostra regione, le nostre vite sono nelle vostre mani, ogni vostro errore o imprudenza porterà alla nostra morte".
Successivamente il video mostra un prigioniero circondato da tre uomini vestiti di nero davanti ad una moschea di Mossul, mentre scorrono immagini di incontri fra dirigenti curdi e statunitensi; uno dei jihadisti uccide poi il miliziano curdo, decapitandolo. La decapitazione, compiuta con un coltello come nel caso di Foley, viene mostrata da due angolature e poi l'inquadratura si divide: da una parte si vedono ostaggi e rapitori, mentre dall'altra parte gli incontri di leader curdi con il presidente degli Stati Uniti Barack Obama e con il segretario di Stato americano John Kerry.
Scontri a Latifiyah, 14 morti. È di quattro soldati iracheni e 14 militanti morti in Iraq il bilancio degli scontri con i combattenti dello Stato islamico (ex Isil) scoppiati stamattina a Latifiyah, circa 30 chilometri a sud di Baghdad, e durati circa un'ora. Lo riferisce la polizia irachena, aggiungendo che i militanti sono stati costretti a ritirarsi.
Ban Ki-Moon contro Is: "Responsabili brutale uccisione di civili". Dure accuse all'azione dell'Is arrivano dal segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, che ritiene gli jihadisti dello Stato Islamico responsabili della "brutale uccisione di civili" nel nord dell'Iraq. "Tutte le principali fedi religiose danno un valore alla pace e alla tolleranza. Per questo motivo sono particolarmente scosso dalle notizie che vengono dall'Iraq della brutale uccisione di civili", ha dichiarato Ban in un intervento pronunciato nel corso di una conferenza dell'Onu a Bali. "Intere comunità - ha precisato il segretario generale - che hanno vissuto per generazioni nell'Iraq settentrionale sono state costrette a scappare o ad affrontare la morte solo per la loro fede religiosa".
Gb, allerta attentati. Cresce il livello di allerta terrorismo in Gran Bretagna, innalzato oggi da 'sostanziale' a 'grave'. Lo ha annunciato il ministro degli Interni, Theresa May, affermando che un attacco terroristico è ''altamente probabile'' sebbene non imminente. A preoccupare le autorità del Regno Unito hanno contribuito gli eventi in corso in Siria e Iraq e la possibilità che jihadisti britannici dell'Is possano tornare in patria e compiere attacchi. "L'Is rappresenta la più grande e profonda minaccia mai conosciuta sino ad ora alla nostra sicurezza, la più grave degli ultimi tre anni", ha dichiarato il premier britannico David Cameron, che ha anche annunciato che verrà introdotta una nuova legge per rendere più facile la confisca dei passaporti ai jihadisti che dal Regno Unito vanno a combattere all'estero. Questa secondo il primo ministro fa parte di una serie di misure che verranno presentate in Parlamento la prossima settimana per fermare il fenomeno dei giovani che decidono di unirsi ai gruppi dell'Is.
Appello di Bagnasco: "Comunità internazionale condanni persecuzioni".Una dura condanna alle persecuzioni in Iraq arriva anche dal presidente della Cei Angelo Bagnasco: davanti alla "crudele persecuzione che uccide cristiani e altre minoranze religiose in Iraq e in altre parti della terra la nostra coscienza deve ribellarsi. Dobbiamo gridare che se dalla comunità internazionale non si levano forte e insistente condanna e presa di distanza dalla inaccettabile vergogna è una viltà imperdonabile", ha detto Bagnasco.
Più di 850 mila rifugiati in un mese. L'avanzata degli jihadisti nel nord dell'Iraq ha causato 850.000 sfollati nell'ultimo mese, portando a 1,6 milioni il numero delle persone in fuga dallo scorso gennaio. Lo ha comunicato
l'Organizzazione internazionale per le migrzioni, aggiungendo che gran parte dei rifugiati è scappata nella regione autonoma del Kurdistan da Mosul e da Sinyar e vive in scuole, chiese, moschee, parchi ed edifici in costruzione, senza acqua corrente, né elettricità.
Califfo: "Casa e soldi per miliziani che si sposano". Circa mille euro al mese più la casa: è quanto promette il 'Califfo' dello Stato islamico, Abu Bakr al Baghdadi, a tutti i miliziani jihadisti, attualmente presenti in Iraq e Siria, che decidono di sposarsi durante il loro servizio "sulla via del jihad". Lo affermano "fonti affidabili" citate dall'Osservatorio nazionale siriano per i diritti umani in Siria (Ondus), secondo cui a ciascun mujahid dell'Isis che prende moglie il 'Califfo' offre 1.200 dollari più un'abitazione nella terra dello Stato islamico tra la Siria orientale e l'Iraq occidentale.
Lufthansa riprende collegamenti. La compagnia di bandiera tedesca Lufthansa riprenderà i voli verso la città curda irachena di Erbil, sospesi dall'8 agosto in concomitanza con l'avanzata delle milizie jihadiste nel Paese. "In base alle più recenti valutazioni sulla situazione della sicurezza in Iraq, il gruppo Lufthansa riprende i collegamenti aerei verso Erbil, nel nord dell'Iraq", ha annunciato la compagnia in una nota. Erbil si trova fuori dalla zona di conflitto controllata dalle milizie jihadiste dello Stato Islamico, ha spiegato Lufthansa.
Foley sottoposto a waterboarding, tortura di Guantanamo. James Foley fu sottoposto al 'waterboarding', la tortura usata dalla Cia contro i sospettati di terrorismo. Il Washington Post ha rivelato che all'inizio della prigionia il reporter americano sequestrato e in seguito decapitato dagli jihadisti dello Stato islamico subì il trattamento usato negli interrogatori a Guantanamo e altrove dei sospettati degli attentati dell'11 settembre. Insieme a lui, riporta il quotidiano Usa, sono stati torturati almeno altri tre ostaggi occidentali degli islamisti del Califfato che operano a cavallo tra Siria e Iraq. Il waterboarding, simulazione dell'annegamento che si ottiene stendendo uno straccio sul volto e versandovi sopra dell'acqua, fu praticato su Foley "diverse volte". A rivelarlo al Post è stata una fonte venuta a diretto contatto con gli stessi rapitori del giornalista.
http://www.repubblica.it/esteri/2014/08/29/news/iraq_miliziani_is_decapitano_prigioniero_curdo_e_pubblicano_nuovo_video_su_youtube-94625059/
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