Herbert James Draper
EOS, dea dell'aurora, era figlia di Iperione e di Teia e sorella del Sole e della Luna.
Ha quattro figli, i venti: Borea, Euro, Zefiro e Austro. Per aver amato ARES/MARTE la gelosa AFRODITE/VENERE la punì facendola innamorare di comuni mortali tra cui TITONE, dalla straordinaria bellezza.
Aurora per lui aveva ottenuto da ZEUS/GIOVE l’immortalità, ma non la perenne giovinezza, per cui si vide il marito invecchiare a dismisura al fianco, senza mai morire.
Aurora si rinnova ogni mattina all’alba e vola attraverso il cielo, annunciando l’arrivo della mattina.
Nell'Iliade e nell’Odissea l’arrivo dell’alba è spesso descritto con la formula «apparve Aurora dalle dita di rosa».
«Aurora dalle dita di rosa» è l’epiteto omerico della dea Aurora.
Dante Alighieri la nomina nel Purgatorio nel canto II e nel canto IX dove è citata come «la concubina di Titone antico».
Giuseppe Di Crosta.
Mitologia greca
Nessun commento:
Posta un commento