1- ESPLODE LO SCANDALO DI BPM E RIVELA UNA BANCA SULL’ORLO DEL
BARATRO: FINANZIAMENTI GENEROSI AGLI “AMICI DEGLI AMICI”, MAGARI
SOSPETTATI DI RICICLAGGIO MA PRONTI A VERSARE UNA TANGENTE E TASSI DA
USURA DA PRATICARE AI SEMPLICI CORRENTISTI
- 2- LA JOINT-VENTURE DI MASSIMO PONZELLINI, GIA’ PRODIANO QUINDI
TREMONTIANO CON L’ONOREVOLE DEL PDL MARCO MILANESE, EX BRACCIO DESTRO
DEL MINISTRO TREMONTI
- 3- ALLA LUCE DEL NUOVO TERREMOTO IN EMILIA, DETTAGLI RACCAPRICCIANTI:
COME LA DECISIONE DI MILANESE DI INSERIRE CON UN COLPO DI MANO NEL
DECRETO PER LA RICOSTRUZIONE IN ABRUZZO, UNA POSTILLA CHE FAVORISSE LE
SLOT MACHINES DI ATLANTIS, GESTITA DAL CATANESE FRANCESCO CORALLO, IN
ODORE DI CRIMINALITÀ ORGANIZZATA
- 4- PONZELLINI, AVREBBE RICEVUTO “OLTRE 4 MILIONI” DALLA ATLANTIS,
TRAMITE UNA SUA SOCIETÀ INTESTATA A UNA FIDUCIARIA MA GESTITA DALLA
FIGLIA, LA GM762 DI BOLOGNA
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Paolo Colonnello per La Stampa
MASSIMO PONZELLINI
Finanziamenti generosi e veloci agli "amici degli amici", magari
sospettati di riciclaggio ma pronti a versare ogni tanto una tangente - e
tassi da usura da praticare ai semplici correntisti.
giulio tremonti big
Esplode lo scandalo di Bpm e rivela una banca sull'orlo del baratro:
divisa tra il potere dell'ex presidente e attuale presidente di
Impregilo, Massimo Ponzellini, da ieri agli arresti domiciliari, e
quello dei sindacati: il primo, in cambio degli affari suoi e dei suoi
sodali, con complici di peso inseriti ai più alti livelli istituzionali,
come l'onorevole del Pdl Marco Milanese, ex braccio destro del ministro
Tremonti e già inquisito dalla procura di Napoli; i secondi dediti a
carriere fulminanti e per questo pronti a chiudere un occhio, meglio
due, «a discapito dei profili tecnici dell'operatività».
Secondo le accuse, Ponzellini, cui viene contestato il reato di
associazione per delinquere, corruzione e ostacolo agli organi di
vigilanza, aveva trasformato Bpm in un sistema di favori con dettagli
che, alla luce del nuovo terremoto in Emilia, risultano raccapriccianti:
come la decisione, recepita da Milanese, di inserire con un colpo di
mano nel decreto per la ricostruzione in Abruzzo, una postilla che
favorisse le slot machines di Atlantis, società per il gioco d'azzardo
con sede nei paradisi fiscali delle Antille ma gestita dal catanese
Francesco Corallo (figlio di Gaetano, pregiudicato per criminalità
organizzata e in rapporti con il boss Nitto Santapaola), ora latitante
con l'accusa di corruzione e riciclaggio.
TREMONTI E MILANESE
Atlantis_500x340
Holding assai chiacchierata, nel mirino del fisco per i capitali
trasferiti all'estero, Atlantis nel momento in cui Corallo è sotto
inchiesta per riciclaggio da Napoli e la società ha aperto un
contenzioso col Fisco per 90 miliardi, viene finanziata da Bpm per 150
milioni di euro. In cambio, scrivono i pm, Massimo Ponzellini, avrebbe
ricevuto «oltre 4 milioni» dalla Atlantis, tramite una sua società
intestata a una fiduciaria ma gestita dalla figlia, la GM762 di Bologna.
Nitto Santapaola
Una regola per il "banchiere trasversale", prima amico di Prodi, poi
della Lega infine del Pdl: di chiunque potesse garantirgli posizioni di
potere fino alla presidenza dell'Impregilo di cui è importante azionista
Salvatore Ligresti, ben finanziato da Bpm. Non manca quasi nessuno in
questa vicenda che racconta la conduzione di una banca che, nata per il
credito a piccole imprese e cooperative, rivela con la gestione di
Ponzellini «una situazione di criticità organizzativa e gestionale, di
approssimazione e superficialità dei deliberati, di opacità e indebita
influenza del vertice...».
Gaetano Corallo e nitto santapaola images
Secondo i magistrati, il banchiere è a capo di un'associazione per
delinquere che si avvale del suo braccio destro Antonio Cannalire,
inserito negli ambienti politici e nel sottobosco romano e anch'egli
destinatario di un ordine di cattura; del direttore generale di Bpm,
Enzo Chiesa e dell'ex braccio destro di Tremonti, noto alle cronache
giudiziarie, Massimo Milanese.
Nonchè di un commercialista bolognese, Guido Rubbi il cui ruolo è
quello di gestire le società di Ponzellini e Cannalire da cui passano le
tangenti delle aziende finanziate da Bpm: dalla Sisal, che versa o
promette di versare nel 2011, 860 mila euro, alla Almaviva, (giochi
d'azzardo in concessione statale), che paga 240 mila euro per un
finanziamento di 30 milioni, alla Energreed del gruppo Gavio che versa
180 mila euro per ottenere 40 milioni, alla Capgemini che paga 432 mila
euro per avere da Bpm consulenze ben remunerate.
ENZO CHIESA E MASSIMO PONZELLINI
Salvatore Ligresti
Soldi formalmente fatturati alla Gm762 per comparire con delle
pubblicità sulla rivista Il carabiniere : da non credere. Altri soldi li
incassa Cannalire, sempre grazie ai suoi interventi all'interno della
banca per sbloccare i finanziamenti alle persone gradite, non di rado
politici o amici di politici del Pdl.
Cannalire, secondo i pm, a sua volta «ha diretti interessi nelle
macchine da gioco» essendo socio al 33 per cento di "Jackpotgame srl"
insieme a Marco Dell'Utri, figlio del senatore Marcello e, sempre
insieme a lui e ad Alessandro La Monica, legale rappresentante di
Atlantis Italia, consigliere di amministrazione di "M2 Holding srl e M2
Pictures srl", società che dovrebbero occuparsi di cinema e invece,
ricevono versamenti per svariati milioni di euro che nulla hanno a che
fare con le pellicole.
marco dellutri
Amedeo Laboccetta
Scrive il gip Cristina Di Censo che «tutti i clienti favoriti da
Ponzellini, Cannalire e Chiesa» erano «introdotti in un accordo comune
da Milanese e Corallo». E' il padrone dell'Atlantis, fuggito all'estero,
l' uomo «la cui caratura criminale» si rivela nel corso di una
perquisizione a novembre: prima si rifiuta di aprire ai finanzieri
sostenendo di essere un diplomatico, poi chiama il deputato Pdl Amedeo
Laboccetta, ex procuratore di Atlantis oggi in Commissione Finanze della
Camera, che sottrae sotto il naso delle Fiamme Gialle il computer di
Corallo, sostenendo che sia roba sua.
Dovrà restituirlo ai pm che scopriranno manipolazioni. Rimane una
traccia però: il nome del Pc: "Francesco", cioé Corallo. In Procura
fanno sapere che ormai sono già pronti al rinvio a giudizio immediato.
2 - LE TELEFONATE DALL'ALTO PER SBLOCCARE I PRESTITI
Paolo Colonnello per "la Stampa"
DANIELA SANTANCHE
La Russa Ignazio
Quando il politico chiama, Ponzellini e il suo alter ego Cannalire,
rispondono. Anzi: scattano, si arrabbiano se i manager subordinati
esprimono perplessità. E i finanzieri, registrano. C'è il ministro Paolo
Romani, ad esempio, «che fa pelo e contropelo» per il fatto che un
finanziamento di 500 mila euro destinato a un'amica, tale Ilaria
Sbressa, che gestisce il canale televisivo Abc sul digitale terrestre,
sia ancora fermo in Bpm. Il responsabile crediti, Paolo Rimanich, non ne
vuole sapere «in ragione della non rassicurante situazione economica
della società richiedente».
Ma Cannalire, da vero manager della finanza, ha gli argomenti giusti:
«Mi sono rotto il cazzo!... non posso inseguire, mi spieghi a che cosa
serve?» E pazienza «se non ci sono margini» e se la ragazza «adesso è
andata in sofferenza». Si vede che al momento buono Romani saprà come
ringraziare. Alla fine la banca sgancia: non proprio la somma richiesta,
ma 300 mila euro sono garantiti.
PAOLO BERLUSCONI
Del resto anche Paolo Berlusconi si rivolge agli allegri banchieri:
vuole una manciata di milioni. Cannalire non trova la collaborazione che
si aspetterebbe dai suoi manager, deve superare «le perplessità del
capo divisione crediti» al quale fa presente «che il cliente chiede una
cosa che fatta così sta un po' sull'impossibile nel senso che chiede un
anticipo sugli utili che ci saranno... forse... in società».
Peccato che Berlusconi, scrivono i giudici, sia piuttosto esigente:
«Io - dice il fratello del Cavaliere - ho due rientri per due milioni».
«Paolo - spiega paziente Cannalire - gli ho detto a Merlini che ti
aiuteranno a scrivere quello che è più consono». Berlusconi: «Però
facciamolo subito, per favore...». Cannalire convince i suoi: «... e
comunque è sempre il fratello del presidente del Consiglio». Giusto. In
Bpm a quanto pare c'era la coda. Ecco l'ex ministro della Difesa Ignazio
La Russa che interviene «per chiedere un interessamento personale di
Ponzellini» per accelerare la "pratica" della società Quintogest, il cui
gruppo di riferimento è la Fonsai di Ligresti.
Aldo Brancher
Dopodiché un certo Giordano a sua volta chiama Cannalire e gli
spiega: «Ho detto al ministro la Russa che la mia pratica non è di
facile trattazione. E lui mi ha risposto: "allora chiamo io Massimo,
vedrai che è facile"». Ma di quanto si tratta? «La richiesta del cliente
è di elevare da 39 milioni a 80 milioni il plafond». Non si sa come sia
andata a finire, in ogni caso Cannalire incarica la segretaria di
fissare un appuntamento con La Russa «per ringraziarlo di alcune cose di
persona».
Giovanni Acampora
Poteva mancare la leonessa dei salotti televisivi? Ecco dunque
Daniela Santanchè, pure lei, farsi viva con il solito Cannalire per un
finanziamento alla sua "Visibilia", la concessionaria di pubblicità, tra
gli altri, de Il Giornale . Anche lei però «non sembra finanziabile».
Cannalire è disperato. Come si fa a dire di no alla Santanchè? E poi c'è
il presidente Ponzellini che già preme per un altra signora, «la
Brambilla», forse Michela, l'ex ministro. Il solito responsabile crediti
Rimanich si oppone, e Ponzellini fa sapere che «lo rimanda per 5 anni a
fare fotocopie se non gli sistema la roba della Brambilla».
RENATO BRUNETTA E MOGLIE TITTI
Rispunta dall'oltretomba di una condanna definitiva per le tangenti
Imi Sir, anche l'ex socio di Cesare Previti, l'avvocato Giovanni
Acampora. «L'esito della pratica non è noto», scrivono i magistrati. Ma
per Acampora insistono in tanti: dall'ex manager del Biscione Alfredo
Messina (già inquisito e ora senatore Pdl) al ministrometeora Aldo
Brancher. Mica si vorrà negare un finanziamento a un signore come
Acampora che «per altro ha sempre tenuto in piedi strutture societarie
non trasparenti in paesi off shore»?
Gli investigatori hanno trovato anche un "protocollo clienti"
personale di Ponzellini e Cannalire per finanziamenti a: «Sinergetica
(Ermolli), Gruppo Scuteri, Bialetti Holding, Fincos (da Calderoli ),
Ongis, Paolo Berlusconi True Star (bocciata due volte), Riello». Infine
risulta un prestito da 54.610 euro, tramite la società anonima Pegasus, a
tale Renata Pavlov, nel novembre 2011 era "consigliere per gli affari
internazionali dell'ex ministro Renato Brunetta
www.dagospia.com
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