Il progetto per la banda ultra veloce in Italia sembra davvero
concretizzarsi. Dopo le vuote promesse dei governi precedenti una certa
perplessità era scontata, eppure, per la prima volta in Italia,
l’Esecutivo investe direttamente nei piani infrastrutturali del paese. È
il segnale che qualcosa sta cambiando; saranno i
diktat provenienti dall’Europa, sarà la rivoluzione digitale che ha investito l’Italia nel dopo-Berlusconi, (come
sostenuto dal NYT)
fatto sta che per la prima volta la politica va incontro alla rete,
invece di provare a contrastarla o limitarla. La notizia è infatti che
la Cassa Depositi e Prestiti ha sbloccato una prima tranche di 200
milioni (a cui ne seguirà un’altra di 300) da investire per portare la
fibra ottica nelle case di 30 città italiane entro il 2017 tramite Reti
Tlc. Le città sono Brescia, Bergamo, Como, Monza, Torino, Genova, Prato,
Livorno, Firenze, Roma, Napoli, Salerno, Messina, Palermo, Catania,
Reggio Calabria, Taranto, Bari, Foggia Pescara, Ancona, Bologna, Modena,
Reggio Emilia, Venezia, Trieste, Udine, Padova, Vicenza, Verona e
Milano (
già coperta da Metroweb). Un progetto già previsto dal
Piano Strategico del Ministro Passera per l’
Agenda Digitale Italiana
di qualche mese fa, quando si erano trovate a scontrare due forme di
pensiero diverso in merito allo sviluppo delle reti. Alcuni, tra cui lo
stesso Passera, erano propensi all’implementazione delle reti super
veloci nei principali centri urbani, quelli, per intenderci,
caratterizzati da una maggiore produttività. Il problema nasce però dal
fatto che tali centri urbani sono negli interessi anche dei gestori
privati, a differenza delle aree più periferiche dove le aziende si
troverebbero a sostenere costi eccessivi a fronte di guadagni esigui.
ALCUNE PERPLESSITÀ - Fermo restando che gli
operatori privati sono naturalmente attratti da mercati più convenienti,
un’azione di governo più efficace sarebbe stata quella di coprire le
aree più disagiate e lontane dagli interessi commerciali, per colmare
quel gap tecnologico che ancora riguarda alcune aree del paese (il 6%
dell’Italia non è coperta da alcun servizio, secondo le ultime indagini
di S.O.S. Tariffe) piuttosto che sovrapporsi nei centri urbani già in
fase di sviluppo.
Telecom
infatti ha avviato un piano da due miliardi di euro per portare la
connessione a 100 Megabit nel 70% delle case in 99 città (tra cui quelle
previste dai piani del Ministero) entro il 2015, arrivando a 215 entro
il 2020. In una prima fase però il famoso “ultimo miglio” sarà ancora il
classico doppino in rame, sostituito solo successivamente con la fibra
fino all’abitazione. Il Ministro Passera ha annunciato pochi giorni fa
che il
digital divide verrà azzerato entro pochi mesi ma allo
stato attuale gli investimenti previsti dal Governo sono incentrati
esclusivamente verso aree già negli interessi dei privati, quindi già in
previsione di copertura.
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