venerdì 30 novembre 2012

CODICE DA VINCI: IL PAESE DI LEONARDO DIVISO SUL FILM

Il manifesto del filmVINCI - Il sindaco e' in trepidante attesa, il parroco lo condanna, gli studiosi locali sono indecisi se esaltarlo o snobbarlo. Il paese di Leonardo si prepara cosi' all'uscita nelle sale cinematografiche del film 'Il Codice da Vinci', tratto dal discusso romanzo di Dan Brown.

A partire dal sindaco Dario Parrini che ringrazia lo scrittore americano per la pubblicita' involontaria offerta alla sua cittadina e giura che sara' fra i primi, venerdi 19 maggio, a correre al cinema. ''Abbiamo anche invitato Brown a Vinci - ha spiegato Parrini - ma, fino ad oggi, le lettere che gli abbiamo inviato, tramite la casa editrice Mondadori, non hanno ottenuto risposta''. Ma il primo cittadino non demorde, il suo sogno e' quello di riunire a Vinci lo scrittore americano e il semiologo Umberto Eco per un confronto su religione e storia che potrebbe provocare scintille. ''E' ancora un sogno ma sarebbe straordinario mettere a confronto due opere come 'Il Codice da Vinci' e 'Il Nome della Rosa''.

Ma non tutti la pensano cosi' nella citta' di Leonardo. C'e' chi accusa Dan Brown di aver sfruttato la memoria dell' artista e, ancor peggio, di aver confuso le idee ai giovani sulla storia del cristianesimo. ''Dietro il libro c'e' solo un grande business, l'ho dovuto leggere per partecipare ad un convegno ma non l'ho comprato - spiega Don Renato Bellini, parroco di S. Croce a Vinci - e il film non andro' a vederlo''. Anzi, il prete pensa gia' alla ''contro-iniziativa'' per criticare Dan Brown.

''Partecipero' alla proiezione della pellicola 'Il grande silenzio', organizzata dalla Diocesi di Pistoia proprio il giorno dell'uscita del film nelle sale italiane'', ha dichiarato. Secondo il parroco, il film finira' per disinformare ancora di piu' i giovani sulla religione cattolica e le sue origini. Non crede nemmeno all'effetto positivo che il libro avrebbe prodotto sui flussi turistici. ''La crescita di presenze in citta' registrata l'anno scorso dipende in gran parte dal nuovo monumento di Mimmo Palatino e non dal libro di Brown'', ha sostenuto il sacerdote.

Anche fra gli esperti di Leonardo i pareri sono contrastanti. Per Alessandro Vezzosi, responsabile del Museo ideale, il film puo' stimolare nuove riflessioni sulla vita del genio. ''Entro un mese - ha annunciato precisando che andra' a vedere il film - organizzeremo una mostra con video e riproduzioni tridimensionali per spiegare cosa c'e' di vero e di falso nel libro di Brown; il merito dello scrittore americano e' quello di aver aperto una discussione mondiale su un artista fantastico che inventava provocazioni''.

Ma c'e' anche chi snobba il 'Codice', come Romano Nanni, direttore del museo e della biblioteca leonardiani: ''Non si tratta di un libro di storia, ma di un romanzo, un'opera di fantasia, e quindi va trattato come tale, difficilmente andro' al cinema''. 

(ANSA)

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