venerdì 30 novembre 2012

LE ORIGINI DI REIKI




Buddha


La Storia di Reiki appare oggi indissolubilmente legata alla figura di Mikao Usui, il Fondatore del Sistema Usui di Crescita Spirituale, che ne introdusse la pratica in Giappone a partire dal 1920.
Se le coordinate geografiche e temporali sembrano precise e avvalorate da documenti e testimonianze, appare tuttavia difficile, ad una più minuziosa indagine, stabilire con esattezza le modalità con cui Reiki iniziò la sua esistenza.
Soprattutto è difficile stabilire se Reiki sia in effetti una disciplina originale, del tutto nuova ed indipendente da qualunque precedente esperienza, oppure se sia possibile tracciare una linea di discendenza e di sviluppo da tradizioni e pratiche già esistenti.
Innanzitutto è importante delineare quella che è la dimensione spirituale del Giappone all'epoca di Usui, ossia verso la seconda metà del XIX Secolo.
Lo Shintoismo, noto in Giappone come "Kami No Michi" ossia "La Via degli Esseri di Luce" si era perfettamente integrato con il Buddhismo fin dall'VIII secolo dopo Cristo grazie alla natura tipicamente sincretica della spiritualità Giapponese.
Le divinità del Panteon Scintoista si fondevano con le divinità Buddiste, i Buddha e i Bodhisattva venivano venerati accanto ai Kami, ossia gli Esseri di Luce.
Sacerdoti itineranti, chiamati Yamabushi, ossia "Monaci delle Montagne", amministravano il culto con rituali e pratiche che risultano una mescolanza di Shintoismo e Buddhismo. Nasce lo Shugendo, ossia letteralmente "La via della crescita psichica e spirituale".
Lo Shugendo includeva pratiche strettamente ascetiche come il digiuno, la meditazione, l'uso di mantra e di mudra per raggiungere dimensioni estatiche.
Gli Yamabushi ricercavano il "Kantoku", lo "Stato di Illuminazione", e per fare ciò si avvalevano di vari rituali di iniziazione, di pratiche sciamaniche, di danze e canti estatici.
Erano soliti meditare sulla cima delle montagne sacre o presso le cascate e in quei luoghi erano soliti costruire templi per il culto.
Lo Shugendo si divideva in due rami principali: lo Onzan-ha, legato al Buddismo Tendai e il Tozan-ha, facente capo alla Scuola Shingon del Buddismo Esoterico dell'Ordine Mikkyo.
L'Ordine Mikkyo è una disciplina esoterica il cui nome significa "Insegnamento Segreto" in quanto si basa su una tradizione strettamente orale delle informazioni e su un processo di attivazione energetica, ossia una iniziazione da parte di un Maestro della disciplina.
Gli insegnamenti del Buddismo Mikkyo derivano dalla tradizione esoterica dell'India e della Cina e furono portati in Giappone a partire dal VI secolo d.C. Furono poi i monaci Kukai (Fondatore dello Shingon) e Saicho (Fondatore del Buddismo Tendai) a ordinarne i concetti centrali.
Possiamo quindi definire la dimensione spirituale giapponese come un insieme ben amalgamato di elementi derivati dalla religione autoctona dello Scintoismo insieme ad insegnamenti popolari tradizionali pre-Buddisti uniti alle pratiche spirituali Sciamaniche e di adorazione delle Montagne Sacre.
A ciò si aggiunge nel tempo la pratica del Buddismo Tantrico Cinese, della Magia Cinese dello Yin e dello Yang, del Taoismo e infine del Buddismo Tibetano.
Ancora oggi per indicare questo alto livello di eclettismo nella partecipazione religiosa si dice che un Giapponese nasce Shintoista, si sposa Cristiano e muore Buddista.
Da una statistica del 1995 emerge effettivamente che il 90% dei giapponesi osservano l'usanza di visitare la tomba di famiglia una volta all'anno e che il 75% possiede un altare Shintoista o Buddista nella propria casa.
E' nota e comprovata inoltre la secolare esistenza in Giappone di numerose forme di guarigione attraverso l'imposizione delle mani.
Nella Medicina Tradizionale Giapponese (derivata dalla Medicina Tradizionale Cinese) sono ben note numerose posizioni di "Teate" (guarigione con il palmo delle mani) per canalizzare il Ki o Chi (energia vitale).
Nelle arti marziali il Teate viene praticato in varie scuole e Mikao Usui stesso sembra essersi lungamente dedicato alla disciplina del Jujutsu/Kenjutsu.
Inoltre fin dall'inizio dell'800 in Giappone vi fu una grande diffusione di un movimento noto come "Reijutsu", di derivazione Shintoista, avente come scopo il miglioramento della salute fisica e mentale.
Anche il Qi-Gong prevede tecniche manuali di trasmissione dell'energia e molte altre tecniche, fra cui rituali, esorcismi e preghiere venivano praticate da innumerevoli guaritori soprattutto nelle campagne o negli strati più poveri della popolazione.
Esistevano inoltre ai tempi di Usui numerose sette religiose che si riunivano intorno ad un leader carismatico solitamente dotato di poteri di guarigione.
E' verosimile a questo punto ritenere che ciò che Usui fondò fosse un sistema Filosofico-Spirituale, una pratica per la Guarigione del Corpo e della Mente basato su elementi tradizionali e nel contempo su una personale esperienza di vita, di studio e di pratica ascetica.
Da alcune fonti risulta che Usui sia stato Buddista Tendai, altri ritengono che egli abbia fatto parte della Scuola Shingon dell'Ordine Mikkyo.
Ma queste sono solo ipotesi.
Certamente uno studioso, un ricercatore spirituale e praticante di arti marziali non poteva non conoscere a fondo le tradizioni religiose del proprio paese, del proprio popolo e della propria epoca.
In conclusione, sembra lecito desumere che Mikao Usui attraverso anni di studio e di esperienza abbia colto la profonda essenza spirituale del suo tempo e con un supremo atto Mistico/Sincretico ne abbia tratto il suo Metodo di Guarigione Spirituale che oggi conosciamo con il nome di Reiki.

LA VITA DI USUI

Mikao UsuiSecondo la tradizione orale conosciuta in occidente Mikao Usui era un monaco cristiano nato in Giappone nella seconda metà del XIX secolo, che dopo anni di faticose ricerche e in seguito ad una intensa esperienza mistica, scoprì il Segreto della Guarigione chiamandolo REIKI.
Se fino a qualche anno fa esistevano solo vaghe informazioni sulla vita di Usui, al punto da far dubitare ad alcuni perfino la sua effettiva esistenza, recentemente sono emerse importanti prove documentali e testimonianze del suo passaggio terreno.
Le iscrizioni sul suo monumento funerario, il presunto ritrovamento di un personale Manuale di Appunti, il graduale superamento di comprensibili reticenze nei confronti degli occidentali da parte dei depositari orientali (più che centenari) dei suoi insegnamenti, hanno delineato una figura più nitida della vita e delle opere di Usui Sensei.
Ringraziamo il nostro Socio e amico fraterno Giuseppe Gaviraghi per la testimonianza e la documentazione da lui fornita dopo essersi recato in visita alla Tomba di Usui.
Noi oggi sappiamo che Mikao Usui nacque il 15 Agosto 1865 nella provincia di Kyoto, in Giappone, nel villaggio di Tania-mura, oggi chiamato Miyamacho, nel distretto Yamagata, che oggi è la Prefettura di Gifu. Nel 1869 iniziò i suoi studi presso la scuola di un Monastero di Buddismo Tendai. La famiglia di Usui era seguace del Buddismo Tendai e proveniva da una discendenza di Samurai (Hatamoto).
All’età di 12 anni cominciò a dedicarsi alle arti marziali raggiungendo alti livelli. Era uno studente assai dotato e diligente. Viaggiò molto per studio e per lavoro, ma non ebbe fortuna in affari e cadde in disgrazia. Ma seppe riprendersi e continuò il suo lavoro di crescita. A 30 anni Usui Sensei sposò Sadako Suzuki da cui ebbe due figli, un maschio, Fuji (nato nel 1908) e un femmina, Toshiko, (nata nel 1913).
Nel Marzo del 1922, come risultato finale di un percorso spirituale culminato con un digiuno e una meditazione di 21 giorni, Usui entrò in contatto con Reiki e comprese come utilizzarlo quale strumento di crescita personale, evoluzione spirituale e autoguarigione.
Nell’Aprile del 1922 anni aprì il suo primo Centro di Pratica e Insegnamento ad Harajuku, Aoyama, Tokyo. Il “motto” del suo centro era: “In Unione con il proprio Sé attraverso armonia ed equilibrio”. La sua fama crebbe rapidamente e molte persone lo raggiunsero per studiare con lui.
Nel 1923 Tokio fu distrutta da un terribile terremoto. Migliaia di persone morirono, altre furono ferite, altre si ammalarono. Usui si adoperò per portare sollievo alle vittime con i suoi poteri di guarigione
Nel 1925, in seguito alla grande affluenza, Usui si spostò in un altro Centro, più grande, a Nakano, nella periferia di Tokyo.
Usui era una persona affettuosa, calorosa e umile nell’atteggiamento. Era forte di salute e fisicamente ben proporzionato. Non si dava mai arie e aveva sempre un sorriso per tutti. Si dimostrava assai coraggioso nell’affrontare i momenti difficili. Amava leggere e scrivere, possedeva conoscenze in materia di medicina, psicologia, teologia, praticava l’arte della divinazione e conosceva le religioni del mondo. Nel corso della sua vita trasmise i suoi insegnamenti ad oltre duemila persone e iniziò 17 Maestri.
Morì il 9 Marzo del 1926 all’età di 62 anni. Dopo la sua morte alcuni dei suoi studenti crearono la Usui Reiki Ryoho Gakkai (Associazione per l’apprendimento del Metodo di Guarigione Usui Reiki) e lo dichiararono post-morte Presidente. Nel Febbraio 1927 venne eretta una Stele commemorativa nel cimitero del tempio Saihoji in Tokyo, da cui abbiamo la maggiore quantità di informazioni sulla vita di Usui. Il mese successivo venne costruita dal figlio Fuji Usui una tomba di famiglia, contenente le spoglie di Usui Sensei.
Un anno dopo la sua morte, avvenuta nel 1926, venne fondata la Reiki Ryoho Gakkai, l'organizzazione che si è occupata di mantenere e trasmettere gli insegnamenti originali di Usui. Da allora ci sono stati 6 presidenti: il Signor Ushida, il Signor Taketomi, il Signor Watanabe, il Signor Wanami, la Signora Kimiko Koyama e l’attuale Presidente Signor Kondo.
Per quanto riguarda la diffusione di Reiki in occidente, occorre risalire all'incontro di Usui con Chujiro Hayashi, Ufficiale di Marina in congedo, che avvenne, sempre secondo la tradizione, in uno dei mercati in cui Usui vagava con una lanterna in mano alla ricerca di uomini interessati alla verità. Hayashi fu immediatamente affascinato dalla saggezza e profonda convinzione di Usui e decise di seguirlo e diventare a sua volta Maestro. Morì il 10 Maggio 1940.
Hawayo Takata conobbe Hayashi alle Hawaii nel Novembre del 1936 e qualche anno più tardi divenne Maestra. Fu proprio lei a portare Reiki nel mondo Occidentale quando si trasferì in California. Era nata il 24 Dicembre 1900 e morì nel 1980, lasciando 22 Maestri di Reiki, molti dei quali americani: George Araki, Dorothy Baba (deceduta), Ursula Baylow (deceduta), Rick Bockner, Patricia Bowling, Barbara Brown, Fran Brown, Phyllis Furumoto (nipote di Takata Sensei), Beth Gray, John Gray, Iris Ishikuro (deceduta), Harry Kuboi, Ethel Lombardi, Barbara McCullough, Mary McFayden, Paul Mitchell, Bethel Phaigh (deceduta), Shinobu Saito, Virginia Samdahl (deceduta), Wanja Twan, Barbara Weber Ray, Kay Yamashita(sorella di Takata Sensei).
Da questi Maestri ebbe origine il Reiki Occidentale, in meno di 20 anni Reiki si è diffuso in tutto il mondo ed è attualmente praticato da decine di milioni di persone. Migliaia di Maestri operano quotidianamente in ogni paese spargendo nuovi semi. Ci auguriamo che un giorno tutti possano conoscere i benefici di Reiki.
*Ciò che si conosce della Tradizione Occidentale del Reiki sembra essere fondamentalmente il frutto e l'evoluzione degli insegnamenti di Hawayo Takata ai suoi studenti americani. Fra questi Phyillis Furumoto e Paul Mitchell sono stati nominati rispettivamente Grand Master e Head of the Discipline dalla Reiki Alliance, l'organizzazione americana per la diffusione e la tutela del Metodo Usui.
Fran Brown ha pubblicato diversi libri contenenti gli insegnamenti originali di Takata.

Barbara Ray ha fondato l'AIRA, American International Reiki Association. Nel 1983 ha pubblicato il primo libro su Reiki (almeno in occidente) dal titolo "The Reiki Factor". Da allora ha creato i seguenti trademark: "The Radiance Tecnique (TRT)", "The Official Real Reiki", "Authentic Reiki", "The Official Reiki Program", "Radiant Touch", "Real Reiki". Afferma di essere l'unica Maestra iniziata da Takata Sensei ad essere stata iniziata"...a tutti e sette i livelli del Sistema Usui di Crescita Spirituale".
Le recenti scoperte sul Reiki Giapponese vanno attribuite a Frank Arjava Petter, che ha scritto numerosi testi sull'argomento (Reiki Fire, The Legacy of Usui) a Hiroshi Doi che ha pubblicato il libro "Iyashi no Gendai Reikiho" (Modern Reiki Method for Healing) e a Andrew Bowling e Chris Marsh che stanno diffondendo anche in occidente l'Usui Teate. Esistono altre forme di insegnamento che si rifanno alla linea giapponese, come l'Usui Do e il Japanese Traditional Reiki.
Ma esistono numerose altre forme che si sono sviluppate e stanno nascendo in ogni istante ed è forse impossibile menzionarle tutte.
Voglio solo ricordare che Reiki è Reiki, qualunque nome gli venga attribuito, fu scoperto da Usui e tramandato attraverso i suoi studenti in tutto il mondo.
Ciò che rende Reiki potente ed efficace è la cerimonia di attivazione, è l'uso corretto dei procedimenti e dei simboli che vengono tramandati dal Maestro/Insegnante di Reiki.
Poco conta il nome, l'importanza è che colui che insegna Reiki sia persona onesta e saggia, una persona di cuore che comprenda la grandezza e l'importanza di Reiki e aiuti lo studente a crescere e a praticare in modo corretto uno dei più importanti doni che l'umanità abbia ricevuto per la sua crescita spirituale.
Chujiro Hayashi
Chujiro Hayashi

Hawayo Takata
Hawayo Takata
L'Insegnamento
Nessun uomo può rivelarvi altro se non quello che giace semiaddormentato
Nell'albeggiare della vostra conoscenza

Il maestro che cammina all'ombra del tempio tra i suoi studenti
Non offre il suo sapere, ma piuttosto la sua fede e il suo amore

Se egli è davvero saggio non vi invita ad entrare nella dimora della sua saggezza
Ma piuttosto vi guida fino alla soglia della vostra mente

Poichè la visione di un uomo non presta le proprie ali ad un altro uomo

E come ognuno di voi è solo davanti all'occhio di Dio
Così ognuno di voi deve essere solo nella sua conoscenza di Dio

E nella comprensione delle cose terrene

Gibran Kahlil Gibran da "Il Profeta"

 

 

In memoria di Usui Sensei



Intestazione delle Stele Funeraria


Intestazione delle Stele Funeraria
Da destra verso sinistra
REIHO CHOSO USUI SENSEI KUDOKU NO HI
In Memoria della Benevolenza di Usui Sensei, Fondatore di Reiho (Metodo Spirituale)

Nel Tempio Saihoji che si trova nel Distretto Suginami di Tokyo esiste un monumento commemorativo di Usui Sensei, costituito da un monolito di due metri per quattro e collocato vicino alla tomba contenente le ceneri di Usui, della moglie e del figlio. Contiene iscrizioni firmate dal Signor Ushida che parlano della vita di Usui e di come i principi di Reiki provengano dagli scritti dell'Imperatore Meiji. Il memoriale fu costruito pochi mesi dopo la morte di Usui e mantenuto fino ad oggi dalla Usui Shiki Reiki Ryoho Gakkai Giapponese. Ne riportiamo integralmente il testo:
Ciò che viene conquistato come risultato di profondi studi e ricerche è chiamato Virtù e ciò che viene offerto agli altri attraverso l'insegnamento di sistemi di guarigione si chiama Servizio. Solo una persona di alti meriti e di grande virtù può essere chiamato Grande Maestro. Saggi, filosofi e uomini brillanti fondatori di nuove forme di pensiero e di nuove religioni erano tutti così. Usui Sensei era uno di questi. Usui Sensei sviluppò il metodo per migliorare il corpo e la mente usando l'energia universale. Avendo sentito parlare di lui innumerevoli persone andarono da lui e gli chiesero di insegnargli la grande via del Metodo spirituale e di guarirle.
Il nome con cui veniva comunemente chiamato era Mikao. Era nato nel villaggio di Taniai nel distretto Yamagata della prefettura Gifu. Il nome dei suoi antenati è Tsunetane Chiba. Il nome di suo padre era Taneuji, ma veniva chiamato Uzaemon. Il nome della famiglia della madre era Kawai.
Sensei era nato nel primo anno del periodo Keio, chiamato Keio Gunnen,(1865) il giorno 15 del mese di Agosto. Egli era uno studete dotato e studioso, le sue capacità erano di gran lunga superiori a quelle dei suoi compagni. Quando diventò adulto viaggiò molto in Europa, America e China per approfondire le sue conoscenze. Desiderava il successo nella sua vita, ma non lo raggiunse. Lavorò duro, ma spesso fu colpito dalla disgrazia e dall'indigenza. Ad ogni modo non si diede mai per vinto e continuò a rafforzare sempre più il suo spirito.


Un giorno andò sul Monte Kurama per sottoporsi a rigorose pratiche spirituali. All'inizio del 21esimo giorno improvvisamente egli avvertì una grande manifestazione dell'energia universale in corrispondenza della sommità del suo capo. Raggiunse l'illuminazione e in quel preciso istante comprese il Metodo di Guarigione. Quando egli prima di tutto lo utilizzò su se stesso, ottenne immediati benefici effetti. Dopodichè egli lo sperimentò sulla sua famiglia. Poichè funzionava,decise che sarebbe stato assai più utile condividerlo con gli altri che tenerlo esclusivamente per sè e per i suoi. Aprì un Centro Reiki ad Harajuku, Aoyama, Tokyo, per insegnare e praticare il Metodo spirituale. Era l'11esimo anno del periodo Taisho (1922). Molte persone andarono da lui per chiedere consigli e aiuto e spesso facevano la fila fuori dell'edificio.
Nel Settembre del 12esimo anno del periodo Taisho (1923) ci fu un terribile terremoto. Ovunque si udivano lamenti dei feriti. Usui provò pena per le persone colpite e portò il Metodo Spirituale nella Città devastata e usò i suoi poteri di guarigione sui sopravvissuti, aiutando molte persone.
Dopodichè il suo Centro divenne troppo piccolo. Nel Febbraio del 14esimo anno dell'era Taisho (1925) si trasferì in un nuovo Centro a Nakano, nella periferia di Tokyo. A causa della sua crescente fama veniva spesso invitato in molti posti. Sensei, accettando gli inviti, si recò a Kure e poi ad Hiroshima e Saga, fino a Fukuyama. Fu proprio a Fukuyama che si ammalò improvvisamente e morì all'età di 62 anni. Era il 9 Marzo del 15esimo anno del Periodo Taisho. (1926)


Sua moglie si chiamava Sadako, della famiglia Suzuki. Ebbero un figlio e una figlia. Il nome del ragazzo era Fuji e fu lui ad incaricarsi della famiglia dopo la morte del padre. Sensei era affettuoso, gentile e umile per natura e mai si comportò con ostentazione. Era fisicamente grande e robusto. Aveva sempre un sorriso di contentezza. Di fronte alle avversità sapeva sempre trovare una via d'uscita con pazienza e determinazione. Aveva molte doti e amava studiare. Possedeva vaste conoscenze in storia, medicina, psicologia, arte della divinazione, magia, fisiognomica e conosceva le scritture Buddiste.
Il Metodo Spirituale non cura semplicemente le malattie, ma porta equilibrio nel corpo e nello spirito, stimola le innate capacità di autoguarigione dell'organismo e aiuta a raggiungere la felicità.
E così, quando insegnava, prima di tutto faceva imparare agli studenti i Precetti dell'Imperatore Meiji:
Primo: Per oggi non ti arrabbiare Secondo:Per oggi non ti preoccupare Terzo: Sii grato Quarto: Lavora con impegno Quinto: Sii gentile verso gli altri.
Questi sono davvero grandi insegnamenti per la crescita personale e richiedono disciplina e saggezza per essere applicati degnamente nella vita di ogni giorno. Sensei chiamò questi insegnamenti:"Il Metodo Segreto per Invitare la Felicità" e "La Medicina Spirituale per Guarire Ogni Malattia"

monolito

Ai giorni nostri il mondo sta cambiando e anche la mente delle persone è sempre più alterata. Ci auguriamo che la diffusione del Metodo Spirituale sia di grande aiuto per tutti coloro che non comprendono il senso della loro vita o non conoscono le leggi della morale e dell'etica.

Il numero degli studenti di Usui è di circa 2000. Tra loro quelli rimasti a Tokyo stanno portando avanti il Centro e altri nelle altre province stanno diffondendo più che possono il Metodo Spirituale. Anche se Usui è morto, il Metodo Spirituale continuerà a diffondersi in lungo e in largo. Che grande cosa ha fatto Usui Sensei, l'aver condiviso con tutti noi il Metodo Spirituale dopo averlo ricevuto durante l'illuminazione!
Molti studenti si riunirono e decisero di erigere questo monumento nel cimitero delTempio Saihoji nel distretto Toyotama per onorare la sua benevolenza e per far conoscere ai posteri il Metodo Spirituale. Mi è stato chiesto di scrivere queste parole. Io ho avuto l'occasione di conoscere ed apprezzare il suo lavoro e non potevo rifiutarmi, così ho scritto queste poche righe nella speranza che le persone lo ricorderanno con rispetto e gratitudine.
Composto da Masayuki Okada, Dottore in Letteratura

Calligrafia di Juzaburo Ushida, ControAmmiraglio della Marina Militare

Nel secondo anno del Periodo Showa (1927)



SONTEN, la divinità suprema e la sua triplice emanazione di Amore, Luce e Potere

Secondo antichi documenti nel 770 d.C. un monaco di nome Gantei scalò il monte Kurama e ricevette l'illuminazione.

Egli vi fondò un monastero Buddista che attraverso i secoli fu ampliato e che attualmente contiene numerosi templi e pagode.

In uno di questi esiste un santuario con la rappresentazione del Sonten, il Dio Supremo, e della sua triplice emanazione di Amore, Luce e Potere.

Da immagini e fotografie risulta chiaro che il simbolo dell'Amore è molto simile al 2° simbolo di Reiki, il simbolo della Luce è in Sanscrito e il simbolo del Potere è una antica versione del simbolo OM.

Negli scritti conservati nel Tempio del Monte Kurama il significato di Sonten è espresso usando il quarto simbolo di Reiki, che è scritto e pronunciato in Giapponese Kanji e viene normalmente cantato dai monaci durante la preghiera nel Tempio Hondon.

Preghiera al Sonten del Monte Kurama
Amore: lo Spirito della Luna
Luce: lo Spirito del Sole
Potere: lo Spirito della Terra

Oh, Sonten
La Bellezza della Luna,
Il Calore del Sole
Il Potere della Terra

Sospingi l'umanità verso il Divino
Sostieni la nostra guarigione e il nostro onore
Con le tue benedizioni

Fai che la pace sia vittoriosa
E la discordia bandita da questo sacro luogo

Possa la generosità sconfiggere l'avarizia
Possa la verità bandire la menzogna
Possa la gratitudine trionfare sul disprezzo

Colma i nostri cuori di gioia
Solleva in alto i nostri spiriti
Riempi i nostri corpi di onore e forza.
Sonten
Grande Signore dell'Universo
Grande Luce
Grande Motore

Concedi a noi la la Tua Luce Gloriosa
Concedi a noi una Nuova Forza
Noi che siamo i tuoi servitori
Noi che cerchiamo di toccare il tuo cuore

Noi confidiamo in Te, Sonten, per ogni cosa.

Il Mito di Usui

Dopo la scoperta di informazioni più dettagliate sulla vita di Usui, molte accuse sono state mosse nei confronti della Storia di Reiki così come venne tramandata in Occidente da Hawayo Takata.
C'è addirittura chi si è fatto cogliere da furore iconoclasta ed ha pensato di mettere in dubbio la veridicità e l'efficacia stessa di Reiki solo perchè la versione "tradizionale" della storia narrata da Takata contiene evidenti contraddizioni, alterazioni e imprecisioni rispetto ad eventi storicamente accertati.
Fino ad alcuni anni fa gli stessi critici probabilmente affermavano che Usui non fosse mai esistito, che fosse una sorta di personaggio mitologico, inventato per fornire un sostrato storico-letterario ad una strana pratica orientale.
In molte circostanze, in occasione di congressi e seminari, a volte anche di fronte a illustri Professori Universitari, ho dovuto difendere l'aspetto chiaramente didattico, simbolico e mitico della narrazione di Takata e sottolineare che nulla poteva togliere alla efficacia di Reiki la effettiva esistenza o meno del fondatore Mikao Usui.
Un pò come se qualcuno mi venisse a dimostrare scientificamente che il Buddha o il Cristo non sono mai esistiti e che sono personaggi mitici. Scomparirebbe il Cristianesimo e il Buddismo? A parte ogni ulteriore considerazione, crollerebbe la mia fede in Dio?
Se mi dicessero che Dante non ha scritto La Divina Commedia, smetterebbe di essere un capolavoro? Sapere che il Sommo Poeta non è mai esistito potrebbe in qualche modo danneggiare gli endecasillabi?
Anche in queste pagine mi ritrovo a ribadire il concetto che la Storia narrata da Takata va letta come una fiaba, un racconto, una storia didattica, una improvvisazione sul tema di Usui e di Reiki.
Va letta con un sentimento di comprensione simbolica che va oltre il dato numerico e la prova scientifica. La bellezza di Usui Monaco Cristiano che insegna alla Doshisha University di Tokyo non può essere cancellata dal fatto che Usui non era nè monaco nè cristiano e che di lui nell'archivio della Doshisha University non c'è traccia.
La descrizione di un Usui Monaco Cristiano Buddista o anche Taoista Induista e Musulmano che viaggia attraverso le religioni per coglierne l'essenza e trasmetterla a dei giovani studenti è una grande visione che personalmente condivido e auguro per l'umanità.
La storia narrata da Takata, attraverso la quale si è compiuto il grande viaggio di Reiki dall'oriente all'occidente, è permeata di poesia e misticismo, di fervore quasi visionario nell'augurare all'umanità una pratica spirituale che veda finalmente tutti gli esseri umani uguali, liberi e uniti nell'amore di un unico Dio.
Reiki sarebbe ancora nascosto nella rigidità burocratica e militare del Paese del Sol Levante se Takata non avesse avuto la forza e la determinazione di consegnarlo alle nostre generazioni.
La storia di Takata contiene più saggezza e più amore di quanto non si possa pensare...già, forse il problema è proprio che si pensa troppo e si usa poco il cuore.
Quando leggerete la storia di Takata, immaginatevi un caminetto, immaginatevi voi da bambini, immaginatevi una nonna tenera e amorevole che sta per cominciare una favola:...C'era una volta...in un paese lontano lontano...
Così Hawayo Takata narrava ai suoi studenti:
Il CristoMikao Usui era un Monaco Cristiano e come ogni domenica, si apprestava a officiare la regolare cerimonia nella cappella del collegio maschile di cui era anche il rettore. Uno degli studenti si alzò in piedi, chiese il permesso di parlare e quando gli fu accordato disse:
"Parlo a nome degli studenti che hanno concluso gli studi e lasceranno la scuola per andare nel mondo. Noi siamo giovani e abbiamo tutta la vita davanti a noi, ma abbiamo anche molti dubbi e timori e vorremmo delle rassicurazioni. Per anni abbiamo studiato in questo collegio e conosciamo la Bibbia, sappiamo che Gesù Cristo operava miracoli perché le persone credessero in lui. Ma noi non abbiamo mai assistito ad alcun miracolo e ci chiediamo che cosa significa credere in Dio. In tutti questi anni, Dottor Usui, Lei è stato il nostro insegnante e la nostra guida, conosciamo la Sua fede profonda nelle Sacre Scritture, ma noi non abbiamo la Sua fede. Per favore, la preghiamo di darci una dimostrazione che ciò che è scritto corrisponde a verità."
Usui disse che effettivamente era un buon Cristiano e che aveva una assoluta fiducia che ciò che si diceva del Cristo fosse pura verità e che esistevano testimonianze storiche e opere teologiche che dimostravano le capacità taumaturgiche del Cristo e l'esistenza dei miracoli. Ma lo studente continuò: "Noi la onoriamo e la rispettiamo come nostro Maestro, ma tra poco noi saremo fuori di qui e ce la dovremo cavare da soli. Noi le chiediamo di farci vedere come si fa a restituire la vista a un cieco o a guarire un lebbroso o a resuscitare un morto."
Usui rispose che questo non poteva farlo, perché nessuno glielo aveva insegnato. E lo studente riprese a parlare, questa volta con un velo di amarezza nella voce: "Noi la ringraziamo per tutto quello che ci ha insegnato, ma ora sappiamo che la Sua fede è una fede cieca e noi non vogliamo credere ciecamente a qualcosa, vogliamo fatti e dimostrazioni tangibili, vogliamo essere certi che quello che facciamo o diciamo esiste davvero. Lei ha ricevuto in dono questa fede assoluta e ha vissuto a lungo per rafforzarla, ma questo riguarda la Sua vita. Noi stiamo iniziando la nostra e abbiamo bisogno di una dimostrazione per continuare a credere in Lei e nei Suoi insegnamenti e avere un giorno la Sua stessa fede."
Usui disse che non poteva mostrare alcuna guarigione in quel momento, e non volle proseguire oltre quella discussione. Ma le parole dello studente lo avevano profondamente colpito e dopo un lungo silenzio aggiunse: "Bene, dunque. Io non posso dimostrarvi nulla, in questo momento, ma un giorno ve lo proverò. E per fare questo fin da ora rassegno le mie dimissioni da ogni incarico e parto alla ricerca del segreto della guarigione. E quando lo troverò, ritornerò e ve ne darò una dimostrazione."

Monaci E così Mikao Usui, non più giovanissimo, partì alla ricerca di come poter guarire gli ammalati e ridare la vista ai ciechi. Per sette anni approfondì i suoi studi sul Cristianesimo e sulla Bibbia ma non trovò alcuna spiegazione né alcuna formula sulla guarigione. Studiò altre Religioni e Filosofie e quando giunse al Buddismo scoprì che anche il Buddha conosceva l'arte di guarire i ciechi e i lebbrosi. Si recò dunque nei monasteri chiedendo ai monaci se fosse vero che nei Sutra si parlava del potere di guarire le malattie, ma la risposta era quasi sempre la stessa:
"Si, certo, è scritto che il Buddha guariva i lebbrosi appoggiando le mani sul loro corpo, ma noi monaci buddisti riteniamo che tutto dipende dalla mente e non possiamo dedicare molto tempo al corpo. Certo è importante mangiare e bere moderatamente e occuparsi di essere in salute e rispettosi della vita, ma quello che ci preme innanzi tutto è la salute dello Spirito. Per questo noi trascorriamo lunghe ore immobili nella meditazione o recitando preghiere, per trascendere il corpo e sviluppare le facoltà della mente."
E ogni volta Usui faceva un inchino, ringraziava e andava nel monastero successivo. Trascorsero mesi e mesi di infruttuose ricerche, tutti sembravano troppo occupati con la mente per interessarsi del corpo, e Usui era molto depresso. Ma non mollava e ogni volta diceva a se stesso che evidentemente doveva esserci un altro posto in cui cercare.
Il BuddhaE finalmente incontrò un Tempio Zen, fu accolto con benevolenza, gli fu accordato il permesso di leggere i Sutra e di partecipare alle sedute di meditazione con i monaci. Passarono altri tre anni ed era sempre più chiaro per Usui che le ricerche sarebbero durate ancora molto tempo. Egli comprese che molte trascrizioni erano originariamente scritte in cinese e per leggerle imparò il cinese, poi pensò che Buddha era nato in India e che sicuramente molte delle scritture non erano state ancora tradotte. E fu proprio in quei Sutra scritti nell'antica lingua sanscrita che Usui alla fine trovò la formula. Niente di complicato, semplice e chiara come due più due fa quattro e tre più tre fa sei. Ma la formula era stata scritta 2.500 anni prima. Doveva essere interpretata correttamente. Avrebbe funzionato o lo avrebbe ucciso?
Usui parlò con il monaco che dirigeva il monastero Zen: "Andrò sul monte Koriyama e mi sottoporrò alla prova per 21 giorni. Digiunerò e mediterò. Arrivato a questo punto non posso tirarmi indietro. Se il ventiduesimo giorno non sarò ritornato, mandate a cercare il mio corpo perché vorrà dire che sono morto."
E partì. Scelse un luogo vicino a un corso d'acqua, si sedette sotto un grande cedro e iniziò la meditazione. Collocò davanti a sé ventun sassolini, e ogni giorno che passava ne toglieva uno. Egli sapeva che doveva aspettare che accadesse qualcosa, ma non sapeva cosa. E nel frattempo leggeva le scritture, recitava i Sutra, meditava e beveva solo acqua. Stava per sopraggiungere l'alba del ventunesimo giorno, la notte era ancora scura, senza luna, senza stelle. Quella era l'ultima meditazione.
MandalaQuando aprì gli occhi vide in lontananza una piccola luce tremolante, come la fiamma di una candela. La luce si avvicinava verso di lui, puntando diritta alla fronte. Ne ebbe paura, pensò che era ancora in tempo per evitarla o per chiudere gli occhi, ma sapeva che quella era la prova che stava aspettando e rimase a fissarla. In un attimo la luce lo colpì in mezzo alla fronte e l'impatto fu così forte che Usui cadde all'indietro. Quando cominciò a guardarsi intorno, ancora stordito dal colpo, vide milioni e milioni di sfere di luce agitarsi, muoversi, danzare davanti a lui. Avevano tutti i colori dell'arcobaleno, tutti e sette. Una grande luce apparve davanti a lui e come su uno schermo egli vide passare in lettere dorate ciò che aveva appreso quando leggeva il testo sanscrito. Le parole pulsavano davanti ai suoi occhi come dicendo: "Ricordati, Ricordati. E' Così. Ricordati".
E Usui non sentiva più dolore, né paura, né fame ne stanchezza e sentì che aveva ricevuto una benedizione, quel giorno. "Ora posso aprire gli occhi e gettare l'ultimo sasso" disse. Si alzò e riprendendo il cammino di ritorno si accorse che le sue gambe erano forti e i piedi stabili, come se avesse pranzato. "Questo è il primo miracolo!" pensò, "Mi sento sazio e riposato".
Scendendo dalla montagna, inciampò in una roccia e si ferì un dito del piede, l'unghia era staccata, la ferita sanguinava e doleva molto. Istintivamente afferrò il dito con la mano e poco dopo sentì un profondo calore che entrava nella ferita. Il dolore scomparve e il sangue cessò di uscire. "Questo è il secondo miracolo", pensò. E continuò il cammino.
Dopo un po' incontrò una locanda e si fermò per riposare e per mangiare qualcosa. La figlia del padrone aveva un terribile mal di denti e da settimane piangeva dal dolore. Usui mise le mani sulle sue guance e in breve il male svanì. La ragazza incredula e felice saltava qua e là ringraziando e dicendo a tutta la famiglia che quello non era un monaco normale, ma che aveva qualcosa di magico nelle sue mani. Il padrone della locanda per sdebitarsi offrì una abbondante colazione al suo inatteso ospite, non nascondendo il timore che dopo tanti giorni di digiuno potesse arrecargli danno. Dopo essersi saziato Usui pensò che erano accaduti altri due miracoli: la ragazza non aveva più il mal di denti e lui non aveva fatto indigestione!
Ruote di PreghieraVerso sera fu di ritorno al monastero e come prima cosa voleva vedere il monaco per raccontargli ogni cosa, ma il monaco soffriva di artrite ed era in preda ad un violento attacco di mal di schiena. Usui andò a trovarlo nella sua piccola stanza e mentre raccontava teneva appoggiate le sue mani sulla schiena del povero malato. E disse del digiuno, della lunga attesa, della luce e di come era andata la giornata. Terminato il racconto Usui fece per congedarsi, ma il monaco dopo un attimo di stupore disse: "Il dolore non c'è più, potrò dormire finalmente! Mi sento meravigliosamente e pieno di energia! Così è questo che tu chiami Reiki! Domani parleremo ancora". E così decisero che il modo migliore per usare il segreto della guarigione era portarlo dove più ce ne era bisogno, ovvero nei sobborghi di Kyoto, nel quartiere dei mendicanti. E infatti Usui vi si stabilì per diversi anni, perfezionando la tecnica della guarigione: scoprì che i giovani guarivano più in fretta, bastavano pochi giorni di trattamento, mentre i più vecchi necessitavano di settimane, a volte mesi di applicazioni di Reiki. Egli lavorava instancabilmente e poco a poco tutti o quasi avevano potuto guarire le loro malattie, recarsi in città, trovare un lavoro e diventare cittadini rispettabili.
Ma un brutto giorno, mentre Usui girava per il sobborgo per vedere quanto lavoro restava ancora da fare, incontrò una faccia conosciuta, e poi un'altra e un'altra ancora. Le persone che aveva curato e che avevano cambiato vita stavano ritornando indietro, volevano fare di nuovo i mendicanti. Usui ebbe un violento accesso di collera, vide il lavoro di anni vanificarsi in un attimo e gridava queste parole: "Cosa ho fatto? Cosa ho fatto? Io non ho salvato una sola anima! Dunque avevano ragione che la mente è più importante del corpo. Ho dunque fallito, completamente fallito? Se avessi pensato prima di tutto a guarire il loro spirito e poi il corpo forse non sarebbe andata così".
Ed era davvero deluso e amareggiato e se la prendeva con se stesso. E quando chiese ai mendicanti perché fossero tornati uno rispose: "Chiedere l'elemosina è un mestiere molto più facile di tutti quelli che ho trovato là fuori. E' più facile trovare qualcosa da mangiare e un posto dove dormire che lavorare tutto il giorno. Fare il mendicante è un buon lavoro, mi riempio la pancia e non devo stressarmi più di tanto." Le ultime parole di Usui furono: "Ingrati, siete avidi e ingrati, volete tutto per voi e non siete disposti a dare nulla in cambio: ecco perché siete di nuovo in mezzo al fango. I mendicanti restano mendicanti, siete solo capaci di chiedere, ma non conoscete gratitudine né generosità. Basta Reiki, basta mendicanti!"
Ma gli anni di lavoro nel quartiere non erano stati vani: ora egli sapeva che non bastava guarire il corpo, ma occorreva anche insegnare agli uomini a essere grati per la vita, a essere onesti e generosi, a ringraziare Dio per i doni di ogni giorno. E così nacquero i Princìpi di Reiki: solamente per oggi, non arrabbiarti. Solamente per oggi, non preoccuparti. Terremo conto di tutte le benedizioni e onoreremo i nostri genitori, i nostri insegnanti e i nostri vicini. Onoreremo il cibo, non lo sprecheremo, perché anche il cibo è un dono di Dio. Vivremo onestamente, ci guadagneremo da vivere in modo dignitoso e infine saremo pieni di amore e di compassione verso tutto ciò che ha vita.

Usui trascorse il resto della sua vita viaggiando a piedi per tutto il Giappone. Egli andava nei mercati affollati di gente e vagava su e giù con una lampada accesa in mano in pieno giorno. E quando qualcuno gli faceva notare, rispettosamente, poiché era un monaco conosciuto e stimato, che se cercava qualcosa non c'era bisogno di quella luce, perché era giorno e si vedeva benissimo, egli rispondeva: "Quello che sto cercando io non si vede alla luce del sole. Il mondo è pieno di gente triste, chiusa e arrabbiata. Io cerco qualcuno che abbia voglia di far luce nel suo cuore e guarire da ogni sofferenza, e rendere puri e forti la mente, il carattere e il corpo. Se vuoi ascoltare questa lezione, seguimi".

IN VISITA ALLA TOMBA DI MIKAO USUI
A CURA DI GIUSEPPE GAVIRAGHI


Primavera 2000, Tokyo, distretto di Nihonbashi, Royal Park Hotel, stanza 2114, ore 8.00 a.m. " Nel Tempio Saihoji che si trova nel distretto Suginami di Tokyo esiste un monumento commemorativo di Usui Sensei, costituito da un monolito di due metri per quattro e collocato vicino alla tomba contenente le ceneri di Usui..........................". Sono sveglio da pochissimo e con gli occhi mezzi chiusi leggo e rileggo questa frase sul libro di Umberto.
Ok, nel pomeriggio ci vado, stamane non posso dato che Mr. Okuzawa mi aspetta alle 9.30 precise.
Ore 2.00 p.m.: chiuso dentro l'ascensore dell'hotel gioco con questo bigliettino che ho in tasca con scritto in grande SUGINAMI e SAIHOJI TEMPLE ma so che non andro' lontano se almeno non me lo faccio scrivere in giapponese.
Mi rivolgo all'impiegata della reception: "Dear Sir, Suginami distlict is vely big.... you can take the underground on Marunouchi line and exit at Minami-Asagaya station, then you can ask..... this is the name of the temple, written in japanese " Grazie cara e che Dio mi accompagni.
Esco e inizio il mio viaggio.
In Giappone il clima e' simile a quello italiano e oggi e' una bella giornata di primavera, cielo azzurro, pochissime nuvole, sole e vento piacevolissimi.
La metropolitana e' super affollata, come ogni luogo di Tokyo.
Asagaya, Asagaya, Asagaya, Asagaya...........
Appiccicati in un vagone che sfreccia tra modernissimi buildings un ragazzo scambia due parole con me; sembra contento di poter parlare inglese, ha una sacca enorme, a giudicare dalla forma contiene una mazza da hokey.
"Whel do you come flom?"........."Italyyy".......
Il mio viaggio procede, prima all’aperto, su di un binario sospeso nel nulla, poi di colpo al buio, scendendo sotto la citta’.
Quaranta minuti di folla nipponica, chi legge, chi dorme, il treno e' veloce.
Minami-Asagaya, eccoci, si scende.
Salgo le scale e man mano vedo il cielo aprirsi in cima ad esse.
Anche il rumore della citta' aumenta.
Ora sono sul marciapiede e ho l'impressione di non essermi allontanato affatto dai dintorni del mio albergo: tutto e' uguale al quartiere dov’ero prima, tutto nuovo, razionale, un po' anonimo.
Tokyo durante l'ultima guerra e' stata praticamente rasa al suolo e di zone antiche praticamente non ne esistono, neppure vecchie mi sembra.
Tutti i luoghi, le strade e gli edifici a prima vista appaiono identici tra loro, ovunque tu sia in citta'.
E ora dove vado ? Ho solo questo bigliettino scritto in giapponese, sono fuori dalla “business area” e qui attorno di certo nessuno parla inglese.
Sento che trovero' comunque la tomba di Usui ma devo cominciare a mostrarlo a chi incontro.
In Giappone quando chiedi un'informazione solitamente si prodigano per risponderti in maniera efficiente, in special modo guardie, poliziotti e agenti vari.
Qui la disciplina e' sacra e dare informazioni rientra nei loro doveri.
Ora sono a lato di una piazza enorme, fuori da un department store, centinaia di persone attorno : oggi e’ un normale martedi’ pomeriggio ma la quantita’ di gente che vedo e’ pari a quella che si vedrebbe in Italia in centro citta’, l’ultimo sabato prima di Natale.
In fondo alla piazza c'e' un chiosco che mi sembra della polizia. Bene, andiamoci.
Subito l'agente, vedendo questo straniero che sembra cercare qualcosa, esce fuori, con la sua divisa impeccabile : gli parlo, mi prende il biglietto e rientra a discutere " il caso" con i colleghi.
Aspetto.
Dopo pochissimo esclama : "Vely neal !!!" e comincia a gesticolare indicandomi la direzione da prendere.
Capisco che posso arrivarci a piedi.
A Tokyo, come in molte altre citta' asiatiche il sistema stradale e' costituito da enormi, rumorosissime e trafficatissime strade principali con a lato infinite, silenziose, minuscole traverse.
Il poliziotto mi indica la strada da seguire e la traversa da prendere.
Ottimo, non posso sbagliare.
Cammino dall'inizio di questo viale larghissimo ai lati del quale, a intervalli diversi tra loro, iniziano le traverse.
Nessuna di queste sembra la mia, non so perche' ma sento che sono fuori strada.
Decido di tornare indietro e cammino ancora fino al posto di polizia.
Chiedo all'agente informazioni piu’ precise, ripetendo "Temple, Temple !", un po' all'italiana, gesticolando e a voce alta.
Altro consulto generale nel chiosco.............
Ora esce sorridente e piu' deciso, mi indica un taxi, mi ci accompagna e parla al tassista, presumo spiegandogli la direzione da prendere....."OK ?" "OK !", saluti, sorrisi..."Arigatoo".
Non sono tranquillo, in Asia piu' di una volta mi sono sentito dire "ok, I know ! "da conducenti che non avevano la minima idea di dove fosse la mia destinazione, ma che, per buona creanza, non osavano confessarmi la loro impreparazione, confidando di trovare una soluzione strada facendo.
Il taxi parte deciso e si intrufola poi in stradine microscopiche; l’autista scende, chiede, ferma gente in bicicletta e all fine arriva in un vicolo strettissimo, fermandosi in mezzo ad una curva a gomito, davanti ad un portone marrone scuro, belissimo.
"Saihoji Temple!!!" si gira sul sedile facendomi segno con il dito e sorridendo.
Non ci credo. Pago e sgattaiolo fuori dal taxi.
Sono fermo davanti al portone spalancato, c'e' un gran silenzio attorno, anche se in lontananza si sente ancora il fragore della citta’.
Accanto al tempio deve esserci una scuola, vedo dei bambini e sento il loro vociare.
Entro nel giardino ed in fondo subito scorgo il tempio, curatissimo.
Ecco il cimitero sulla destra: e’ bello vederlo cosi, nel giardino di un tempio, parte di esso, senza limiti precisi che lo separano.
Tutto e’ scritto in giapponese e le tombe sono immerse tra piante di vario tipo e colore.
Prendo un vialetto e mi addentro.
Come faccio a capire qual’e’ la tomba di Mikao Usui ?
Di monoliti ne vedo piu’ di uno…..qual’e’ quello citato da Umberto ?
In fondo al sentiero vedo una signora che lava una specie di paletta in legno ad una fontana, dev’essere una custode e mi guarda come se di stranieri ne abbia visti ben pochi in vita sua.
“Doctor Usui !, Doctor Usui ! “ esclama, lasciando la paletta sotto l’acqua e venendo verso di me con il braccio alzato indicando una tomba li’ vicino.
“Doctor Usui ! “. Sorrido, ringrazio e mi fermo davanti alla tomba.
Ma non c’e’ il monolito e non si capisce quale sia precisamente il Suo monumento.
Le tombe sono tante, tutte attaccate tra loro. Non ho capito qual’e’ e la signora e’ tornata al suo lavoro.
Decido di andare al tempio per fugare ogni mio dubbio.
Entro, c’e’ un silenzio incredibile.
Il pavimento e’ pulitissimo e lucidissimo e si sentono delle voci in una delle stanze, e’ una preghiera.
Ci sono almeno 15 paia di scarpe nell’ingresso.
Ora che faccio ? procedo con il rischio di disturbare la Preghiera ? mi sento un po’ a disagio.
Aspetto un minutino, mi levo le scarpe anche io e faccio qualche passo verso quelle voci.
Ho veramente paura di interrompere qualcosa di importante.
Ma ecco che un signore distinto esce dalla stanza, scalzo e serio in viso; penso sia un “sacerdote”.
Mi guarda e mi dice solo “ Doctor Usui ? “
“Yes, please “.
“Follow me”.
Velocemente si rimette le scarpe e assieme usciamo dal tempio tornando verso il cimitero.
Non dice nulla, cammina dritto e svelto ed io dietro di lui.
Si ferma piu’ o meno nello stesso punto che la signora mi aveva indicato e con gesto deciso mi indica la tomba.
“Doctor Usui”.
“Thank you”.
“Welcome, bye bye” e torna sui suoi passi.
Eccomi qui, solo.
Mi viene in mente che fin da piccolo ho visitato molte tombe standovi davanti per qualche minuto di raccoglimento.
Ma questa e’ speciale, da quando ho incontrato Reiki la mia vita e’ cambiata e lo devo anche a questo Signore sepolto qui davanti a me.
Mi viene in mente l’umilta’ di questo posto e di questo monumento, la sua grandezza interiore che non ha bisogno forse di enormi statue commemorative.
C’e’ silenzio, c’e’ un sole tiepido e tutto attorno ci sono mille piante.
Sento la purezza e la semplicita’.
Questo angolo e’ deliziosamente incastonato tra molte altre tombe ben curate ma non gratuitamente importanti.
Penso che sia bello cosi, essere semplici ed onesti.
Sento questo.
Prego e ringrazio.


LE DATE DI REIKI

15 Agosto 1865
Mikao Usui nasce nel villaggio di Tania, Prefettura Gifu, Giappone
1868
il Principe Mutsuhito (1852-1912) diviene il 122esimo Imperatore del Giappone
con il nome di Meiji ("Guida Illuminata").

1870
Proclamazione della Grande Dottrina
Lo Scintoismo è la Religione Ufficiale dello Stato

1871 Lo Yen diventa la nuova moneta giapponese

1878
All'età di 12 anni Mikao Usui inizia i suoi studi di Arti Marziali
Nasce Chujiro Hayashi

25 Dicembre 1900
Nasce Hawayo Kawamuru (poi Takata)

1912
Muore l'Imperatore Meiji. Gli succede il figlio Yoshihito
con il titolo di Imperatore Taisho

23 Agosto 1914
Il Giappone entra nella I Guerra Mondiale a fianco degli alleati
contro la Germania

1915
Tamai Tempaku fonda la Tecnica dello Shiatsu Ryoho

1921
Hirohito diventa Reggente del Giappone
1922
Sul Monte Kurama, dopo 21 giorni di digiuno e meditazione
Mikao Usui riceve Reiki
Mikao Usui apre il suo primo Centro Reikiin Harajuku, Tokyo

1923

Un terribile terremoto del 7,9 grado della scala Richter distrugge Tokyo
106.000 morti e dispersi, 500.000 feriti e 694.000 case distrutte

1924
Usui si sposta a Nakano, periferia di Tokyo, dove apre un Centro Reiki più grande

1925
Hayashi riceve Reiki da Usui

9 Marzo 1926 
Usui Sensei muore all'età di 62 anni
Viene fondata la Usui Reiki Ryoho Gakkai

1927
Hirohito diventa l'Imperatore Showa

1930
Hayashi Sensei ristruttura il Sistema
chiamandolo Hayashi Reiki Ryoho Kenkyukai

1935
Hawayo Takata riceve Reiki da Hayashi

1938
Hawayo Takata riceve il Certificato di Maestra di Reiki
del Sistema Usui di Guarigione Naturale
1941
Il Giappone entra nella II Guerra Mondiale
Hayashi Sensei, in presenza dei suoi studenti, commette "seppuku" (suicidio)
A causa dei conflitti morali ed etici fra il suo dovere di militare
e i suoi valori Reiki
Takata ritorna alle Hawaii.

Da qui in poi inizia la storia del Reiki Occidentale
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Reiki è una antica disciplina di origine orientale avente come obiettivo l'armonizzazione del cuore e della mente utilizzando le doti spirituali di cui gli esseri viventi sono dotati fin dalla nascita: Amore, Compassione, Coraggio, Comprensione, Fratellanza, Fiducia... Il suo intento è quello di aiutare a mantenere il corpo in salute e a condurre una vita serena. Le attività della Associazione Culturale Centro Internazionale Reiki si rivolgono a persone fisicamente e psichicamente sane, mature, autonome e indipendenti che ricercano il senso profondo della propria vita e anelano ad una profonda interazione con gli altri esseri umani e con la natura in tutte le sue manifestazioni. Il termine "Guarigione", ove utilizzato, va inteso come sinonimo di Felicità, Compimento, Illuminazione. Reiki non ha scopi ideologici o politici, non si pone in contrasto con alcun tipo di confessione religiosa nè pretende di sostituirsi alla medicina occidentale o alla terapia medico-sanitaria. Le attività della Associazione si rivolgono esclusivamente ai suoi soci e il Centro Internazionale Reiki non si assume alcuna responsabilità per le attività svolte al di fuori delle sue sedi istituzionali da singoli operatori o centri.
XII Commissione “Affari Sociali” - Giovedì 27 gennaio 2005 - A.C. 137 e abbinate. Medicine e pratiche non convenzionali.
Sono definite discipline bio-naturali le pratiche che stimolano le risorse naturali dell'individuo e sono mirate al benessere, alla difesa e al ripristino delle migliori condizioni della persona, alla rimozione degli stati di disagio psicofisico e quindi volte a generare una migliore qualità della vita. Le discipline bio-naturali hanno inoltre le finalità di favorire la piena e consapevole assunzione di responsabilità di ciascun individuo in relazione al proprio stile di vita e di stimolare le risorse vitali della persona, intesa come entità globale e indivisibile. Fermo restando tali caratteristiche di base comuni, ogni disciplina utilizza approcci, tecniche, strumenti e dinamiche originali e coerenti con il modello culturale specifico da cui prende origine.
Le discipline bio-naturali sono articolate nei seguenti indirizzi: a) naturopatia; b) shiatzu; c) riflessologia; d) massaggio cinese tui na-qigong; e) massaggio ayurvedico; f) pranopratica; g) reiki.

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