“Renato Caccioppoli, anche questo va detto per descrivere la sua personalità matematica, fa parte di una generazione che crede fortemente nella ricerca. La matematica non è solo una professione. È una presenza ingombrante e prepotente. Lavorare 24 ore al giorno o scambiare il giorno con la notte- come sempre Laurent Schwartz scrive di Groethendieck- non sono scelte dovute solo alla “carriera”. Esprimono la convinzione di avere tra le mani strumenti privilegiati per capire, conoscere, trasformare. Concetti e strumenti al cui approfondimento si può dedicate la vita. E non solo quella più strettamente professionale.”
Da “Renato Caccioppoli. Napoli: fascismo e dopoguerra” di Angelo Guerraggio.
Storie Scientifiche
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