“Mio Führer!
Sono profondamente scosso dal messaggio secondo cui mio figlio Erwin è stato condannato a morte dal tribunale del popolo.
Il riconoscimento per i miei successi al servizio della nostra patria, che tu, il mio Führer, hai espresso nei miei confronti in modo ripetuto e onorato, mi rende fiducioso che presterai orecchio a un implorante 87enne.
Come gratitudine del popolo tedesco per il lavoro della mia vita, che è diventato un'eterna ricchezza intellettuale della Germania, supplico la vita di mio figlio.”
Recitava così la lettera che ill quasi novantenne Max Planck, fisico considerato tra i padri della Meccanica Quantistica, scrisse ad Adolf Hitler. Nel 1944 un gruppo di insurrezionalisti tedeschi, composto principalmente da militari, tentò di assassinare Hitler. L’attentato fallì e la reprensione fu tremenda. Tra le persone implicate nella vicenda, e tra i condannati a morte, spuntava il nome di Erwin Planck, figlio di Max. Planck cercò di sfruttare il prestigio di cui godeva per far ottenere la grazia al figlio e scrisse una lettera a Hitler implorando di riconsiderare la sua decisione. La sua richiesta però fu ignorata e Erwin fu giustiziato nel 1945.
Storie Scientifiche
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