-Redazione- "Alma Shalabayeva non doveva essere espulsa".
A dirlo è la Corte di Cassazione- che ha accolto il ricorso presentato dalla moglie del dissidente kazako Muktar Abliazovecontro il decreto del giudice di Pace di Roma- secondo cui il provvedimento di rimpatrio è viziato da “manifesta illegittimità originaria”.
A dirlo è la Corte di Cassazione- che ha accolto il ricorso presentato dalla moglie del dissidente kazako Muktar Abliazovecontro il decreto del giudice di Pace di Roma- secondo cui il provvedimento di rimpatrio è viziato da “manifesta illegittimità originaria”.
D'altronde, sottolineano i supremi giudici elencando le anomalie che hanno caratterizzato il caso Shalabayeva, le forze dell'ordine si erano recate nell'abitazione di Casal Palocco dove viveva la donna per cercare suo marito e non per catturare una clandestina: nel provvedimento, infatti, non vi era traccia di finalità di prevenzione e repressione dell’immigrazione irregolare.
Ma non solo. La Cassazione sottolinea anche come "la contrazione dei tempi del rimpatrio e lo stato di detenzione e sostanziale isolamento" a cui è stata sottoposta la donna “dall’irruzione alla partenza" abbiano "determinato nella specie unirreparabile vulnus al diritto di richiedere asilo e di esercitare adeguatamente il diritto di difesa”.
http://www.articolotre.com/2014/07/la-cassazione-shalabayeva-non-doveva-essere-espulsa/
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