martedì 29 giugno 2021

Arrestato ex sindaco S.Stefano Roero, truffa e peculato

 


Nel Cuneese con altri tre. Per pm sprechi dietro crac Comune

 

Renato Maiolo, ex sindaco di Santo Stefano Roero (Cuneo), è stato arrestato dalla guardia di finanza così come il segretario comunale e due professionisti, un architetto e un geometra. Peculato, truffa aggravata ai danni dello Stato e turbativa d'asta le accuse, a vario titolo.

  L'inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore di Asti, Davide Lucignani, ipotizza un sistema di sprechi di denaro pubblico e condotte illecite che, negli ultimi 15 anni, durante i diversi mandati dell'ex primo cittadino, erano diventate prassi, al punto da causare un deficit finanziario di oltre 1,3 milioni al Comune, commissariato da settembre 2020.
    I finanzieri hanno accertato l'esistenza di un sistema fraudolento basato sulla canalizzazione di ingenti contributi pubblici per la realizzazione di opere edilizie, talvolta inutili o inutilizzate. Come, ad esempio, la realizzazione di un'area camper sprovvista di strada per l'accesso e, quindi, del tutto inutile; oppure l'accensione di un mutuo, nonostante l'enorme dissesto, per la realizzazione di un campo sportivo costruito su un altro già esistente, peraltro ad oggi del tutto inutilizzato.
    Secondo l'accusa, all'interno delle progettazioni per la realizzazione delle varie opere venivano inserite spese ingiustificate e gonfiate, in modo tale da ottenere ingiusti profitti per sé e per i professionisti coinvolti; il tutto a danno delle risorse comunali.
    Il modus operandi dell'ex sindaco, ora ai domiciliari come gli altri arrestati, si concretizzava "nell'alterazione di procedure di gara a favore sempre degli stessi professionisti e nella stesura di atti di rilevanza pubblica materialmente falsi, redatti esclusivamente per giustificare le spese a livello amministrativo", si legge nell'ordinanza.
    Per la guardia di finanza, la coppia di funzionari comunali si è avvalsa dell'architetto e del geometra anche per le loro entrature presso gli Enti erogatori dei contributi - circa 15 milioni di euro in 15 anni -, grazie alle quali riuscivano ad agevolare l'assegnazione al Comune dei fondi necessari per la copertura finanziaria dei lavori. 
   

 (ANSA)

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