-Redazione- Il segretario di Stato americano, John Kerry, non ha dubbi: per fronteggiare efficacemente l'Isis e sconfiggerlo, servirebbero una coalizione globale, così da fermare "il programma di genocidio" dei jihadisti in Siria e in Iraq. Servirebbe "una risposta unitaria guidata dagli Stati Uniti e una coalizione di nazioni più ampia possibile", ha infatti sottolineato.
Una situazione, quella in atto in Medio Oriente, che spaventa il mondo intero, tanto più che, nelle scorse ore, Downing Street ha alzato l'allerta sui possibili attentati nel Regno Unito. "Lo Stato islamico rappresenta la più grave minaccia terroristica mai conosciuta" ha d'altra parte dichiarato il primo ministro britannico, David Cameron, commentando l'imminente riunione della Nato che si terrà in Galles.
Intanto, il re saudita Abdullah ha lanciato il suo monito: l'Occidente sarà il prossimo obiettivo degli jihadisti sunniti e, per questo, è necessario mettere al più presto in campo un'azione "rapida" per contrastare i miliziani.
"Se li ignoriamo, sono sicuro che raggiungeranno l'Europa in un mese e l'America in un altro mese", ha infatti sottolineato il sovrano. Il terrorismo, d'altra parte, "non conosce confini ed è un pericolo che può colpire diversi Paesi al di fuori del Medio Oriente".
Per questo, evidenzia ancora, sarebbe "inaccettabile" non reagire di fronte all'avanzata degli jihadisti, colpevoli di atti di incredibile crudeltà.
http://www.articolotre.com/2014/08/isis-il-re-saudita-mette-in-guardia-i-jihadisti-raggiungeranno-loccidente-in-un-mese/
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