venerdì 30 novembre 2012

DE LO TERZO OCCHIO



Non è più questione di visus e tanto meno di decimi, quando si apre la vista de la
conoscenza, questi ti sembrerà pochezza
 

Il mio  pensiero va errante tra le  stelle nei  cunicoli della Terra, innamorato  della vita la complessità che sta nell'uomo, nel mistero che trascende per l'occhio che si  apre e sa VEDERE. là IO mi riconosco affinchè il  pensiero non si  smarrisca  altrove


Credo possa essere utile e puranco interessante che qualcuno venga a raccontare cosa significhi la cosiddetta apertura del "Terzo Occhio" o quantomeno per come a me sia avvenuto e come io l'abbia così vissuto; le opportunità e le possibilità che ne derivano, sostanzialmente un modo nuovo di intuire e veder le cose, di quel che era prima, non lo sarà più nel novo.
Ognuno a proprio modo nella vita è ricercatore della Verità; chi lo fa sul serio e chi si prende in giro, chi si butta a capofitto, chi si ferma dietro l'angolo. Ognuno se per questo ha da dir la sua, ma la voce che trascende fa di conseguenza la sottile differenza; tanto per dare un esempio come nello sport, c'è chi lo fa e chi sta a guardare, sempre di sportivi che stiam parlando, ma quel che l'atleta sa non può essere così per chi sta da spettatore.
Quando vuoi parlare puoi dire la tua opinione, ma quando ci metti il naso, la cosa s'ha da essere un po' diversa, poiché un conto è il DIRE, un conto è il FARE.
Nel mio caso è stato prima il FARE, poi per chi vuole il DIRE, poiché un conto è stare sopra la superficie delle cose, un conto è viaggiarne sotto. Le prospettive cambiano; l'OCCHIO si ravvede allora da ciò che ne deriva, potrai parlare di fatti, accadimenti e cose che prima non lo erano e nel cambio poi avvengono, poiché quando la ricerca si fa impegno, abnegazione, sperimentazione, Amore, libertà, l'OCCHIO si dischiude e le cose avvengono puranco senza pretesa alcuna, poiché stanno lì nell'attesa di essere raccolte per essere vissute.
Va da sé che il risultato non è un fatto da mattina a sera, anche se per la verità è così che poi avviene e sarà nell'ordunque il frutto di tante cose messe assieme perché la virtude e canoscenza sia il compendio alla fatica, la risposta al divenire e questa mai per avere la luna in mano, ma per essere vista puranco con gli occhi del poeta, ma anche più in là della semplice evidenzia.
Il vedere nel novo di conseguenza sarà come disporre di un binocolo allargato, un visus rafforzato per trascendere il sottile opacizzante velo della cataratta, per andare oltre il LIMITATIO che il LIMITATIO non può vedere o non vuol vedere o non sa vedere e di quel che è peggio non ti si lascia vedere.
Parlare di conseguenza dell'apertura del TERZO OCCHIO è parlare dell'uomo inteso come sistema, di come esso sia un complesso dove le potenzialità esistono e che noi usiamo verosimilmente a malapena
...poiché le parole sono parole e i fatti sono fatti e questi non li potrai negare... (Wittgenstein)

Nessuno di conseguenza nell'evidenzia può negare la complessità che sta nell'uomo fatto di istinto ma anche di intuito, di stupidità ma anche di creatività e di intellighenzia, di Ombre oscure ma anche di una struttura di elaborazione che vien chiamata Coscienza; un sistema per ascolare, un sistema per parlare, un sistema per vedere e uno per odorare; la facoltà di avere emozioni, sensazioni, percezioni, di un misteriosofico e sempre più riconosciuto INCONSCIO, di una verificata area del cervello deputata al SACRO, per chi vuole puranco una struttura bioenergetica che sono i Chakra e una dimensione nella evidenzia che nessuno può negare e che risulta essere quella della spiritualità perché sta nel sistema e che va al di là dell'essere credente oppure un ateo. Va da se che nel parlare del Terzo Occhio, in senso stretto non parleremo mai come di un occhio, più di due, ma del complesso variegato intrinseco che sta nell'uomo (dopo puoi chiamarlo se vuoi più semplicemente Terzo Occhio).
La complessità che sta nell'uomo si muoverà nella globalizzazione attraverso i fatti, negli accadimenti e nelle cose, e ci sarà per questo chi scenderà e chi salirà; chi si aprirà e chi si chiuderà, avremo così nella risultante chi per questo sperimenterà più una struttura piuttosto che un'altra e ancor per conseguenza nella teatralità della vita reciteranno così solamente quella parte.
Va da sé che la risposta più esaustiva non può essere che nell'abbandono, nella resa più totale perché il sistema uomo si confonda pur restando nella sua unicità in quel grande Oceano che è la totalità; poi così volendo ci si può pur staccare anche dal sistema e sarà il sottile dello Spirito Coscienza a percepire la pura essenza.
Diversamente avremo così nel limitatio del complesso, che il grossolano rischierà di essere dormiente, il genoflesso che sarà serviente, il potente che sarà delirante, il dotto che rischierà di essere sordo e cieco pur restando dotto.
Quando la vita sarà vista con l'occhio dell'Amore ogni barriera supererà il barlume e la coscienza compensata dall'armonico utilizzo del complesso uomo diverrà luce, il canale conduttore e la ragione pura di quel che l'uomo è chiamato a fare per il suo più alto e complesso divenire.
Per chi mi segue potrà (per chi lo vuole) ricordare attraverso i miei scritti come io abbia voluto narrare i fatti e gli accadimenti della mia vita; questo non tanto per parlare di me, ma per pormi semplicemente come elemento di studio, come elemento tracciante di come la mia complessità si sia alchemizzata di volta in volta, utilizzando il sistema uomo in modo sempre più allargato, fermo restando la struttura della Coscienza come il vero e più importante filo conduttore.
Tutte le religioni e puranco tutte le scuole di pensiero legate alla meditazione e alla spiritualità indicano come l'uomo dovrebbe benedire le prove che la vita lo porta a vivere (karma) e questo non tanto per subirle e tanto meno maledicendole, ma nella prova più sottile per superar l'esame, utilizzando di volta in volta in modo sempre più appropriato il sistema uomo che porta in sé a sua totale disposizione.
Va da sé che carpirne il senso ci eviterà il ripetersi delle prove di accelerare il karma, diversamente le prove si ripeteranno, magari sotto altre forme e di altre specie, ma che nella sostanza rimangono alla fine sempre quelle in questa vita o in altre vite fino a raggiungere la completa liberazione o per quel che vien chiamata più conoscitivamente 'Illuminazione'.
(Per chi vuole mi permetto di consigliare di fare un tracciato delle date che ritenete più significative della vostra vita, nei fatti e nelle cose potrete leggere nel sottile quale sia il vostro karma; quale o quali esami da superare e puranco quali parti del vostro complesso sistema maggiormente usate, o quali parti nella eventualità prestare maggiore attenzione).

FATTI & STORIE LUNGO GLI ANNI

"La Via che avrete scelto alle origini, gli Archetipi che userete e cambierete di volta in volta, a volte per istinto, a volte per intuito, a volte coscientemente, a volte per volontà inconscia; le battaglie con il vostro Ego, le diatribe con Sua Maestà l'Ombra, i blocchi di natura psicologica consci e ancor più inconsci, le Prove e gli Accadimenti per mettere in movimento lo Spirito Coscienza, stabilirà il passo Evolutivo, la ragione per la quale in questa vita, in questa forma avete fatto il vostro ingresso".
…poiché le parole sono parole, e i fatti sono fatti e questi nell'evidenzia non li potrai negare... (Wittgenstein)

Queste di me ne fò l'esempio:

1949 - Quattrenne. Vidi così negli occhi di Gaetana dietro la paura, il dolore, la malattia, la sofferenza.
(Leggi se vuoi: 'Maghi e Streghe')

1959 - Quattordicenne. Non avevo e non ne sapevo nulla sulla Reincarnazione, ma presi le distanze dai miei compagni: 'E' così, è così'.
(Leggi se vuoi: 'De la Reincarnazione')

1962 - Diciassettenne. Ero inquieto, per quel che l'inconscio manifestava già al suo interno, a passar di conseguenza molte notti ad ascoltar il silenzio, e in quel silenzio la profondità, il Manifesto per aver il sopravvento.

1965 - Ventenne. Militare de la Folgore. Nel fare il corso di aiutante di Sanità, tenevo al posto del Tenente Medico lezioni di filosofia orientale e su Sigmund Freud

1975 - Trentenne. Incominciai a studiare e praticare Hata Yoga per mio diletto e conoscenza e portare contributo al mio lavoro di dirigente di Palestra (lo Spartan Club di Padova, la 1°- Palestra del settore della mia città). Oltre al Pranayama (tecniche del respiro) scoprii così la Contemplazione e così per vari anni tutte le mattine ad incrociar le gambe e guardar la fiammella de la candela; questo per lo scopo di rallentare e all'estremo fermare la mente (che produce cinquantamila pensieri al giorno). E' stato ripagato abbondantemente l'impegno poiché dei cinque stadi della mente: Attenzione - Concentrazione - Meditazione - Contemplazione - Visione - ne raggiunsi l'ultima e più tardi ancora scoprirò così la differenza tra proiezione e visione (prossimo articolo).

1985 - Quarantenne. A meditare nel profondo e con l'esperienzia così raggiunta, segnalar i primi segni. Un puntino nero ad occhi chiusi fino ad arrivare a sette, l'apertura de li chakra e per conseguenza far così de loro conoscenza.

1987 - Quarantaduenne. Tra le cose e il mio vedere apparve un occhio che rimase costante per molto tempo e osservar il tutto come un nuovo, a vedere così per la prima volta l'aura della gente (ciò non deve essere inteso come il vedere della vista, ma con il senso allargato del sistema uomo, fatto di intuizione, percezione e dell'elaborazione del creatio, da non confondere però con il creativo); e ancor più l'aprirsi dell'intuito e percepire così nel silenzio l'insegnamento del Maestro che vi è in ognuno, nell'archetipo dormiente per essere riconosciuto.

1989 - Quarantaquattrenne. Il sogno rivelatore, quale dono del mio Se per portarmi ad essere quel che sono, il grande cambiamento karmico; da dirigente di palestra a guaritore dell'anima, nello spirito e Docente di Psicologia del Benessere nella pratica.

1990 - Quarantacinquenne. L'apertura del Centro Mani Distese per diventar poi Centro Psyco Armonia, il resto è storia tra le righe del presente sito.

Questa è stata ed è la storia de la mia esperienza. Non sono mai sceso a lo estremo, anche se poi per la verità l'estremo è sceso drammaticamente in me. Quel che ho datato riguarda in parte quel che è servito a me per l'apertura de lo Terzo Occhio, nell'altro riguarda la parte intellettiva, psicologica e spirituale; va da se che le tecniche da sole non sono sufficienti per lo armonico sviluppo de lo Spirito Coscienza, ma tutto il sistema uomo dev'essere orientato per questa vera e importante direzione.
La completezza dell'altro potrete leggerlo con il proseguo degli articoli successivi, naturalmente e solamente per chi ne riponga interesse, poiché le cose avvengono e per chi ha la volontà di scoprirlo tutto è nell'attesa; siate perciò curiosi, costanti, pazienti e laboriosi, siate con voi altresì sinceri poiché alla fine le cose arrivano da se a riscaldarvi il cuore a dar pienezza alla vostra vita, 'IO CI SONO', sia fatta la sua volontà.

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