"Io volevo davvero recitare. Sono il più giovane della famiglia a dispetto dell’anagrafe. E tutti i parenti mi raccontano che quando avevo due anni dicevo di voler fare il comico.
Sono sempre stato l’animatore-barzellettiere della casa e nei gruppi di amici. Un giorno scatta la scintilla. Entro in un cinema di Bagnoli, il mio quartiere, guardo "L’inquilino del terzo piano" di Roman Polanski. Da lui diretto e interpretato. Non eravamo così avvezzi al cinema intellettuale: restai folgorato, a 14 anni. Capii di voler fare questo mestiere. Nel passaggio da bambino ad adolescente ammiravo gli sceneggiati in bianco e nero della tivù. Papà tipografo, mamma casalinga, famiglia umile: si andava al cinema perché costava poco; a teatro, mai. Quelle storie mi hanno formato.
Poi quando, con un manipolo di disgraziati come me, incluso il caro Corrado Taranto, figlio di Carlo, creammo una compagnia di filodrammatica per rappresentare contenuti di quello che una volta si chiamava cabaret. Oggi proprio non esiste più. Allora era più colto, sferzante. Durante uno di quegli spettacoli Mico Galdieri ci incontra e per l’allestimento di "Assunta Spina". Seleziona tutti i 44 personaggi immaginati da Salvatore Di Giacomo quando scrisse la commedia. Così recitai al San Ferdinando. Sono rimasto con Galdieri quattro stagioni, erano gli inizi degli anni ’70. Una sera a Roma, a fine spettacolo, mi raggiunge una giovane donna. Un’agente cinematografica. Mi tenta col grande schermo e dai 20 ai 24 anni ho fatto solo cinema. Ruoli importanti, altri più piccoli: era il tempo di "Bulldozer" e "Bomber" con Bud Spencer, e dei film con Mario Monicelli, Marcello Mastroianni, Dino Risi, Steno, Vittorio Gassmann. Ho vissuto nella capitale poi dai 20 ai 44 anni."
Auguri all'artista partenopeo Nando Paone che oggi compie 67 anni.
Terra mja
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