Lucera – “HO registrato, con stupore misto a sorpresa, le fuorvianti dichiarazioni del Presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola,
apparse sulle colonne del principale quotidiano di informazione
regionale. Ancora una volta, il Governatore dei pugliesi, ci ha tenuto a
mettere in mostra tutta la sua bravura nel mistificare la realtà”.
“Così, la protesta spontanea e legittima di un intero territorio, preso a
schiaffi da logiche di sola spartizione politica, rischia di passare
per una realtà che “eccede in strumentalità, in propaganda e in demagogia“.
“Questo Vendola ha detto di me, devo pensare, riferendosi anche ai
cittadini che rappresento in quanto Sindaco di Lucera”. Lo dice il
sindaco di Lucera Pasquale Dotoli.
“La tanto auspicata e conclamata ‘concertazione’, di cui proprio il
Presidente regionale si faceva paladino in campagna elettorale,
sostenendo che sarebbe stato il primo Assessore della Capitanata, si è
trasformata in una presa in giro. Tanto è che la finzione, determinata
da tutta una serie di incontri, portati avanti a Bari per diversi mesi,
poi interrotti bruscamente senza motivo alcuno, si è tradotta in una
mannaia per il presidio ospedaliero ‘Francesco Lastaria’ di Lucera”.
“Qui non si tratta di fare lotte campanilistiche o provare a difendere
l’indifendibile, qui si tratta di prendere atto che una Giunta
regionale, succube di veti e ricatti politici, ha deciso di tagliare 68
posti letto, su un totale di 73, in un ospedale, il ‘Lastaria’ per l’appunto, che è sicuramente più efficiente degli ospedali di Manfredonia, San Severo e Cerignola.“.
“La verità vera, caro Presidente come lei stesso mi ha indirettamente
confermato, è che la sua ‘politica’ sanitaria deve fare i conti con le
pressioni dei consiglieri regionali e con le aspettative dei territori
che li hanno eletti”.
“Proprio
lei parla di una mia eventuale speculazione politica? Vada a rileggere
gli slogan della sua campagna elettorale per le Regionali, solo per
limitarci all’ultima, e poi ne riparleremo. Le dico che sono pronto ad
un confronto pubblico, se dovesse pensare di concedersi alla discussione
e al dibattito, ma che siano del tutto privi di spinte mediatiche. E
poi si parla di macelleria sociale, messa in atto da chi? Intanto,
Lucera e i Monti Dauni, continuano a non conoscere il presunto modello
di sanità pensato da lei e dai suoi collaboratori. L’impressione
è che, ancora una volta, si stia inseguendo una sorta di equilibrismo
tra posizioni di parte. Una logica di pensiero e un atteggiamento
operativo nocivi agli oltre 20 Comuni che ruotano intorno a Lucera, e
che non vedono riconosciuta l’applicazione di quei diritti garantiti
altrove”.
“Non è superfluo ricordarle, Presidente, che l’Appennino Dauno, per il
divario in termini di ricchezza e benessere, di competitività e di
occupazione con le altre regioni, garantisce all’Ente Regionale il
riconoscimento di fondi comunitari per le zone svantaggiate, insieme
alle aree interne del leccese e del tarantino.Tagliare posti letto,
accorpare o ridurre i reparti ospedalieri, in un contesto debole sul
piano sociale e depresso sul versante economico, sa di autentica
condanna.”
“Alla faccia della magniloquenza delle sue parole che, alle nostre
latitudini, hanno perso di significato. E continuano a perderne ad ogni
suo discorso. Quanto le riferisco dovrebbe esserle ormai noto”, termina
Dotoli.
La protesta: a piedi da Lucera a Bari. Le dichiarazioni del
sindaco seguono la protesta di una quindicina di persone, tra
amministratori, consiglieri comunali di maggioranza e di opposizione, e
componenti di un comitato spontaneo, partito da Lucera (Foggia) lunedì
scorso e giunto stamane a Bari dopo aver percorso a piedi, con tappe,
circa 150 chilometri per protestare davanti alla sede del Consiglio
regionale della Puglia contro il taglio di posti letto dell’ospedale
Lastaria. Alcuni dei manifestanti – guidati dal sindaco di Lucera, Pasquale Dotoli, a capo di una giunta di centrodestra – si sono incatenati ai muri del palazzo.
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