venerdì 30 novembre 2012

A CALCUITTA NASCE LA BANCA PER LE PROSTITUTE


NEW DELHI - A vederla da fuori, la Usha Multipurpose Co-operative Society sembra una banca come le altre: sportelli, clienti, porte blindate, guardia alla porta. Ma l'istituto di credito è molto diverso. Fondata da Rekha Chatterjee a Calcutta 12 anni fa, la banca è destinata alle
prostitute della capitale dello stato indiano del Bengala Occidentale.  Bengalese come il professore Yunus, premio Nobel per la pace e fondatore della Grameen Bank che assicura in Bangladesh e in India il microcredito ai poveri, la stessa Rekha è un'ex prostituta di Calcutta.

   Picchiata in continuazione dal padre, a 25 anni la ragazza decise di scappare di casa. Non riuscendo a trovare lavoro, si buttò sulla strada. Ma lì, oltre agli immaginabili problemi legati alla sua professione, se ne palesarono altri.

   "Nessuna banca accettava i miei soldi. Ero obbligata - ha raccontato la donna alla televisione - a dare i soldi a privati che mi sfruttavano, non mi davano quello che dovevano. Quando ho provato ad acquistare la terra per costruire una casa, non mi hanno fatto credito e quando avevo i soldi mi hanno truffata. Nessuno mi voleva aiutare, nessuna banca mi concedeva un mutuo. E' stato allora che ho deciso di fare qualcosa per le donne che
si trovavano nella mia stessa condizione".

   E così, dopo 8 anni di prostituzione, Rekha ha deciso di aprire un istituto bancario "che fosse elastico e fosse orientato principalmente ad aiutare le donne che come me hanno sofferto".

   Nella banca di Rekha non c'é bisogno di avere un bancomat per prelevare soldi e non è necessario saper scrivere per poter compilare una richiesta di prelievo o un altro documento. Le operazioni vengono fatte tutte con le impronte digitali. "Le nostre clienti - spiega Rekha - possono fare le operazioni in qualsiasi momento. Ci siamo dovuti adeguare, molte non sanno leggere e scrivere, si basa tutto sulla fiducia. In effetti noi
conserviamo in banca i sogni e le speranze di queste ragazze".   L'istituto ha fatto numerosi progressi, diventando un punto di riferimento a Calcutta. Anche altre persone hanno i loro conti nella banca, sottoscrivendone anche l'impegno sociale. La Usha ha cominciato con 13 clienti ed ora sta digitalizzando tutte le operazioni. L'intento di Rekha Chatterjee è di arrivare alla fine di quest'anno a 20000 clienti. "La nostra vita - ha spiegato alla televisione - prima era un inferno, e lo é ancora per molte delle ragazze che sono sulla strada in tutto il Bengala Occidentale. Ma ora, con la nostra banca in azione, le vite di molte stanno cambiando e le ragazze si sentono molto più sicure. Cerco di dare loro un futuro".

   Tra i progetti, quelli di assicurare tassi vantaggiosi alle donne che vogliono lasciare la professione della strada e intendono acquistare casa, dare una educazione ai figli. E certamente la vita di Rekha è cambiata. Da prostituta nella seconda capitale indiana a luci rosse a magnate della finanza il passo è stato lungo. Da poco la donna ha acquistato, grazie ad un mutuo fatto con la sua banca, un pezzo di terra a Calcutta lontano dalla zona a luci rosse, con l'intento di costruirci una nuova casa ed andarci a vivere, lasciando la banca.

   "Prima - racconta - nessuno mi dava neanche un bicchiere d'acqua. Ora quando entro in una stanza, vado a parlare con politici, finanzieri, si alzano in piedi per salutarmi. La banca mi ha fatto guadagnare soprattutto rispetto". Rekha ha fatto sapere di voler abbandonare la presidenza per dedicarsi ad una fondazione in aiuto delle prostitute. "Ma non prima - ha fatto sapere - di aver aperto le nuove 13 filiali in tutto lo stato".

(ANSA)

Nessun commento:

Posta un commento