martedì 29 maggio 2012
le soluzioni di Monti per i terremotati: tassare gli italiani
La soluzione di Monti per aiutare i terremotati dell'Emilia non arriverà dalla rinuncia alla parata militare del 2 giugno. Nè dai partiti che rinunceranno ai loro rimborsi elettorali. Ancora una volta saranno gli italiani a mettere mano al portafoglio e dare una mano ai più sfortunati. Il governo, infatti, ha in mente di aumentare l'accisa sulla benzina: 2 o 3 centesimi. Deciderà domani durante il Cdm con un decreto che prevede un aumento del prezzo dei carburanti che non arriverà però ai 5 centesimi previsti dal recente provvedimento di riforma della Protezione Civile per quella che alcuni hanno definito ‘tassa sulla disgrazia’.
Le accise sulla benzina sono da sempre una leva fiscale utilizzata in momenti di emergenza. L'elenco dei rincari che gravano su questa imposta è lungo e risale al 1935. Il primo aumento delle accise risale infatti alla guerra in Abissinia (1,90 lire). Altre 14 lire sono state aggiunte per la crisi di Suez del 1956. Il disastro del Vajont del 1963 ha portato un aumento di 10 lire, così come l'alluvione di Firenze del 1966 e il terremoto del Belice del 1968. Il terremoto del Friuli del 1976 ha pesato sulle accise con 99 lire, il terremoto in Irpinia del 1980 con 75 lire, la missione in Libano del 1983 con 205 lire, la missione in Bosnia del 1996 22 lire.
Più recentemente un aumento di 0,020 euro è arrivato dal rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004; un +0,0073 euro dall’attuazione del Decreto Legge 34/11 per il finanziamento della manutenzione e la conservazione dei beni culturali, di enti ed istituzioni culturali; +0,040 euro per far fronte all’emergenza immigrati dovuta alla crisi libica del 2011, ai sensi della Legge 225/92; +0,0089 per far fronte all’alluvione in Liguria ed in Toscana del novembre 2011;
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