I PARAGURU DEL LOW COST - TAVECCHIO NON VUOLE CT CHE PRENDANO PIÙ DI DUE MILIONI DI EURO L’ANNO MA LA FIGC HA SPESO CINQUE MILIONI PER LA POMPOSA E FALLIMENTARE SPEDIZIONE IN BRASILE
Le altre nazionali hanno dimostrato l’esistenza di alternative più economiche ed altrettanto efficaci - L’Italia si era fatta riservare un’intera ala del resort di Mangaratiba per un ritiro a prova di intrusi, per 806mila euro; l’Olanda ne ha spesi 600mila per un hotel sulla spiaggia di Ipanema condiviso con gli altri ospiti…
Tommaso Lorenzini per “Libero Quotidiano”
«Dobbiamo ripartire dai nostri patrimoni. Il nuovo presidente dovrà avere senso del dovere e dovrà essere assistito da giovani». Carlo Tavecchio espone con concetti pratici quello che sembra il suo manifesto elettorale. Non ci sono ancora candidature ufficiali alla nuova presidenza Figc, ma ad oggi il numero uno dei Dilettanti (dal 1999) sembra in pole per la poltronissima: «Scioglierò le riserve martedì, dopo l’assemblea della Lnd», conferma a Libero.
Si dirà che per rifondare il calcio si deve ripartire da gente nuova e che scegliere l’ex vice di Abete non sembra la mossa migliore; eppure, il 71enne Tavecchio avrebbe la chance di conoscere dall’interno quali errori sono stati fatti e non ripeterli, sapendo da subito a quali uomini affidarsi. Ora, oltre ad Alberto Zaccheroni, il nome forte accostato a Tavecchio per prendere in mano la Nazionale è quello di Francesco Guidolin, 58 anni. Segni particolari? Integrità e professionalità ovunque riconosciute; carattere e pugno deciso; capacità di insegnare calcio e farlo giocare bene; richieste economiche lowcost.
Certo, avrebbe bisogno di una Federcalcio forte alle spalle, ma appare il profilo esatto per la “visione Tavecchio”, che esclama: «La nuova Figc non può permettersi un ct che guadagna 2 milioni. Dobbiamo creare la nostra cantera federale». E certo, la Figc non dovrebbe permettersi di spendere 5 milioni di euro come successo per la fallimentare spedizione in Brasile, quando altre nazionali hanno dimostrato l’esistenza di alternative più economiche ed altrettanto efficaci.
L’Italia si era fatta riservare un’intera ala del resort di Mangaratiba per un ritiro a prova di intrusi, per 806mila euro; l’Olanda ne ha spesi 600mila per un hotel sulla spiaggia di Ipanema condiviso con gli altri ospiti. Visti i risultati? Ma l’ipotesi Guidolin non è solo economica (alcune voci parlano già di un’offerta da 500mila euro netti all’anno. Prandelli prendeva 1,6milioni più bonus).
Per lui sarebbe previsto un ruolo da supervisore tecnico a capo di un progetto che coinvolga tutte le nazionali, esattamente quello che avrebbe dovuto essere con Prandelli dopo il Mondiale. Lasciata a panchina dell’Udinese, Guidolin si preparava a debuttare da dirigente, ora potrebbe affiancare le due mansioni, ma in azzurro: guidare come ct la Nazionale verso l’Europeo di Francia 2016 e, contemporaneamente, occuparsi di allevare i nuovi tecnici azzurri (magari anche Cannavaro), nell’ambito di un’unica filosofia condivisa di gioco e approccio.
Nel ruolo di supervisore delle nazionali giovanili, dall’agosto 2010, abbiamo Arrigo Sacchi, sponsorizzato proprio da Tavecchio. Non è escluso che Arrigo possa lasciare spazio al nuovo ct-manager (e riposizionarsi nell’«Università Coverciano»), di certo Sacchi ha un’altissima considerazione di Guidolin.
In un’intervista al Messaggero Veneto dell’aprile scorso, sosteneva che Francesco «ha fatto l’allenatore a ottimi livelli, ha acquisito esperienze e conoscenze, è intelligente, ama il suo lavoro e non avrebbe problemi a passare da ruolo di allenatore a quello di direttore tecnico, anzi. Per lui sarebbe come tornare alle scuole medie dopo aver fatto l’università».
Sacchi, che via via ha affidato le baby nazionali a uomini di fiducia come Zoratto (attualmente selezionatore dell’Italia Under-17 e secondo di Bruno Tedino nell’Italia Under-16), Evani (under 20), Di Biagio (under 21) e prima di lui Mangia, cedrebbe il testimone proprio a Guidolin. E non è neppure escluso che, se l’ex tecnico friulano scegliesse di non tornare ad allenare ma optasse per il solo ruolo dirigenziale, fosse proprio Mangia a sostituire Prandelli.
Non è certo il nome che scalda gli sponsor, ma Mangia (sacchiano per eccellenza) quest’anno ha portato lo Spezia ai playoff in B e dodici mesi fa si giocava l’Europeo con l’Under 21. In finale vinse 4-2 l’inarrivabile Spagna, ma fra gli azzurrini c’erano Verratti, Insigne, Immobile, Destro, Florenzi e tanti altri.
Insomma, la possibile ossatura di un’Italia futura che Mangia conosce già molto bene e che ne faciliterebbe l’inserimento nei meccanismi. Perché al momento c’è tempo per una scelta ponderata, poi, dal Consiglio Federale dell’11 agosto, dovrà uscire il presidente e rapidamente il nuovo ct: il 4 settembre, infatti, l’Italia tornerà in campo, in amichevole, contro l’Olanda; il 9, gli azzurri se la vedranno a Oslo con la Norvegia per la prima gara di qualificazione per Euro 2016.
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