Cordoglio da una parte del mondo della politica per la scomparsa di Miriam Mafai. Moltissimi i commenti, e i ricordi personali, arrivati soprattutto da esponenti dei partiti di centrosinistra e del Pd in particolare. Anche il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, partecipa con profonda commozione al dolore dei figli, della sorella Simona e di tutti i famigliari, e al cordoglio del mondo giornalistico e politico per la morte di Miriam Mafai. E' quanto si legge in una nota del Quirinale.
"Con lei scompare una delle piu' forti personalita' femminili italiane degli scorsi decenni: erede di un'alta tradizione intellettuale e artistica famigliare, si era impegnata giovanissima nella Resistenza romana, affermandosi presto come giornalista di grande talento e combattivita', e quindi come significativa scrittrice in stretto legame con il movimento per l'emancipazione delle donne e con l'attivita' politica della sinistra", ha ricordato il Capo dello Stato. "Lo spirito critico con cui aveva ripercorso le sue scelte ideali era parte di un temperamento morale alieno da convenzionalismi e faziosita'", ha sottolineato. "Nel ricordare la schietta amicizia che ci ha cosi' a lungo legati, mi resta vivissima l'immagine della sua umanita' appassionata, affettuosa ed aperta", si chiude il messaggio di Napolitano.
Miriam Mafai si e' spenta a Roma a 86 anni.
Giornalista, scrittrice, militante politica nelle fila del Pci e poi del Pds, con il quale e' stata anche deputata al Parlamento. Nata a Firenze nel 1926, la "ragazza rossa" (come veniva chiamata in omaggio al suo compagno di una vita, Giancarlo Pajetta il "ragazzo rosso") ha partecipato alla resistenza antifascista a Roma nelle file del Pci. Dopo la Liberazione ha continuato la sua attivita' politica e dal 1951 al 1956 e' stata assessore al Comune di Pescara. Nel 1957 e' stata a Parigi come corrispondente del settimanale "Vie Nuove", nel 1960 a "l'Unita'" come redattore parlamentare. Direttore di "Noi Donne" dal 1965 al 1970, e' passata poi come inviato speciale a "Paese Sera". Dal 1983 al 1986 e' stata presidente della Federazione nazionale della stampa. Figlia di una coppia di noti artisti italiani del XX secolo, Mario Mafai e Antonietta Raphael, Miriam Mafai e' stata una grande firma del giornalismo, scrivendo su l'Unita' e altri importanti quotidiani italiani. Ha contribuito alla nascita de la Repubblica nel 1976 e ne e' diventata editorialista. Ha svolto una intensa carriera di inviata speciale e giornalista politica.
Giornalista, scrittrice, militante politica nelle fila del Pci e poi del Pds, con il quale e' stata anche deputata al Parlamento. Nata a Firenze nel 1926, la "ragazza rossa" (come veniva chiamata in omaggio al suo compagno di una vita, Giancarlo Pajetta il "ragazzo rosso") ha partecipato alla resistenza antifascista a Roma nelle file del Pci. Dopo la Liberazione ha continuato la sua attivita' politica e dal 1951 al 1956 e' stata assessore al Comune di Pescara. Nel 1957 e' stata a Parigi come corrispondente del settimanale "Vie Nuove", nel 1960 a "l'Unita'" come redattore parlamentare. Direttore di "Noi Donne" dal 1965 al 1970, e' passata poi come inviato speciale a "Paese Sera". Dal 1983 al 1986 e' stata presidente della Federazione nazionale della stampa. Figlia di una coppia di noti artisti italiani del XX secolo, Mario Mafai e Antonietta Raphael, Miriam Mafai e' stata una grande firma del giornalismo, scrivendo su l'Unita' e altri importanti quotidiani italiani. Ha contribuito alla nascita de la Repubblica nel 1976 e ne e' diventata editorialista. Ha svolto una intensa carriera di inviata speciale e giornalista politica.
E' stata direttore del settimanale Noi donne. Intensa anche l'attivita' saggistica: soprattutto ritratti di donne e uomini che hanno cambiato il volto della societa' italiana (Diario italiano 1976-2006 edito da Laterza nel 2008) e puntuali analisi sul comunismo in Italia (Dimenticare Berlinguer. La Sinistra italiana e la tradizione comunista, 1996 e Botteghe oscure, addio, 1997). Con quest'ultima opera ha vinto il Premio Cimitile, nel 1996, mentre nel 2005 ha vinto il Premio Montanelli, per la sua attivita' votata allo sviluppo della cultura italiana del '900, con particolare attenzione al mondo femminile. (AGI)
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