Giovedì 14, lo sgombero del Teatro Pinelli
Un enorme schieramento di forze dell’ordine ha sgomberato giovedì 14 febbraio il Teatro Pinelli di Messina, uno dei numerosi spazi abbandonati dagli enti pubblici, pronto ad essere svenduto ai privati, occupato in dicembre da un gruppo di cittadini e studenti. Il teatro è stato recuperato per promuovere iniziative culturali e sociali per la città. Il teatro è parte del cosiddetto Waterfront, l’affaccio a mare della città, sulla cui gestione si gioca una grande partita tra speculatori di vario tipo (inclusi quelli che propongono le note opere compensative programmate dalla società “Stretto di Messina”…).
Gli agenti, in tenuta antisommossa, su disposizione del sostituto procuratore Capese Minutolo, hanno avviato lo sgombero e il sequestro del teatro e presentato una decina di avvisi di garanzia. All’interno della struttura, al momento dello sgombero, c’erano una ventina di giovani, che sono stati identificati e rilasciati. Subito dopo è stato organizzato un blocco stradale di protesta nei pressi del Teatro.
Nel pomeriggio di giovedì è stata promossa un’assemblea cittadina in strada che ha lanciato un presidio permanente, un’acampada a oltranza. «Accorrete tutt* con coperte, tende e qualunque cosa pensate possa essere utile!», scrivono via su facebook e twitter. Di seguito, il comunicato stampa del Teatro Pinelli Occupato. In coda la bella lettera inviata agli occupanti due settimane fa da Andrea Camilleri.
Le iniziative proseguono in strada ogni giorno (venerdì appuntamento alle 18 al presidio all’entrata della Fiera)
Dopo 2 mesi di lavori di ristrutturazione e cultura gratuita a 360°, l’autorità portuale ha scelto giusto la giornata internazionale contro la violenza sulle donne per BUTTARCI FUORI! Il Teatro In Fiera, l’Ex Irrera a Mare e tutta l’area fieristica sono BENI COMUNI, per questo devono essere gestiti dal basso, evitando ogni forma di speculazione e privatizzazione. Noi lo stiamo già facendo da due mesi, con l’autogoverno di questi beni comuni e costituendoci anche in un comitato aperto. Abbiamo restituito un luogo negato alla cittadinanza da diciassette anni, non ci faremo intimidire dai sigilli o dalle denunce. IL CONTAGIO NON SI ARRESTA! Alle ore 16 è stata convocata una CONFERENZA STAMPA davanti all’ingresso della Fiera, in caso di pioggia ci si metterà sotto i portici.
OCCUPY WATER FRONT – TEATRO IN FIERA PINELLI OCCUPATO
IL MESSAGGIO INVIATO DAGLI OCCUPANTI
Oggi, il giorno di S. Valentino – giornata in cui la cultura dominante ci
propina la farsa dell’amore a tutti i costi, dell’amore preconfezionato e
commerciale; oggi, proprio nella giornata di mobilitazione internazionale contro
la violenza sulle donne, il potere, a Messina, decide di mostrare il suo vero
volto: in mattinata un dispiegamento spropositato di forze dell’ordine (con
tanto di numerose camionette dei reparti antisommossa ed elicotteri) ha
assediato la cittadella fieristica e sgomberato il Teatro Pinelli
Occupato.
Dopo 17 anni di totale abbandono questo teatro era riuscito a riprendere
vita: a conclusione di una mobilitazione antifascista, il 15 dicembre scorso,
nasceva, sulle macerie del Teatro in Fiera, il Teatro Pinelli. Da quel giorno
questo spazio è stato attraversato da innumerevoli attivist*, artist*,
lavoratrici e lavoratori precar* o disoccupat*, student*, professor*; da quel
giorno le vertenze di lavoratori in lotta, le istanze per la difesa dei
territori (no tav, no ponte no muos) hanno trovato un terreno fertile su cui
costruire percorsi di rivendicazioni moltitudinari e ad un tempo unitari. Tutt*
insieme a scandire un unico grande “No” ai processi di esproprio e
privatizzazione delle nostre terre, del nostro tempo e delle nostre esistenze.
Insieme a costruire percorsi di rinascita aperti e inclusivi, rispettosi delle
specificità e delle esigenze di tutt*.
Puntuali gli avvoltoi sono giunti a difendere i loro illegali e illegittimi
privilegi coadiuvati dai dispositivi di polizia, come sempre deboli con i forti,
ma forti con i deboli.
Questa volta, però, i conti non tornano: la nostra debolezza è ormai divenuta
forza inarrestabile.
Lo sgombero del teatro evidenzia la paure delle autorità e dei potentati per
la capacità di proporsi come centro propulsore di una fervida elaborazione
politica coniugata ad una intensa programmazione artistica e culturale, in grado
di risvegliare entusiasmo e partecipazione in una città dormiente.
Riteniamo quanto accaduto estremamente grave; ma per noi non è altro che un
invito a continuare la lotta e la restituzione degli spazi sottratti alla
collettività.
È il momento di smettere di delegare.
Venite tutte e tutti: riprendiamoci ciò che è nostro!
PRESIDIO PERMANENTE DAVANTI AL TEATRO PINELLI
Teatro Pinelli OccupatoPubblichiamo tre messaggi di sostegno inviati al Teatro Pinelli da Scup, dal Teatro Valle e dal Cinema Palazzo di Roma
Non siamo sgomberabili!!! esprimiamo la nostra vicinanza al teatro pinelli. si tratta di una grande esperienza che mostra come le aree inutilizzate e oggetto di speculazione, possa trasformarsi in beni comuni. Vi stiamo vicini, perché sappiamo che cosa state passando. il 25 gennaio anche noi abbiamo subito uno sgombero. Anche il Teatro Pinelli deve tornare a casa. Ogni sgombero è comune è la battaglia che stiamo facendo non si ferma con così poco. ScupIl Teatro Valle Occupato denuncia quello che sta succedendo al teatro liberato PINELLI. Da questa mattina il teatro Pinelli sta subendo l’aggressione delle forze dell’ordine. Ancora una volta le amministrazioni, miopi e sorde, rispondono con lo sgombero ad una cittadinanza attiva che si sta occupando e prendendo cura di un luogo abbandonato dall’amministrazione pubblica. Esprimendo tutta la nostra solidarietà agli occupanti del Teatro Pinelli dichiariamo con forza che la lotta per la conquista dei beni comuni non si arresta.
Faciti Schifu! Dalla Parte del Pinelli. «A quanto pare in Sicilia le cose più urgenti da fare sono queste: sgomberare un posto come il Teatro Pinelli Occupato di Messina che grazie alla forza di tante sorelle e fratelli siciliani si era trasformato da luogo abbandonato a se stesso in una bellissima realtà culturale con dibattiti, spettacoli e tantissime iniziative ludico-ricreative. Faciti schifu» (Cit. Fb)». Siamo solidali e complici con gli occupanti del Teatro Pinelli e dei cittadini di Messina che hanno deciso di non accettare lo sgombero e convocare un presidio permanente. Portiamo il Pinelli in tutta la città Nuovo Cinema Palazzo
Che questo movimento di recupero di spazi culturali abbandonati si diffonda sempre più. [Andrea Camilleri]
Cari amici, sono naturalmente con lo spirito accanto a voi e confido nella vostra giusta causa.
Spero che questo movimento di recupero alla comunità di spazi culturali abbandonati si diffonda sempre più in Italia e che una nuova rinascita culturale avvenga, una volta tanto, “dal basso” e per iniziativa autonoma dei lavoratori dello spettacolo e della cultura.
Sono particolarmente legato al Teatro in Fiera poichè lo inaugurai nel 1977 con lo spettacolo Merli e malvizi di Biagio Belfiore, storia della guerra intestina tra le due opposte fazioni nella Messina del 1600. Si volle inaugurare l’attività del teatro proprio con uno spettacolo che riguardasse la storia della città e che fu appositamente scritto per l’occasone. Un impegno sostanziale poichè, non solo si affrontava una prima teatrale ma si trattava anche di inaugurare una struttura nuova con i problemi di rodaggio che questo comportava (illuminotecnica, montaggio e smontaggio etc..), oltre ad essere un allestimento notevole per ricchezza di costumi e scenografia. La compagnia venne formata da Massimo Mollica, all’epoca il numero uno degli attori messinesi.
Erano gli anni delle agitazioni studentesche. La sera della prima una folla di studenti contestava l’ingresso del pubblico, formato dall’alta società messinese e dalle autorità, rendendo il passaggio poco agevole e rischioso alle signore in pelliccia. Fortunatamente però il tutto si svolse senza sostanziali incidenti.
Ricordo con particolare commozione quella data: è sempre bello inaugurare un teatro, sentirlo vivere con i primi spettatori che mettono piede al suo interno. Così come è importante il legame che si forma con il suo territorio: alcuni tra i nomi che compaiono del vostro elenco lavorarono con me alla realizzazione di questo spettacolo.
Un affettuoso abbraccio e un sincero augurio di buon lavoro
Andrea Camilleri
http://comune-info.net/2013/02/teatro-pinelli-sotto-sgombero/
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