L'ex magistrato, ormai in pensione da dicembre, infatti, rispondendo alle domande di Giuseppe Lo Bianco sottolinea come nelle parole del boss corleonese si intreccino "mezze verità con vanterie e messaggi", ma non è possibile appurarne la veridicità: "Riina è un criminale intelligente con le sue strategie e anche, come molti hanno osservato, un ‘tragediatore’, termine non facile da tradurre per chi non è siciliano, ma che rende bene il ruolo", spiega infatti Caselli. Secondo cui il Capo dei Capi parla ora dell'incontro avvenuto con il Divo in vista di un proprio fine. "Non è certo un ricatto nei confronti di Andreotti, ma può essersi rivolto ad altri personaggi eccellenti, ce ne possono essere altri", esplica infatti. "’impressione è che giochi una sua partita, con chi e con quali obiettivi francamente non lo so. Per la Cassazione Andreotti incontrò Bontate ma non Riina."
Infine, l'ex procuratore torna a sottolineare un'importante verità: nonostante quanto se ne dica, Andreotti fu giudicato colpevole per concorso esterno in associazione mafiosa. Prescritto, ma condannato per i fatti antecedenti alla primavera del 1980. "C’è stato un travisamento della verità e della realtà spaventoso. Al popolo italiano, in nome del quale è stata pronunciata la sentenza, è stato fatto credere che Andreotti è stato assolto in quanto innocente", ha ricordato Caselli, che in quel processo a carico del democristiano rappresentava l'accusa. "Non è vero", ha concluso, "che adesso d’improvviso si cambi registro mi sembra estremamente improbabile, ci sono interessi formidabili in gioco, non è bastata una sentenza della Cassazione, ci vuole altro che una battuta di Riina."
http://www.articolotre.com/2014/08/caselli-la-storia-dellincontro-con-andreotti-riina-sta-avvisando-altri-personaggi-illustri/
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